Circuito Challenger: Si cambia registro. Nel 2023 21 milioni di dollari in più in montepremi e ben 195 eventi in programma
Una delle maggiori lamentele nel tennis proviene dai giocatori che cercano di sfondare nel circuito Challenger e che soffrono per il fatto che il montepremi è notevolmente inferiore a quello del circuito maggiore. Ebbene, l’organo di governo del circuito ATP ha ascoltato queste critiche e ha annunciato una misura storica per il 2023.
A partire dalla prossima stagione, il Challenger Tour avrà 21,1 milioni di dollari in più di montepremi, con un aumento del 60%. Ci saranno quattro tipi di tornei (50, 75, 100 e 125), con tre nuovi eventi da 175, 195 tornei (un record) e un aumento del 170% del totale delle competizioni.
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1) Serafini non è granchè, gli ho dato una occhiata a Salerno
2) Serafini sta giocando a Sharm, come mai i tuoi panda non ci vanno?
Magari perchè perdono REGOLARMENTE nelle qualificazioni?
3) non è che avere dei punti in classifica voglia dire che sei bravo
Se ci mettiamo d’accordo io e un altro e ci pilotiamo il sorteggio per 50 volte, lui magari mi lascia vincere 50 volte
Dopodichè quando ho vinto 50 volte ho un po’ di punti in tasca
Oddio, ho anche 50 sconfitte (al turno successivo) contro gente che magari sta in piedi per miracolo perchè ci perdo
Prima o poi ve lo metterete in testa, avere punti ti permette di giocare a livelli più alti ma non vuol dire che ci vinci, anzi..
Fatti una domanda.
Perchè il tuo fantastico Houkes non si era iscritto a Genova (poteva, i punti li aveva) ma si era iscritto all’ITF di Santa Margherita?
…tipo serafini,giusto?
…2 15k Pescara e Salerno 10 derby e 30 punti portati a casa,OLE’!!!!
Hai scritto una dura verità.
İ punti li fanno se sono bravi. Come tutti. Se non sono bravi non fanno punti. Challenger e Futures si fanno dovunque. Vai, giochi e fai punti se sei capace.
Evidentemente gli italiani under 21 sono più bravi perché in Italia vengono tutti (e gli stranieri vincono perfino, se sono capaci) e gli italiani vanno anche altrove (e vincono perfino).
Un’altra occasione persa per evitare di dimostrare la falsità della tua farlocca teoria
Credo si tratti nel caso di re-allineamento delle superfici di un falso positivo.
Mi spiego, ho preso gli anni 2018, 2019, e il corrente 2022, gli ultimi tre piuttosto indipendenti dalle vicende del covid, contando i tornei per superfici è emerso che la percentuale di duro indoor è rimasta incredibilmente costante nel tempo al 20% (una trentina di tornei), costante anche il numero di challenger su erba (3, pari al 2% del totale).
Diverso il caso delle percentuali di tornei su duro outdoor o all’aperto che dir si voglia, e dei tornei su terra all’aperto o indoor.
Nel 2018 c’era il 40% di tornei sul duro all’aperto, percentuale scesa al 35% l’anno successivo e quasi dimezzata nel 2022, al 23%. Passando da una sessantina di tornei agli attuali 42.
Per i tornei su terra viceversa, si è passati dal 40% del 2018 al 42% del 2019, quindi quasi invariato, al vertiginoso 57% dell’anno corrente. Da una sessantina di tornei a un centinaio.
Quindi al netto del DOVE MEN&CARE Sudamerican Legion di Lapentti, il nuovo circuito su terra sudamericano che ha portato una decina di tornei su terra in più, c’è stato un aumento eccessivo di tornei su terra post-covid, probabilmente perché è più facile riprendere un campo su terra con un po’ di manutenzione, piuttosto che riposare la superficie sintetica all’aperto consumata in questi anni dagli agenti atmosferici, e senza un budget a causa del covid che ha impedito l’uso dei campi. Oppure si è preferito non sforzare troppo gli atleti su superfici dure e si è preferito dare la preferenza a quelli su terra. Questo lo sanno quelli in sede ATP che hanno dato le licenze.
Il punto è che non c’è un trend a favore dei campi da terra, ma si tratta di rientrare nella normalità pre-covid che aveva un 60% di tornei sul duro (outdoor e indoor) e un 40% su terra.
Si tratta quindi di un falso positivo, di un’anomalia, facilmente risolvibile, togliendo una ventina di tornei su terra (non quelli sudamericani che erano indispensabili data la distanza geografica dai challenger su terra europei), e re-introducendo una decina di tornei su cemento, magari includendo anche quelli in Cina, dove non si gioca più.
Personalmente non sono molto favorevole a questo ritorno al passato. Penso che avere il 50% dei tornei Challenger su terra sia una garanzia per i tennisti contro gli infortuni sul duro, dato che non hanno le risorse per affrontareli e superare il periodo fuori dal campo, e inoltre giocando su terra si preparano molto bene atleticamente per il circuito ATP, sia come resistenza che come intensità e non entro nel discorso delle superfici dure posate che sono generalmente semi-sconosciute e molto molto lente e quindi molto diverse da quelle dei circuito ATP piuttosto veloci ( e costose), inoltre gravano eccessivamente sugli atleti e ponendoli a rischi d’infortuni. Per questi motivi è giusto affrancare il circuito challenger dallo standard ATP, e non ritornare al 40% dei tornei su terra.
Riequilibrare le superfici ben venga, anche però bel circuito maggiore, dove si può tranquillamente lanciare un format… terra settembre! Con 3 tornei 250 fra fine settembre e inizio ottobre.
…i punti dove poter entrare nei tabelloni li offri te quando vai a fare la spesa,ah già che sciocchino che sono tu essendo un gipeto non hai bisogno di farla!!!
Vediamo di fare un po’ di chiarezza, e di dare un po’ di contesto altrimenti non si capisce l’entità di questi numeri.
Il numero di tornei ATP Challenger svolti negli anni precedenti è stato rispettivamente di:
166 (2016)
155 (2017)
159 (2018)
158 (2019)
57 (2020, covid)
147 (2021, post-covid)
183 (2022, anno corrente, e dato definitivo a meno di cancellazioni)
Quindi l’aumento medio del numero di tornei è del 22%, contro il 60% dell’aumento delle risorse.
E rispetto all’anno in corso l’aumento del numero di tornei è di un misero 6% rispetto ad un aumento per il prossimo anno del 60% dei montepremi a fronte di solo 3 tornei 175 in più (che potrebbero benissimo essere dei ch125 upgradati e non dei tornei creati dal nulla, quindi con un lieve aumento del montepremi e senza dispendio di risorse).
Quindi sì, ci sono MOLTI MOLTI più soldi a disposizione. Gaudenzi, dopo aver bistrattato il circuito Challenger, è finalmente approdato a più miti consigli.
Inoltre questi soldi verranno usati per aumentare i premi dei primi turni in modo da aumentare gli introiti dei challengeristi di primo livello, e quindi il loro livello di gioco.
Detto questo ci sono un paio di novità eclatanti non menzionate:
la prima è che la ribellione degli ATP250 che non volevano essere spostati in calendario nelle seconde settimane dei mille di Madrid e Roma è stata risolta da Gaudenzi creando 3 challenger 175 al loro posto ( il terzo 175 è nella seconda settimana di Indian Wells). Ora bisogna capire se quegli ATP250 verranno spostati e dove nel calendario e insieme a quanti altri..
Inoltre ci saranno diversi tornei 125 e 100 con un aumento del 170% ( e tale aumento non riguarda il numero totale dei tornei come erroneamente riportato nell’articolo), quindi si cerca di aumentare le ambizioni dei challengeristi facendoli competere per più tornei con alti montepremi.
Ci sarà un re-allineamento delle superfici dei challenger a quelli dell’ATP. Ci sono troppi tornei su terra, il 60%, mentre nel circuito ATP è il 33%. Questo significa che ci saranno molti molti più challenger sul duro (ciao ciao Parma, Forlì resiste, e Biella preparati 😀 ).
E questa non è una cosa buona se non sarà accompagnata da requisiti più alti, avere finalmente almeno sul centrale, uno stadio, degli spalti su cui montare le telecamere. Ho il forte sospetto che continueranno con le inquadrature dalla rete di fondo campo, quindi saranno poco seguiti televisivamente. E questo è il più grosso problema dei tornei challenger e del tennis in generale all’aumento dei fan e delle entrate dei tornei che potrebbero far pagare abbonamenti. D’altronde se si paga tennis tv per ATP250, perché non far pagare anche per Ch175??
Purtroppo su questo la mentalità di Gaudenzi è stata tarata su grossi eventi. Non è Moretton (FFT francese).
Nel comunicato si parla anche di miglioramenti della distribuzione geografica dei tornei (meno challenger in Italia??) e degli standard degli impianti senza corredarli da cifre, quindi resta da capire come e se queste parole si tradurranno in campo, personalmente sulla base delle scelte pregresse dell’ATP rimango alquanto scettico al riguardo.
Certo che è un mondo strano. Quando si cerca di introdurre qualche novità per migliorare, un branco …astiosi si scaglia contro le novità. L’unica cosa, come in politica, per stare bene, è non fare una cippa.
MM&I, tu ti po’ salva’.
Jesc!!
Va a ‘rrubba’, tuocche i femmene.
Fa quaccosa!!
Sta storia r’olanda ti Manna a o manicomio.
Ie to Rico…
…. po’ fa comme vuo’!!!
Che me ne fotte a me.
Una correzione: non c’è un aumento del 170% delle competizioni si passa dai 183 tornei del 2022 ai 195 dell’anno prossimo, un modesto 6,5% in più.
Il 170% di aumento si riferisce ai challenger più importanti: i 100, i 125. Sono questi e i nuovi 175 ad alzare il budget. Quindi per chi partecipa ai 75 che prenderanno il posto degli 80 non cambierà molto.
…il masterino aveva un senso,andrebbe rimesso…
Vi fate sempre fregare, come dai politici populisti (sono quelli che sparano dati per raccogliere consensi): i dati sparati, bisogna saperli interpretare, perchè secondo come si trasmettono, cambiano la percezione.
Aumenta del 170% il numero di tornei CH100 e CH125 (non dei challenger in generale). I challenger 2023 saranno solo una decina in più del 2022.
Non essendoci più i CH80 e CH90 avranno spinto molti organizzatori a passare al CH100. E avranno aumentato di un po’ anche il minimo dei montepremi. Così il montepremi globale aumenta ancora di più.
Sono sicuramente notizie positive per i giocatori di seconda fascia, ma non ci troviamo di fronte a una rivoluzione.
Nel comunicato atp danno molta importanza alle 4 categorie, 50-75-100 e 125 poi appena sotto nel parlano di 175. Capre, non nel senso di goat.
Non hai letto bene, l’aumento del 175% è dei 100/125 non del totale challenger.
Se ho contato bene quest’anno ci sono 184 challenger, l’anno prossimo 195 significa un aumento del 6%.
Io capisco che ci siano 21 milioni di dollari in totale, non 21 milioni in più.
Se fossero 21 in più con un aumento del 60% vorrebbe dire che oggi avremmo 35M$ di montepremi complessivo (circa 190.000 per torneo) che mi sembra davvero troppo.
mi sa che sei tu che non capisce……
Ma va a ciapà i rat
E cosa impedirebbe ai talenti “panda” di partecipare. C’è mica ancora l’ostracismo? Che sagoma che sei. Veramente da circo equestre. Solo che i clown al circo almeno fanno ridere
Uaaaao quindi in Italia organizziamo almeno 50 eventi di cui 10.a Biella/Forlì
L aumento del numero di challenger abbassera il livello di classifica necessario per entrare rendendo piu agevole ai giovani.
il reddito medio dei challenger scendera , rendendo piu difficile sostenersi solo coi challenger. Questo perche’ se il numero di torneiaumenta del 170 e il montepremi solo del 60 %, ci saranno premi mediamente minori
l’aumento dei biglietti aerei sta rendendo molto costoso spostarsi. Con l’aumento degli eventi, il challenger tour sta diventando un circuito diviso per regioni – europa, asia, oceania, sud america, nordamerica -, come è giusto che sia per un tour semiprofessionistico.
Il drawback è che sarà più complicato uscirne, ci vorranno tanti punti per mettere stabilmente i piedi nei 250.
Ahahahah ahahah ahahahah aiuto aiutooooooo sto a pelle di leopardo dalle risate
Anzi
Sto a pelle di panda e rotolo ahahahah
Giuro che ho pensato la stessa cosa
…la mia risposta a riguardo vale anche per te!!!
…il problema non è dove si organizzano i challenger, ma chi li frequenta (ma non volete proprio capirlo),ne possono pure organizzare 120 nel bel paese e 60 in sud america,ma l’importante è dare la possibilità di partecipare a tutti i talenti panda di tutto il mondo,SPERO DI ESSERE STATO CHIARO UNA VOLTA PER TUTTE!!!
Ha hahahaha, grande
speriamo che l’italia possa aumentare il numero di challenger…Non so voi, ma queste ultime settimane con pochi challenger nostrani mi hanno tolto un po’ fi entusiasmo.
Rivogliamo le ATP Challenger Finals di San Paolo già vinte dal grande Volandri.
Cmq questa e’ una GRANDE notizia
:-))))))
B e l l i s s i m a
Chissa l’effetto che avra veramente questo aumento. Forse dara piu opportunita a tutti, la competizione sara ancora piu dura e I soldi ancora pochi. Pero sicuramente fara emergere tennisti migliori. Insomma, l’aumento fara bene al tennis. Non necessariamente ai tennisti.
Vabbè distribuiscono i soldi in più tornei, ma non penso aumentino i compensi per singoli tornei.
Esigo che almeno 120 si svolgano in Italia!
ahahahahahahhaah….grande!
Finalmente una cosa fatta bene.
Ne mettano tre o quattro in Olanda.
Non lo reggo un altro anno quello lì.