Numeri di Vitas: Guariti dall’astinenza attendiamo fiduciosi
L’astinenza da tennis gioca brutti scherzi ed è una vera e propria patologia da curare con appositi farmaci. E’ stagionale e colpisce esclusivamente nei mesi di Novembre e Dicembre.
I sintomi.
Quello del “falco” è il più frequente . Si manifesta generalmente nella pratica di altri sport, allorché si interrompe ogni atto agonistico con la richiesta, accompagnata da improvvisa sicumera, di rivedere se quel tiro ha oltrepassato la linea. Rivedere dove? Se il campo di calcetto dove ti stai esibendo ha a mala pena le reti di protezione. Altro sintomo è quello del “giudice di sedia”. Evidente ogni qual volta si è in disaccordo con l’idea (o un gesto) di un tuo amico della tua ragazza o anche di qualche opinionista tv. Al paziente colpito da tale malattia succede, ad esempio, di richiedere l’ intervento del giudice di sedia quando il vostro migliore amico estrae il numero 16 dalla tombola invece del 15,17 o 61 che aspettavate. Quello del fisioterapista è il più particolare. Di fronte ad uno stato fisico non eccellente, che sia dovuto ai troppi cotechini con lenticchie che divorano lo stomaco o ad uno scatto troppo prorompente ,data l’età , che rende zoppi per tre mesi, il soggetto colpito da tale sintomo si siede, inizia a scuotere il capo e dopo un secondo si sdraia a terra in attesa di un massaggio che non arriverà. La malattia è conclamata quando i tre sintomi sono presenti contemporaneamente.
I soggetti maggiormente a rischio sono quegli appassionati di tennis che tra la finale di Coppa dei Campioni, un bel concerto dal vivo degli U2 e la semifinale del challenger di TODI trasmessa senza commento da un’ emittente privata non esitano a sintonizzarsi su quest’ultima. Non esistono cure definitive ma solo palliative come ad esempio l’ uso di farmaci che inibiscono selettivamente la memoria, facendo dimenticare ai pazienti l’esistenza del loro sport preferito nel lasso di tempo in cui suddetto sport manca dai canali dell’informazione. Ma l’ uomo, si sa, è un animale intelligente e a ridosso del 2010 ha pensato bene di ridurre l’assenza del tennis in modo tale da far precipitare considerevolmente il numero di casi sospetti. Il MASTERINO per le donne (i cui meriti, nella fattispecie, mi rifiuto categoricamente di indagare), le “MASTERIN” (si legge le masteren, coniato da me..) in FRANCIA e EL MASTERINOS de BILBAO sono solo alcune delle iniziative che qualcuno ha messo in moto per debellare questa pericolosa patologia. In ITALIA , dove siamo più avanti, ci han pensato con la SERIE A che è vero ha ridotto i casi di astinenza da tennis ma allo stesso tempo ha aumentato i casi di NARCOLESSIA.
Invasi e pervasi di tennis siamo pronti allo START e speriamo ardentemente che lo siano anche i nostri tennisti. L’ anno che si è appena concluso è stato un anno a ribasso in base alle aspettative di esperti, appassionati e affini.
Che scelga lui una superficie
Andreas Seppi parte da numero 1 italiano e ci auguriamo che questo non resti il suo obiettivo per il 2010. Certo, pensare ad un MASTER come si sentì dire da qualcuno l’anno passato è fantatennis, ma andare oltre il suo limite di classifica e risultati si può fare. Se poi oltre al MASTERINO per le donne organizzano un MASTERINO per tutti i sosia di LEYTON HEWITT allora si può sperare. Un 2009 di transizione per ANDREAS con pochissimi acuti ed anche poche pazzie cui l’altoatesino ci aveva abituato in passato. Si è normalizzato SEPPI,ma verso il basso. L’ obiettivo, se fossi il suo coach , sarebbero quello di migliorare il suo best ranking e di vincere un torneo ATP, magari uno piccolo, di quelli in cui se si qualifica SPADEA diventa il favorito, insomma. Davvero, mi sento di augurare questo al nostro CRAZYSEPPI, al quale è mancata anche molta fiducia quest’anno. Vince un torneo: sale in classifica, investe i soldini, ci fa respirare, aumenta la sua autostima e si becca un bel trafiletto di TOMMASI accanto alle notizie del PING PONG. Che scelga lui la superficie a noi va bene erba, terra, cemento e qualsiasi cosa sia adatta a far rimbalzare la pallina abbastanza per colpirla bene. Ehm per colpirla……….e basta.
Due scatti
Fabio Fognini è quello che vedo più vicino ad una vittoria di un ATP. Se non altro per questioni di superficie. Non so quali siano i programmi del ligure ma i primi tornei sul rosso (VINA DEL MAR,COSTA DO SAUIPE ecc ecc) così come gli ultimi rappresentano delle ghiotte occasioni per i TERRIVORI veraci come FOGNINI. Alcuni tabelloni sono davvero accessibili a patto che si inizi a battere con regolarità gente come ALMAGRO, ACASUSO ecc, troppe volte giustizieri dei nostri moschettieri. Questo è lo scatto che ci si attende da FOGNINI: alzare ancora di un gradino la competitività sul rosso (quindi lottare per la vittoria nei tornei minori). L’altro scatto , ancor più importante bisogna farlo fuori dalla terra, lì dove oggi si giocano i tornei più importanti. La specializzazione che sta pagando, infatti, è quella sul duro e non la nostra. Sarà il calendario, saranno campi in terra più veloci ma sempre più specialisti del cemento occupano i piani alti del ranking atp. La finale di SODERLING a PARIGI è il simbolo di questo 2009 e di come evolverà il tennis. Attendiamo risposte, quindi, da FOGNINI: un altro anno di stenti fuori dalla terra sarebbe un allarme per la sua carriera che in molti pronosticano ad altissimi livelli.
Possiamo immaginarlo
Simone Bolelli son sicuro farà meglio dell’anno appena passato. Fare peggio, infatti, significherebbe ritornare al circuito challenger. Io sono stato uno di quelli che ha dato molto peso a tutte le cose che son successe a SIMONE nel 2009, situazioni che, a mio avviso hanno inciso molto sul morale di un tennista che si è rivelato diverso da quello che appare in campo (impassibile e estraneo ad ogni emozione). La sua nascosta fragilità è la mia spiegazione all’ annata disastrosa del bolognese.
Me la voglio dare per non credere che il vero BOLELLI sia quello “ammirato” in questi mesi. Tempo fa proposi un articolo sull’ importanza del servizio nel tennis moderno (ho scoperto l’acqua calda direte…); se partiamo dal presupposto che per essere qualcuno bisogna battere bene e possibilmente fare molti aces il solo italiano che ad oggi potrebbe avere questi requisiti è BOLELLI. Battere bene vuol dire avere sempre una chance in più del tuo avversario, vuol dire spendere meno energie soprattutto mentali, vuol dire scoraggiare il tuo avversario, vuol dire possibilità di uscire fuori facilmente da situazioni difficili. Il servizio c’è, la capacità di destreggiarsi su tutte le superfici pure, i colpi sono belli ed a volte anche efficaci perché non devo pensare che BOLELLI possa aspirare a qualcosa d’importante in carriera?? Ok è una vita che si batte sulla risposta e sugli spostamenti dell’allievo di PIATTI ma non bisogna insegnarli a giocare a tennis quello già lo sa fare. E poi se c’è una cosa allenabile per definizione è la preparazione fisica o la performance fisica in generale, quindi scatti, resistenza eccetera. Io ci credo ancora per un semplice motivo : è ad oggi l’ unico tennista italiano a mio avviso che non presenta nessuna delle due pregiudiziali (una sola superficie e servizio non all’altezza) per una carriera da top 20 : limite di superficie (per ora FOGNINI) o di servizio (SEPPI, molto altalenante). Chiaramente ciò non vuol dire che diventerà top 20. Quella resta una chimera se l’andazzo è questo. Diciamo che possiamo almeno immaginarlo.
Ostaggio
Potito Starace affacciatosi con sempre minor costanza e convinzione sui campi in cemento forse sta per chiudere le porte a quella stagione fatta di rimbalzi veloci, servizi imprendibili e caviglie sotto massimo sforzo.
La mia non è una notizia suffragata dai fatti (non conosco STARACE né la sua programmazione) ma una speranza ed un augurio. Se lo STARACE da cemento deve essere quello di S.PIETROBURGO il cui interesse per il match era pari a quello che si può avere per il cenone di fine anno, allora meglio abdicare nel tentativo di disintossicarsi dalla terra.
Facciamoci una bella stagione piena zeppa di rosso con tornei atp ed anche challenger, nella speranza di trovare qualche soddisfazione in giro per il mondo. Ciò non vuol dire che non ci debbano essere rimpianti per non aver trovato sul cemento un livello di gioco degno delle prestazioni sulla terra, anzi, come ho già avuto modo di dire POTITO dovrebbe mordersi le mani per tanti motivi. Ciò che è certo, però, è che il campano , complici alcuni problemi fisici, è arrivato tardi al grande tennis e come tutti i tennisti che ci arrivano un po’ tardi (relativamente agli altri giocatori), a mio modo di vedere si accontentano di essere arrivati lì dove per un attimo han temuto di non arrivare. Detto ciò son sicuro che STARACE può ancora essere molto competitivo sulla sua superficie preferita al pari di FOGNINI, questo a patto che alzi il livello del suo gioco che l’ anno scorso ha espresso solo a tratti. Mi aspetto da POTITO una stagione di riscatto. Ci sarebbe da aspettarselo da uno come lui da sempre ostaggio della terra.
“VITAS GERULAITIS”
(luca s. 28,11,72)
TAG: Fognini, Numeri di Vitas, Seppi, Simone Bolelli, Starace
Per una volta.. sono d’accordo con te!!!
Poto può entrare nei primi 50, Seppi,Fognini e anche Bolelli nei primi 40.. speriamo 😉
Sono minimalista ma solo apparentemente.Se riusciranno a dare il loro massimo tutti sono potenzialmente da top 50 o 40 ATP e lo hanno già dimostrato. In generale avere 4 o 5 tennisti nei top 50 sarebbe già un bel risultato di gruppo anche perchè allo stato è difficile pretendere da loro i top 20 o 15.
Ahhh capito grazie Vitas, me la ricordo anche io quella partita non era un grandissimo Hewitt ma Andreas che allora non era neanche top 200 giocò bene, in quel match lo tradì soprattuttto, e ahinoi non per la prima e ultima volta in carriera, il servizio ma è comunque un ricordo che penso in molti abbiano.
la citazione è legata ad un mio ricordo di una partita tra il nostro andreas e HEWITT qualche anno fa. la regia faceva ping pong tra le facce dei due tennisti ed io per un attimo feci fatica a riconocsere ANDREAS.
Si si …. continuiamo a sperare….
bravo ottimo discorso
Grande articolo Vitas, solo una cosa: ma chi sarebbero Hewitt e i suoi sosia?
bell articolo!!
bell’articolo complimenti