“Brexit tennistica”? No, grazie
No, non ci siamo proprio. La situazione che si è venuta a creare sui Championships è paradossale. Sbagliata. Che la decisione della LTA di escludere i tennisti russi e bielorussi dagli eventi in UK, e quindi anche da Wimbledon, provocasse un tempesta era certo fin dall’inizio. La tempesta si è trasformata in Tsunami con la durissima (e per una volta anche piuttosto tempestiva) decisione di ATP e WTA di fare “il proprio lavoro”, difendendo a spada tratta i tennisti russi e bielorussi, fino alla scelta dolorosa di non assegnare punti per i ranking ufficiali alla edizione 2022 dei Championships. Si è arrivati ad una rottura che è concettualmente corretta ma, in fin dei conti, finisce per incrementare il danno. Wimbledon viene di fatto declassato a ricchissima esibizione. Nessuno dei giocatori mancherà: il prestigio, una valanga di sterline in palio. Ma… che roba sarà alla fine?
Alcuni dei giocatori (ormai più che pensionati) che anni fa avevano scelto di boicottare Wimbledon per difendere la posizione di Niki Pilic (reo per l’ITF di non aver giocato in Davis) hanno chiesto a gran voce di fare altrettanto. Niente Wimbledon 2022. Boicottaggio. Scelta drastica, di chiusura totale per una decisione che è totalmente errata. Politica e sport non vanno d’accordo. Le zozze mosse che manovrano popoli, armi e sofferenze, tramate da politici senza scrupoli, sono agli antipodi con i valori dello sport: unione, lealtà, rispetto. Nessuna guerra è giustificabile. Le guerre fanno morti, creano odio e divisioni che diventano cancrene sociali, pericolosissime per futuri problemi, muri, incomprensioni e talora altri conflitti. Lo sport non può disarmare un dittatore impazzito, ma può essere àncora di salvataggio, può trasmettere valori, può essere un esempio di come le persone siano tutte degne di poter svolgere il proprio lavoro e passione in libertà. Come può essere una colpa appartenere ad uno stato dittatoriale? OK per le competizioni a squadre, ma gli sportivi individuali no, vanno protetti e sostenuti. Aiutati. Il contrario di quello che LTA ha deciso di fare con la sua politica di rottura. Una sorta di “Brexit” sportiva, stavolta a livello mondiale, che non funziona. A volte i Brit son strani… Mia figlia chiosa “ma non lo vedi che guidano al contrario? Che vuoi aspettarti…”. Sarcasmo a parte, stavolta la situazione si è fatto brutta, grottesca sbagliata.
ATP e WTA sono nel giusto. Ma togliere i punti per il ranking, cosa porterà? Nessun tennista importante credo che salterà Wimbledon. Nessuno. Forse qualche “terraiolo” di poca ambizione. Il danno sarà ulteriore. Djokovic perderà quasi sicuramente il n.1. Berrettini avrà una emorragia difficile da fermare, vista pure l’annata complicatissima che sta vivendo per i noti problemi fisici. Aveva puntato tutto sulla difesa della finale a Londra, magari sperando di poter anche far meglio… Niente. Potrà lottare per quella coppa che tutti sognano, ma con la beffa di perdere i punti meritatamente conquistati e che non potrà difendere.
Cosa si sarebbe potuto fare? Molto difficile… Forse l’unica strada sarebbe stata quella di una difficile, difficilissima trattativa con la LTA perché tornasse sui propri passi. Missione forse disperata, ma così, pur applaudendo la linea intransigente della ATP-WTA come principi, la beffa si aggiunge al danno. La stupidità umana che porta alle guerre è il male assoluto. La storia, purtroppo, non insegna mai abbastanza.
Mario Cecchi
TAG: no punti a Wimbledon, Ranking ATP, Wimbledon 2022
gli indipendisti cioè gli omini verdi ahahah i Wagner con la svastica tatuata ahahah
ho scritto che lei ha scritto falsità non ciò che addebita a me…guardi è tutto verificabile su wiki o sul sito delle nazioni unite se cerca dati e fonti.
Lo sport in generale dovrebbe restare fuori sempre dalle tristi situazioni create nel mondo da questo o quel guerrafondaio. A maggior ragione avrebbe dovuto farlo il Torneo di Wimbledon, simbolo per eccellenza del Tennis mondiale. Tutti quelli che ne avevano il diritto e la classifica ( russi e bielorussi compresi ) avrebbero dovuto partecipare anche quest’anno. E anche quest’anno, ovviamente, si sarebbero dovuti assegnare i relativi punti nel ranking ATP e nel ranking WTA.
@ Nicki (#3191751)
Le informazioni non sono da verificare, puoi documentarti facilmente anche utilizzando le fonti che Julian Assange ha donato a tutta la comunità mondiale che ha accesso ad internet e per le quali rischia il carcere a vita confezionato dai paladini della democrazia e della libertà di informazione. La situazione attuale sfugge ai canoni dei compartimenti stagni e ricopre un campo multidisciplinare che forse fai fatica a vedere. La speranza di cui parli è quella che possa dare adito alla fine di quell’ipocrisia dilagante che a livello mediatico sta dominando il conflitto odierno, ipocrisia che a mio parere traspare in modo netto anche dal tuo commento.
La vergogna della scelta su WImbledon: panalizzare tutti per non penalizzare i pochi nati dalla parte sbagliata della storia e che nel frattempo si sono ben guardati da prendere le distanze dal loro stato invasore.
Clap Clap Clap
Una voce fuori dal coro e che propone una tematica interessante, falsata la corsa alle ATP finals. A prescindere chi abbia ragione e chi abbia commesso errori queste sono le cose che mi piacerebbe leggere…non commenti sull’Ucraina con continui luoghi comuni ripetuti fino alla nausea da persone che si impasticcano di disinformazione sui social.
Per come la vedo io forse dovresti vergognarti di esprimere le tue opinioni politiche (fondate su informazioni tutte da verificare nel merito) in un sito di tennis in cui bisogna solo condividere il punto di vista dell’articolista che si limita ad affermare l’esistenza della stupidità umana. Sarebbe opportuno scrivere qualcosa che possa dare una speranza e non una conferma.