Felix Auger-Aliassime, più “scarno” ma offensivo
14/02/2022 12:37 
26 commenti
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Felix Auger-Aliassime, classe 2000
“Il sorriso sul mio volto dice tutto”. Con questa semplice ma splendida frase, Felix Auger-Aliassime ha iniziato un post sui social finalmente felice dopo aver giocato una finale. Non più la frustrazione per l’ennesima sconfitta. Stavolta si brinda. Il talento canadese ha infranto un tabù, un record negativo molto molto scomodo e pesante, vincendo il primo torneo ATP dopo ben 8 finali perse. Con una grande prestazione a Rotterdam spazza via quell’alone ingiusto di “perdente” che tanti gli avevano frettolosamente affibbiato, scollandosi di dosso un peso enorme. Soprattutto è la conferma del “nuovo” FAA, un giocatore assai più tosto, aggressivo, ora davvero vincente.
C’era più di un dubbio sulla scelta di ingaggiare – a sorpresa – Toni Nadal come consulente appena prima della stagione sul rosso, insieme al suo storico coach Frederic Fontang. Nell’immediato i risultati non sono arrivati, ma dalla stagione su erba… boom. Il suo tennis è letteralmente deflagrato. Finale a Stoccarda, semifinale ad Halle, quarti a Wimbledon, quarti a Cincinnati, semifinale a US Open, semifinale a Stoccolma. Risultati, ottimi, arrivati con buonissima continuità. Lui non era ancora soddisfatto. Ha lavorato, ha spinto ancor di più. “Alla fine del 2021 mi sono seduto a parlare con la mia squadra. Bisognava sistemare alcune cose per arrivare finalmente a vincere il primo titolo nel 2022. Ora mi sento un giocatore migliore”. Detto fatto. Da inizio stagione, vittoria all’ATP Cup, quarti agli Australian Open, dove è stato protagonista di un match maratona con Medvedev, vittoria a Rotterdam superando Norrie, Rublev e Tsitsipas, non un successo da poco. Risultati che lo mettono al 3° posto nella “giovane” Race 2022, ma confermano con Felix abbia spiccato il volo.
C’è riuscito lavorando bene, su se stesso, sul proprio gioco, rendendolo più aggressivo, meno attendista, più resiliente. I difetti del suo tennis prima della scorsa estate erano evidenti, e se li trascinava da un bel po’ di tempo. Col servizio non riusciva a fare la differenza, pur avendo percentuali discrete ricavava pochi punti diretti e soprattutto il suo modo di servire non era collegato al resto del gioco. FAA non è e non sarà mai un tennista da uno-due, ama costruire lo scambio e quindi cercare l’affondo, anche perché non ha un colpo da k.o. immediato. Col diritto ha potenza, ma non lo gioca con grande anticipo; più anticipato il rovescio ma è meno efficace. Grande fisico, ma in difesa tendeva a pagare dazio perché finiva per difendere da dietro, troppo dietro, tanto da dover rischiare la giocata ad effetto ma a bassa percentuale di riuscita. Il vero difetto originale era una condotta di gara a troppo passiva, un aspettare quei 2-3 colpi di troppo con palle interlocutorie che non facevano altro che mettere in palla l’avversario. Cose non facili da cambiare, scorie di tennis giovanile, di una personalità ancora “morbida”, troppo per la durezza del tour di vertice. Felix giocava sempre “benino”, quasi mai ti lasciava a bocca aperta, nonostante colpi meccanicamente buoni, un fisico splendido, una preparazione eccellente. Mancava quella connessione tra testa e braccio per imporre la propria qualità, la propria velocità, geometrie.
Un modello che ha funzionato per un tennista non necessariamente funzionerà sempre e comunque. Ancor più quando hai per le mani un materiale pazzesco come quello di un Rafael Nadal. Ma è indubbio che il lavoro (anche se part time) di Zio Toni con Felix ha prodotto in lui quella scossa elettrica che l’ha fatto svoltare. Ha lavorato certamente sull’aggressività, sui tempi di gioco, sull’essere più pronto e lucido nel prendere in mano lo scambio. Via quei colpi centrali, inutili; via quelle risposte conservative; via quei servizi tirati senza uno schema preciso per il colpo successivo. FAA adesso ha un tennis più scarno, con schemi definiti ma terribilmente più efficaci. Col diritto cerca di incidere fin dal primo colpo, col rovescio cerca di far muovere il rivale. Quando il punto “scotta”, riesce ugualmente a giocarlo con più freddezza e lucidità. Posizione più avanzata in campo, più reattivo nel leggere la situazione dello scambio. Piccoli miglioramenti che si sono incastrati a meraviglia nelle sue qualità. Oggi Felix Auger-Aliassime è un tennista più offensivo e pericoloso rispetto a 12 mesi fa.
Bravo a crederci, a lavorare con obiettivi ambiziosi. Anche a rimettersi totalmente in gioco, spogliandosi di cose che non funzionavano più. Tutti lo descrivono come un ragazzo splendido, correttissimo, gran lavoratore. Adesso può finalmente sorridere, guardare avanti ad obiettivi sempre più ambiziosi.
Marco Mazzoni
TAG: Auger Aliassime, Felix Auger Aliassime, Marco Mazzoni
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Mah…l’ho già detto ha un ottima struttura fisica ed è un giocatore completo con tutti i fondamentali a posto ma non eccelle in nessuno di questi. Di giocatori così già ne abbiamo nel circuito e credo che il suo futuro sia più o meno quello già percorso dai vari Bautista, Carreno Busta o Schwartzman. Ma è ancora molto distante dai top player che oggi si contendono le prime 5-6 posizioni da tempo. Sinceramente vedo molto più promettenti in proiezione Alcaraz e Sinner, Ruud o per rimanere in Canada Shapovalov. Giocatore per me di enorme talento ma purtroppo per lui non altrettanto forte di testa.
Io sono in gran tifoso di Sinner ma tutti questi numeri forse erano fino all anno scorso,perché dall’ Atp Cup in poi penso che anke il miglior Sinner le prende per ora… Dopodiché ammesso che le percentuali di vittorie possono essere giuste,il servizio di Aliassime e più veloce e più Efficace,il canadese ha un max Speed di media sopra i 215 e una media sopra i 200,Sinner max va sopra i 205 e una media di 190…se aggiungo le percentuali di prime dei due finisco già qui l argomento…ma voglio aggiungere solo che Sinner tira piatto mentre l altro da tanti effetti è molti angoli…io l unica cosa che do a Sinner e che il Canadese e qualche anno in più nel circuito e che il cambio di coach ha dato isuoi frutti vediamo il nostro tra qualche anno adesso giudicare non e corretto
3000 parole inutili,il gioco già l aveva…e migliorato al servizio tanto da fare tanti punti diretti o vincenti…da qui…e migliorato attorno tutto il suo rendimento in tutte le parti del campo,e molto più riposato perché spende di meno negli scambi e quando incontra un gran difensore (tipo Medvedev agli AO) anke se si stanca gli basta mettere tante prime e porta a casa game importanti,insomma un po’ come fanno tutti i grandi dei 4 in classifica…inutile dire se fa sempre così come non può raggiungerla….
ho l’impressione che nel tennis di oggi conti di più poter attuare schemi per punti facili che limitare i propri difetti. questo perchè dall’altra parte l’avversario ti ruba il tempo.
Auger ora sa come fare il punto
L’atteggiamento aggressivo (con schemi) fa la differnza
Berrettini è l’incarnazione di ciò. Pur con evidenti limiti in alcuni colpi, raccoglie molti punti con la sua aggressività
molto su questo deve lavorare Jannick, che ha molti aspetti positivi nel gioco, ma impiega molto per portare a casa il punto.
Musetti gioca bene, ma i punti arrivano senza la necessaria facilità
Se al top della forma strappa 2 set al n.1, ma mica si può essere sempre al top
Fognini è un altro esempio: splendido tennis, ma quasi mai punti facili: tennis redditizio sono se in condizioni di forma eccellenti.
Non mi entusiasma come tennista, ma è un ragazzo composto, educato e un ottimo atleta.
Piano a gridare al nuovo fenomeno del tennis!
FAA sta giocando davvero bene da due mesi, ma come tutti i giocatori di tennis ha degli alti e dei bassi e mi aspetto un calo inevitabile di rendimento. Me lo ricordo sulla terra l’anno scorso davvero penoso.
Anche Sinner ha fatto un periodo strepitoso negli ultimi mesi dell’anno per poi avere un periodo NO da Vienna in poi. Per non parlare dell’ultimo Zverev. E’ normale e fisiologico, nessuno può mantenere un livello alto senza pause di recupero.
Se zio Toni doveva far sbocciare un altro oltre Rafa, sono contenta abbia scelto Félix. Dimostra che è bravo non solo nel motivare ma anche nello scegliere!
Fisicamente è molto dotato. Medvedev ha vinto perchè lui non ha potuto reggere quel tipo di gioco per 5 set. Comunque il suo è un gioco molto pompato . Vediamo quanto dura lo stato di grazia
Si diciamo più muscolare…. 🙂 🙂 🙂
Caro Stefanello io non sarei così categorico.
Ci si risente tra un anno e poi vediamo….
Zio Toni è un coach che definire par time è un eufemismo. O magari basta parlarci un quarto d’ora e diventi di colpo un fenomeno. Credo che non sia stato determinante, semplicemente il ragazzo ha fatto un miglioramento che era atteso e che tutti gli attuali top 10 hanno fatto in questi ultimi tanti. L’anomalia, semmai era che Aliassime fosse l’unico top 10, ma che dico top 20, ma che dico top 30 a non aver vinto ancora un torneo. E forse nella storia non è mai accaduto che qualcuno diventasse top 10 senza successi. Questo dimostra le qualità del giocatore. Detto questo non mi sembra che Felix abbia le qualità per diventare un grandissimo. Ma neanche per fare una carriera alla Murray, Wawrinka, Del Potro ecc. Alcuni dati statistici, Aliassime non ha migliorato il servizio nelle percentuali ha sempre servito con il 64% di prime, semmai recentemente ha diminuito le percentuali di doppi falli, e migliorato l’efficacia. Nel confronto con Sinner, visto che molti utenti dopo la vittoria di Aliassime, sembrano aver avuto l’apparizione della Madonna, ha una percentuale di vittorie del 58.6% vs il 66.2%!!! (attenzione, il grande Shapovalov addirittura ha un 55.5% tanto per capirci). Sulla terra Felix ha il 48.8% vs il 60.6% di Jannik, sull’hard il 58.7% vs il 70.2%!!!Sull’erba molto bene, il 75% vs 0% di Sinner che però non ha ancora praticamente iniziato a giocarci. Ma i dati ancora più importanti, secondo me, sono il rendimento sulla seconda, sulla risposta e il totale dei punti vinti. Sulla seconda Felix vince il 50% dei punti vs il 53% di Jannik, in risposta sulla prima e sulla seconda fa rispettivamente il 30% e il 48% dei punti vs il 32% e il 52%, infine complessivamente porta a casa il 51% dei punti totali vs il 52% di Sinner. È superiore a Sinner solo nel rendimento della prima il 75% dei punti vs il 71%. Cosa significano queste statistiche? Significa che la prima di servizio di Aliassime va molto bene mentre è meno efficace quella di Sinner, ma a parte questo fondamentale Jannik è superiore in tutte le altri fasi di gioco. Sulla seconda, in risposta, e nei punti totali. Attenzione un 52% sulla seconda vs un 48% è una differenza enorme così come lo è anche se sembra minima sui punti totali, quel 1% racconta e riepiloga il dato iniziale ovvero che Sinner ha una percentuale di vittorie superiore al 7.6% rispetto ad Aliassime. Per capire cosa vuol dire, al di là dei freddi numeri, basti sapere che Wawrinka, se non ricordo male, ha un 63.2% di vittorie. In altre parole Sinner si sta avvicinando a quel 70%, che, a parte i mostri come Nadal, Federer e Diokovic che stanno abbondantemente sopra l’80%, è l’espressione dell’eccellenza assoluta. Diversi giocatori con diversi slam nel carniere o che sono stati dei numeri 1* si posizionano come abbiamo visto con Wawrinka, tra il 65% e il 70%. Questa è la realtà, il resto “è più forte tizio o caio” hanno lo stesso valore di “mi piace il gelato al limone e no per carità quello al cioccolato è molto più buono….”
ahahah fino a ieri era alcaraz il fabbro mastro ad avere il miglior fisico ahah come passano le mode
dammi i numeri del lotto
Non credo. Aliassime è completo in tutti i colpi, Musetti non ha il suo servizio ma soprattutto non avrà mai il dritto vincente. Questo limiterà parecchio l’azzurro che ovviamente non potrà mai ambire a vincere uno slam o un 1000 al contrario del canadese.
@ Nicki (#3075033)
Alcaraz è più muscolare..
Sa fare più cose e in fatto di garra..nn è secondo a nessuno
Eh aggiungo, un fisico come il suo non ce l’ha nessuno…Alcaraz si avvicina…ma Felix ha un fisico eccezionale
Beh ragazzi, x come l’ho visto giocare negli ultimi tornei…non mi meraviglierei affatto se dovesse essere lui il primo nextgen a vincere uno slam …
Ha semplicemente smesso di fare una montagna di gratuiti.
A Rotterdam ha fatto un torneo impressionante. Ogni volta che l’ho visto giocare, anche quando ha perso un set, mi ha comunque dato l’impressione di essere in pieno controllo e dominante.
A 21 anni è arrivato finalmente….
Questo mi fa ben sperare sia per Jannik che per Lorenzo!!!
Felix è un ragazzo estremamente emotivo, probabilmente aver vinto in Australia assieme a Sciupapalov gli è stato d’aiuto.
Per contro Sinner è un giocatore troppo “buono”: ha perso un 1000 perché non ha avuto quella cattiveria sufficiente a sconfiggere un amico. Ed anche contro Tiafoe non si aspettava di venir trattato così da uno, che considerava “amico”.Se per far punto devi tirare addosso al avversario devi farlo, poi ti scusi.
Ricordo che in un incontro Sinner subi un’ingiustizia da parte del giudice arbitro, bene vinse i 4 punti successivi con feroce determinazione.
Se ci sarà un nuovo allenatore ,la prima cosa che dovrà insegnargli è la cattiveria agonistica.
Il ragazzo mi piace come gioca e come comportamento in campo, un gran lavoratore che ci mette passione per questo sport. Chissà, che fra i vari Cipollini russi e Carciofini greci, emerga uno con “il pelo nello stomaco”
@ ItalyFirst (#3074917)
Molto probabile. E da ora in poi penso diventerà un cliente davvero scomodo per tutti.
Giocatore TOTALE!! Dominerà i prossimi anni.
Lo zio Tony lo porterà in alto, a pensare da vincente, il resto lo faranno la struttura fisica che pochi hanno come lui e il suo tennis solido.
Grande atteggiamento in campo.
Zio Toni, guardato Felix negli occhi la prima volta che lo ha visto, deve avergli detto: “Figliolo, giochi a tennis da dio, ma nel tennis che conta, conta solo vincere. Io ti insegnerò a vincere, perche uno come te non può che essere un vincente, e lo capirai presto anche tu. Prendi la racchetta e cominciamo…”
Bravo Felix.
Difficile non pensare al percorso che Sinner sembrerebbe voler intraprendere, da quello che si legge in questi giorni.
Certo però che di Zio Toni ce n’è solo uno…
Era solo questione di tempo, ma avercene di giovani che a 21 anni hanno già fatto 8 finali ATP. Con buona pace degli utenti che gli avevano già affibiato la patente di perdente nato. Sarà protagonista nei prossimi 10 anni. I giocatori con questa testa e questo potenziale vanno aspettati. Lo stesso vale per Sinner. Ha vinto 5 titoli ATP a 20 anni, arriverà anche il suo momento di battersi alla pari coi top. Sperando che la sua scelta in fatto di coaching si riveli azzeccata come quella di Auger con lo zio Toni. Non ha stravolto il giocatore ma lo ha accompagnato verso la maturità tennistica.