Gaudenzi parla di calendario, promozione, vaccini e di un 1000 su erba
Andrea Gaudenzi, ex top20 oggi Presidente dell’ATP, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano francese L’Equipe proprio mentre a Parigi si sta svolgendo l’ultimo Masters 1000 in stagione. Ha spaziato su vari temi, confermando quel che già aveva affermato nell’anno in altre chiacchierate coi media. Il tennis è in salute, ma ha necessità di rinnovarsi pensando agli utenti più giovani, deve offrire contenuti accattivanti sui social e sfruttare i nuovi mezzi di comunicazione, è necessario rivedere il calendario, è disposto a far vedere tutti i conti ai giocatori per trovare un accordo di lungo termine per andare avanti insieme, perché solo con l’unità il prodotto cresce e produce guadagni per tutti. Questo il senso delle sue parole. Ecco alcuni brevi estratti.
“I fan vogliono seguire una storia, scritta dal primo all’ultimo giorno della stagione, con continuità e semplicità. In questo momento il calendario è troppo complicato. I tifosi, a parte lo zoccolo duro, finiscono per perdersi. E se si perdono, vanno a vedere qualcos’altro. L’obiettivo è avere tutti i Masters 1000 su due settimane, con tabelloni a 96 giocatori, con torneo maschile e femminile combined come a Indian Wells e Miami. Grazie ad una riforma del genere, si potrebbe aumentare l’interesse non dei super tifosi, che guarderebbero comunque tutto, ma avvicinare gli altri tifosi di tennis, quelli che lo guardano ma non continuamente. I nostri studi rivelano che fino all’80% di queste persone guardano solo gli eventi premium, e che sono proprio queste le persone che acquistano i biglietti o gli abbonamenti alle televisioni”.
“L’anno è fatto da 52 settimane ma i top player non giocheranno mai più di 18 tornei all’anno. Non credo che i giocatori siano interessati solo ai guadagni. Si chiedono piuttosto se il sistema, nel suo insieme, funziona. Io credo nella struttura unica che tenga insieme i giocatori e gli organizzatori dei tornei. È come un matrimonio che ha un figlio, che si chiama tennis. Certo, si può anche divorziare ma bisogna discutere per trovare un accordo tra i genitori, è così che accade nelle leghe Pro americane”.
Attraverso dei revisori indipendenti i giocatori potrebbero avere accesso ai conti dei tornei, “sono per la trasparenza massima”, afferma Gaudenzi, toccando un tema molto caro alla PTPA di Djokovic e Pospisil.
“Il tennis è uno sport globale quanto il golf, ma ricava dai diritti tv solo il 30% di quanto ricava il golf. È necessario che le diversità entità siano più coordinate. I tifosi restano la priorità, dobbiamo offrire loro il miglior prodotto possibile e questo passa per una visione comune. Siamo in concorrenza con il calcio, con Netflix, i videogiochi, ecc, ci battiamo per il tempo e l’attenzione dei fan e a loro non importa nulla dei nostri problemi interni. Rispetto ad altre discipline, abbiamo in vantaggio di aver un pubblico diviso al 50% tra uomini e donne, è una opportunità incredibile”.
Gaudenzi punta molto sul coinvolgimento dei giovani attraverso nuovi schemi di comunicazione, che vadano oltre alla pura partita di torneo. Come? “Dovremo offrire qualcosa di simile a Drive to Survive, a cui stiamo lavorando con la WTA e gli Slam. Vogliamo creare uno studio, dare più contenuti. I tifosi più giovani non vogliono solo vedere le partite, ma anche guardare cosa fa Tsitsipas la sera. Dobbiamo investire nei social media, abbiamo bisogno di raccontare delle storie ai nostri fan”.
Sull’Australian Open e la questione vaccinazione, l’ATP non ha alcuna voce in capitolo: “È il loro torneo, se decidono di organizzarlo con questa regola non possiamo farci niente. La buona notizia è che la federazione australiana ha stabilito l’assenza di quarantena, anche in caso di contatto con un positivo, se il tampone è negativo. La scelta di Djokovic non voler dire se si è vaccinato o meno è una decisione personale. Il numero di tennisti vaccinati aumenta costantemente, siamo al 70%. Spero che arriveremo al 95-98% nei prossimi due mesi. I giocatori preferiscono vaccinarsi alla fine della stagione per evitare di pagare le conseguenze di febbre o altri sintomi”.
Una nota interessante anche sui tornei su erba, tornata in auge dopo anni di “crisi” e molto apprezzata dai tifosi: “Siamo interessati ad un Masters 1000 su erba, ma solo in Gran Bretagna o Germania, serve trovare una città e struttura adeguata”.
Gaudenzi conferma quindi la sua visione: unità, lavorare per un prodotto più moderno, snello, con tanti contenuti extra campo e puntare sui tornei 1000 su due settimane, eventi Premium molto apprezzati e seguiti. Vedremo se a breve ci sarà la tanto attesa riforma del calendario tennistico, che sarebbe il primo vero passo “forte” della sua presidenza, già complicata dagli effetti della pandemia.
Marco Mazzoni
TAG: Andrea Gaudenzi, ATP, Intervista, Marco Mazzoni, Masters 1000 su due settimane, novità
Genio non c’ero mica arrivato. Derby Inter Milan di doppio.
a me di sapere cosa fa Tsitsipas la sera….
Come no, la prima malattia al mondo per cui i trattamenti sanitari funzionano solo se li assumono i vicini dei malati
Bisognerebbe fare parlare Eriksen, Agüero, Speedy Claxton e la povera mamma della calciatrice palermitana che ha perso due figli giovani e in salute in due mesi
Mi sembrano tutte ottime proposte. I tennisti nei primi 300 dovranno poter vivere solo di tennis, mi pare che finalmente ci siano idee chiare in merito
@ Artur (#2965693)
Si magari a San Siro direttamente che dici
vi sento adulare tennisti si grandi,quando vi dimenticate cosa e’ riuscito a fare lo spagnolo di manacor,signori 13 roland garros ripeto 13 contro 6 sul secondo e’ roba inimmaginabile che racchiude grandi slam e primati in classifica relativi e insigificanti rispetto ad una delle piu’ grandi imprese dello sport 13 come i titoli olimpici individuali di nuoto di phelphs.ma avete capito che la sua impresa e’ la piu grande del tennis
Ho letto anche su L’Equipe l’intervista completa.
Mi sembrano ottime riflessioni complessive. C’è consapevolezza di dove sta il mondo, i consumatori (senza i quali non ci sarebbero sponsor e tornei) e dove collocare il tennis professionistico (che è un business planetario).
Mi fanno invece un po’ ridere i tanti commenti che affermano che Gaudenzi non capisce niente. E invece sarebbe qualche utente ad avere tutte le risposte. Suvvia, un po’ di senso della misura e del ridicolo, che qui al massimo possiamo essere in grado di organizzare il torneo del circolo.
ma di cosa parlate. l’erba e’ solo wimbledon.gaudenzi o meglio nessuno di cosa parla per il solo fatto di cambiare in peggio.semmai roma poteva diventare uno slam piu’ autentico di un melbourne doppione prima di wimbledon e poi dello us open nel veloce.boooh ma di cosa state parlando se non conoscete la storia del tennis e dei tornei.
Quello che mi rattrista delle parole di Gaudenzi è che tratta il tennis come un prodotto da vendere. È giusto dal suo punto di vista, ma per me il tennis è prima di tutto un gioco che mi piace. E me ne frega zero di cosa fa tsitsipas la sera.
Il Queens mille è una eresia, e poi dopo subito Wimbledon? Dai, è chiaro che il mille su erba può essere solo Halle, oltretutto la Germania è priva di tornei importanti.
Se il torneo diventasse strutturale basta investire qualche denaruccio e costruire un impianto degno di un mille. La provocazione della città di Milano perchè dal prossimo anno non avrà più nessun evento tennistico (ultima next gen). Anche in Germania ci sono Halle e Stoccarda con impianti in erba quasi decenti e che andrebbero potenziati, da spendere quasi come costruirli ex novo, ma poi organizzare un mille in quei siti mi sembra sprecato. Ci sono impianti in Olanda e Belgio ma per carità di dio. Comunque le chiacchiere stanno a zero, se lo faranno punteranno su impianti già presenti in Inghilterra con l’aggiunta di un campo centrale ed elimineranno uno dei tornei 250 minori prima di Wimbledon.
meglio al TC Gaiba, in provincia di Rovigo (unici campi in erba in Italia)
@ Sergio (#2965764)
Infatti Parigi ha lo slam ma non il mille… ah no ce l’ha
@ Luigi (#2965871)
L’erba non è finita in crisi, prima si giocava oltre che a Wimbledon anche su questa superficie l’Australian open e i tornei di Adelaide e Sidney e il Queen’s come torneo di preparazione a Wimbledon, negli ultimi 30 anni hanno aggiunto dei tornei europei, se non fosse per la tradizione di Wimbledon l’erba sarebbe sparita, forse ci sarebbe solo Newport in America il torneo che esiste ormai da oltre 50 anni
Il Queen’s come fa ad essere un mille? Si gioca subito dopo Parigi? La seconda delle tre settimane prima di Wimbledon, relegando Halle e Stoccarda la prima delle tre settimane di tornei su erba?
@ Sergio (#2965764)
Pienamente d’accordo con te
@ Sergio (#2965764)
Condivido
secondo me intende che con 18 tornei da 2 settimane vedremmo i big impegnati 36 settimane all’anno che non sono niente male, anzi
E dove lo trovi a Milano un impianto con diversi campi in erba?
condivido il 1000 su erba, ma occorre una riorganizzazione del calendario, meno viaggi inutili, tornei di 2 fascia nella seconda settimana dei mille, finanziato anche dal torneo principale, una stagione su terra più lunga x un maggiore equilibrio fra le superfici.
Il 1000 erbivoro, se deve farsi, ha da farsi solo al Queen’s. Tradizione e prestigio sono il tennis. Gaudenzi, hai capito?
@ tinapica (#2965728)
fare il 1000 su erba a Londra sarebbe un grave errore, non si possono concentrare tutti i tornei nello stesso posto
Azzeramento punti nel ranking ed esclusione dai tornei per i tennisti non vaccinati
Non ricordo più chi, forse Mandrake, scriveva che accanto al circolo del Queen’s vi è un terreno su cui il circolo potrebbe espandersi ed acquisire le dimensioni necessarie a diventare sede di un 1.000.
Spero che da quelle parti si stiano già dando da fare: il secondo torneo per importanza su erba è il Queen’s e tale deve restare.
Anche se l’ipotesi, qui sotto formulata da Paola, di un’altra parentesi erbivora nell’altro emisfero sarebbe molto interessante…peccato che Gaudenzi abbia già chiusa ogni prospettiva in tal senso.
Hai ragione, ci avevo pensato anche io solo che Gaudenzi ha detto l’idea era di farlo in Germania o Gran Bretagna quindi fra i due sarebbe più giusto darlo alla Germania
@ paola (#2965642)
Purtroppo finora Musetti su erba non ha giocato granché e quel poco ha lasciato anche a desiderare.
Naturalmente speriamo che il futuro sia verde e sia suo.
Forza Lorenzo.
tipo bloccare le classifiche per venquattordici mesi
Off topic , di Gaudenzi ho seguito tutta la carriera lui e’ del 1973 io del 1968 , lui di Faenza io di Cesena per cui l ho anche conosciuto avendo un amico in comune.
E’ stato un ottimo tennista ( best n18 ) anche se non ha mantenuto le aspettative e le pressioni che l italia gli scarico’ da quando nel 1990 vinse Parigi Juniores.
La cosa che mi ricordo di lui e’ che suo babbo non gli concesse l opzione di non laurearsi per cui girava il circuito con i “ mattoni” di Giurisprudenza appresso ed io lo ammiravo molto perche sfido chiunque a mettersi a studiare diritto Costituzionale dopo che hai perso al TB del set decisivo. chapeau !!!
Meglio in Italia, a Milano.
Pare io abbia anticipato Gaudenzi di un mese a proposito della scelta di alcuni atleti di non vaccinarsi nel mezzo della stagione per evitare effetti a breve termine.
Ci posso anche stare, diciamo che lo capisco ma non lo giustifico, detto ciò a fine stagione non ci dev’essere più la scelta ma l’obbligo. La scelta di non vaccinarti non ricade solo su te stesso.
Il 1000 su erba diventera’ il 1000 di Berrettini.
@ Lo smadonnatore di Taggia (#2965622)
ma smettila che ha fatto l’impossibile in piena pandemia.
l’erba è dove il tennis è nato ed è più bello….un masters 1000 su erba darebbe un ulteriore slancio al tennis che diverte tennisti e pubblico.
Tutti parlano di vaccini.
Adesso è di moda. Chiunque parla di vaccini.
Meno capiscono di questo argomento e più parlano.
@ Mauro72 (#2965658)
Non avevo finito…. è partito
18 settimane medie all’anno.
Ultimi due anni condizionati dal Covid come calendari, vediamo la nuova razionalizzazione
Mi piace l’idea dei combined.
Giustissimo un master1000 su erba (per forza nei paesi che hanno quei campi).
Ragionevole portare a concentrare tornei importanti sapendo che i giocatori non fanno più di 18 settimane mexie
La Germania non ha slam o mille: direi che toccherebbe a Berlino avere almeno un 1000.
A me pare abbia le idee chiare e soprattutto sappia dove deve migliorare il prodotto tennis per crescere nei prossimi anni.
Se ci riuscirà ovviamente non dipende solo da lui ma gli auguro il meglio. FORZA ANDREA
@ Lo smadonnatore di Taggia (#2965622)
concordo in pieno.
Io terrei buona anche l’opzione australiana,al kuyoong. magari con un paio di tornei di preparazione in india, sudafrica o nell’australia stessa.
Lo metterei subito dopo l’australian open, in modo tale da avere 2 periodi diversi erbivori.
Poi con Berrettini e Musetti , più tornei sui prati ci sono e meglio è
Sarebbe giusto ripristinare le finali dei Master 1000 al meglio dei 5 set ed eventuale tiebreak al quinto decisivo con utilizzo di un supertiebreak a 10 come all’ Australian Open.
Avere alla presidenza dell’ATP un grande manager che è stato anche un tennista di primissimo livello, è una grande fortuna per l’organizzazione. Capisce i giocatori, le necessità di business e sa come perseguirle.
Non so, però, quanto possa essere buono per i tennisti di vertice rendere la loro privacy sempre più pubblica.
Solo a me non frega nulla di cosa fa Tsitsipas la sera?
Ottimo un 1000 su erba, bellissima novità. Berrettini docet.
Un 1000 su erba sarebbe la prima cosa giusta che fa da quando è presidente.