È mancato Gianni Clerici
Ci sono delle notizie che non vorresti mai leggere, anche se, prima o poi te le aspetti. Magari in giornata uggiose, in cui ti svegli storto e senti che qualcosa non va. Che la brutta notizia è lì dietro l’angolo. A metà pomeriggio le agenzie hanno battuto la scomparsa di Gianni Clerici, avvenuta a Bellagio sulle sponde del suo amato Lago di Como.
Avrebbe compiuto 92 anni il prossimo luglio, ma per tutti gli amanti della racchetta Clerici è semplicemente immortale. Da tempo non scriveva più, dopo il problema di salute sofferto un paio d’anni fa, ma nessuno di lui se n’era dimenticato per il semplice fatto che Gianni ha scritto e segnato un’epoca. Con i suoi articoli, libri e telecronache insieme a Rino Tommasi (altro monumento del giornalismo italiano) ha cresciuto generazioni di appassionati, portandoli per mano dentro una disciplina particolare, a volte difficile da capire.
Ci sono bravi giornalisti che scrivono di tennis, con competenza tecnica, passione e ottima scrittura. Clerici era diverso. Era il migliore. Dalla sua penna non fluivano articoli di tennis, lui raccontava il gioco, la sua unicità, il contesto, i personaggi con uno stile inarrivabile per leggerezza e freschezza. Era capace di raccontare un torneo o un personaggio in modo imprevedibile, facendocelo vivere. Si faceva domande e suscitava interrogativi, come il bravo giornalista dovrebbe sempre fare.
Nei suoi libri, soprattutto i primi della sua lunga carriera di saggista, ha immortalato epoche diverse, colori e sfumature senza tempo. Per i lettori più giovani, che purtroppo non hanno potuto godere delle sue telecronache e articoli, raccomandiamo di andarseli a rileggere, o riascoltare. Sono momenti leggendari della storia del tennis in Italia e del suo modo di raccontarlo. 500 anni di tennis è considerato a livello internazionale uno dei libri più importanti mai scritti nel nostro sport.
Da giovane Clerici è stato discreto tennista, ma è come giornalista che ha segnato un’epoca, in Italia ma stimatissimo anche all’estero, tanto da essere diventato il secondo italiano della Hall of Fame di Newport dopo Nicola Pietrangeli. È stato anche uno dei più grandi collezionisti al mondo di oggetti tennistici, altra sua vera passione.
I tanti appassionati che lo incrociavano nei tornei riuscivano sempre a strappargli una battuta, un sorriso, un aneddoto divertente vissuto in giro per il mondo. Con la sua ironia riusciva ad esser tanto leggero quanto pungente. Ha scritto e raccontato per tutta la vita gli Slam, le Olimpiadi, tutti i grandi tornei di tennis al mondo e i loro personaggi. Pochi hanno saputo cogliere come lui l’essenza del gioco e i suoi cambiamenti. Il neologismo “gesti bianchi” (titolo di un suo splendido libro) incarna meglio di qualsiasi altra immagine quella di un tennis antico, che non c’è più, e che lui amava terribilmente.
In uno dei suoi ultimi libri, Postumo in vita, scriveva:
Ho passato una vita
a guardare una palla
divenuta nel tempo
da bianchissima gialla
rimbalzava leggera
lungo i prati di Wimbledon
risaliva dorata sopra i tigli di Auteil
nei tramonti vermigli
di stati affascinati
che credevano che fosse
il campione il re
ma cosa resterebbe
della Divina e Tilden
di McEnroe e Martina
senza quella pallina
mi dicono persone
affaccendate colte
come hai fatto
a sprecare le tue doti native
per una vita vana
avranno ragione forse
ma a ciascuno tocca una sua religione”
Oggi è una vera giornata di lutto per chi il tennis lo ama, come lo amava lui.
Livetennis.it si stringe intorno alla famiglia Clerici per la grave perdita. Ma anche a tutti gli appassionati che gli hanno voluto bene e che da oggi sono un po più soli.
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Ho capito e concordo. Ma in chiaro, lo sottolineo, non significa gratuito. Anzi, aggiungo, chi gioca un torneo paga perché tutti possano usufruirne se parliamo di Supertennis.
In un certo senso più che elitaria la visione di Tommasi era più liberale , soprattutto per la sua formazione culturale vista la vicinanza allo sport americano: allo stadio vai se paghi, in tv guardi e paghi. Il canone può dare un po’di tutto ma per seguire tutti gli sport, o l’arte, o lo svago ecc quanti canali servirebbero? E con quali costi?
@ Pier (#3216983)
Volevo sottolineare che Tommasi aveva una visione del tennis un po elitaria e non aveva capito che gli abbonamenti TV si facevano con il calcio. Tanto è vero che persino chi pagava per vedere lo sport lo faceva in grande maggioranza con il pacchetto calcio senza tennis. Se da un lato la RAI forniva un prodotto scadente d’altro canto la tote assenza in chiaro del tennis ha nuociuto gravemente. Non so se sia una casualità ma da quando è tornato il tennis in chiaro il tennis è tornato il secondo sport per praticanti e questo prima di sinner e berrettini. Io sono abbonato a Atp tennis tv per atp 1000 a eurosportplayer per AO RG e USO e nowtv pet wimbledon.
Discorso diverso, tutti abbiamo subito una perdita col passaggio della tv a pagamento. Ma chi doveva regalarci questo spettacolo? La Rai che mandava in onda gli assoluti cui non fregava nulla a nessuno?
Il tennis lo sai è “palloso” a, volte, 5 ore di match : che fai? Occupi Rai Tre per 4 Slam ovvero 8 settimane più Davis e Master?
Non era possibile. Quanto a Supertennis bellissima iniziativa ma non gratuita : alla Fit chi come me fa un torneo, o prende la tessera agonistica o meno per accedere ad un circolo, lascia ogni volta un obolo non simbolico.