Steve Simon non cede, niente tornei WTA in Cina senza una soluzione al “caso Peng”
Da tempo l’onda mediatica sul caso Peng si un po’ spenta. Non per la WTA, che a detta del suo CEO Steve Simon non ha alcuna intenzione di reintrodurre tornei in Cina finché non sarà chiarita definitivamente la posizione della ex giocatrice cinese. È una decisione assai rilevante, visto che a livello meramente economico la tournée cinese era in assoluto la più remunerativa per l’intera stagione femminile.
La WTA continua a chiedere un contatto libero e diretto con Shuai Peng, senza riuscirci. Da qua l’intenzione di mantenere il boicottaggio dei propri eventi nel paese asiatico.
“La WTA continua a lavorare ad una soluzione in Cina, ma non comprometteremo i nostri principi per farlo”, ha affermato Simon in un’intervista riportata dal Daily Mail. “Shuai Peng ha preso una decisione molto coraggiosa di parlare pubblicamente degli abusi sessuali che ha subito per mano di un leader del governo cinese. Come avremmo fatto con qualsiasi nostro giocatore, chiediamo alle autorità un’indagine sulle sue accuse e per incontrarci con Peng, in privato”.
La WTA sta lavorando per riportare alcuni dei propri eventi in Cina dal 2023, ma a condizione che possa parlare liberamente con la giocatrice, magari anche fuori dalla stessa Cina. Purtroppo di Shuai se ne sono perse completamente le tracce. In una dichiarazione riportata alcuni mesi fa, la ragazza aveva chiesto privacy, ma la condotta dell’intervista lasciò enormi dubbi sul fatto che fosse stata rilasciata senza costrizioni.
TAG: Caso Peng, Cina, Shuai Peng, WTA
Grazie per la tua precisazione. Volevo solamente far notare che Yonex è giapponese e non cinese, per quanto riguarda il boicottaggio. Credo che in ogni caso molte aziende abbiano una parte di produzione in Cina.
Aldilà del fatto che di ingiustizie sociali ne vedo ogni giorno e la maggior parte delle persone fa quello che dici tu: se ne sta con le mani in mano, anzi, si gira dall’altra parte.
In quei postiegge e religione sono inscindibili: al limite bisognerebbe prima capire, studiando, poi provare a confrontarsi; ma alla fine, di fatto, deciderebbero autonomamente.
@ Pier (#3342485)
In sintesi : ci sono i buoni di serie A e buoni di serie B come esistono i cattivi di serie A e di serie B, elementare Watson !
Quindi, secondo questo singolare teorema, se un paese depenalizzasse ad esempio la pedofilia perché previsto dalla propria religione, dovremmo starcene tutti zitti e buoni?
Ma anni di lotte per i diritti civili, per la dignità della persona, per l’uguaglianza cos’hanno insegnato? A fregarsene?
Quasi. Yonex ha buona parte della produzione in Giappone, alcuni modelli è vero che sono made in China ma le fibre provengono dal Giappone. Particolare non indifferente perchè sussiste, credo non sia stata abolita, la facoltà di un’azienda di dichiarare come fatto in patria un prodotto se dalla medesima patria provengono i materiali. Yonex quindi è trasparente in questo. Ma corretta la tua precisazione perché tra gli appassionati si sostiene l’inesattezza che tutta la produzione Yonex sia made in Japan (come cantavano i Kajagogo).
@ Sinner@Raducanu (#3342288)
Se non ci arrivi a capire non è colpa mia
Bravo e coraggioso a mantenere fede al suo impegno. Solidarietà alla Peng e alla wta. Speriamo che si unisca anche l’atp….
@ Pier (#3342212)
Piccolo appunto, Yonex è un marchio 100% giapponese, con produzione in Giappone, ma anche molte altre nazioni asiatiche, tra cui la Cina, che in realtà si occupa esclusivamente della produzione.
tutti soldi risparmiati per i cinesi. Per fortuna.
Troppa politica nei commenti degli utenti. Giusto condannare e sanzionare le discriminazioni e le violenze ma lasciamo a chi di dovere di occuparsene, soprattutto che lo facciano nel modo migliore.
Qui si dovrebbe parlare di tecnica e tifare per gli italiani, visto il momento felice del nostro tennis.
Grandissimo.
L’ economia cinese, senza tornei WTA, credo sia destinata al fallimento.
Faccio notare due cose:
1) Peng si è ritirata, non paga più la quota d’iscrizione alla WTA, non facendone più parte. Simon, presidente della WTA, non ha quindi basi per chiedere alcunché. Semmai gli Stati Uniti o altri Stati possono muoversi diplomaticamente perché la questione riguarda una cittadina straniera e il suo proprio Stato, come nel caso del noto artista cinese. E…
2) Simon CHIEDE alla Cina di aprire un processo giudiziario sul caso. Mai visto nessun Stato ( Italia, India, Egitto) piegare le proprie leggi ai voleri di chicchessia, riducendosi a Stato fantoccio governato da stranieri. Per cui questa è ovviamente una richiesta assolutamente irricevibile e strumentale a non risolvere mai il problema, ma solo a infiammare gli animi di tifosi e attivisti web facinorosi. E negli Stati Uniti è pieno dei primi e soprattutto dei secondi.
Va bene così. I tennisti cinesi sono/saranno finanziati dallo Stato Cinese per allenarsi e competere altrove per partecipare ai circuiti professionali, mentre per i tennisti non affermati si sono già riattivati da tempo i tornei Challenger convertiti in tornei nazionali (ovviamente). Il danno se l’è fatto la WTA a sé stessa rinunciando agli ingenti introiti della WTA Finals di Shenzhen, anche se ha guadagnato uno sponsor del circuito, Hologic, che mancava da oltre 10 anni e l’ha trovato per aver alzato il tiro sul caso Peng, ovviamente ora non può disinteressarsene altrimenti perderebbe lo sponsor. Tuttavia sarei curioso di confrontare i milioni persi di Shenzhen con i milioni ricevuti da Hologic e quelli ricevuti dalle WTA Finals di Forth Worth, al netto di quelli che l’ATP regala ogni anno alla WTA prendendoli dalle proprie casse, per vedere se è finita come col gas russo degli europei che gli statunitensi dovevano sostituire con quelle quattro navi di gas liquido che hanno inviato 😆
È il tuo commento ad essere veramente stupido. Quindi per te se non si è tennisti è giusto subire torture o essere privati delle libertà. Ne prendo atto.
Secondo te quando si attaccano le dittature sarebbe il caso di stare zitto? Spero che tu abbia meno di 18 così potrai evitare di votare per i tuoi amici.
@ Sinner@Raducanu (#3342158)
Vorrei proprio sapere cosa c’entra il tuo discorso con questo articolo.
Perché non risulta che tali violenze riguardino delle tenniste, non è che Steve Simon deve risolvere i problemi del mondo, si deve occupare di quelli della wta.
La tua è la solita pessima mentalità italiana, quando qualcuno fa qualcosa di buono invece di apprezzarlo immediatamente arriva lo critica perché non ha fatto quell’altra cosa…
Almeno lui sta cercando di prendere posizione per difendere una tennista del suo circuito. Se non hai nulla da fare puoi occuparti tu della situazione in Turchia. Mi urtano quelli che criticano altri che, seppur nel loro piccolo, cercano di migliorare la condizione di alcuni emarginati. La società moderna è molto più incline a puntare il dito piuttosto che ad impegnarsi seriamente per qualcosa.
@ Sinner@Raducanu (#3342158)
Mi pare tu abbia perso una buona occasione per stare zitto…
Se ne sono accorti adesso della non vericidita’ dell’intervista?!? Vicenda vergognosa sulla quale è scesa da mesi e mesi un colpevolissimo silenzio tombale. Povera ragazza chissà che è successo nel frattempo…
@ Sinner@Raducanu (#3342158)
Modestamente ancorché, forse ottimisticamente, ritengo che, si fosse trattato di tenniste WTA, per QUESTIONE DI COMPETENZE lo avrebbe senz’altro già fatto
Hai ragione ma va detto che non si è messo contro un piccolo “Davide” ma contro un ” Golia” in piena regola, una nazione che nel campo economico sta letteralmente determinando le condizioni di mercato.
Poi va detto che chi oltre ad osservare pratica questo sport si ritrova quasi certamente in mano una racchetta made in China. Chissà, senza andare sulle Yonex, si potrebbero boicottare i prodotti cinesi e andare tutti in campo con attrezzi vintage, made in England, France, Austria, Usa.
Che, in moltissimi casi, sono ancora di qualità decisamente superiore benché più difficili.
Un bel cuoio, niente overgrip ma della segatura, duralift per risparmiare le corde e per le palline… Tretorn in scatola (riciclabile quindi) che tanto rimbalzano sempre e chiaramente non di colore giallo!
@ Sinner@Raducanu (#3342158)
Ma di cosa stai parlando? Qui siamo di fronte ad una giocatrice di cui si sono perse le tracce, fosse successo in Francia avrebbero dovuto fare lo stesso, e così in Italia. Se guardassero le situazioni generali di ogni paese forse si potrebbero organizzare tornei esclusivamente al polo nord
Per quello che riguarda i paesi arabi si tratta semplicemente dell’applicazione pedissequa della sharia: saranno pure liberi di avere il loro credo personale o dobbiamo andare a sfrugugliare le tasche altrui anche su questo?
@ Sinner@Raducanu (#3342158)
Qualunquismo.
La Peng è stata socia della WTA.
Cosa pretendi che la WTA si sostituisca all’ONU?
Fa BENISSIMO a non dimenticare !
Il problema è che non potendo sapere che tipo di ritorsioni possa avere la peng, anche questa posizione ferma di simon, potrebbe portare solo a peggiori conseguenze per la cinese. Spero di essere smentito.
Solo tanta, tantissima ammirazione.
@ Sinner@Raducanu (#3342158)
La WTA non è nata per salvare il mondo ma per occuaparsi di tennis. Se tutti facessimo il nostro nell’ambito che ci conpete il mondo avrebbe molti meno problemi. Ma mi rendo conto che è più facile parlare che fare.
…
Comunque c’è qualche torneo WTA rilevante in Turchia che mi ero perso?
La WTA è l’associazione delle giocatrici di tennis, e qui sta difendendo una giocatrice di tennis. La tua è una polemica strumentale e del tutto, completamente, inutile
@ Sinner@Raducanu (#3342158)
i detenuti politici sono tennisti?no quindi hai fatto una affermazione stupida
Se è per questo negli Stati Uniti vige la pena di morte.
Un plauso a Simon !
…questa è la differenza che c’è tra chi prende una ferma posizione e chi non lo hai mai fatto ad oggi,ogni riferimento all’italico (vostro eroe) don Abbondio è puramente casuale…
…siete orgogliosi e fieri di lui anche in questo caso,giusto?
@ Sinner@Raducanu (#3342158)
Ma che c’entra??!!
Una delle VERGOGNE dell’umanità…la politica ci distruggerà!
Tale Steve Simon perché non chiede anche di poter parlare liberamente con i detenuti politici in Turchia?
Siamo in presenza di violenze morali e corporali di seria A e di serie B?
Per non parlare dei diritti delle donne, a livello meno di zero, in alcuni paesi arabi dove si svolgono ricchi tornei!
Non solo la wta ma tutte le federazioni sportive dovrebbero chiudere ogni ponte con la Cina fino a che non si sappia di più sulla situazione di questa povera donna. Si è fatto presto a escludere la Russia da ogni sport eppure con la Cina chissà perché (?) non si fa lo stesso interesse