È deceduto Mike Agassi, papà di Andre
29/09/2021 18:19 
24 commenti
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Una foto della famiglia Agassi, con Mike insieme ai giovani figli
Arriva dagli States la notizia della scomparsa di Mike Agassi, papà di Andre. Mike è morto presso il Nathan Adelson Hospice di Tenaya Avenue a Las Vegas lo scorso venerdì, Andre ha confermato la notizia ieri sera. Mike aveva 90 anni.
Andre Agassi ha dichiarato che le esequie saranno strettamente private, senza aggiungere ulteriori commenti.
Nato in Iran, Emmanuel “Mike” Agassi è stato un pugile olimpico per il suo paese ai giochi del 1948 e 1952. Dopo i Giochi, ha seguito suo fratello Samuel a Chicago. Ha cambiato il suo nome in “Mike” dopo aver completato il processo legale di immigrazione negli USA. Nel 1963 si trasferì a Las Vegas per lavorare all’hotel-casinò Tropicana. Agassi notò rapidamente che molti campi da tennis della struttura rimanevano vuoti per la maggior parte della giornata. Amava il tennis, praticandolo con scarsa tecnica da autodidatta, ma presto si offrì ai clienti per giocare con loro.
Agassi e sua moglie, Elizabeth, ebbero quattro figli: Rita, Phillip, Tami e Andre. Mike provò ad inculcare la passione per il tennis ad ognuno di loro, con la visione di farne campioni della racchetta e multimilionari. Trovò terra fertile in Andre, particolarmente rapido e con una visione che gli permetteva di colpire già in tenera età la palla con anticipo e precisione. Questo “segnò” in modo indelebile la sua vita. Il padre lo portava continuamente su quei campi sottoponendolo a durissime sessioni di allenamento, con migliaia di palle da colpire ogni giorno sparate da una macchina (modificata per renderla ancor più temibile), che il papà ribattezzò “The Dragon”. La storia è nota in molti dettagli per coloro che hanno letto la bellissima biografia di Andre, “Open”.
Nel tempo i rapporti tra Mike ed Andre sono stati burrascosi, tra liti, silenzi, accuse e molto altro. In “risposta” al libro Open, Mike fece pubblicare la sua versione dei fatti nel libro “Indoor”, che già dal titolo esprime forte il concetto di essere totalmente opposto alla versione del figlio.
“Partendo da un’infanzia avversa in Iran, Mike Agassi ha letteralmente combattuto la sua strada verso l’America per crescere quattro figli straordinari, tutti giocatori di tennis d’élite e Andre che ha continuato a cambiare il gioco del tennis e della filantropia”, così ha detto di Mike il direttore della US Tennis Association del Nevada, Ryan Wolfington. “Gli sforzi di Mike Agassi come allenatore e sostenitore del tennis, profondamente appassionato dello sport, hanno ispirato innumerevoli vite. La sua caratteristica più cara, tuttavia, è il suo grande cuore per aiutare i bisognosi, qualcosa che tutti i suoi figli hanno portato avanti in modo straordinario”.
Nel bene o nel male, Mike Agassi resta una figura importante nella formazione di Andre e quindi nella storia del nostro sport.
Marco Mazzoni
TAG: Andre Agassi, Marco Mazzoni, Mike Agassi, scomparso
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Certo, ma noi stiamo parlando della persona in questione. Agassi è milionario, è diventato uno dei migliori nel suo settore, ha trovato la donna della sua vita grazie allo sport che odiava…Fra l’altro dal ritiro ha avuto tutto il tempo per rifarsi una vita diversa se proprio aveva altri stimoli. C’è di molto peggio, ma molto. Probabilmente il padre avrebbe potuto ottenere lo stesso dal figlio anche con la persuasione ma conoscendo il suo background andrebbe pure compreso. Ovvio che quandi sei adolescente non sei in grado.
@ fabrizio (#2939496)
Superiore per talento a Sampras? Questa è curiosa
Sicuramente è meglio essere felici con 1300 al mese che infelici con un conto milionario in banca.
Non mi riferisco ad Agassi, ma a tutte quelle persone che, nonostante i tanti soldi, sono cadute in depressione, nell’alcool, droga. Ultimo esempio (vedi corriere della sera di un paio di giorni fa) Nicholas Cage
Eh già meglio essere felici e fare l’impiegato a 1300 euro al mese. Vorrei ricordarvi che praticamente tutti “odiano” a diversi livelli i propri genitori in giovane età e cercano di ribellarsi, è normale. Non fosse stato per il tennis, l’avrebbe odiato perchè non gli comprava il motorino o perchè l’obbligava a rientrare a casa alle 23 invece che alle 4
il libro “open” è un capolavoro
Avrà pensato che ha fatto ricco suo figlio, quindi ha fatto bene.
Avrà pensato che il suo sacrificio affettivo è stato la fortuna di suo figlio e che alla fine lo ringrazierà per questo.
Avrà pensato che è stato lui a sacrificare la sua paternità per permettere a suo figlio di essere un campione e che dovrebbe solo ringraziarlo.
Ecco….questo pensa un ex pugile del 1931!
Sono d’accordo il padre gli ha negato forse di vivere al meglio la propria gioventu’ ma sicuramente con i suoi metodi ha contribuito a fare diventare Andre quello che secondo me ad uno dei piu’ telentuosi tennisti nella storia del gioco, inferiore per me forse solo a Roger Federer come talento puro ma superiore a molti altri anche a Sampras che aveva pero’ dalla sua un servizio ed una fisicita’ unici.
È vero E bisogna dirlo Con un padre meno tirannico non ci sarebbe mai riuscito È triste ma è così
Mike Agassi era il punto di riferimento di Sergio Giorgi.
@ PeteBondurant (#2939317)
Tu con questo nick hai vinto in partenza…
Il tennis ha trovato un campione ma il padre ha perso un figlio. Difficile non odiare il proprio padre dopo le angherie subite da piccolo, e cosa importa il denaro guadagnato se non sei mai stato sereno? Chissà cosa avrà pensato Mike del suo essere stato genitore prima di morire
Comunque dall’ approdo all’ accademia di Bollettieri in poi ho l’ impressione che i rapporti familiari tra padre e figlio siano progressivamente migliorati e l’ ossessione del padre allenatore autodidatta scomparsa.
Il fu Mike Agassi in quanto pugile ha donato al figlio doti genetiche di agonismo e capacità di saper soffrire non indifferenti.
Open è uno dei migliori libri di sport mai scritti, c’è poco altro da aggiungere.
Andre, unico nel Pianeta ad aver vinto tutti e 4 gli Slam, le ATP Finals, l’oro olimpico e la Coppa Davis…nessuno dei Big Three ci è riuscito
La figura che ne esce da Open non è certo positiva, piuttosto di un dispotico padre padrone che riversava sul figlio le proprie proiezioni di successo.Avremmo avuto Agassi ( inteso come campione) senza suo padre? Forse no, ma probabilmente se Andre avesse fallito i loro rapporti sarebbero stati altrettanto burrascosi.Era un uomo di un’altra generazione e di una cultura particolare, difficile giudicarlo con i criteri attuali
Sapevo d’odio-amore di Agassi verso il padre. Adesso credo che lo rimpiango. Altro odio-amore quello di Ivan Lendl verso la madre che lo legava alla rete per non farlo scappare. enzo
@ Pierre Herme the Picasso of Pastry (#2939294)
Indoor è un bellissimo racconto biografico di una vita che definire avventurosa è poco. Ne esce il ritratto di una persona di notevole spessore intellettuale, con un coraggio da leone e dal grande cuore.
Per crescere bene bisogna avere una struttura. Solida.
Papà Mike ha fatto sì che il figlio ottenesse grandi risultati.
Anche se vissuti in modo travagliato (almeno così dice André nel libro ‘Open’)
Riposi in Pace+
@ Pierre Herme the Picasso of Pastry (#2939294)
Si a me piaciuto anche il libro del padre…
un sollievo per il figlio andrè
Uno dei più grandi personaggi della storia della letteratura.
@ Pierre Herme the Picasso of Pastry (#2939294)
Stupendo
Ho letto Open (molto bello) ma non ho letto Indoor…
Del controverso rapporto tra Mike e André ne sanno molto anche Clerici e Tommasi, di certo se nn ci fosse stato il duro Mike non avremmo avuto quel fantastico giocatore che giocava con short in jeans rivoluzionando il gioco del Tennis!!!
Io l’ho letto anni orsono, mi era piaciuto abbastanza. Il padre nel libro è una figura negativa, almeno così ricordo
RIP mike
Molto bello il libro Open di Andre Agassi
Non sapevo di Indoor , qualcuno di voi lo ha letto?