Da San Marino: Il resoconto di giornata con il programma di domani. Francesco Forti manca due palle match e viene sconfitto al secondo turno
Ha lottato come un leone per tre ore e 46 minuti ma non è bastato a Francesco Forti per guadagnare un posto nei quarti di finale degli Internazionali di Tennis San Marino Open, appuntamento dell’ATP Challenger Tour (€ 66.640 il montepremi).
Il 22enne di Cesenatico, n.352 della classifica mondiale (suo best ranking), passato attraverso le qualificazioni e al primo turno vincitore del derby tricolore con Gian Marco Moroni, ha ceduto con il punteggio di 67(2) 76(2) 76(9) al brasiliano Joao Menezes, n.233 ATP, capace di annullare anche due match-point nel tie-break decisivo della sfida che ha regalato emozioni al pubblico accorso sul Centrale del Centro Tennis Cassa di Risparmio di Montecchio.
In avvio il romagnolo ha fronteggiato una palla break subito nel gioco di apertura e poi un’altra nel quinto game, ma sul 4-3 in suo favore ha mancato due opportunità per breakkare il 24enne di Uberaba, reduce dalla partecipazione ai Giochi di Tokyo, dove ha ceduto di misura al croato Marin Cilic. L’equilibrio si è protratto fino al 6-6, rendendo necessario il “gioco decisivo”, dove il giocatore seguito dal tecnico federale Gabrio Castrichella (ad osservarlo in tribuna anche Filippo Volandri, direttore tecnico della Federazione italiana) è volato 5 a 0, per poi incamerare la frazione per 7 punti a 2 dopo 66 minuti di gioco. Nel secondo parziale è stato il sudamericano ad allungare sul 4-2, con immediato contro-break di Forti e riaggancio sul 4-4, ma in questo caso il secondo tie-break è stato appannaggio di Menezes (7 punti a 2) approfittando anche di alcuni errori del 22enne di Cesenatico. Nella partita decisiva è stato Menezes, vincitore nel 2019 a Samarcanda del suo primo titolo, ad andare avanti di un break salendo 5-3 e andando a servire sul 5-4. Da applausi la reazione di Forti, che ha recuperato ed è salito 6-5. A decidere il confronto è stato dunque un terzo tie-break, nel quale il brasiliano si è portato sul 6 a 5, con l’azzurro bravo ad annullare il match-point e poi a procurarsi a sua volta due chance per chiudere l’incontro, senza riuscire a piazzare il colpo del ko, finendo per arrendersi per 11 punti a 9. E così a lanciare al cielo il suo sì è stato il sudamericano, per la terza volta nei quarti in questa stagione – dopo Biella ed Heilbronn – dove troverà dall’altra parte della rete il vincente del confronto fra Salvatore Caruso, n.113 del ranking e terza testa di serie, e il 18enne danese Holger Rune, n.190 ATP.
Ha guadagnato un posto tra i “best 8” del torneo anche l’altro brasiliano Orlando Luz, n.311 ATP, proveniente dalle qualificazioni, che ha eliminato in rimonta, con lo score di 46 64 62 il mancino sloveno Blaz Rola, n.178 del ranking e ottava testa di serie.
Termina al secondo turno l’avventura agli Internazionali di Tennis San Marino Open di Salvatore Caruso. Il 28enne siciliano di Avola, n.113 del ranking mondiale e terza testa di serie, ha ceduto per 26 76(4) 62, dopo due ore e 33 minuti di gioco, al danese Holger Rune, n.191 ATP. Caruso può recriminare per essere stato in vantaggio 62 40 e sul 4-1 ha mancato tre chance per il 5-1, prima di subire la rimonta del 18enne di Gentofte.
Nell’altro incontro che chiudeva il secondo turno il francese Maxime Janvier, numero 235 ATP, ha eliminato per 75 61 il connazionale Gilles Simon, n.104 della classifica mondiale e seconda testa di serie.
Center Court – Ora italiana: 17:00 (ora locale: 5:00 pm)
1. Holger Vitus Nodskov Rune vs Joao Menezes
2. [1] Marco Cecchinato vs [LL] Pavel Kotov (non prima ore: 19:00)
3. [Q] Orlando Luz vs Maxime Janvier
Court 3 – Ora italiana: 16:30 (ora locale: 4:30 pm)
1. [4] Zdenek Kolar / Luis David Martinez vs Sadio Doumbia / Fabien Reboul
2. Felipe Meligeni Rodrigues Alves vs [4] Hugo Dellien
3. Evan King / Max Schnur vs Rafael Matos / Joao Menezes
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Non è vero che la Fit non investi’ su Gaudenzi, ma investi’ male affiancandogli come coach l’ex doppista Hewitt.
I rapporti tra i due non decollarono mai e dopo un anno di insuccessi la famiglia Gaudenzi opto’ per Leitgeb.
Bruttissima sconfitta.
In effetti Caruso si sta avviando a ripercorrere in negativo le orme del corregionale, solo che il Ceck si è ripreso molto bene, sia pure dopo un annetto disastroso, speriamo che Salvo possa fare altrettanto.
ma l’ho vista solo io donna vekic a montreal molto ingrassata????
Non sono assolutamente d’accordo col tuo pensiero.
Gli italiani hanno una fortuna che altri non hanno, ossia poter giocare sempre a 2 passi da casa, con tutti i relativi benefici. Non c’è altra nazione che si avvicina al nostro numero di tornei.
Si scannano tra loro? Ma dove? Se sono mesi che vincono solo nei derby!…se nei challenger italici abbiamo perso il 90% delle sfide con giocatori stranieri significa che gli altri sono semplicemente giocatori più forti.
Detto ciò, a nessuno viene vietato di viaggiare…possono fare benissimo come tutti gli altri tennisti del globo.
Il problema è che manca la materia prima.
Quello che può fare la federazione è iniziare una massiccia campagna di naturalizzazione. (Vedi i tennisti argentini)
Dove non arriva il talento possono arrivare i bisnonni siciliani e abruzzesi!!
Quest’anno di tornei minori con cut off più alti non ce ne sono. Solo tornei in Europa su terra. Non c’erano alternative…
Ging concludo dicendo che dopo 30 anni e + la musica non e’ cambiata; all’ epoca per il fortissimo Junior Gaudenzi la federazione, nel circuito pro investi’ ZERO; la famiglia Gaudenzi investì sui 200 milioni per mandarlo dal mitico allenatore di Muster.
Oggi i nostri tennisti migliori si scannano tra di loro bruciando anni di carriera in itf e quali challenger, quando potrebbero viaggiando fare tornei minori con cut off ben piu’ alti, e quindi piu’ semplici.
Dambrosi da superfici rapidissime, erba sintentici indoor…..ma come vederlo, il prossimo anno itf e quali challenger terra
Vero…comunque rimane il problema che abbiamo giocatori fortissimi sul duro, piazzati a fare i challenger nostrani su terra, per mancanza di soldi; mi riferisco alle spese delle varie eventuali trasferte.
Io sono sicurissimo che Nardi e Forti attualmente vincerebbero sicuramente in 1 anno almeno 2 challenger su cemento, ed invece devono remare su terra, tra i vari itf e quali challenger, salvo qualche wild card….ASSURDO.
MA LA FEDERAZIONE DOVE E’.
Ricordiamoci che Berrettini la prima classifica tra i primi 100/150 se l’ era costruita sui challenger orientali superfici dure
a San Marino brasiliani alla riscossa
ho visto la parte finale del secondo set, aveva gestito male una fase in cui era con il vento dalla sua parte. al di là delle capacità tecniche (discrete, ma non eccelse) credo che questo giocatore possa essere frenato dal carattere in campo nella scalata della classifica
E Caruso??
Era 6-2 4-0 ed è riuscito a perdere contro il bimbo danese
Dambrosi purtroppo attualmente è sempre infortunato.
Che peccato… Ma grande prestazione.. Dai Francescooooo
Forti deve assolutamente giocare sulle superfici rapide, come Nardi e Dambrosi……li sono sicuro, soprattutto outdoor, che potrebbero già ora vincere più challenger!