Il “nuovo” Tsitsipas proiettato a rete diverte, vince e convince
“Credo che il mio ruolo possa essere non solo quello di mentore ma anche tecnico, sul gioco di volo, su come ci arriva. In come si muove sul net ha ancora un grande margine di miglioramento, voglio continuare a lavorare con lui proprio sulle sue volée. Capisco che possa sembrare un aspetto marginale rispetto ad altre situazioni di gioco, perché a rete non ci va quasi più nessuno… purtroppo i tempi sono cambiati, hanno rallentato fin troppo le condizioni di gioco, con campi lenti, palle pesanti… ma il gioco di volo è ancora una parte importante del tennis, e anzi, proprio perché in pochi sia avventurano a rete se riesci ad eccellere in questa situazione puoi avere un vantaggio rispetto a tutti gli altri”. Poche settimane fa avevamo riportato queste parole spese da Mark Philippoussis su Stefanos Tsitsipas. Parole sante, che mai come ieri sera sono tornate vivide e roboanti vista la straordinaria prestazione offensiva del greco nella bella e sofferta vittoria contro Daniil Medvedev.
Un match rocambolesco, nel quale Stef ha iniziato bene, quindi sprecato non trasformando match point, poi rischiato di perdere e riacciuffato per il rotto della cuffia. Una vittoria importantissima, perché lo tiene vivo nel torneo, ma soprattutto perché ha confermato che il suo tennis è in piena evoluzione e può diventare diverso, pungente, terribilmente efficace e vincente.
Stefanos è da anni uno dei maggiori talenti del tour. Tuttavia il suo tennis soffre per un problema tecnico non facilmente risolvibile: sul lato sinistro il suo rovescio è molto bello dal punto di vista stilistico, ma non così stabile ed efficace perché non è un colpo che funziona sull’anticipo ma sulla forza. Forza delle gambe, forza della rotazione del busto, non tempo puro di impatto. Quando Stefanos riesce ad arrivare sulla palla con il tempo di posizionare alla perfezione il peso del corpo e con un ottimale equilibrio e posizione delle gambe, riesce a colpire con forza la palla trovando profondità e precisione. Ma… con i tempi di gioco imposti oggi dai migliori, questo “ideale momento” per l’impatto è difficile da trovare con continuità. Quando è costretto ad accelerare la catena cinetica dei movimenti, tende ad affrettare fin troppo il tutto, giocando una sbracciata che tende a spazzolare la palla, più che entrare nella palla. La conseguenza è un colpo più corto, poco incisivo, mai davvero veloce e, soprattutto, al 99% delle volte, sempre incrociato al centro. In sicurezza, per non sbagliare, quando la palla non fila via lunga. Tutti gli avversari hanno capito questo problema, lo attaccano senza timore a sinistra con palle rapidissime o molto cariche di spin, e Stef va in crisi. Perché anche il suo back è bello ma non così ficcante. Come migliorare? Col tempo, forse, ci riuscirà, anche se lavorare sull’anticipazione del colpo è cosa molto complicata (Federer, per dire, c’è un po’ riuscito nel 2017 a 36 anni dopo averci lavorato duramente per sei mesi senza tornei con Ljubicic!).
In alternativa, come aggirare quest’ostacolo importante? Tecnica Edberg. Attaccare per non essere attaccato. Passare subito all’attacco per coprire una debolezza, mettendo in luce altre qualità come la velocità e tempismo nel correre in avanti, la manualità sotto rete. Tsitsipas ha lavorato con Philippoussis (e lo stava facendo già da prima) su questi aspetti. Adesso i frutti si iniziano a vedere. E che frutti…
Ieri sera Tsitsipas, contro un avversario fortissimo soprattutto in difesa e nei passanti come Medvedev, ha incantato. Moltissime sono state le sue volée spettacolari, bellissime, acrobatiche e vincenti. Ma quelle che personalmente mi hanno esaltato sono state quelle giocate con totale sicurezza, con impatti secchi e precisi. Meno “belle” e avvincenti, ma terribilmente efficaci, sicure, precise. Un tennis diventato sempre più offensivo il suo, anche con molti serve and volley diretti. Come non si vedevano da anni, ben eseguiti, precisi. Vincenti. E ripeto ancora: non in un primo turno comodo contro un avversario medio in un ATP 25o, ma contro l’ex n.1 del mondo, uno che tra passanti e risposte può insegnare il mestiere quasi a tutti i colleghi. È stata assai convincente la prestazione sotto rete di Tsitsipas, a 360°: per come ha scelto i tempi d’attacco, per come è arrivato sulla rete, per la precisione ed efficacia della “prima volée” (cosa quasi scomparsa da oltre 20 anni!), per come ha manovrato sulla rete con una tecnica sopraffina. Infatti i grandi tennisti di volo muovono la racchetta il meno possibile, via diretti sulla palla a trovare un impatto secco, deciso, mai una esitazione e via. Un gesto che sembra facile ma invece non lo è affatto.
Proprio di questo ha parlato il greco dopo la bella vittoria, di come il suo tennis si stia spostando verso la rete, con condizione e dopo aver lavorato tanto sulle esecuzioni. “Ho notevolmente migliorato il mio servizio negli ultimi anni. Penso che questa sia la principale ragione per cui posso andare a rete con più continuità, fiducia ed efficacia. In passato era diverso, soprattutto quando la partita andava avanti e c’era lotta. Ho anche migliorato le volée. Adesso ho semplificato il gesto, facendolo con più leggerezza, senza muovere troppo la racchetta. Mi ha aiutato ad essere più coerente in questo aspetto e ad essere in grado di posizionare la palla in modo più preciso dove voglio”. Esattamente. Come i grandi volleatori del passato, che erano splendidi (da McEnroe ed Edberg in giù) a correre avanti con equilibrio, con la racchetta davanti al corpo e via un impatto pulito, secco, semplice, diretto sulla palla. Zero fronzoli e tutta sostanza.
Continua Tsitsipas: “Il gioco di volo è una tattica che so di poter usare nel mio arsenale di strategie. Lo sto usando sempre di più. Anche sulla terra battuta faccio anche servizio e rete. Da circa due o tre anni è una cosa che faccio più spesso, e ora mi sento molto più sicuro di un tempo. Lavoro ogni giorno per poter applicare questa tattica nel mio gioco con l’obiettivo di mettere in difficoltà il mio avversario, farlo riflettere di più, farlo sentire sempre sotto pressione. È un tipo di gioco che si è perso negli ultimi tempi. Non molti giocatori vi ricorrono più. Penso che sia importante continuare a utilizzare quella strategia, è bello poterla rivedere grandi palcoscenici, in televisione e nei grandi stadi. Correre a rete dopo il servizio è molto interessante, credo di giocare un tennis moderno ma con questo schema in più, classico, l’essenza del tennis aggressivo”.
Considerazioni perfette quelle di Tsitsipas. Quando sei in grado di governare una tattica che quasi nessuno riesce a produrre, hai un grande vantaggio strategico sulla concorrenza. Il tennis proiettato a rete con continuità è l’emblema del rischio puro in campo, è necessario avere velocità, coraggio, manualità, servire benissimo ed essere pronto a trovare prima possibile lo spazio per l’approccio, Servono queste e tante altre qualità. Per come corre la palla oggi e per la potenza dei rivale, il gioco di volo è una tattica difficilissima da applicare con continuità. Ma se ben prodotta costringe i rivali ad affrontare una pressione continua. Ormai quasi tutti i migliori hanno un tennis di potenza dal fondo campo, tirano fortissimo col diritto dal centro o dopo un paio di scambi, ma non sono abituati a tirare passanti di continuo, a non aver il tempo di imbastire uno scambio, a giocare senza ritmo. Questo Tsitsipas così offensivo, capace di giocare con eleganza e con efficacia sotto rete, è un tennista “nuovo”, bellissimo e terribilmente intrigante…
Marco Mazzoni
TAG: gioco di volo, Marco Mazzoni, Stefanos Tsitsipas
Certo, nulla di nuovo. Tutti vanno, anzi, debbono andare a rete se la situazione tattica lo richiede. Non vai a rete né per esibirti, tantomeno perché ti hanno etichettato come “attaccante. Anche 50 anni fà era così. Però se hai spiccate capacità di aprirti la strada per andarci, e la reattività per chiudere, allora ci andrai più spesso di altri. E ingenererai ansia nell’avversario, quando ti vede avanzare. Quindi non è sbagliato parlare di “attaccanti”. Quando il grande Connors scendeva a rete, se la facevano sotto tutti i più grandi di sempre.
Finalmente Tsitsi sta diventando un giocatore con una personalità forte, sua. Sta costruendo un suo gioco personale adatto alla sua tecnica. Prima non aveva un gioco definito. Era un attaccante? Un difensore? Un controattaccante?
Lui questo deve fare: arrivare a far giocare l’avversario colpi che lui sa fare e gli altri no. Quindi giù a rete, cambi di velocità nei colpi, imprevedibilità. Questo per me dev’essere e non un finto giocatore classico che gioca come tutti gli altri ma si atteggia a filosofo del tennis. La sua filosofia la deve mettere nel gioco, non nelle interviste.
Il lutto di un “top 10” praticamente irripetibile che viene demolito a 21 anni e chissa’mai se si riprendera’
Come se a 21 anni fosse stato spazzato via Adriano Panatta facendolo giocare improvvisamente alla “Vilas” (o alla Higueras)
Potremo ribaltarla dicendo che se Tsitsipas avesse il rovescio di Musetti avrebbe già vinto più di uno slam.
Ne ho parlato a lungo sull’articolo dell”elogio al (buon) tennis.
Il servizio sta diventando un’arma di difesa contro le palle veloci e aggressive di questa nuova “evoluzione” del tennis.
Si può anche aggiungere il volley, diventando il classico serve & volley SOLO sulle superfici veloci che nel circuito si contano sulle dita di una mano (forse due nella prossima stagione??), Slam esclusi. Ovvio che avendo Philippousis come allenatore Tsitsipas sta migliorando in quel reparto, come Federer migliorò il rovescio con Roche e la volée con Edberg.
Tuttavia il servizio del greco, che è diventato più pulito, rimane ancora uno dei peggiori come movimento. salto quasi verticale e minima catena cinetica.
Sul rovescio di Tsitsipas credo di non fare una sorpresa a nessuno ricordando un suo incontro di qualche anno fa in cui a rete non finiva più di elogiare l’eleganza del suo avversario, Pablo Cuevas, che aveva preso come modello per il proprio rovescio, ed essendo quello essenzialmente un rovescio forte e non d’anticipo, soffre naturalmente sui campi veloci. Tuttavia non è detto che non si possa migliorare anche lì, come dimostra Stan Wawrinka, che possiede il rovescio a una mano più forte del circuito.
Bell’articolo !!!
Forza Tsitsi per i prossimi incontri !!!
*nella
Luce della notte, che problemi hai?
Abbiamo un caso CATASTROFICO DEMENZIALE fresco fresco, di un giocatore STREPITOSO INNARRIVABILE, con risultati MONUMENTALI (MAI VISTIIIII !!!) top 10 (TOP 10 !!!) a venti anni (!!!!!) tornei vinti a manetta, finali e semi-finali a gogo… che a rete, ovviamente, ci andava pochissimo ma… stava MIGLIORANDO IL SERVIZIO, in modo evidente e universalmente riconosciuto.
Ora con un anno DISTRUTTIVO, DEMENZIALE, un sacco di scemenze di buttarsi a fare di tutto (palle corte, voleè, … CASINO) ce lo siamo giocato…
Certo, anche colpa sua, certo certo…
Vediamo se i vari SCIENZIATONI che apprezzavano alla grande queste “scelte” e addirittura SPARLAVANO DI MIGLIORAMENTO AL SERVIZIO si fanno ancora avanti a dire tutto bene, tutto bene…
Andare a rete, andare a rete… certo se hai la manualità e la completezza innata pazzesca di Tstitsipas, con calma, messe a posto tante cose (ILLLL SSEEEERRRRRVVVIIIIZZZZIIIIIIIOOOOOOO !!!) per lui buttarsi a rete può essere una opzione non rarissima.
Qui abbiamo visto un preannunciato FILM DELL’ ORRORE: come rompere un giocatore ALLA LENDL, che assomiglia a IVAN LENDL, creargli un sacco di problemi e buttarlo indietro a 21 anni rispetto a dove era già arrivato a 20 !
Titolo del FILM DELL’ ORRORE: PEGGIORARE A 21 ANNI.
Ce la farà a recuperare l’ anno prossimo, o magari nel 2024 ?
Speriamo, intanto DANNI ENORMI sono stati fatti.
Rete o non rete, impagabile vedere il russo nervoso e perdente
Tutto bellissimo.. Poi incontra djokovic e questo ” nuovo ” Tsitsipas si scioglie come neve al sole. Perché? Perché comunque ha bisogno di impo
impostare il gioco ed il serbo non glielo concede.
Ma è un nuovo Tsitsipas o soltanto una strategia che adotta con Medvedev? A Cincinnati non lo aveva affrontato allo stesso
modo?
Abisso sul servizio non direi e comunque c’è un abisso come la fossa delle marianne sul rovescio (nel senso che quello di Lorenzo è una spanna sopra)
tutti vanno a rete. come ho detto, non come soluzione di gioco preferibile su tutte le altre ma come soluzione tattica complessiva nell’arco di un match per rendere meno prevedibili i pattern, sia per trasformare in punto un vantaggio di spazio.
se non si frequentano gli allenamenti dei giocatori, che fanno tutti un lavoro continuo su transizione e chiusura al volo, basta guardare le partite per accorgersene.
Sta giocando veramente bene, gran sensibilità con la racchetta. Ieri se l’è meritata tutta
Che bell’articolo. Leggerlo mi ha dato lo stesso piacere che mi dava una volta vedere una volè di rovescio di Edberg
Il tennis muscolare esiste eccome. Per giocare come fanno Rune, Djokovic o Alcaraz in costante pressione e ad alta intensità ci vogliono forza, elasticità, reattività e resistenza. Secondo voi perchè Sinner si rompe così spesso?
perchè prova a giocare allo stesso modo dei sopracitiati, ma purtroppo per lui, non ha il fisico per reggere quei ritmi(poi certo…c’ è anche una componente di sfiga).
L’ esecuzione dei colpi c’ entra poco. Soprattutto con queste racchette, tutti ad alto livello sono tecnicamente preparati e hanno buoni fondamentali.
Tsitsipas a rete ci ha sempre saputo fare. Con l’ arrivo di Philippousis, mi sembra che sia ulteriormente migliorato e direi che è forse il milgior volleatore attualmente nel circuito(almeno ad alto livello). Giusto quindi intensificare le discese a rete.
Ma non è sempre così semplice.
Con Medvedev si può fare perchè il russo risponde da molto lontano e anche durante lo scambio non gioca spesso con i piedi dentro il campo. Quindi il greco ha tempo per scendere a rete e giocare le sue volèe.
Contro giocatori come Djokovic o Rune che ribattono con i piedi quasi sula linea di fondo ed effettuano un pressing asfissiante, Tsitsi non ha il tempo di scendere e giocare voleè semplici o comunque gestibili.
Purtroppo, come ha detto giustamente Panatta, il talento ha bisogno di tempo.
E queste nuove attrezzature così performanti hanno creato, oltre ai grandi servitori, anche grandi ribattitori che, basando il loro gioco sulla solidità e sulla pressione da fondocampo, tendono a schiacciare i giocatori talentuosi togliendogli il tempo.
Come avevo sottolineato in un post precedente sul greco e come giustamente ha sottolineato Mazzoni, Tsitsi deve anche fare i conti con un difetto tecnico sul rovescio che lo svantaggia particolarmente. Tiene il gomito troppo alto in preparazione e questo comporta una scarsa stabilità nel colpo che causa le numerose stecche che abbiamo visto sia con Nole che ieri con il russo. Oltretutto limita anche il suo slice perchè non gli permette di accompagnare bene il movimento. Davvero un peccato che nessuno abbia saputo correggere questo difetto quando ancora c’ era il tempo di farlo. Con quest sua nuova proiezioe offensiva, sarebbe potuto diventare un piccolo Roger.
@ ilpallettaro (#3385672)
Tutti vanno a rete? Ma sei rimasto al 1985 o ti capita di vedere un po’ di partite? Tutti stanno a spingere forte dal fondo e vanno avanti raramente a giocare di volo col punto già fatto! Non credo che Tsitsipas riuscirà a riportare in auge il gioco di rete ma vederlo giocare così è stato divertente
Gli manca un po’ di potenza, ma in prospettiva potrebbe… comunque fa pensare che un giocatore di 24 anni, ma soprattutto da quasi 4 anni in top ten e che cerca, con la giusta guida, di cambiare il proprio modo di giocare, la dice lunga di quanti siano i margini per i nostri 20/21enni… all afccia di quelli che dicono che ormai sono troppo vecchi per certi traguardi!
@ paola (#3385667)
Su servizio e dritto c’è un abisso tra Tsitsi e Musetti
Non solo, il tennis è “minaccia”: se l’avversario è pronto a fare qualcosa (un attacco, aggredire la seconda ecc. ) l’altro è costretto a spesso a giocare di conseguenza (forzare la seconda o non forzare la prima ad esempio).
McEnroe aveva nei momenti top percentuali di punti vinti a rete del 70% ma quanti sono stati quelli determinati dal sola tattica aggressiva dello statunitense? Difficile fare una statistica ma se ad esempio io sto battendo una seconda e l’avversario entra 2 metri in campo, e faccio doppio fallo: chi è l’artefice del punto?… Lendl o Chang?
Vedremo se le ottime notizie provenienti da Torino facessero bene oggi al fratello Petros in doppio in un challenger in Finlandia: non conosco il suo compagno di squadra, magari diventano per osmosi i Bryan Bryan dei bei tempi
Bellissimo articolo di Mazzoni su un tennista che sta diventando sempre più coraggioso e spettacolare. Forza Stefanos, ridai fantasia e spavalderia a un tennis che rischia di scivolare sempre più nella play station. Forza Tsitsipas, forza Musetti, forza Cressy
@ Gabriele Camussa tennis club Chiomonte (#3385671)
Il detentore è Zverev, Medvedev le Finals le ha vinte nel 2020, l’anno scorso ha perso in finale
i punti vinta a rete sono sempre tantissimi, perché le situazioni di vantaggio devono essere trasformate in punti senza dare la possibilità all’avversario di difese passive di successo.
l’analisi offre spunti interessanti.
in generale mi sembra un po’ vittima del mito del “tennis muscolare” che in realtà non esiste in quei termini, tutti i giocatori giocano a rete solo che si va a rete in determinate situazioni tattiche, non più come situazione a cui tendere necessariamente ma come possibilità all’interno di altre da provare o in una situazione di vantaggio durante lo scambio o per variazioni tattiche finalizzate a rendere meno prevedibile il pattern.
insomma, tutto giusto ma nulla di nuovo: tutti vanno a rete.
Più demerito del Daniil del dopo Vienna: anche lì aveva fatto recuperi da Dio contro Shapo, stavolta non gli é riuscito, incollo solo un mio “giudizio” sulla fase attuale di Medvedev risalente a bocce ancora ferme sei giorni fa, fa specie comunque non vedere il detentore non accedere ancora da giovane e affatto logoro nemmeno alle semifinali l’anno successivo…
@ Dr Ivo (#3385656)
hai dimenticato il più amato dal pubblico, per dispersione
Nick Kyrgios
Anche musetti potrebbe prendere spunto dal gioco del greco.
Paragone pesante:Stefanos mi ricorda più di ogni altro ROGER!
Tsitsi però fatti crescere la barba…eh
Come ho già scritto è un giocatore in fase “chiusura lavori manca l’agibilità”.
La base è eccellente, dritto servizio e volée, deve rendere più fluido il rovescio prendendo la palla un po’ più alta anche se mi sembra stia approfittando della fase discendente per giocare spesso alto sul rovescio con traiettorie ad uscire (l’hanno studiata per fargli aprire il campo e spingere in lungo linea), ed inoltre il dritto a volte è di spalla per caricare.
Fisicamente è perfetto, agile e notevole come detto in fase di transizione. Un Edberg in sostanza, Mac era altra faccenda (talento unico) e sinceramente vederlo giocar bene rinfranca parecchio.
P.s. Il paragone è tecnico, guardo il tennis, l’educazione e classe dello svedese sono impareggiabili non per il greco ma per tutti.
A me il greco è piaciuto,si vedeva che era determinato sin dal primo punto,gli occhi della tigre,un piano di azione ben delineato e coerente con le sue capacità tecnico- tattiche. Avesse questa continuità potrebbe ambire anche a qualche vittoria slam. Per il rovescio? Chiamerei Ljubicic,via i genitori dal box,lo stressano
Spero che dopo i big 3 (la cui epoca non è ancora tramontata del tutto) tocchi finalmente a un italiano di diventare n.1 e vincere degli Slam, sarebbe oltretutto una necessità geopolitica (possibile che ci riescano nazioni minuscole,a momenti anche la Norvegia, e a noi solo mosche?)
Detto questo, però, preferisco nel frattempo di gran lunga uno con il bel tennis di Stefanos (o Dominic, anche se ormai con poche speranze) agli scacchisti Daniil e Sascha, agli scugnizzi-teen Carlitos e Holger, agli ansiosi/ ansiogeni Andrej e Felix o a contagiatori del virus della narcolessia Casper, Cameron, Hubert ecc.
Ero li, partita spettacolare che dire
Forse non è tanto pirla quando dice che un giorno sarà al numero 1
lo ammetto, è da un po’ che sono scettico su di lui, ma forse quel 2021 in cui è esploso solo su terra è stato un po’ un caso, parte del percorso di crescita, questo nuovo tsi lo devo preferire a molti
Effettivamente guardando le statistiche ha vinto 36 punti a rete, più del 30% dei punti vinti