Badosa: “Ogni volta capisco di più la decisione di Ash Barty, il circuito è duro”
Paula Badosa si presenta a Madrid come grande favorita, non solo del pubblico visto il forfait dell’ultimo minuto di Iga Swiatek, dominatrice assoluta delle ultime settimane sul tour WTA. In un’intervista rilasciata al quotidiano AS, Paula parla di quanto sia duro il circuito, tanto da comprendere la scelta di Ash Barty di appendere la racchetta al chiodo da n.1.
“Comprendo sempre di più la decisione di Ashleigh Barty. È un circuito molto duro il nostro, che ti richiede il massimo ogni settimana. Si parte sempre da zero in un torneo, è tutto molto difficile, devi cercare di arrivare alle fasi finali, soprattutto se si è in una posizione in cui le persone si aspettano grandi risultati da te. È molto stress e molte settimane di competizione. Troppo forse, ma è sempre stato così e devo adattarmi e regolarmi con la mia squadra per fare del mio meglio”.
“Come affronto tutto questo? Vado giorno per giorno, cercando di godermi le pause, calcolando bene il calendario, con una squadra che mi aiuta a godermi gli allenamenti. Nella competizione c’è già poco da fare, oltre a cercare di dare il meglio in ogni momento. Il lavoro va bene, proprio come l’anno”.
Scontata la domanda sulla decisione di Wimbledon. La spagnola è contro la scelta di Londra: “Non ha alcun senso per me. Una guerra è qualcosa di molto forte che non dovrebbe nemmeno esistere, ma mescolare la politica con lo sport, soprattutto con il tennis in cui si gioca con la nostra bandiera ma ognuno di noi rappresenta se stesso, non mi sembra giusto”.
Punta al n.1? Sì, ma non adesso: “Ora il numero uno è lontano. Swiatek sta facendo molto bene e la sua posizione è pienamente meritata perché vince quasi sempre. Essere la numero due è la posizione più vicina alla vetta, spero che tra qualche mese lotterò per quella posizione e per vincere i grandi tornei, il mio sogno”.
Marco Mazzoni
TAG: Marco Mazzoni, Paula Badosa, WTA Madrid 2022
Vuoi scommettere che quelli che barattano le uova vorrebbero fare la dura vita della Badosa quanto me?
@ espertodipallacorda (#3156292)
Scusa, e tu che lavoro fai? così giusto per capire
Rompi il ghiaccio con le mani per lavare i panni? Fai trenta chilometri a piedi per andare a barattare le uova con un paio di scarpe? O ti svegli prima delle prime luci dell’alba per andare a lavorare nei campi?
Sono d’accordo. Bollatrice e accendino gli strumenti di lavoro più utilizzati da qualcuno.
Parla per te.
@ Armonica (#3156469)
Non è vero, è un’affermazione qualunquista la tua, per alcuni è come dici tu ma per altri e anche molti la fatica maggiore la fanno per andare alla bollatrice…
E del resto non tutti i tennisti si impegnano allo stesso modo, Paire docet…
Pienamente d’accordo. E poi se uno non ha mai trovato di meglio che lavorare in fabbrica, sarà mica colpa degli altri. Quasi sempre ognuno è fautore del proprio destino.
@ Henry (#3156146)
Si sarà impegnata sicuramente, ma il livello è basso considerando che la Sabalenka è numero 4
@ Henry (#3156146)
Una incostante, solo lei può perdere con Sabalenka 2 a 0
@ Armonica (#3156469)
Nessuno dei nostri tempi sa cosa significhi lavorare veramente duro. Neanche tu.
Fabbrica o ufficio, su un tetto o sul camion, lavorare è faticoso e chi non ha mai provato, o non proverà mai come la n. 2 wta, non sa cos’è veramente duro.
Ma per piacere! C e un abisso tra il tennis maschile è quello femminile non solo a livello tecnico, ma anche come professionialita. Le donne appena diventano un attimo famose ..foto copertine servizi di moda e ciao tennis!
Si può essere ugualmente stufi o soddisfatti di lavori manuali od intellettuali, che possono, ognuno con diversi modi, presentare fattori stressogeni. Mi pare un’ovvietà.
Poi ci sarebbe anche da dire che per fare l’astronauta, per esempio, bisogna studiare molto di più ed avere spiccate capacità specifiche: aspetti che non contraddistinguono in genere un lavoratore di fabbrica cui va conferito il dovuto rispetto ma non tale da trasformarlo nell’unico Lavoro degno di essere chiamato tale.
Il talento non esiste, è solo la scusa che tirano fuori puntualmente coloro che non raggiungono certi risultati, risultati che si raggiungono solo con una quantità MOSTRUOSA di lavoro e impegno.
Esiste una componente di predisposizione fisica, ma è presente nel 80/90 % delle persone.
Per raggiungere certi livelli sportivi servono 10.000 ore di lavoro, ovvero 1.000 ore per 10 anni ovvero 3/4 ore al giorno da quando si ha 8 anni. E questi ogni santo giorno, compreso natale e ferragosto.
Amen.
@ espertodipallacorda (#3156292)
Hai ragione. Infatti le cronache sono pieni di notizie infortuni sul lavoro di impiegati stressati…
Brava.
Molto più bella della Sharapova a cui è stata maldestramente paragonata, oltre che anche molto più simpatica, però a differenza della Sharapova sembra che non avrà la stessa fame quando centrerà i primi grandi successi se già dice che il circuito WTA è duro, poi però magari l’appetito ( montagne di $$$$ ) le verrà mangiando!! 🙂
@ Armonica (#3156310)
Tutti lavorano ma solo alcuni sono tristi come voi.
Lavorare rende tristi.
LA NOTIZIA DELLA MORTE di raiola è stata smentita…. quella di marchionne no
Zio povero veramente, sta gente dovrebbe baciare la terra ogni volta che scende dal letto ma niente, sempre a piangere…
L’istanza becero-populista della fabbrica ha francamente fracassato i maroni o, per dirla, in modo più raffinato, è retriva e muove dalla premessa-boiata che le difficoltà psicofisiche siano maggiori (come se esistesse o fosse d’uopo una classificazione) negli strati sociali più bassi e per chi fa lavori ad alto sforzo fisico. Insomma, cambia disco.
Una vita alla Roger Federer, Rafa Nadal o Novak Djokovic? Non l’avrei mai fatta. Mi sarebbe piaciuto fare la guardia forestale al Parco Nazionale del Gran Paradiso, sarà per la prossima vita.
@ Armonica (#3156150)
ma basta fare i moralisti tutte le volte, mamma mia che pesantezza che siete, i soliti commenti di cui potremmo fare a meno. Non sta dicendo che fare il lavoro della tennista è faticoso, visto che è sempre stato un suo sogno e ci mette tutta la passione, così come qualsiasi altro tennista, semplicemente dice che essere nel circuito è faticoso perché si sa che per avere notorietà, sponsor, e robe varie, bisogna essere sempre al 100%, tutti i giorni, nell’allenamento e nei tornei, perciò ogni tanto piuttosto che scrivere il classico commento scontato, noioso, inutile, ragionate e dite la vostra, con criterio, mamma mia oh
E dove lo ha scritto? Ci aggiorni?
@ Armonica (#3156150)
Anche se lo pensa stai zitta….perché capisco che non è tutto rose e fiori.che salire e scendere da aerei.dormire in hotel ecc..non è facile ed è stancante ma magari si può lamentare il 200 al mondo che non ha ritorno economico no di certo la n.2
Ci avrei scommesso che saltava fuori un discorso del genere. Quanto siete tristi!
Scusa ma ha detto che chi lavora in fabbrica è un fortunato? Che non ha stress?
Perché se una persona fa una dichiarazione si continua a ricordare gli altri?
Conosco operai che si lamentano e vanno in vacanza,che dovrei dir loro? “Tacete che in Africa fanno chilometri a piedi per barattare qualcosa? “.
Badosa ha vissuta la depressione, ha raccontato un aspetto di questo sport che, come ogni professione, viene affrontato in modo diverso da ciascuno.
non ho mai capito cosa spinge un multimilionario a continuare a sudare quando con i soldi che ha può viaggiare e godere di tutte le comodità della vita…tipo oggi è morto Raiola che ha spolpato tutte le società calcistiche…ma voglio dire non era meglio smettere e dedicarsi che so alla famiglia ? Al ping pong ?? Come Marchionne che morì quando poteva farsi operare per tumore…invece c aveva la fissa del manager…la Barty ragazzi è una grande…camperemo quanto 90 anni ?? E poi ?? E goditi la vita e lascia il resto agli altri !!!
Ma basta con queste banalità.
Nessuno ti chiede niente in fabbrica,timbri,fai il tuo e torni a casa, sapendo che la paga è quella.
Siamo esseri piccoli e ciò che ci circonda può essere troppo grande,non ci sono soldi che tengono, spesso siamo solo noi e la nostra mente.
I soldi della Badosa non li prenderesti mai perché ti cagheresti addosso.
Pensava di diventare la nuova Sharapova senza allenamenti duri
Arrivare al vertice, e averlo è un privilegio, una fortuna, sicuramente non un merito.Quindi chiamiamolo un po’ come vogliamo ma è indubbio che sia così.
Esatto, l’avere il suo talento è un privilegio che si ha o non si ha , non ha alcun merito ad essere nata così, poi sicuramente per arrivare dove è arrivata col solo talento ci fai niente e ci vuole tanto lavoro, ma la base di partenza del talento è condizione necessaria per arriv
@ Luis (#3156114)
Faccio spesso errori di battitura,da scompisciarsi dalle risate,ma il discorso legato allo scrivere quel nome correttamente non è legato ad errore di battitura ma è una costante di vari utenti, proprio perche due E consecutive stridono con il lessico grammaticale latino che inconsciamente reagisce come avviene per sostanze allergeniche.
Esatto. Certi privilegiati dovrebbero avere il buon gusto di non esprimere certe opinioni.
Sapessi lavorare…
Un’altra che si ritira a breve? 😳 gnapoffa’…porella
E comunque non e’ grande favorita per il torneo…
Che commenti qualunquisti…..la fabbrica…privilegiata…
Milioni di persone al mondo lavorano in fabbrica, quante persone diventano i migliori del mondo in quello che fanno? Come se fosse facile….
Privilegiata poi…. si chiama talento….pochi ce l hanno e di certo chi ce l ha non deve giustificarsi.
Magari alla fine poteva aggiungere che nonostante tutto è una privilegiata rispetto ad altri lavori o sport…
“Ognuno di noi rappresenta sé stesso”
L’ha detto davvero?
Vai a lavorare in fabbrica 8 ore al giorno per 1200 euro al mese allora. E vedrai se li è più morbido.
@ Gaz (#3156031)
E poi parli delle “e” di Andreescu… Che ridere!
vuoi andare a lavorare in fabbrica ?non siamo mai contenti…..ma questo è un insulto alla povera gente…
E cosa dovrebbe essere? Una passeggiata di salute? Se vuoi la bicicletta da corsa, devi pedalare se vuoi vincere
Se trova duro un circuito in piena anarchia dove una Kenin o una Krejcikova qualunque vincono slam, come lo avrebbe definito in passato quando tutti i tornei erano appannaggio di 5 o 6 tenniste onestamente superiori?
Non che sia necessariamente un male, ma credo sia l’unico momento storico del tennis femminile in cui in un tabellone da 128 possono realmente competere tutte quante per la vittoria finale.
Bello essere numero 2 al mondo e non aver fatto nulla per stare lì?
Ha implicitamente ammesso che sarà un torneo molto difficile per lei,per le aspettative enormi che già cerano nel giocare un torneo in casa da nuova numero 2,con la pressione aumentata nelle ultime ore con il forfait della Swiatet.
La gente ora vuole il titolo, e già dal primo turno ormai la competitività è altissima e lei già in passato ha sofferto psicologicamente.