Sinner conferma: “Felice di annunciare che lavorerò con Simone Vagnozzi”
Jannik Sinner ha confermato che il suo nuovo coach è Simone Vagnozzi. I due (come abbiamo pubblicato nei giorni scorsi) stanno già lavorando insieme in Costa Azzurra. Al momento non è in arrivo il “super coach” di cui tanto si è parlato nelle scorse settimane, ma la porta resta aperta a future valutazioni.
“Sono felice di annunciare che lavorerò con Simone Vagnozzi come mio coach d’ora in poi e che lui guiderà il mio team. Al momento non abbiamo piani per aggiungere altri membri nel nostro team, ma esamineremo la situazione cammin facendo. Siamo entusiasti di iniziare questo nuovo capitolo, Forza!”
Vedremo da chi sarà composto il resto del suo team (preparatore fisico, fisioterapista, ecc), visto che la separazione da Riccardo Piatti ha portato anche all’addio dei professionisti che formavano il gruppo di lavoro (Zimaglia, Sirola, ecc).
Happy to announce I’ll be working with Simone Vagnozzi as my coach moving forward and he will be heading up my team. Currently we have no plans to add any more team members at this time but we will review the situation as we go. Excited to get started on this new chapter, Forza.
— Jannik Sinner (@janniksin) February 17, 2022
TAG: Jannik Sinner, Nuovo Coach, Simone Vagnozzi
Guardando i risultati con Cecchinato e Travaglia ci sono delle cose che non si capiscono di Vagnozzi. In pochi mesi ha trasformato giocatori sopra i 100 in giocatori vincenti, specie cecchinato. Veramente incredibile. Ma il tutto è durato un anno. Poi giù di nuovo. Qualcuno sa spiegare perchè? Se succedesse la stessa cosa con sinner, se tanto mi da tanto, dalla seconda parte dell’anno diventerebbe minimo top5. Ma poi? Non capisco bene l’effetto che ha questo allenatore sui giocatori. E perchè poi tutto si spegne?
A questo punto però la domanda è: perché Volpini ha smesso di occuparsi a tempo pieno di Jannik?
Perché deve seguire il settore giovanile a Bordighera?
Perché per suoi motivi personali non era più intenzionato a viaggiare tutto l’anno?
@ Stefano Sella (#3079123)
hai ragione vajda è salito un po’ sopra al 100mo posto ma il succo del discorso resta quello…e ci sono altri centinaia di coach che non sono stati top player (e molti neanche giocatori professionisti)
Ricordo il coach di youzhny e toursonov che se non erro fu anche il coach di kafelnikov (o di altro russo del passato) che ugualmente non era stato un campione…
Ogni professione richede competenze diverse.
Vagnozzi ha dimostrato di essere un buon coach e ripeto è stato un ottimo giocatore ed un bravo ragazzo.
Scelta quanto meno bizzarra…
Vagno sono sicuro che lo lascia andare a mangiare un gelato, a fare una passeggiata senza che la cosa sia un peccato mortale e una rinuncia alla vita da professionista… metafora per dirvi che sicuramente Vagno con il suo carattere flemmatico e sereno darà a Jannic la possibilità anche di respirare un poco… con Piatti il rapporto era diventato maniacale..mancava l’aria..
Mollate un prestigiosissimo è validissimo team quale è il team di Riccardo Piatti per Vagnozzi a me sembra pura follia. Spero di sbagliarmi ma non credo che Vagnozzi sia in grado di colmare le grosse lacune di Sinner (servizio e gioco a rete) per cui per conto mio il ragazzo ha veramente preso lucciole per lanterne.
Quoto al 100%
Com vagnozzi non ci sono limiti
Sinner num 1 entro un anno
Guardate che Sinner ha tutto il tempo per provare nuove esperienze. Il buon Berrettini alla sua età non era nessuno.
Ripeto, mi sa di “capricci” !!!!
Sbaglio o anche ALIASSIME ha recentemente cambiato coach? e ha finalmente vinto il suo primo torneo e quasi eliminato Medvedev ai quarti degli Australian Open?
Ci sono cambi e cambi. Se hai gia una base solida, come Aliassime e Sinner, allora il cambio e’ positivo.
Diverso invece il caso di Raducanu che non era ancora tennisticamente formata e ha commesso un errore a cambiare team
Qualcuno ha evidenziato la forte influenza di Berrettini e ha ragione. Matteo durante le Atp in Australia si è comportato come il fratello maggiore, protettivo e ricco di consigli e indirizzi non solo tattici.
E’ inevitabile che abbiano parlato di manager, di coach. di sponsor e di soldi e forse anche di f..a
Se avete notato Berrettini non parla mai del Team Bordighera e Piatti non parla mai di Santopadre e C.
Che sia rivalità tra coach è fuor di discussione, però tra gli atleti c’è stima e complicità
Dunque… Federer Nadal Nole hanno vinto 61 Slam, 4 Slam all’anno sono 15 anni giusto? Aggiungiamo Murray Cilic Wawrinka… Siamo a 16 anni: si può dire che abbiamo avuto solo 6 tecnici vincenti? O non è meglio dire che abbiamo avuto dei mostri che hanno monopolizzato il tennis? E che non esiste il tecnico vincente ma il giocatore vincente?
Con tutto il rispetto per Vagnozzi ma un conto è allenare Travaglia e farlo entrare nei 100 un conto è Sinner…
@ Bjorn borg (#3079461)
Siamo ancora un Paese provinciale. All’estero questi cambiamenti sono all’ordine del giorno e nessuno se ne meraviglia più di tanto. Anche in questo Jannik sta allineandosi ai suoi più prossimi pari. Poi ci sono anche quelli (e quelle) che si affidano ai Padri, ma questa è un’altra storia.
Speriamo anche di resuscitare il congiuntivo.
Kenobi sono d’accordo anche con te! buona giornata
Chi è deluso non ha capito niente di come funziona il coach ing nel tennis. L’allenatore era volpini, quindi è passato da volpini a vagnozzi. Piatti era il mentore che l’ha cresciuto ed avviato al professionismo di alto livello, aiutandolo a diventare uomo e professionista ed a gestire tutte quelle cose che in campo non si vedono (contratti, sponsor, ingaggi, rapporto coi media ecc). Evidentemente qualcosa che non sappiamo si era rotto tra i due, ma a livello tecnico non è un passo indietro. Poi giustamente saranno i risultati ed i miglioramenti tecnici a dire se ha fatto bene oppure ha avuto fretta di cambiare. Ogni cambiamento è sempre un’incognita.
Eh si, si sbrigasse andare, chiamasse subito, Bollettieri ha 90 anni…
Il problema non è nel nome ma nella garanzia che un nome importante assicuri non solo quel bagaglio tecnico richiesto dal giocatore ,ma tutta una sequela di know how che è possibile sviluppare con il tempo ed un radicamento nella professione ad alti livelli nel mondo in cui opera va in questa direzione.
Per certi versi la competenza in senso lato di Piatti non è il vero problema di un Vagnozzi perché nessuno può giudicare dal divano la sua bontà,ma ciò che è certo è che invece non può disporre di tutta quella stratificazione di competenze che un team di un livello di Piatti ne è portatore.
E non bisogna credere che siano solo alte e fini competenze, talvolta si parla di cose basiche e semplici ma messe una in serie alle altre possono creare danno e difficoltà ad un atleta che prima le dava come scontate ma scontate in un mondo reale non c’è nulla ( si pensi ai danni economici subiti da Delpo)
Per questo gli auguro che vada al più presto in un grande team e lo dico per esperienza personale senza per questo farne un vanto.
Boh.. Da ascolano sono anche felice. Ma tecnicamente ho tanti, tantissimi, dubbi sull’utilità di questo cambio. Alla fine vagnozzi ha fatto salire cecchinato al 16 e travaglia al 60/70. Non parliamo di top players che è tutto un altro mondo
Sinner ha fatto un grandissimo errore a finire la collaborazione con piatti ora speriamo che vagnozzi non lo fa rimpiangere
Ok Sinner ha
Vagnozzi ha fatt un ottimo lavoro con Cecchinato e con Travaglia che da quando lo hanno mollato non hanno combinato più nulla. Quindi cerchiamo di non sparare a caso senza sapere nulla.
Ciò detto, la decisione di lasciare piatti mi lascia molto perplesso
@ Atom (#3079237)
È giusto e comprensibile che Sinner voglia fare come gli pare, ha ormai assorbito da Piatti & co quanto poteva assorbire e Piatti & co hanno dato quanto potevano dare. Saturazione. Jannik vuole sviluppare possibilità tecniche e tattiche inesplorate. Vagnozzi offre qualche garanzia e lui ci prova. Scelta coraggiosa e indispensabile, carattere intraprendente che lascia sperare per una futura intraprendenza anche in campo. E ….se non funziona? In quel caso si cambia ancora e poi ancora. Alternativa?…rimanere eternamente a rigirarsi dentro ai propri limiti. All’arrembaggio Jannik!
si
Per quello che ne penso io, il problema non è stato tanto nel rapporto tra piatti e sinner che anzi al momento dei saluti si sono scambiati attestati di stima reciproca, bensì tra piatti ed il manager di sinner tale vittur, anzi se qualcuno del sito conosce meglio questo signore mi piacerebbe ne tracciasse il suo curriculum, grazie.
Per quello che penso il problema non è stato tanto nel rapporto tra piatti e sinner che anzi si sono scambiati al momento dei saluti, reciproci attestati di stima , bensì nel rapporto tra piatti ed il maneger di sinner tale vittur, anzi se qualcuno del sito conosce meglio questo signore mi piacerebbe ne tracciasse meglio il suo curriculum grazie…
@ Aldo (#3079311)
L’esigenza di migliorare molti aspetti del gioco, c’era …
Il suo gioco è one-dimensional. E povero di variazioni ma soprattutto è ancora troppo debole al servizio.
I big match con i vari Medvedev, Tsitsipas e Zverev li perde a causa del servizio.
Praticamente solo per quello. Ad un certo punto del match perde la battuta ( perché quelli sono top players molto abili in risposta ) e lui non riesce a rientrare nel match.
Aliassime è uno che dopo avere perso tante finali, adesso sta facendo il salto di qualità…ma guarda che servizio ha? E infatti nonostante le tante finali perse, negli slam ha sempre fatto bene e ha già una semifinale agli Us.Open….i quarti in Australia e i quarti a wimbledon….e qui apriamo un’altra parentesi perché Sinner su erba vale ancora letteralmente ZERO…
Su molti aspetti dove bisognava il Piatti Center si era fermato.
E Piatti non era comunque il vero coach di Jannik.
Perché Riccardo non si muoveva mai da Bordighera se non qualche volta per gli slam. Il vero coach era Volpini . E tra Volpini e Vagnozzi non crediate ci sia tutta questa differenza.