Caso Djokovic: Crolla reputazione Australia. Crollo reputazionale Paese potrebbe provocare anche -1,5% di export
Secondo l’analisi di Zwan svolta attraverso l’algoritmo ReputationRating, lo scoppio della vicenda Djokovic, fin da subito sotto i riflettori di tutto il mondo, ha causato una grossa perdita di capitale reputazionale, non solo di Nole, ma di tutti gli stakeholder coinvolti nel caso. Ad essere impattati, infatti, risultano i Driver reputazionali CSR, Leadership e Governance.
Gli Stakeholder con la reazione più negativa sono, su tutti, Cittadini e Istituzioni Internazionali.
Rispetto al periodo di analisi di novembre 2021, in seguito al susseguirsi delle vicende sul caso, si registra nel mese di gennaio 2022 un crollo del capitale reputazionale dei soggetti coinvolti: Novak Djokovic, più di tutti, con un decremento del 21.93%, seguono Tennis Australia (ente organizzatore degli Australia Open) con 17.01% e il Governo Australiano che registra un calo di 13.61 punti percentuali.
Come è naturale aspettarsi, la vicenda legata al Campione Serbo ha causato, a cascata, un crollo della Reputazione dell’Australia (-14.91% rispetto a dicembre 2021). Gli errori nella gestione del Governo, in primis, insieme a quelli di Tennis Australia, dipingono agli occhi degli Stakeholder internazionali (in particolare i Cittadini esteri) un Paese non pronto alla gestione di una manifestazione sportiva internazionale. Ulteriori conferme di questo sentiment, arrivano da alcuni giocatori dello stesso Australian Open: il tennista Tomic, ha recentemente dichiarato ai microfoni internazionali: «Incredibile che ci lascino autotestare in stanza con il tampone rapido». Un’ennesima accusa, che fa crollare la reputazione dell’AO, e dell’intero Paese.
Proprio su questo punto, registriamo che l’Australia è stata superata in reputazione dal Sud Africa (+18.52%). Questo risultato diviene più comprensibile anche alla luce della gestione della Pandemia Covid-19 da parte del Paese africano: uno dei primi a rimuovere restrizioni e controlli serrati, portando avanti una strategia di fattuale “convivenza con il virus”.
Negli equilibri geopolitici, i crolli reputazionali dei Paesi, portano sovente a delle ripercussioni nell’ appetibilità agli occhi dell’investitori Esteri, e dunque nell’export. In casi precedenti, un crollo reputazionale di simile portata, ha provocato una relativa diminuzione dell’export nell’ordine di 1.5 punti percentuali.
Questo è quanto emerge dalla nuova analisi realizzata da Zwan, azienda specializzata in corporate reputation, attraverso ReputationRating, l’unico motore di ricerca e comparazione di Brand basato su un algoritmo che offre una valutazione completa, tangibile, affidabile e imparziale della Reputazione di Paesi e Organizzazioni; l’algoritmo “Reputation Rating” pesa e misura le dimensioni della reputazione, certificando una serie di parametri oggettivi e soggettivi, attraverso la tecnologia blockchain.
Dall’inizio della pandemia da Covid-19, le posizioni (e le relative prese di posizione al riguardo) di Djokovic non hanno dato vita facile alla sua reputazione globale. Ma non solo: le continue e periodiche accuse sui sospetti finti infortuni da parte dei colleghi per uscire fuori da momenti difficili della gara; il cartellino rosso all’Open Usa 2020, dopo aver scagliato una pallata sulla gola della giudice di linea.
Tutto questo aveva già fatto registrare dei crolli reputazionali graduali, che adesso si accentuano con la falsa dichiarazione di “non aver viaggiato nei 14 giorni precedenti al suo arrivo – il 5 gennaio – in Australia”. I tweet e i post Social, sempre poco esplicativi, lasciano trasparire diverse incongruente con quanto dichiarato al Governo Australiano, tra viaggi a Belgrado a Natale, ed eventi che hanno visto la sua partecipazione, nonostante la positività al Covid (dichiarata dallo stesso Nole, dopo diverso tempo). Ad essere maggiormente impattato, pertanto, sembra essere proprio la CSR (Responsabilità Sociale) percepita del Serbo (-24.10%), proprio in merito al mancato rispetto delle normative e l’ombra del “No-Vax” che aleggia sulla sua reputazione.
In questo quadro, è la leadership del Governo Australiano che ne esce lesa (-16.91%). In tutta la vicenda, tra revoche, indecisioni e dietrofront, il Governo è parso non al di sopra delle parti, bensì un’entità al pari dello stesso Campione Serbo e di Tennis Australia, fallendo nel suo tentativo di lanciare un segnale, con la revoca della visa, e titubante nel prendere decisioni sulla base di regole prestabilite. Le dichiarazioni dello stesso Djokovic in merito al suo interrogatorio con la Border Force, gettano ulteriori ombre sulla sua Governance (-12.67%): “Mi ha dato l’impressione che la decisione sul mio visto non dipendesse completamente dalle persone che stavano parlando con me, e invece dipendesse da qualcun altro al di sopra di loro” – così dichiara Nole.
Non da meno è il crollo della reputazione di Tennis Australia, ente organizzatore degli Australian Open. Il solo prevedere, e accettare, delle esenzioni dall’obbligo vaccinale, senza opportune verifiche, è un chiaro segnale di orientamento al profitto. In altre parole, un AO senza Djokovic, il n. 1 al mondo, non è appetibile ai media e agli sponsor quanto un AO con Djokovic. Tennis Australia ha messo il proprio tornaconto davanti alle proprie scelte, tenendo da parte i princìpi alla base di una corretta leadership e responsabilità sociale.
“Da questo caso, ne escono tutti sconfitti. Ognuno, a suo modo, ha giocato male la propria partita sul piano comunicazionale. È impensabile per un ente Governativo non dettare le regole del gioco in modo inequivocabile, scendendo al pari degli altri interlocutori. È impensabile macchiare la reputazione degli Australian Open, tentando in ogni modo di far partecipare il n.1 al mondo – nonostante le irregolarità evidenti – solo per guardare al profitto del torneo. È impensabile, per il peso mediatico che ha il campione di Tennis tra i più vincenti della storia, poter parlare di trasmutazione delle molecole d’acqua con la forza del pensiero, in piena pandemia, in diretta Instagram con un sedicente guru del benessere, senza che il suo ufficio stampa lo fermi.” – commenta così Davide Ippolito, cofondatore di Zwan e ReputationRating.
A percepire questi cali reputazionali, e dunque parliamo di Stakeholder, sono per lo più Cittadini, come rilevato dalla Sentiment Analysis in rete degli utenti, che tra blog post, Social e Forum ha registrato un Sentiment fortemente negativo attorno alle principali keyword e notizie in merito al caso Djokovic: all’incirca l’87% dei cittadini, si è espresso contro l’operato dei tre soggetti coinvolti.
Anche le Istituzioni Internazionali sono tra gli altri Stakeholder a reagire negativamente alle vicende australiane (-13.12%).
Joe Casini, cofondatore di Zwan e ReputationRating, commenta così questa crescita: “Soffermandoci sull’operato di Djokovic, è opportuno sottolineare come non fosse assolutamente obbligatorio dare delle spiegazioni (in particolar modo se si ritiene di essere nel giusto). Ma un vero leader argomenta e spiega la propria posizione, prima che sia qualcuno a richiederlo espressamente, seguendo gli intramontabili princìpi della chiarezza e della trasparenza. In questa cattiva gestione della sua comunicazione, si annidano molte criticità familiari a molte organizzazioni nel mondo del business”.
TAG: Novak Djokovic
@ Givaldo Barbosa (#3035376)
Onorato di tanta attenzione, non avevo alcun intento polemico, tanto più che le tue “uscite” sono sempre un gran trampolino di lancio.
Saluti
Calo reputazione Australia????????!!
Ahahahah grande stima per loro che sanno fare rispettare le regole.
Comprese quelle sulla immigrazione.
A me non appassiona per niente anzi ne ho le scatole piene.
A questo punto lo possono anche far giocare tutti avranno motivazioni extra per batterlo proprio nel suo regno. Non vedo l’ora che arrivi lunedì
Nole sei un grande; pagliacci prezzolati i politici australiani !
@ ARSENICO e vecchi merletti (#3035302)
Carino e divertente il tuo post, ricco di belle citazioni.
Peccato, e me ne dolgo(polov), ti sia sfuggito che l’uscita sulle firme internazionali altro non era che una battuta che faceva il verso ad un altro utente. Lui si che l’aveva scritto seriamente.
Saluti
@ Armonica (#3034688)
Perché le reputazioni, tra le leggi di mercato, contano meno del costo delle merci e finché la Cina rimarrà concorrenziale e competitiva gli altri paesi continueranno a importare da lei, Covid o non Covid
@ Andrea (#3034879)
Quale dibattito stimolante? Ma se non si fa altro che parlare di lui da giorni!!! E ho detto stimolante per usare un termine diplomatico, in realtà sono uscite accuse, attacchi, insulti, molto sovradimensionati rispetto ad un caso che tu liquidi in poche parole ma che in realtà ha avuto una valenza, una risonanza tale da estendersi alla politica e all’economia, tanto che sono uscite in questo sito, oltre a sfottimenti gratuiti, analisi dotte e approfondite degli aspetti medici/giuridici/legali da parte di commentatori competenti come mai ho letto in precedenza
@ Givaldo Barbosa (#3034079)
Mamma mia divino Barbosa, che aria pura e salubre si respira nei tuoi messaggi, perché non ti esprimi in versi giambici, ti vedo proprio a zufolare in un boschetto abitato dalle Ninfe e dal dio Sileno, come in qualche dipinto di Watteau. Nelle tue equanimi meditazioni tu sei mai domandato se quelle firme internazionali con cui vai a braccetto possano percepire emolumenti da sponsors vari, multinazionali, partiti, ecc.Ahh, queste animosità volgari ti turbano, gli uomini di una volta (quale volta?) erano pacifici e sereni come te..Beh, non sempre , pensa ai Robespierre, Marat, Danton, al Terrore Giacobino , tutte le teste calde che hanno popolato il pianeta…disgustoso vero?
@ Annie (#3035059)
Sai Annie io discutere volentieri con te se l’aggiungere pesi a ore 12 aumenti la stabilità del piatto ma a scapito di cosa; ti chiederei un’opinione sul reverse o se l’oeizzontale sagomata sia utile o meno; e ti chiederei se gli ancoraggi diano solidità o camuffino dei tic; mi piacerebbe confrontarmi su quanto il testimonial conti sulle vendite e su chi (giovani o amatori). Mi confronterei su tutti i temi che ruotano attorno al tennis ma tu risponderesti sempre la stessa cosa :”Nole è il migliore e gli altri sono alla frutta per l’invidia dei loro tifosi”.
Quindi Annie, non importa, dopo 40 anni sui campi mi diverto ancora a discuterne con chi ne sa e guarda oltre il poster in cameretta.
@ Alessandro 63 (#3035011)
non è che se uno fa un bel gesto poi è immune dallo sbagliare in altre cose eh
Liberissimo di guardare o meno ciò che ti pare, ma le due cose non hanno nessuna relazione. Grande rispetto per Nole donatore (ma anche gli altri big hanno donato soldi veri a una serie di valide cause) ma questo non lo esime dal pagare se ha sbagliato – e quindi essere escluso dal torneo (e in questo caso pare evidente, così come evidente l’inadeguatezza dell’Australia nel gestire la situazione fin dall’inizio, che poteva risolversi già con la non concessione di opache mediacal exemptions)
Caro Alessandro 63, la ragione e il torto non stanno sempre e solo o da una parte o dall’altra. Nel caso delle donazioni fatte a Bergamo e in altri posti Nole è stato una persona magnifica, ma in questo caso ha sbagliato tutto, nella sostanza e nei modi. Non è questione di rispetto, ma di regole, responsabilità, uguaglianza. Quindi ti consiglio di guardare lo stesso il torneo!
@ Pier (#3034616)
E chi comprava pasta Barilla adesso compra De Cecco, evidentemente,
perché Roger è stato da tempo mollato ..meglio una simpatica attrice nostrana che uno spaesato ex tennista svizzero, pur molto attento alla sua immagine, che saprà di cioccolato ma di spaghetti..
Io personalmente se Diokovic
Non disputerà gli Australian open
Non li guarderò per rispetto di Diokovic che anche se non Italiano l anno scorso con una donazione di circa 1milione di euro verso l ospedale di Bergamo ha aiutato il mio Paese…pertanto per suo rispetto se escluso non guarderò il torneo…per me sarebbe già finito
Ho deciso di sopranominare il ministro degli interni Australiano: “Salvini”.
Del resto anche lui per il bene dei cittadini australiani sta difendendo i confini del Paese.
@ aleppo (#3034291)
Totò e Peppino? Hai dimenticato il giudice Pappagone, che invece di metterlo subito alla porta lascia la patata bollente al governo,e non posso dargli torto non si sa mai che a qualche immigrato di quel certo paese o di quella certa zona geografica venga una vampata di nostalgia patriottarda…. si, in questo senso, come ha detto qualcuno qui, tutto il mondo è paese…
In realtà anche l’Italia raggiunse il top della sua reputazione commerciale mentre la sua classe politica si dimostrava più levantina e cialtrona del solito.
L’analisi di Zwang però non è infondata in linea generale e sul medio periodo. Le esportazioni sono le ultime a risentire del calo di reputazione. Quando la pubblica amministrazione di un paese si rivela inefficiente e incompetente a crollare sono in primis gli investimenti dall’estero e poi anche quelli delle imprese nazionali, che col tempo cominceranno a trasferirsi altrove.
In questo caso l’Australia ha dimostrato di non avere regole chiare e una chiara ripartizione di competenze tra potere esecutivo e potere giudiziario, oltre a incertezze sul piano dell’affidabilità dei funzionari, della parola data ecc. Unica attenuante è che il comportamento fraudolento di Nole li ha spiazzati, ma la fragilità di questo sistema normativo, basato sull’abnorme peso del preceding case e della discrezionalità, certo è venuta alla luce
@ Dr Ivo (#3034636)
Semplice: non ho altro da fare.
Non sono uno al passo coi tempi e sotto il ricatto del fare o della produttività a tutti i costi. Sono cose che lascio ai forzati del dovere e ai paladini dell’esistente.
Sono rimasto uno degli ultimi difensori dell’ozio. Ma non l’ozio forzato, altrimenti diventerebbe un ruolo, un lavoro, anche quello. L’ozio naturale, innato.
In tempi di odio naturale, non mi pare così male.
Ma quale dibattito stimolante sta solo facendo una pessima figura a se stesso e al tennis
Doveva fare semplicemente come sandgren starsene a casa
Era caratteristica anche di IF.
Che siano… larvatamente ammanigliati ? 🙂
Doveva crollare anche quella della Cina, ma continuo a leggere made in PRC sui prodotti…
Ps: notizie della Peng? Sempre al sicuro fra i peluches nella sua cella di isolamento???
Ti rivolgi alla Redazione, ma ci dovresti spiegare come mai sei sempre colui che apre i commenti su ogni articolo… il post n. 1, o come dire, l’articolo di spalla o elzeviro fisso di LT…. Come fai a conoscere i tempi di uscita del pezzo, per poter bruciare sul tempo gli altri utenti?
@ Tifoitaliani (#3034261)
Perché lo sport professionistico è anche business. Quando si parla di brutta figura o di perdere la faccia, o meno, questo equivale ad un decremento, o meno, dell’appeal che ha quel soggetto in campo commerciale.
Nole perde punti in questo momento, un quarantenne che prendeva le sue Lacoste magari evita. Paradossalmente se gli si dedicassero delle t-shirt con scritto ad esempio ” Io non mi fermo” oppure ” Prenditi ciò che è tuo” qualche ragazzino ne farebbe incetta.
Certo… Più che motti alla Gandhi o in stile Alì mi sembrerebbero da ventennio (Se avanzo seguitemi) ma il mondo va così.
E poi, se parlassimo solo di recovery step, continental, ibrido reverse… Quanti seguirebbero questo sito?
Il tennis ha confini ampi ed è anche il suo bello.
@ Davide77 (#3034235)
Concordo, tutta questa storia non ha senso, ma c’era da aspettarselo nel momento in cui il ministro australiano il giorno stesso che la stampa internazionale ha reso nota la partecipazione di Djokovic al torneo con evidenti contrarietà (i giornali italiani si sono prodigati a pubblicare le consuete esternazioni di Panatta come se fosse il padreterno del tennis), ha giurato rigidità di controllo o meglio “mo ti faccio vedere chi comanda nel proprio paese!”.
Beh allora mi sembra alquanto singolare che aumenti la reputazione del sud africa che ha allentato le restrizioni….
Il giudice non ha minimamente considerato la “documentazione”, ha solo detto che non hanno aspettato fino alle 8:30 e che il procedimento era nullo.
Ma in Italia si raccontano sempre romanzi inventati e si fa casino anche nel riportare le situazioni ed i fatti… raccontandoli all’ italiana.
@ Pisquik (#3034248)
Senza Nole ci sono in ballo 3 milioni di dollari 2000 punti atp e la leadership della Russia con il n° 1 atp .Con Nole a casa festeggiano tutti e lAustralia è piena di topi che non vedono lora di poter ballare.
@ ARSENICO e vecchi merletti (#3034316)
Pero Suarez non ha giocato con la Juve. L’Italia resta un colabrodo se non.pesta i piedi a inter milan napoli Lazio e roma
Io se potessi correrei a vivere in Australia
C’è quasi da divertirsi….ho sempre pensato che Nole fosse una personalità tosta, ma che diventasse protagonista di un giallo fantasocialpoliticoeconomicodiplomatico, a tanto non ci sarei arrivata nemmeno io con le più accese fantasie..certo, tra un Roger con lo scossalino che serve spaghetti , Rafa che si assesta le mutande, Nole almeno ci da la scossa, crea un dibattito più stimolante
finalmente un pò di buon senso
@ aleppo (#3034291)
Sì, tutto il mondo è paese ma non tutto il mondo è il bel paese, quest’ultimo offre variazioni molto specifico. Al celodurismo vengono sostituiti il celomollismo (meno discriminatorio in materia gender) e il rimandismo. Ecco lo svolgimento tipico :”Non possiamo affossare la nostra economia inimicandoci gli sponsors di Nole e i vari marchi sportivi che potrebbero disertare il nostro mercato, non possiamo inimicarci la Serbia che ha un ruolo chiave nei Balcani, nostri vicini, non possiamo farci deridere dall’opposizione che fa finta di opporsi, non poßiamo deludere la massa degli sportivi, abbiamo una massa di uomini di giurisprudenza superiore quantitativamente a quella operante nelle Due Americhe, pronta a dimostrare la fondatezza di qualsiasi decisione,facciamo quindi vedere che siamo i più buoni e simpatici del mondo, Nole ,eccoti una bottiglia di Barbaresco, ACCOMODATI!!!
Scusate ma io più ci penso più mi sembra assurda questa vicenda.
Per me la questione doveva finire con la decisione del Giudice che aveva annullato la sospensione del visto da parte delle dogana. Punto.
È inammissibile che un ministro sia intervenuto per rendere vana la sentenza di un giudice.
In Italia non sarebbe permesso (la destra e Renzi ci provano da anni, prima o poi ci riusciranno, ma non stiamo ancora messi così male).
OK, ci viene detto che il ministro interviene per questioni di ordine pubblico ed è questa la cosa ridicola perché si giudica Djokovic un soggetto pericoloso.
Dai, siamo seri.
Non c’è nessuno meno pericoloso di un tennista costretto a vivere in una bolla da anni.
L’unico aspetto su cui possiamo discutere è la disparità di trattamento con un qualsiasi altro soggetto che in parità di condizione (soggetto non vaccinato ma già affetto da covid) è stato mandato a casa.
Ma anche qui mi pare assurdo non fare un’eccezione per un atleta che in fin dei conti deve solo partecipare all’evento sportivo più importante dell’Australia (o ce ne è un altro?) e ironia della sorte, il suo nome e le sue prestazioni sono indissolubilmente legate al paese.
Tutto quello che si è trovato in mezzo (dichiarazioni false, correttamente sminuite dal giudice, comportamento irresponsabile di Djokovic agli eventi, dichiarazioni da esaltati della famiglia), possono rientrare nel caso della moralità e dell’etica ma è e sarà un problema suo.
Perché la questione iniziale (che era semplice e che un giudice ha messo a posto) è sfuggita di mano a tutti.
Non sono tifoso di Djokovic ma spero che partecipi (e che perda al primo turno; ok, mi va bene anche da Berretto ai quarti, finanché da alcatraz).
Che gli venga negato di giocare mi sembra un’ingiustizia pericolosa
Crollano pure le palline
Crollano pure le palle
Un giocatore di tennis fornisce ad una commissione medica statale la documentazione (probabilmente tarocca, ma l’onere della prova è dell’accusa) per ottenere l’esenzione medica al vaccino.
La commissione medica vaglia la documentazione e da l’ok.
Il giocatore si presenta in aeroporto e l’ufficio immigrazione gli leva il visto perchè non è vaccinato e lo ficca in un centro per rifugiati.
Il giocatore fa ricorso, i suoi avvocati sono totò & peppino e concordano con il giocatore una versione che non regge neppure 30 minuti.
Un giudice decide che il giocatore ha presentato la documentazione richiesta, che era stata approvata tempo prima e quindi deve essere ancora valida perchè non si cambiano le regole in corsa.Annulla lo stato di fermo, libera i giocatore e gli riconcede il visto. Non solo, minaccia di arresto i ministri se non verrà informato di eventuali altri provvedimenti presi nei confronti del giocatore.
Il giocatore esce dal centro rifugiati e va ad allenarsi.
Il primo ministro ed il ministro degli interni devono far vedere di avercelo duro e revocano un’altra volta il visto perchè … si.
Il giocatore fa ricorso allo stesso giudice, che lo mette in stato di fermo e rimanda tutto ad un’altra corte federale.
Scritta così sembra il tipico casino all’italiana, invece nella vicenda ci sono Serbia,Australia,un forte giocatore egomaniaco e poco intelligente,politici celoduristi, magistrati che decidono scrutando i fondi del caffè.
Tutto il mondo è paese. 🙂
Ah, “il metodo Zwan”!!!
“L’unico metodo in Italia per migliorare la reputazione della tua organizzazione”!!!
Se scrivono questo nel loro sito, deve essere vero!
Ma perché postate questo articolo su questo sito?????????????? Siete fuori di testa anche voi??
@ Antonio (#3034171)
In Verità tutti gli altri sono arrivati tranquillamente e non hanno avuto problemi ..tutti tranne uno..500 atleti..e Tanti casini solo per quell uno…secondo voi ..sono scemi in 499..o quell’ 1?qualche domanda non se la fanno?
In effetti considerare un tennista professionista non vaccinato (che presenta una esenzione) come un terrorista ed espellerlo per un errore su un documento fa abbastanza ridere.
E attenzione parlo per principio, da convinto vaccinato!!!
Sento parlare di leggi e plauso bel rigore nello gestire le frontiere perché magari gli stessi che plaudono alla civilissima Australia sono gli stessi che non sanno cosa succede ai barconi di immigrati veri clandestini se osano avvicinarsi alle sacre coste.
Non importerà a nessuno ma se Djokovic personalmente mi è terribilmente scaduto, lo stesso può dirsi per l’Australia. Meno male che a dopo lo slam il tennis non sarà più di casa in quel continente fino al prossimo anno.
Sta storia ha davvero stufato!
Perché Nole deve pagare, perché la giustizia è uguale per tutti, perché noi rispettiamo le regole
…aspetta, noi chi? Quelli che ogni anno fanno 100 miliardi di evasione fiscale, quelli del ponte Morandi,quelli che si apprestano a fare Berlusconi presidente della Repubblica? Abbiamo la faccia come….Morrison.
Tutto questo immane casino, quando bastava applicare una sola regola: se non sei vaccinato con due dosi, in Australia non entri…..puoi essere Djokovic o l’ultimo dei desaparecidos: qui non si entra.
Questo accade, perchè le leggi sono emanate (in ogni angolo del Mondo) solo per ingarbugliare le cose e dare da mangiare a tribunali, avvocati, magistrati e compagnia sonante
L’ultima parola ce l’avrà la Magistratura, non i giornalisti purtroppissimo per (l’anonima) redazione di LiveTennis
GODO 😎
Ora mi chiedo, nel giro di due giorni, chi sia quel premio nobel della statistica, della matematica, della finanza e dell’economia in grado di fare un calcolo, seppur approssimativo ma credibile, del genere? Il fratello di Diocovid probabilmente.
Potrebbero pure evitare di fare tornei l’anno prossimo è solo uno stress inutile per tutti i professionisti recarsi li
le monarchie costituzionali servivano… meno caos
@ Givaldo Barbosa (#3034079)
Vieni invitato annualmente anche dall’Aspen Institute? 😀
Alla fine ho capito tutto…..
Djokovic dipende da Tennis Australia…..e non dovrebbe essere
Tennis Australia dipende dal governo australiano ….e non dovrebbe essere
Il governo australiano dipende dai giudici…. e non dovrebbe essere…..
Alla fine non decide nessuno e questi ci lasciano con le palle in mano (quelle da tennis) quando tutti si aspettavano una risposta chiara e inequivocabile che a questo punto non ci sarà….e djokovic diventerà inevitabilmente un paladino con le palle (quelle vere).
@ ciccio ingrassia (#3034105)
Ti replico io volentieri.
Ti smentisco. Un mio post di stamattina non è stato pubblicato e, alcune volte, accade che vengano pubblicati 3-4 ore dopo.
Peccato, quello di stamattina era divertente, almeno credo.
Parlava di Djokovic e Joao Sousa incontratisi sull’aereo che li stava riportando in Europa, col portoghese che si travestiva con parrucche per non farsi riconoscere…
Per me può anche fallire questo paese..
Redazione, potrei sapere perché tutti i post di Givaldo Barbosa (anche irridenti, per non dire offensivi) vengono sempre pubblicati all’istante mentre moltissimi forumisti vedono i loro post messi sempre in quarantena e pubblicati, se va bene, dopo ore? Qual è la logica? Tanto per capire. Givaldo Barbosa fa parte del vostro staff? Oppure è un politico? No perché io, per esempio, sarei iscritto al Comintern quindi se volete posso mandarvi la fotocopia della tessera. Anche via PEC.
MAh, non è che ci sia bisogno di qualche magico “algoritmo” per capire che hanno fatto tutti una figura barbina.
Che poi questo si ripercuota sul medio/lungo termine a livello economico è da vedersi.
Tutto quello che tocca diventa …
Per sorridere un po’, magari punzecchiando ma senza offendere nessuno.
Gentile e mai troppo stimata Redazione, colgo l’occasione per ringraziarvi per l’ospitalità in merito al dibattito apertosi qui in loco in merito alla questione Djokovic.
Lo dico con l’umiltà e la pacifica bonarietà che mi contraddistingue: le mie tesi sono avvalorate e condivise da note firme della stampa italica europea e mondiale tutta; posso inoltre vantare frequentazioni altolocate come vice ministri, conduttori tv, gotha della finanza e potenti vari.
E, se tanto mi dà tanto-tanto tuonò che piove-gallina vecchia fa buon brodo-l’erba del vicino è sempre più verde, vien da sé che il mio pensiero, maggioritario, abbia finito per imporsi in questo forum di volenterosi.
In conclusione, vi auguro un felice week end, e lo dico da maggioritario.
W i mattoni delle patrie, ma solo le patrie delle persone per bene e di buona volontà.