Intervista al fisioterapista del n.1 ATP, Copertina

Badio (fisioterapista di Djokovic) racconta il lavoro con il n.1: “È come una Ferrari”

18/11/2021 10:07 21 commenti
Badio al lavoro con Djokovic
Badio al lavoro con Djokovic

Nel tennis di oggi la figura del fisioterapista è diventata sempre più importante, per preservare il fisico in uno sport terribilmente duro dal punto di vista atletico. Il collega Nacho Albarran del quotidiano AS ha fatto una bella intervista a Ulises Badio, “fisio” del n.1 al mondo Djokovic. Ne riportiamo alcuni passaggi, che spiegano come Novak abbia una metodologia di preparazione molto personale, con un approccio che cerca coinvolgere completamente l’aspetto mentale insieme a quello fisico, oltre all’attenzione maniacale al dettaglio. Sono, di fatto, alcuni dei segreti del Campione.

 

“Lavoravo per l’ATP, non per un tennista specifico, dal 2011, ho iniziato a Roma. Nel 2017, prima del 1000 di Madrid, fui contattato dall’entourage di Djokovic. Come per tutte le cose, volevo vedere di cosa si trattava, perché era un nuovo mondo per me. Sono entrato senza conoscere come funzionava nel loro team. Sapevo come lavorare e quale fosse il mio ruolo specifico a livello professionale, ma non quale fosse il mio ruolo all’interno della sua squadra. Le cose sono andate bene fin dall’inizio, e dato che eravamo molto spesso solo noi due, si è stabilito un forte legame. Si è instaurato un rapporto molto saldo e profondo”.

“La responsabilità con un tennista come Djokovic è del 200%, perché quando tocchi un atleta del genere, di così alto livello, in qualsiasi momento puoi essere a un secondo dal fargli male. Devi conoscere la sua anatomia e la tua professione, così come lui conosce il suo corpo. Era importante avere una vasta esperienza nel campo professionale e, inoltre, essere un po’ più a un livello alternativo e olistico. Ho studiato medicina cinese per molti anni. Questa mia esperienza in altri campi gli è stata di aiuto”.

“Seguiamo un approccio olistico. Uniamo tutto in qualcosa di molto globale, corpo e mente, con un senso spirituale, non tanto di religione, visto che ne abbiamo una diversa. Questo ci rende due persone molto spirituali che meditano e con uno spazio per imparare. Restiamo da soli per molto tempo e creiamo una connessione senza parole. In effetti, lavoro molto in silenzio con lui”.

È molto interessante il passaggio sul metodo di lavoro, che fa capire l’attenzione al dettaglio del n.1.

“Inizia il giorno prima di un torneo o di una partita. Devo sapere come dormirà, tutte le cose di cui ha bisogno, preparare i suoi drink con gli elettroliti, cosa dovrebbe prendere la sera prima, la sua dieta… devo avere tutto questo controllo e quando arriva il giorno della partita gli chiedo come sta. È un lavoro di 24 ore con lui. Non posso passare quattro ore a curarlo e poi non andare a vederlo prima di giocare. Devo seguirlo in ogni momento, anche quando è seduto, per vedere qual è la sua postura, o per sapere quanta acqua ha bevuto o quanto ha mangiato, o se ha parlato a lungo con una persona al telefono, perché ogni minimo dettaglio può alterarlo in una partita. Quella è la parte esterna. Quando lo curo fisicamente, arriva la parte in cui devo lavorare a livello manuale con la terapia in modo che sia in condizioni ottimali. È una macchina, una Ferrari, come la chiamo io, e va sempre regolata al millimetro”.

“La sua elasticità? A livello scientifico può essere qualcosa di strutturale e genetico, che i tuoi genitori o la tua famiglia possano già avere una base, ma la puoi modellare e migliorare con un intenso lavoro. Ricordo che nel 2017 mi chiese se secondo me andava bene continuare con quell’elasticità o non lavorarci tanto. Sono un fisioterapista che sottolinea l’importanza dello stretching e quanto sia fondamentale, perché fa la differenza quando il giocatore deve raggiungere una palla. Questa elasticità fa sì che Novak oggi abbia questo modo di giocare. Normalmente, facciamo allungamenti ed estensioni circa quattro volte al giorno”.

Importante anche il rapporto tra stress e infortuni: “Ci sono studi che dimostrano che quando l’atleta sta in campo il contorno e la gente producono stress e lo sottopongono a continue tensioni, che spesso provocano lesioni muscolari a seconda dello stato psicologico di quella persona. Ecco perché lavoriamo a livello mentale, a livello propriocettivo (relativo alla propriocezione, alla percezione inconscia dei movimenti e alla posizione del corpo, indipendente dalla visione). Deve essere consapevole dei suoi muscoli, prendersi cura di se stesso e mangiare correttamente”.

“È difficile definirlo come persona, è molto complesso. È molto intelligente, molto spirituale. Questo ci fa avere una connessione che io chiamo yin e yang, perché all’interno di ognuno c’è il bianco e il nero. Novak è una bravissima persona, molto sensibile, che percepisce tutti i dettagli. E non è mai soddisfatto, per questo è un campione”.

La chiusura è sull’immagine del serbo, che secondo il suo fisioterapista è assai distorta dalla realtà.

“Djokovic come il cattivo? È una visione ingiusta, e credo che questo lo sia non solo per lui, accada a tutti noi nella vita. Prima di vedere qualcuno come il cattivo nel film, guardati. Chi è esente dal peccato scagli la prima pietra. Si parla di una persona quando non la conosci e questo spesso ferisce, perché quando ti attaccano, la prendi sul personale. Ad ogni modo, visto che lo conosco molto bene, il fatto che spesso venga attaccato può trasformarsi anche essere qualcosa di favorevole perché può trasformarlo in forza. Impari da questo e non lo prendi come qualcosa di negativo, ma lo trasformi in positivo, in energia”.

Marco Mazzoni


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21 commenti. Lasciane uno!

Koko (Guest) 18-11-2021 19:07

Io scenderei più terra terra: per lui è fondamentale il controllo del peso e della nutrizione.Non ha il fisico da calciatore o da tennista Labadzeggiante (altezza meno 100 se va bene) come Wawrinka, Federer, Nadal o Nalbandian. A cascata vengono tutte le altre cose che naturalmente sono più facili da controllare con peso adeguato e leggero e con una spiritualità ed una intelligenza superiori. Se ti allunghi esagerando con 10 kg in più ti fai male anche se fossi un santone!

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Jam 18-11-2021 19:04

@ Ivo (#2979934)

Grazie a Badio la tira meglio per ore… gran articolo Mazzoni top

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Pier (Guest) 18-11-2021 18:36

Ovviamente parliamo di un fenomeno ma qualche tempo fa un giudice arbitro mi disse ” Più il giocatore è scarso e meno si scalda prima di scendere in campo, poi si chiedono perché si fanno male”.Sacrosanta verità, che si giochi o meno a livello agonistico dovremmo avere cura del nostro corpo attraverso, soprattutto, lo stretching.

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Federico (Guest) 18-11-2021 18:17

Splendido articolo! Che dedizione. Ispirato anche io a fare così. Si è già scritto sulla dieta che segue Djoko?

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Livio (Guest) 18-11-2021 16:48

Scritto da Tennisforever
Questo sig. Badio direi che e’ ben piu’ di un fisioterapista. Da notare che dice di aver studiato molti anni medicina cinese. Evidentemente questa millenaria tradizione ha qualcosa da insegnare all’occidente.

Gran parte della psicoanalisi occidentale moderna si basa su principi scoperti dal Buddha ben 2500 anni fa. Già questa cosa è sufficiente per spiegare l’enorme forza spirituale di tecniche orientali. Non basterebbe una vita per capirle ma la lettura di libri può aiutare (vagamente) noi occidentali a capire. Djokovic è diverso in tutto rispetto agli altri lo dico da sempre. E la testa è l’elemento determinante per il salto di qualità. Lo stesso sinner, per me, si è sicuramente (non ne ho notizie) appoggiato ad una figura che ragiona sulla stessa lunghezza d’onda di djokovic e di Badio e si può notare negli atteggiamenti che ha in campo negli ultimi 3 mesi specialmente nella pausa tra i giochi. Sguardo fisso e concentrazione massima sulla respirazione .

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Lucy (Guest) 18-11-2021 14:54

@ Duccio (#2979712
Condivido pienamente!

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Ivo (Guest) 18-11-2021 14:24

Per carità non sminuisco certi approcci, ma alla fine è meglio avere una testa sgombra e saper tirare la pallina…

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Giovanni (Guest) 18-11-2021 14:06

Dopo aver letto il suo libro mi sono spiegato perché ha conseguito i suoi risultati. Con quella e dedizione e abnegazione che fanno di lui il migliore.

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Gigetto (Guest) 18-11-2021 14:01

La preparazione fisica e tutto quanto vi ruota intorno è molto importante ed in Italia dobbiamo imparare moltissimo

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merlino 18-11-2021 13:57

“…per vedere qual è la sua postura, o per sapere quanta acqua ha bevuto o quanto ha mangiato, o se ha parlato a lungo con una persona al telefono, perché ogni minimo dettaglio può alterarlo in una partita…”
Più che attenzione al dettaglio io la chiamerei paranoia

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-1: Michibe71
Marco60 (Guest) 18-11-2021 12:34

In uno sport fisicamente massacrante come il tennis chi arriva a vincere 20 Slam deve sicuramente essere dotato anche di una mente assolutamente unica e ‘horst categorie’ (come direbbero i francesi). Di Nole ad esempio so che parla o si arrangia più o meno bene con la sciocchezza di 11 lingue (undici) imparate pian piano per conto suo senza aver fatto le ‘scuole alte’…

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+1: Michibe71, gamesetmax, dyoker
Tennisforever (Guest) 18-11-2021 11:56

Questo sig. Badio direi che e’ ben piu’ di un fisioterapista. Da notare che dice di aver studiato molti anni medicina cinese. Evidentemente questa millenaria tradizione ha qualcosa da insegnare all’occidente.

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+1: Oldcot@66, Michibe71, gamesetmax
Oldcot@66 18-11-2021 11:50

È molto interessante e di ispirazione per altri tennisti pro e non, questo articolo. Come in tutti i campi, se vuoi essere e rimanere a lungo il n°1, devi andare oltre te stesso, oltre i cliché e i tuoi stessi limiti. Ed è qui che il ruolo della mente diventa fondamentale. Ma non è da tutti potersi permettere certi percorsi. Nole cattivo? Mi viene da ridere. No, solo molto concentrato.

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+1: Michibe71, Sottile
Tizio 18-11-2021 10:52

Molto interessante.

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Luca Martin (Guest) 18-11-2021 10:38

Tutti i campioni lavorano su quell’1% che fa la differenza ad altissimi livelli.
Djokovic è una persona speciale.

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+1: Michibe71, pablito, il capitano
TifosoDelGrandeNovakDjokovic(ex SlamdogMillionaire) (Guest) 18-11-2021 10:37

Eppure a guardarlo in faccia sto Badio non gli darei 2 lire

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+1: beta
-1: Michibe71
italo (Guest) 18-11-2021 10:33

Bellissima intervista complimenti

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Fernando (Guest) 18-11-2021 10:28

Di questi tempi meglio dire: “come una Red Bull”.

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zedarioz 18-11-2021 10:21

L’ultima parte sarebbe un insegnamento per tutti gli imbe… che affollano la rete. Sarebbe…… purtroppo per i cretini gli insegnamenti non esistono.

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+1: Michibe71, gamesetmax
Fantumazz 18-11-2021 10:19

Bellissimo articolo. Non si diventa Goat per caso

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+1: Michibe71, pablito
-1: beta
Duccio (Guest) 18-11-2021 10:16

MOSTRUOSO NOLE……cmq bellissimo articolo, incentrato sul potere dello spirito su mente e corpo.
Altro che spagnoli legati al principo base “io mi gonfio e mi spremo”……..ALTRO LIVELLO

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