Rune, mentalità da campione e necessità di vincere
“È molto in forte fisicamente, ha un ottimo rovescio. Sta migliorando continuamente. Rune è un giocatore molto completo per essere un diciannovenne. Ma la cosa più notevole è come riesca ad essere presente mentalmente sotto tanta pressione”. Parola e musica di Novak Djokovic, a caldo, nella press conference post sconfitta a Bercy, parlando ovviamente del suo giovane avversario, Holger Rune, nuovo campione al 1000 di Bercy, nuovo top10, nuova stella del firmamento internazionale. Una visione lucida quella di “Nole”, degna di un grande campione che rende merito al suo giovane avversario, uno contro il quale dovrà fare i conti nei suoi ultimi anni sul tour Pro. Uno che ha le carte in regola per diventare tra i più forti della sua generazione e vincere tanto.
Vincere. Questa credo sia la parola chiave che descrive alla perfezione la storia e personalità di Holger Rune. Lui non è competitivo, vive letteralmente per la competizione. La parola “giocare” non si addice molto al suo modo di intendere il tennis. Il tennis per lui non è mai stato un gioco, nemmeno a 7 anni. Il tennis è uno sport che adora, un mezzo attraverso cui affermare la sua fame di successo, di primeggiare. Rune ha giocato fin da piccolissimo con la mentalità di chi vuole soltanto la vittoria, arrivando quasi sempre a centrare l’obiettivo. Ha vinto in tutte le categorie. In patria era così forte che non c’erano più avversari contro cui lottare. Per spiegare meglio chi sia Holger Rune, sono perfetti alcuni stralci di un’intervista rilasciata poco prima delle NextGen Finals dello scorso anno da sua madre, presenza fissa nel suo angolo, mentore e testimone di una crescita incredibile. Ma assai attesa. Non sono le parole esatte, ma questo è il senso delle sue parole, un racconto di chi sia questo ragazzo così forte e vincente.
“Da piccolissimo ha scelto in modo consapevole di giocare a tennis” racconta la madre. “Abbiamo portato Holger a praticare vari sport, ma lui ha scelto il tennis perché era uno sport individuale, e lui voleva fortemente affermarsi, essere il migliore. Quando all’età di 6-7 anni veniva invitato ai compleanni dai suoi amici di scuola o di famiglia, faceva di tutto per non andarci perché a suo modo di vedere era del tempo perso all’allenamento, lui desiderava soltanto andare al club a giocare. Pensavamo fosse un amore forte ma passeggero, magari poi si sarebbe interessato di altro. Niente, non c’è stato modo allontanarlo dal tennis. Abbiamo cercato di fargli capire in tutti modi i rischi di una carriera nel tennis, del preferirla allo studio, ma non c’è stato verso. Lui giocava, e soltanto giocava. Ad un certo punto era così forte in patria che non c’erano più avversari al livello, abbiamo iniziato a girare e giocava contro ragazzi più grandi allo stesso livello. Vinceva. Abbiamo girato per tornei e strutture di alto livello, lui in quel contesto era felice, soprattutto quando c’erano le partite.”
Un agonista. Un lottatore, uno che che scende in campo per vincere. Non tanto per giocare, ma per vincere. L’aver vinto tanto lo aiuta certamente oggi nel sentirsi adeguato a continuare a vincere. Gli conferisce quella autostima e determinazione di potercela fare sempre e comunque, anche se sei sotto di un break contro il più forte dell’era moderna, Mr. Novak Djokovic. Un torneo stravinto, un pizzico di fortuna nell’aver trovato Alcaraz k.o., ma quando alzi il tuo primo M1000 a 19 anni battendo 5 top10 (record storico, mai successo prima), beh, qua siamo di fronte alla semplice certificazione di un talento epocale che alza il “primo di tanti”.
Del tennis di Rune avremo modo di parlarne da qua e i prossimi 15 anni. Di sicuro Holger quest’anno ha fatto un salto in avanti mostruoso nella continuità di prestazione. Ha alzato il livello nei colpi di inizio gioco, col diritto sbaglia di meno e trova grande profondità. L’anno scorso ho avuto modo di vederlo in varie sessioni di allenamento mattutine alla NextGen Finals vs. Alcaraz. Quando Carlos alzava i ritmi a tutta, Holger non gli stava dietro, dopo 3-4 palle andava in affanno anche nel palleggio, e tendeva a sbagliare di brutto perché usciva dallo scambio tirando la classica pallata. Dopo solo un anno, tutto questo è cambiato. Riesce a difendersi meglio e trova appoggi eccezionali per dare equilibrio a colpi molto pesanti e precisi. Esteticamente è quello che è, un tennista non così fluido e “bello” come stile, ma l’efficacia del suo tennis è micidiale. Con una base atletica costruita in modo impeccabile, e quella testa a sorreggere colpi sempre più affinati e continui, Holger Rune è destinato ad essere uno dei migliori del mondo per molti anni a venire. Lui voleva fortemente essere qua, tra i migliori, ma questo non gli basta. È solo l’inizio.
Ne ha parlato anche Mouratoglou ieri, che ne ha seguito da tempo la crescita (anche se non in prima persona, del resto ormai il coach francese è “onnipresente”…). “Il prima cosa che ha imparato negli ultimi mesi è il controllare le sue emozioni, questo è stato davvero importante. È ciò che gli ha permesso di poter vincere la partita di oggi. Perché è stato molto vicino a poterlo perderla. Nonostante abbia perso il servizio nel primo set, non ha perso la calma, non si è fatto prendere dal panico o cose del genere. È rimasto concentrato”.
Rune ha testa e lucidità per perseguire un piano tattico al massimo efficace. iIl suo tennis è stato costruito per essere efficace. Continua il coach francese: “Giocare una finale contro Novak Djokovic è probabilmente la sfida più difficile che puoi affrontare nel mondo del tennis. L’unico modo per affrontare un impegno come questo è delineare molto chiaramente un piano di gioco e poi, ovviamente, avere un grande controllo delle emozioni. Holger è stato in grado di trovare risposte quasi ogni volta. È per quello che ha vinto. Non è possibile insegnare come battere Novak Djokovic. Devi avere qualcosa di speciale, qualcosa in più, e Holger sicuramente lo ha. La sua capacità mentale è ciò che ha attirato di più la mia attenzione quando è arrivato nella mia accademia all’età di 14 anni. Non tanto con i suoi colpi, non si è distinto per nessun colpo in particolare. Ma la sua mentalità, la sua determinazione ferrea, la sua autostima, questo è ciò che mi ha davvero colpito di Holger. Ha sempre avuto una mentalità da campione, una personalità che colpisce ed è proprio questo che lo contraddistingue. È felice di essere vincente, un nuovo top10, ma questo per lui è solo l’inizio, desidera altro e ci arriverà”.
Esattamente la considerazione in apertura di questo commento. Non un colpo in particolare, quel che spicca è la mentalità. Determinazione, autostima, certezza di aver i mezzi per farcela e dare tutto per arrivare all’obiettivo. Questo il “winner” di Holger Rune. Tutti gli altri sono avvisati.
Marco Mazzoni
TAG: Djokovic, Holger Rune, Marco Mazzoni, Rune
@ Annie (#3380247)
Brava, scrivi molto bene.
Ho letto con piacere il tuo intervento.
Cordialità.
@ Un nome una Garanzia (#3379950)
Forse è “troppo” anche il tuo commento, lo descrivi come se fosse posseduto..in effetti, sembra un po’ ipercinetico, portato a reagire alla tensione con movimenti anche incontrollati, che utilizza per scaricare appunto la tensione: per cui, più il momento è catartico, più alta è la posta in palio, più Rune si scatena, corre, si agita..chissà che questo non si trasformi in un’arma vincente, in una propensione a verticalizzare, a correre a rete appena intravede l’occasione, insomma a trasformare in opportunità di fare il punto quello che gli altri sono mediamente restii a fare. Oggi ho visto su un sito tennistico una bella foto di Nole con Holder aspirante dodicenne che si era fatto immortalare col suo idolo: Rune ha esattamente lo stesso sorriso di adesso, chissà se ha ancora pienamente realizzato cosa è riuscito a fare..ma forse un pizzico di immaturità mista a incoscienza è quella che libera il braccio e la mente, libera l’istinto che, se è supportato dalla tecnica, rende il risultato esplosivo.
Ottimo.. In arrivobun altro pazzo scatenato.. Stile Rafa o Nole
Passerà anche lui e la sua mamma. Ok la forza “dell’ignoranza”, ma non lo vedo futuro e indiscusso protagonista
E c’è ancora chi insiste che il 2022 è l’ anno del miglioramento di Sinner…
Ridicoli, siete ridicoli.
Per ora avete dovuto smettere di scrivere (cosa ribadita contro ogni evidenza per mesi…) che stesse migliorando il SERVZIO, che con tutta edidenza è PEGGIORATO a 21 anni (un top 10 mondiale a 20 anni cosa fa l’ anno dopo ….? peggiora il servizio: GRANDE !!!)
Adesso inizia a comparire anche la PANZANA, ASSURDITA’ TOTALE del giocare “seriamente” prima dei 13 anni, concetto del giocatore SERIO prima dei 13 anni… cosa, ASSURDA, che addirittura avvantaggerebbe qualcuno rispetto ad altri che “seriamente giocano” solo a partire dai 13 anni e non prima…
Ma vala va laaaaa, smettelela , ma siate semmai SERI VOI: siete RIDICOLI !
Sei male informato. Zio toni mise alle strette a 13 anni Rafael “scegli o calcio o tennis”. Lui scelse il tennis. E guarda che Rafa non era affatto male a calcio.
Puoi trovare varie interviste in rete in cui lo “zio” ne parla.
A quello che mi risulta anche Federer praticava calcio, non sono così informato da sapere se ” a scopo ludico” (sarebbe interessante sapere su cosa basi questa affermazione).E anche lui ha detto più volte che ha praticato solo tennis dai 13 anni.
@walden
Si parlava appunto di quando hann iniziato a “giocare seriamente” cioè senza altri impegni, non da quando hanno preso una racchetta in mano la prima volta. Almeno per me “giocare seriamente” vuol dire questo. Altrimenti max91 si spieghi meglio.
In generale si nota una grande riscossa del tennis Vikingo o Scandinavo un tempo dominato essenzialmente dagli Svedesi! Stanno uscendo o sono usciti al top Danesi, Norvegesi, Finlandesi da futuri pro di altissimo livello come se piovesse! Data la familiarità di questi popoli con asce e mazze da guerra era ben strano un loro abbandono dei vertici del tennis in cui la racchetta usata con forza incarna una sorta di arma bianca sportiva di quel tipo! 😆
Come ho detto lo utilizzo… Lo scopo è informare quelli che magari leggono come ho fatto io per diverso tempo…lo scopo è dare dati reali, che i provocatori, gli haters, i troll e anche persone in buonafede ma tutta emotività e poca riflessivita’ evitano come la peste. Se Sinner avesse peggiorato il suo tennis, avesse peggiorato il suo livello dovrebbe risultare da qualche parte, invece come sai i dati sono questi…però le falsificazioni a forza di ripeterle diventano credibili…
Qui di “arduo” non c’ e’ proprio niente.
Fino a qualche settimana fa il delirio di vari allucinati cantava i miglioramenti del servizio di Sinner… ecco: piu’ fuori di testa di cosi’ e’ “ardua”.
E’ riuscito a tenere sotto controllo vesciche e infortuni durante la crescita… quest’ anno, a crescita ultimata, a 21 anni, restare fermo causa vesciche e’… sfortuna ???
Ma va laaaa… siete ridicoli e probabilmente lo sapete anche.
2022 e’ stato distruttivo e in arretramento con un continuo delirio sbandierato di sconvolgere il gioco di un “top10” fenomenale che e’ stato cosi’ demolito (anche da se’ stesso) da tutte queste idiozie di buttarsi a rete, ecc. ecc. senza nemmeno guardare che tipo di campione era.
Percentuali demenziali vengono raccattate dal fondo del barile alla disperata ricerca di barare contro la realta’.
Se il prossimo anno 2023 giochera’ 5 incontri, ritirandosi sempre al secondo turno scriverete ancora di risultati confortanti con il 100% di vittorie.
RRRruuuune!!!
Madremia sto ragazzzone..
A me sembra un pò troppo agitato nevvero?
Fa una certa impressione mentre lo osservo muoversi per il campo.
Un senza tregua,un essere tarantolato, un perpetuo moto, un incessante movimento, frenetico-scattoso, ondeggiante, iperagitato, schizofrenico,pervaso e divorato da un fuoco sacro che quasi non lo vedi respirare.
Mah RRRruuuune!!!
Madremia sto raGazzone..
Ma non sarà un pò troppo?
Moser
Questo non conta niente. Federer a 13 anni . Moderno iniziò a correre a 18 io a12 . Lui è moderno e io non sono un c….
L ho già detto,quello che mi preoccupa è l aspetto atletico. I punti a Wimbledon li hanno fatti anche gli altri. Se sinner sta bene fisicamente ne vedremo delle belle.
@ walden (#3379865<
Buonasera a tutti
In questi post si legge tutto e il contrario di tutto e il più grande e sempre L ultimo che ha vinto ma propongo un pensiero : si sta parlando di un quindici . Si un quindici . Perché se sinner avesse concretizzato il match Point agli US e molto probabile che avrebbe vinto poi il torneo . E questo avrebbe voluto dire che oggi sarebbe alle Finals , che avrebbe praticamente quasi gli stessi di punti di alcaraz , ne avrebbe più di FAA che a giudizio di molti lui si che è un Vicente che è migliorato che è il futuro ecce ecc . Quindi stiamo parlando di un 15 .
Che poi il servizio nn vada e che il fisico sia un po’ troppo delicato e più ancora che deve imparare a voler vincere – mai commento fu più giusto di quello di Sander di qualche giorno fa – sono d accordo . Ma le statistiche di giampi – specialmente se si considera che quest anno 250 ne ha giocato pochi – dicono chiaramente che è migliorato . Logico che tutti speravamo di vederlo vincere di più .già questo anno
@ Fava (#3379875)
E i quarti in Australia e Wimbledon ed agli Us open. E li ha mancati al Rg per infortunio mentre stava dominando Rublev. Ha perso 7 posizioni, non 2500 e sarebbe già messo meglio se contassero i punti di wimbledon. In più ha cambiato guida tecnica ed è stato tartassato dagli infortuni. Comunque ragazzi è facile: vediamo l’anno prossimo. Se la direzione imboccata è sbagliata e lui è lì per caso, scenderà. Se invece è colpa degli infortuni, tornerà a fare bene.
E
Quindi giampi è contento dell anno di sinner. 2021 tre atp 250 è un 500 con finale in un mille. Quest anno un torneo 2507 posizioni perse in classifica è più infortuni. Mi auguro solo che tu non faccia l avvocato difensore.
a 3 ed a 6 anni per la precisione…
dalla Treccani
spavaldo [der. del lat. expavēre “impaurirsi, temere” con la terminazione -aldo in funzione pegg.]. – ■ agg. [che ostenta o denota un’audacia e una temerarietà eccessive o inopportune: un ragazzo s.; un’aria s.] ≈ ardito, audace, baldanzoso, (non com.) bersaglieresco, impavido, intrepido, temerario. ↑ insolente, sfacciato, sfrontato. ↔ insicuro, pauroso, timido, timoroso. ‖ discreto, modesto. ■ s. m. (f. -a) [persona spavalda: fare lo s.] ≈ e ↔ [→ SPACCONE].
L’importante è capirsi
Stessa cosa che ho detto a Giampi….
Ma perdi tempo a rispondere a questo tizio che da mesi ripete sempre le stesse cose? Io ci ho provato, così come hai fatti tu, a spiegargliele, fornendo dati, siti, etc, ma tanto ripete sempre la stessa cosa. Ho il dubbio che sia l’altro nickname di un qualche provocatore, l’unico cosa da fare è ignorarlo…
i fab 4 se ne stanno andando ed ecco nuovi fab in arrivo…chissà che qualcuno di loro sia pure italico
Mi risulta che Ruud non abbia mai vinto un ATP 500 ed è stato nr.2 in classifica, mi risulta che un Tsitsipas, un Medvedev, un Hurkacz abbiano vinto il primo Master 1000 a 23 o 24 anni.
Visto come ha preso a pallate Tsitsipas a Stoccolma non mi meraviglia l’exploit parigino. Questo ragazzo ce le ha quadrate.
@ Pier (#3379717)
Bravo, me ne sono accorto anch’io. Ad un certo punto Rune ha cominciato ad alzare le palle per impedire a Djokovich di rispondere in modo micidiale. Il serbo, che è un grande giocatore, ha capito la mossa, ma non ha potuto neutralizzarla del tutto. All’angolo di Rune mi sembra che s ci sia, oltre all’allenatore danese, lo stratega della Sharapova, Mou….enzo
A proposito di “zero distrazioni”: corrispondono le voci di una nuova “morosa” per JS ? 🙂
Fisico da adolescente, però, se confronti i dati sul sito Atp, si vede che a livello di peso non è più leggero degli altri. Bisognerebbe approfondire se quei dati sono affidabili.
Aggiungerei anche al commento di Mazzoni che oltre avere un repertorio molto completo e’ forte in tutte le superfici infatti anche in a Parigi su terra disputò un ottimo torneo.
Spavalderia coraggio temerarietà sfrontatezza si possono usare tanti termini ma ne basta uno personalità che invece fa difetto purtroppo al nativo della Val Pusteria
Hanno trasmesso in questi giorni su super tennis alcune partite dell’altoatesino al torneo di Milano nextGen una visione che sarebbe stata molto utile per chi ancora nega la netta involuzione.
un tennis brutale violento che in finale aveva schiantato anche un’abile difensore come il giovane australiano così quasi tutti noi eravamo convinti di avere trovato finalmente non un semplice campione ma addirittura il dominatore capace di raccogliere l’eredità dei grandi vecchi.
Fino ad un mese fa Alcaraz era destinato a vincere fino al 2040 tutti gli slam. Ora? Con il danese che si fa?
@ Pheanes (#3379773)
No, a gennaio 2008 aveva 20 anni. I 21 li ha compiuti a maggio 2008, quindi, quando ha vinto AO a gennaio aveva ancora 20 anni.