Novak Djokovic dopo il successo a Roma: “Le mie vittorie più belle fra le oltre 1.000? Direi la finale contro Nadal all’Australian Open del 2012, e poi quella contro Federer nel 2019 a Wimbledon” (Con il video della Finale)
Novak Djokovic : “Roma negli anni mi aiutato spesso a ritrovare la gioia di giocare a tennis, a ritrovare le motivazioni in mezzo a momenti difficili. Così è accaduto anche stavolta, e queste vittorie romane non sono casuali, ma frutto del calore e dell’energia e del pubblico italiano, dell’atmosfera che si crea su questi campi”.
“Questa vittoria è una sorta di sollievo, specialmente dopo tutto ciò che è successo all’inizio dell’anno. Avevo bisogno di un titolo importante, specialmente con un torneo del Grande Slam alle porte, nel quale voglio giocarmi le mie carte. Non potevo chiedere una settimana migliore: ho vinto il torneo senza perdere un set, e oggi ho giocato un set perfetto”.
“A Monte Carlo sapevo di avere bisogno di tempo, specialmente sulla terra rossa per me è sempre stato così. Per raggiungere il livello che desidero mi servono sempre tre o quattro settimane. Non è la prima volta che lo raggiungo a Roma, infatti oltre a sei titoli qui ho giocato anche altre sei finali. È stata un’ottima settimana, mi ha dato tutte le risposte che cercavo. Sono molto contento del livello espresso, e questo torneo rappresenta la preparazione ideale in vista del Roland Garros. A Belgrado ho dovuto metterci il fisico, a Madrid ho giocato meglio ma mi è mancato comunque qualcosa, mentre qui tutto ha funzionato al meglio”.
“Vado a Parigi con fiducia, e buone sensazioni sulle mie possibilità. Non mi interessa molto guardare a chi potrebbe avere più chance, ma per il modo in cui ho giocato nelle ultime settimane penso di essere uno dei favoriti. Vado con l’ambizione massima. I tornei del Grande Slam sono diversi: si gioca al meglio dei cinque set e ogni due giorni, vanno approcciati in maniera differente rispetto agli altri. Ma per come mi sono sentito dentro e fuori dal campo nelle ultime settimane, credo davvero di poter andare lontano. Fisicamente mi sento al meglio: lavorando sono riuscito a superare le difficoltà avute a Monte Carlo, e oggi sto benissimo”.
“Ricordo nel 2006 qui che persi con Fognini, sul Campo 2, uno dei più lontani dal Centrale. Fin da allora sentivo gli italiani molto vicini. Sarà una questione di mentalità, di carattere, di gioia per lo sport. E poi ho sempre avuto degli italiani nel mio team. Sono molto orgoglioso e grato per tutto ciò che ho saputo fare nella mia carriera dal 2006 in poi, sono passati quasi 20 anni. È stato un bel percorso, ma guardo avanti. Non sono ancora vicino alla fine della mia carriera: mi sento ancora giovane, e l’età è solo un numero”.
“Le mie vittorie più belle fra le oltre 1.000? Direi la finale contro Nadal all’Australian Open del 2012, la più lunga nella storia dei tornei del Grande Slam, e poi quella contro Federer nel 2019 a Wimbledon. Ma ho provato sempre sensazioni forti anche a giocare per il mio paese, con colleghi e amici. In particolare quando abbiamo vinto la Coppa Davis nel 2010”.
Questione Wimbledon: “In una situazione come questa, uno scenario perfetto non c’è: qualcuno alla fine soffre. Io vengo da un paese nel quale per quattro anni agli atleti di qualsiasi sport non è stato permesso partecipare a competizione fuori dalla Serbia. Conosco bene questa situazione: ho vissuto due guerre, so cosa vuol dire. Nelle guerre non vince mai nessuno, portano solo grandi sofferenze. Detto questo, gli atleti non hanno colpe. Togliergli il diritto di fare il proprio lavoro solo perché vengono da un certo paese è una decisione che non mi trova d’accordo”.
Il boicottaggio è una soluzione molto aggressiva e secondo me ce ne sono un paio migliori, che possiamo raggiungere. Ma serve più comunicazione. Io oggi non faccio più parte del Players’ Council, quindi non ho contatti diretti con Wimbledon, ma stando a quanto mi dicono i miei colleghi non c’è dialogo, la situazione sembra complicata”.
“Io da sempre supporto l’unione dei giocatori, tanto che la PTPA è nata proprio con quell’obiettivo. Negli ultimi vent’anni ci sono state tante situazioni nelle quali i giocatori potevano far sentire in coro la propria voce, ma non l’hanno fatto, perché il tennis è uno sport individuale e dietro ci sono molto interessi individuali. Per questo è difficile mettere tutti d’accordo, in particolare i top players, coloro che hanno di più da perdere. Non c’è una associazione che rappresenta al 100% i diritti e gli interessi dei giocatori, e credo che in uno sport come il tennis, che è il terzo o il quarto più popolare al mondo, sia necessario. I giocatori devono avere consapevolezza del proprio potere. Molti invece sono neutrali, scelgono di non dire nulla o far parlare le proprie agenzie. Lo rispetto, ma non sono d’accordo. Ci sono situazioni nelle quali è importante far sentire la propria voce”.
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@ Pier (#3183317)
Pensa che l’unico tennista per cui davvero stavo col fiato sospeso quando giocava è stato il mite Berdych, per lui sì tribolavo come per un figlio, ma non conoscevo ancora questo sito e mi arrabbiavo quando sentivo le critiche anche sciocche che riportavano i commentatori tv. Ho incominciato ad apprezzare Nole non per i suoi tanti successi ma da quando ha detto, nell’intervista post partita di finale a Montecarlo proprio con Tomas, molto bella e combattuta, che anche Tomas aveva meritato di vincerla, condividendo con lui simbolicamente il trofeo..non ho mai sentito parole così obiettive e generose e da allora ho apprezzato più l’uomo Nole e la sua modestia per quelli che sono i suoi risultati che il collezionista di record..rispondo sia nel bene che nel male, credo di essere moderata e di non dare in escandescenze, e lo faccio perché mi diverte scrivere di tennis, mi rilassa nei ritagli di tempo libero da impegni di lavoro..aahh, ho avuto in gioventù alcuni amici rugbisti, tutti cari ragazzi che non vedo da tempo, li seguivamo durante le partite..ora ti saluto, con una doverosa precisazione: cui prodest..
È vero, avevo inteso male.
Io prima di dedicarmi al tennis e seguire le mie figlie sportive, ora in America, ho giocato a, rugby imparando il rispetto e l’amore per il gesto tecnico ed atletico al di là di chi lo compie.
Non sto a fare la storia di quanto ha vinto tizio o caio, è stucchevole e francamente inutile perché se vedo una volée, una, difesa in spaccata o un dritto in corsa mi emozionavo anche quando Lendl lo faceva a Mac, l’unico mio vero idolo cui però non perdonavo la maleducazione e le volgarità.
Ma colloquiare con chi da appassionato diventa tifoso, ultrà, devoto o groupie quasi mosso dal dover difendere un giocatore di tennis contro il mondo intero no, non me ne può fregar di meno.
Tu qui rispondi a tutti, mossa da una passione che per me travalica la ragione ma sei in buona compagnia con chi parla di Falsoncini o Smutandati o beneficiari del ranking.
Se a qualcuno un tennista non piace perché controbattere? Cui prodet tutto questo?
Entrare in un sito e vedere papiri di elogi verso il proprio beniamino ad ogni piè sospinto non è commentare di tennis, è propaganda elettorale.
@ Pier (#3183048)
Capisco, ognuno ha i propri “punti critici” soggetti a fastidio…e qui dentro non è difficile individuarli, sia i miei che i vostri..ma finché sono questi i fastidi, su’, prendiamola con la dovuta leggerezza, con quello che sta succedendo nel mondo e una guerra vicino a noi..
@ Armonica (#3183008)
Esattamente quello che ho già scritto io..inutile ripetere..
Nessun imbarazzo, mi evito il fastidio.
Si alternano gioie e dolori per tutti, anche per Nole.
Quale verità? Chi ha sputtanato?
@ il capitano (#3182500)
Ancora un ultimo p.s. poi vado a dormire ma questa è troppo bella: mi soffrite talmente che dal tuo commento sembra che Nole pensi veramente a me quando fa i suoi discorsi di fine partita!! Troppo onore!!! Ma sapeste quanto sono comiche e divertenti queste personalizzazioni!!
@ il capitano (#3182500)
P.s. leggo la sincera esternazione del sig. Paolo Papa, che ammette il suo dolore per Wimbledon 2019, come fatto anche da te a suo tempo con molta onestà intellettuale..ecco, succede così, si alternano le gioie e i dolori, e nessuno pensa che per Nole saranno ahimè sempre gioie: è inutile, grettamente vendicativo e credo di scarsa utilità richiamare le sconfitte nei momenti di entusiasmo e di soddisfazione
Sgarbi su Djokovic , grande Djokovic vi ha sputtanati tutti, gli australiani sono delle teste di c…o,
ecco a posteriori la verità esce sempre….
saluti caro panatta :wink:ti ammiravo ma ora non più mi sei scaduto di brutto
@ il capitano (#3182500)
Tifosi idolatri? Ma dove trovate questi termini? Gli unici fanatici che chiamavano come un dio l’umanissimo Federer li ho trovati qui dentro, adesso spariti nelle nebbie della dimenticanza..per fortuna, per adesso, il grande campione umanissimo Nole sta ancora vincendo, e ogni volta mi stupisce, vista l’età e la concorrenza: suggerisci tu cosa deve dire una che semplicemente lo giudica un grande ed è ben felice dei suoi successi..non lo invoco a mani giunte, lo sostengo come tutti quelli che lo hanno applaudito e che Nole ha ringraziato per l’incoraggiamento..se poi Nole leggesse i commenti di questo sito, penso proprio che se facesse a meno di me rinuncerebbe alla componente già minoritaria di chi lo sostiene ..comunque certe vostre considerazioni sono talmente astruse e improbabili che mi complimento per la fantasia contorta: addirittura ti viene in mente il 21esimo di Rafa, e pazienza, Nole era chiuso nell’albergo dei migranti a vivere la sua brutta avventura, questo mi dispiaceva più della vittoria di Rafa..adesso sono contenta per Roma e me la godo ed esprimo giudizi positivi, è la normalissima sequenza di chi segue con interesse uno sport, vederla in altro modo è persecutorio ma non impedisce che ognuno si prenda legittime soddisfazioni (ricordati cosa era stato detto di Rafa quando ha vinto AO, un incrocio tra Garibaldi, Gesù Cristo, etc. etc., ovviamente, ma ricade tutto nella normale fase entusiasta a seguito vittoria di chi amiamo, in tutti gli sport)
@ Pier (#3182409)
Finalmente la frase fatidica e sdegnata che mette fine all’imbarazzo..ma guarda che io non discuto, dico semplicemente quello che penso, a te come a tutti, secondo i principi che animano e danno un senso a questo sito, se civilmente interpretato
@ Paolo Papa (#3182720)
Tranquillo, aspettiamolo qualcun altro che vada a championship-point in finale di un torneo Slam a 38 anni suonati come ha saputo fare Roger Federer
Ma no! Nel 2019 accadde la stessa cosa del Rolando del 1984: ad un certo punto il match è stato interrotto, per manifesta superiorità, di John e Roger.
Quanto accaduto dopo è assolutamente trascurabile.
Guarda, se tu non fossi un banale, pavido guest, potrei anche perdere un po’ di tempo a risponderti
Purtroppo la sua vittoria a Wimbledon nel 2019 è l’evento sportivo che mi ha fatto e mi fa più soffrire
Chissà quanto ti sei innervosita a vedere Rafa Nadal vincere gli AO e passare a quota 21 slam. Goditi Djokovic che ieri alla premiazione ha parlato da campione qual’è, che di tifosi idolatri come te può farne anche a meno.
E con ciò? Non capisco il senso del tuo commento; che Djokovic sia probabilmente il più forte di sempre nel tennis è constatato, tanto quanto il fatto che le tue amiche possano essere gentili, ma a me cosa me ne frega? Entrambi sostengono idee sbagliate ed entrambi sono fuori casa grazie all’effetto dei vaccini che tanto condannano. Oh ma non è che lo dico io sia chiaro, ci sono i dati dell’efficacia dei vaccini sotto gli occhi di tutti, anzi mi pare assurdo che debba ancora perdere tempo per spiegarlo nel 2022.
Come già detto non discuto con te, non mi interessa .
Grazie ciao.
@ MAURO (#3182213)
Beh, visto che siamo in un sito che, a quanto sembra, tratta di tennis, potreste imparare anche voi a blablare di questo argomento (uso il plurale perché vedo che hai un fedelissimo che si compiace dei tuoi commenti sempre dotti) invece di esaurire il tuo sapere e passione per questo sport nello sfogare rabbie e frustrazioni con mezzucci vari contro chi ha pensato bene di portarsi a casa il trofeo pur di farti, diciamo così, innervosire..
@ Pier (#3182064)
Ci mancherebbe, credo che “i numeri” non li ami nessuno..ma sono quelli che servono banalmente ad eleggere i migliori, quelli che “piacciono” a noi rimangono nei nostri gusti cui diamo importanza perché pensiamo che quello che piace a noi sia il meglio..ma non è così, negli annali storici rimangono i record quale “criterio oggettivo” di valutazione, valido in assoluto e nel tempo, i gusti sono soggettivi e transitori e non contano nulla per eleggere i migliori, servono solo per fare il solito inutile banale commento su LT che scatta appena vince Nole..a me, per esempio, non piace Rafa, ma non ho l’arroganza e la presunzione di dire che il suo record Slam non sia valido in base ai miei gusti; così come applaudo Nole perché detiene i Big Titles, e ad oggi è il più vincente in base a questo criterio che somma i tornei più importanti..in più mi piace molto, ma questi sono fatti miei, che non ho la pretesa di imporre a tutti, come fanno altri in questo sito per rivalutare i propri beniamini..un po’ come il genitore che sbandiera come il più bravo il figlio che ha preso 28..cuore di mamma e papà, ma il più bravo è quello che ha preso 30
come rideva la gente qui dentro quando si è preso un 6 0 da Rublev in finale a Belgrado 3 settimane fa eh ? come ridevate fenomeni e ieri il primo set come è finito? povero Tsitsipas è stato demolito mi basta vedere che si sono evaporizzati tutti…se la sono data a gambe ….tranne i likes del solito fenomeno…. 370 candeline oggi
Blablablablabla
Errore :non tifarlo non significa osteggiarlo.
Considerando che Nole a Roma ha vinto 6 volte, mi sono chiesta come mai un grande come Roger ha vinto “zero tituli” (alla Mourinio), e sono arrivata a convincermi ancora di più che davvero Nole ha avviato un “New deal” tennistico, l’evoluzione del tennis moderno che ha reso minime le differenze tra attitudine al rosso e al veloce, consolidandosi su tutti gli aspetti, non solo stilistici, ma anche difensivi e tattici, di variazioni che non sono solo quelle evidenti ma anche quelle che derivano da accelerazioni, rallentamenti, traiettorie, variazioni di intensità di pesantezza di palla e soprattutto riflessi, scatti, velocità negli spostamenti e, cosa più importante anche se forse la più difficile, capacità di imprimere potenza e precisione alla palla anche senza un appoggio stabile, caratteristica questa di Nole che ovviamente ha bisogno della sua forma migliore sia fisica che mentale ma che, quando c’è, è la sua soluzione vincente su tutte le superfici.
I tribunali serbi hanno assolto ben altri leader nazionali e per vicende molto meno edificanti, non li prenderei ad esempio.
Nole a qualcuno piace ed a qualcuno meno, nulla di strano: non lo vedo come una brutta persona, non amo il suo gioco né le sue esultanze ma mai l’ho visto scorretto verso l’avversario per non rifarlo non significa osteggiarlo.
Applaudirlo è doveroso per il gesto sportivo, non applaudirei lui per le sue idee né Rafa o Roger che se le hanno le tengono ben nascoste.
Quanto ai titoli: Hamilton e Schumacher hanno vinto moltissimo ma per molti il più grande resta Ayrton ed il più emozionante Gilles. E questo, prima dell’inevitabile “sport diversi c’è l’auto di mezzo”, vale ad esempio per Alí (l’unico oltre lo sport) che forse non era il migliore ma il più grande.
Non tutti amano i numeri, per fortuna.
Quoto Antonio!
@ degghi (#3181846)
Ho alcune amiche no vax, ma non per questo sono state messe alla gogna da chi le conosce e le rispetta per i loro comportamenti sempre affettuosi, generosi e disponibili..ottime persone, serie che si sono distinte anche sul lavoro per la loro dedizione e preparazione: ergo, il pubblico, tra cui ci saranno stati sicuramente persone che condividono le idee di Nole o che per loro patologie non hanno potuto assumere il vaccino (anche su questo argomento, ho avuto esempi per cui consiglio di non generalizzare sull’argomento “vaccino ad ogni costo”) hanno applaudito la dimostrazione di forza e di bravura di Nole, che nonostante l’età e grazie anche alla sua ad oggi invidiabile resistenza ed integrità fisica, riesce ad essere concorrenziale con i giovani e ad offrire uno “scontro generazionale” che accende la tensione agonistica ed offre quegli spunti, quell’interesse in più dato dall’esperienza contro la freschezza giovanile, dalla maturità collaudata contro la fase ancora di formazione e assestamento dei giovani aspiranti al successo importante
@ Pier (#3181884)
Vuoi mica paragonare Tyson e Maradona “persone” con Nole..grandi campioni ma, diciamo così, per essere gentili, pieni di “debolezze” e di aspetti non certo edificanti cuo cui hanno distrutto il loro fisico e/o la loro dignità..l’opposto di Nole che si conserva attivo e lucido anche grazie al suo sereno rapporto famigliare e sobrietà di abitudini
ma quale manfrina non sei informato sui fatti come il 90 per cento che bazzica qui dentro ….l’autorità giudiziaria serba ha indagato sui fatti e si è espressa in merito …..se hai qualcosa contro il suo operato vai in Serbia e fai un esposto altrimenti ti conviene tacere
Fossi stato in Nole, avrei dedicato la vittoria a Panatta… 😆 😆 😆
Il giocatore non si discute, l’uomo si. Ci si è alzati in piedi per Tyson e per Maradona (nessun paragone come “persone”), per la loro grandezza e non per farne dei martiri.
Distinguiamo il campione dal personaggio per favore. Il campione è indiscusso, il personaggio molto discutibile. La manfrina sulla presunta positività a dicembre e sull’intervista a L’Equipe da infetto (mah) è stata una zappa sui piedi. Poi gli australiani ci hanno messo del loro. Così non mi pare che il centrale ieri sostenesse in prevalenza Djokovic, non c’era nell’aria il favore nei suoi confronti.
Le sue posizioni rimangono inaccettabili.
È fortunato che i vaccini hanno avuto effetto altrimenti non entrava nè a Roma nè negli altri tornei.
Io non ho mai insultato djokovic nella vicenda australiana ma l’ho duramente criticato sui vaccini e credo giustamente.
Oggi hai vinto nole complimenti ed hai sottolineato il calore del pubblico ma forse ti sei dimenticato che se avessimo fatto tutti la tua scelta egoistica perché questo era, adesso altro che tifosi in festa giocheresti da solo e noi chiusi in casa a battere pentole
Ha dato una grande lezione di educazione e dignità. Io non sono così superiore al posto suo qualche sassolino dalla scarpa me lo sarei tolto relativamente alla questione esclusione Australia e tornei nordamericani che sono stati praticamente molto condizionanti nella stagione. Ha dovuto usare Belgrado e Madrid per ritrovare la condizione e il ritmo partita probabilmente non li avrebbe vinti ugualmente ma di certo non sarebbe stato in campo 3 ore contro i vari Kecmanovic e Davidovich. Ma in ogni caso il talento trionfa sempre e alla fine è riuscito a fare un grande schiffo morale ai denigratori. Mi chiedo in quanti in quello stadio che oggi esultavano per lui qualche mese fa lo chiamavano novax djokovic