Tenere il servizio da situazione difficili. Matteo Berrettini il più affidabile

@ Roger Rose (#3004225)

Essatamente cosi. Con i migliori in dificolta. Con i media classemolto efficace, non perde mai.

Scritto da tonino zugarelli
Da queste statistiche mi pare si ricavi che Berrettini è più efficace degli altri quando serve da sinistra, essendo primo nel risalire da 30-40 (un servizio da sinistra) e, inoltre, da 15-30 e da 0-40 (dove, per vincere il game, devi comunque servire una volta in più da sinistra), mentre non è primo quando parte da da 0-30 e da 15-40.

Aggiungo che la spiegazione sta, probabilmente, non tanto nella maggiore efficacia in sé del servizio da sinistra, ma nella possibilità di coprire una maggiore zona di campo con il dritto dopo il servizio

Da queste statistiche mi pare si ricavi che Berrettini è più efficace degli altri quando serve da sinistra, essendo primo nel risalire da 30-40 (un servizio da sinistra) e, inoltre, da 15-30 e da 0-40 (dove, per vincere il game, devi comunque servire una volta in più da sinistra), mentre non è primo quando parte da da 0-30 e da 15-40.

Berrettini tiene mediamente il 90% dei suoi game di servizio.
Mette dentro il 64,2% di prime.
Fa il 79,4% di punti quando mette la prima e il 53% con la seconda.
In ogni punto sul suo servizio ha il 64,2%x79,4%+35,8%x53%=70% di fare il punto.
In pratica fa più di 2 punti su 3 quando serve quindi è normale che riesca a recuperare anche da 0/40 con una certa continuità, ma più che una statistica sulla “forza mentale” mi sembra una statistica sul servizio puro.

Scritto da MAURO
Ma se hai un grande servizio, come Matteo, non dovresti quasi mai arrivare a situazioni difficili.

Bisogna capire perchè nonostante faccia spesso game con i 40-0 si trova comunque non di rado nei guai salvando breakpoints! Shapovalov invece lo vedo proprio più sciagurato lottando sempre e senza games facili.

Non è una bella statistica…vuol dire che soffre sempre sul suo servizio…d altronde se non serve bene e punto perso

@ Bonfanm (#3004224)

Verissimo. Molti anni fa, diciamo primi 90,vi era una diatriba tra Tommasi e Panatta che giudicava inutile lo studio delle statistiche nel tennis. Il buon Rino si opponeva ribattendo che le statistiche bisogna saperle leggere e portava l’esempio di Lendl :” Se uno va a rete per battezzare (sua definizione, fantastica) il punto con una volée e ci va 10 volte facendo 9 punti (90%) non significa che McEnroe che ci va 100 volte con 72 esiti favorevoli(72%) siamo più debole in quella zona del campo”.
Le statistiche sono fondamentali negli sport moderni ma occorre saperle decifrare.

Purtroppo per lui e per noi in finale a wimbledon non dette MAI l’impressione di tenere agevolmente il servizio MAI

Credo che gran parte delle persone non capisca appieno il concetto delle statistiche. Su serie sufficientemente lunghe (1 anno) i numeri rappresentano fedelmente chi è più forte in detreminate sistemazioni. Avere un servizio forte non vuole solo dire fare tanti Aces o vincenti ma anche recuperare games in cui si è sotto. Berrettini esce in tutte queste situazioni come uno di quelli che se la cava meglio. Per questo vince tanti game di battuta. Sono statistiche interessanti .. il tennis ha ancora tanto da imparare in termini di numerologia. Tutti gli sport americani hanno molte statistiche e in base a quelle si fanno scelte e allenamenti mirati. I numeri non mentono mai .. soprattutto in uno sport in cui si può conquistare la vittoria anche perdendo più punti dell’avversario. Giocare i punti critici è determinante.

Scritto da MAURO
Ma se hai un grande servizio, come Matteo, non dovresti quasi mai arrivare a situazioni difficili.

Tutti i giocatori possono trovarsi in situazioni difficili al servizio, ma la differenza la fanno solo i grandi battitori.

Nella statistica, Federer appare come quello che ha dovuto affrontare meno break-points, ma nel corso dell’anno ha giocato solo 12 partite

Scritto da MAURO
Ma se hai un grande servizio, come Matteo, non dovresti quasi mai arrivare a situazioni difficili.

Ma che vuol dire

Ma se hai un grande servizio, come Matteo, non dovresti quasi mai arrivare a situazioni difficili.

@ diamo a Rory Gallagher ciò che è di Rory Gallagher (#3003923)

Si ma se ti cacci spesso in situazioni di breakpoint contro il salvataggio non è indice di particolare bravura ma di capacità di metterci una pezza! La solidità in battuta non si fonda sul mettere una pezza ad ogni game di servizio ma di chiudere spesso magari 40-0 come fa oltre a salvare breakpoints Berrettini!

Questo significa che uno Zvererev non comparendo mai tra i primi è soprattutto un front runner: non deve trovarsi indietro se serve o rischia di essere brekkato. Va 40-0 liscio o rischia nello svantaggio. Come mentalità lo si vede provare due prime se il suo servizio è conteso e la sua seconda è più tremebonda. Ma allo stesso tempo essendo lui avanti in classifica questo vuol dire che da fondo ed in risposta è assai più solido e palleggiante(grazie ai Ferrer) dei soliti big servers pennelloni.

Maddai, è una statistica ridicola.
Si celebrano i tennisti, anzi i grandi battitori, perché riescono a tenere i propri turni di servizio quando sono in svantaggio.
Eh, già perché da un grande battitore ci si aspetta che perda il proprio “scarso” servizio, quindi è giusto segnalare questo “plus”.

Aspettiamo la prossima statistica “chi tra i serve & volleyer è il più affidabile a rete sul servizio altrui”. A seguire la statistica di chi è il più vincente fra i giovani, su terra, fra i sudamericani, dal 2007 in poi.
Che poi l’hanno pure fatta, in un certo senso, dividendo i punti conquistati da ogni tennista per superficie e surprise surprise… Baez ha vinto il 95% di punti su terra ( grazie ai quali è andato al Next Gen), e J.M. Cerundolo ha vinto il 100% dei punti su terra ( al terzo posto mi pare ci sia Garin con l’85% o giù di lì). Quando si parla di avere il dna da terraiolo.

@ Albcors84 (#3003960)

Lui ne ha 6,7 più forti al mondo te probabilmente non sei nei 10 nemmeno al tuo circolo

@ Albcors84 (#3003960)

E’ evidente che non ha letto bene il succo dell’articolo: non si sta parlando di bravura, ma di statistiche sul servizio. che, appunto per il fatto che sono statistiche, si basano sui numeri, e i numeri sono quelli. Anche perchè è ovvio, se i numeri significassero “bravura”, Matteo sarebbe già il n.1. invece è il 7, quindi è sempre ovvio che ci siano altri 6 tennisti attualmente più bravi

Un tempo i migliori in questa situazione erano McEnroe, che sfruttava il servizio mancino cui dava una curva pazzesca (sia ad uscire che al centro) e Sampras che quasi sempre andava di servizio ad uscire.
Chissà quei due con le racchette odierne…

Se il fisico regge Berrettini può fare il colpo grosso Anche sul cemento D’altra parte gioca un tennis talmente violento che è sempre a rischio rottura Questa è la vera incognita Però son 46 anni che non vinciamo uno Slam coi maschi Prima o poi!!!

Roger con quali dati? quelli del 2018/19? entreremo nel 2022 tra un paio di settimane eh…

Si finché non trova Nole Zverev e quei 6 7 più forti di lui!

Nel tennis ci sono due tipi di risultati, quello stagionale e quello del match.
Nel primo è fondamentale la continuità e nel secondo la mentalità.

Lo dico perché spesso molti commentatori inorridiscono quando un top10 perde da un over100 e poiché spesso la differenza non la fa la tecnica ma uno di questi due fattori che determina il gap nel ranking.

Queste classifiche dimostrano soprattutto la capacità di Matteo di dare il meglio di sé quando è in difficoltà. Sicuramente il suo servizio non è efficace quanto quello di Opelka o Isner o altri ancora. Probabilmente lui è più capace di altri nel tenere i nervi più saldi quando l’adrenalina sale e bisogna essere resilienti. Anzi in quei momenti il tennista azzurro è capace di tirar fuori ancora più determinazione e cattiveria agonistica degli avversari.

Questo a dimostrazione di chi non capisce (il 97,89% dei commentatori) che il problema di Shapo non è affrontare i momenti realmente critici di un incontro (= palle break), ma sono i cali di tensione diffusi che ha durante il match e durante i quali subisce parziali negativi da 4a categoria, uscendo completamente dal match. Non si contano le volte che ha perso il servizio a zero. E spesso, MA NON SEMPRE, queste coincidono quando serve per il set in partite fino a quel momento in totale controllo. Come si legge questo? E’ ovvio che servire per il set o match è un momento importante, MA, NEL TENNIS MODERNO, NON È PIÙ IMPORTANTE DI SALVARE palle break, situazione di gioco in cui Shapo è tra i migliori. La questione è che in un match equilibrato dopo 20/30 minuti di gioco la pressione raggiunge il suo limite e lo Shapo va in tilt per 5/10 minuti prima di riprendersi. Pure ieri, in una partita amichevole da 64 63 sonnecchiando è riuscito a perdere il servizio sul 5a4 e perdere il set… con un Nadal, la cui cosa migliore era il completino total black. Io non so come sia possibile non accorgersi di queste cose, anche senza bisogno di statistiche, e cercare di prendere adeguate contromisure. Perché SE UNO È TRA I MIGLIORI NELL ANNULLARE PALLE BREAK, NON PUÒ ESSERE UN DISASTRO IN ALTRE SITUAZIONI DI PUNTEGGIO. Come detto ieri, 5 anni critici di formazione buttati nel C S’O. Perché è questo il vero problema che separa lo Shapo dal vertice. Problema che si è andato a cronicizzare col tempo, perché quando si è affacciato tra i pro, non aveva questi black out improvvisi e ricorrenti. Shame on Shapo’s Team!

Una conferma che il servizio di Matteo è davvero di livello altissimo