Stagione 2009 – Italiani: Fabio Fognini, le cattive “disabitudini”
A FABIO FOGNINI, in questo 2009 si chiedeva un doppio risultato. Quello di migliorare il suo tennis e quello di migliorare i suoi comportamenti sul campo, apparsi troppe volte sopra le righe in passato.
Già ebbi modo di spiegare in un mio precedente articolo (“i tormenti del giovane FOGNINI”) come, il continuo “dimenarsi” del ligure durante i suoi match, tra imprecazioni, soliloqui e stati emotivi “particolari” fosse frutto di una voglia di spaccare il mondo che, se incanalata nel verso giusto, avrebbe potuto sfociare in un miglioramento anche delle sue performances sportive.
Certo, alcune esibizioni come MADRID 2008 dove ricevette una WILD CARD rimangono inspiegabili. Sei in un MASTER SERIES, non hai nulla da perdere giocatela in serenità, niente!! Non ce la fa. Mi ricorda un po’ CANE’ in questo.
Eppure, io un FOGNINI così me lo tengo, anche per un altro motivo. Avete provato a osservare BOLELLI durante i suoi match?? Riuscite a capire dal suo volto se sta per giocare un match point o il primo punto della sua partita?? Calma olimpica, controllo totale degli stati emozionali, sistema limbico in perfetta quiete.
Nessuna esultanza, nessuna racchetta spaccata, nessun sussulto. E SEPPI, tradito dalla sua provenienza geografica che lo rende impermeabile ad ogni attacco di rabbia, paura o esaltazione durante i suoi match. Non discuto se sia meglio o peggio, durante la partita, avere la “faccia da pokerista” (impassibile) o continui mutamenti d’espressione in sintonia con l’ ebollizione perpetua dei propri umori.
Penso soltanto una cosa: se abbiamo già i “tacchini freddi” (non lo dico in senso negativo, come faceva GALEAZZI con EDBERG) in squadra, teniamoci dentro anche qualche “tacchino ruspante” no??.
Questa appena trascorsa è stata la seconda stagione di FOGNINI nel circuito maggiore ATP, nel 2007 infatti, il ligure giocava per lo più i tornei challenger. Rispetto al 2008 ha giocato più tornei ma, pur avendo maggiori opportunità di fare risultato, all’ appello manca una semifinale. Ad UMAGO 2008 e COSTA DO SAUIPE 2008, ha risposto con la sola semifinale di STOCCARDA 2009.
Sovrapponibile il numero dei quarti (1), FOGNINI ha migliorato il rendimento nei MASTER1000: terzo turno a MONTECARLO e 3 secondi turni contro 1 solo secondo turno nel 2008 sugli unici 2 MASTER1000 disputati.
Anche negli SLAM i tre primi turni del 2008 sono stati migliorati da 2 vittorie al primo in questo 2009. Considerando i problemi fisici che hanno accompagnato FOGNINI ad inizio anno e che hanno inciso sul suo rendimento proprio in quei tornei inaugurali sul rosso, oltremodo appetibili per gente molto competitiva su queste superfici come il ligure, c’è da credere che, quella semifinale mancante, derivi proprio da qualche intoppo di troppo sopraggiunto nel momento sbagliato.
Per definire la stagione di FOGNINI potremmo usare, a mio avviso la stessa frase che usano molti politici quando, all’ indomani di un risultato elettorale inferiore alle attese esclamano: “abbiamo retto”. E, grosso modo, FOGNINI ha retto come abbiamo già detto pocanzi.
Giudizio di cosiddetta “tenuta” e un po’ insipido, che diventa lusinghiero e saporitissimo se paragonato allo sprofondamento della nostra truppa di assaltatori. Meno lusinghiero, per l’allievo di SERRANO, il rendimento sul veloce vera a propria croce per molti dei nostri tennisti.
Due sono i match vinti da FABIO : contro GOLUBEV agli AUS OPEN e contro “l’ero-s-tanco” GULBIS in quel di SHANGAI. In sintonia con quelli vinti in carriera : 8. Due in meno dell’ anno scorso quando batté : SCHUETTLER ad INDIAN WELLS, SAFIN a WASHINGTON (ritiro dopo aver vinto il primo) ,LAPENTTI e BOLELLI a NEW HAVEN.
E lo stesso numero del 2007 quando sorprese tutti battendo POLANSKY (idolo di casa) e MURRAY con un eloquente 6-2 6-2 a TORONTO. La striscia dei match vinti sul veloce si ferma qui.
A preoccuparmi di più sono delle sconfitte che continuano a ripetersi “immutevoli”, ogni anno, con tennisti più abituati a suddette superfici. La lista è lunga. Gli ultimi tornei di quest’ anno lo hanno visto soccombere contro MARCHENKO e KUKUSHKIN nella sfortunata campagna di RUSSIA. Tennisti giovani, spinti dal pubblico amico e inclini al cemento ma pur sempre con soltanto 6 match vinti in ATP alle spalle (entrambi), tra cui alcuni più adatti ad essere osservati dal pubblico di VOYAGER che ad essere apprezzati in un campo da tennis come KUKUSHKIN-KITTIPONG WACHIRAMANOWONG, il clou di KAZAKISTAN-THAILANDIA di DAVIS.
Ad I.WELLS, è stato un altro “HARD-MAN” a estrometterlo dal tabellone: trattasi di BOBBY REYNOLDS, l’OSCAR HERNANDEZ del duro. Ancora più eloquenti le sconfitte del 2008 contro RUSSELL agli AUS OPEN, ODESNIK nello SLAM americano e GREMELMAYR in quel di LOS ANGELES.
La sensazione, insomma, è che FOGNINI faccia molta fatica (salvo rare eccezioni) con i tennisti cresciuti a pane e cemento, contro gli specialisti. La tendenza è questa, per ora, e non è incoraggiante. Mi spiego. Se non si battono gli specialisti, alcuni altri sono inarrivabili (top player), quale buco si potrebbe sfruttare per fare risultati lontano dalla terra?? NEW HAVEN 2008 docet, in tal senso.
Non sempre, però, si possono presentare occasioni del genere. Non si può sempre sperare di essere il giustiziere del supersite di un match di primo turno più adatto a VINA DEL MAR che a DELRAY BEACH.
Bisognerebbe fare un piccolo salto di qualità, in tal senso, indispensabile per poter aspirare a posizioni di maggiore privilegio nel RANKING ATP.
Sia chiaro, però, io non ne faccio una questione di mezzi inadatti a giocare sul cemento. L’ ALMAGRO ad un passo dall’ impresa contro NADAL in quel di PARIGI, non mi sembra esempio inarrivabile per FOGNINI.
E lo spagnolo si difende alla grande anche fuori dall’ amata terra. Certo, bisogna migliorare molto per arrivare a quel livello (servizio in primis) ma non la vedo impresa improba per il nostro tennista avvicinarsi al panciuto iberico. Sembra si stia lavorando per quello attorno al ligure.
Piuttosto c’è un dato che può spiegare molte cose ed alimentare un ragionevole dubbio. FABIO FOGNINI ha disputato, secondo il sito ATP, 27 partite su superfici rapide nel circuito maggiore, 5 nel circuito challenger. In totale sono 32.
E’ pur vero che parliamo di un tennista giovane ma il numero di match disputati fuori dal rosso è davvero esiguo. Non potrebbe essere questo il motivo di tanta “sofferenza”, piuttosto che i presunti limiti del suo tennis?? Non chiedetemi di controllare, ma uno come BOBBY REYNOLDS credo impieghi metà stagione a fare 32 partite sul cemento e come lui tanti altri.
Allora, forse, la risposta sta in una sola parola: abitudine. Come faccio ad essere pronto per CINCINNATI, MIAMI o anche WASHINGTON se a livello challenger ho giocato 5 volte fuori dalla terra? Visto in quest’ottica, per me FOGNINI è davvero un fenomeno. Si racconta, a tal proposito, che BOBBY REYNOLDS (sempre lui), al suo primo torneo sulla terra, non appena arrivò sul centrale disse: “ok, dov’è il campo da tennis??”. Fenomeno paranormale, lui.
“VITAS GERULAITIS”
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TAG: Fognini, Numeri di Vitas, Stagione Italiani 2009
caro PAOLINO, rispetto assolutmente le tue idee ma anche tu nella tua risposta confermi quanto ho appena detto io. da under 18 FOGNINI ha giocato a volte sul duro,eh ci mancherebbe…meno male….e dai 18 in poi perchè ha fatto solo challenger sulla terra??? ogni tanto non sarebbe stato giusto infilarci un bel torneo sul veloce proprio considerando quello che dici tu e cioè che con i campi e i tornei su terra che ci sono da noi si fa indigestione? a mio avviso avrebbe potuto farlo. se nasci tennisticamente sulla terra sei circondato da terraioli, ti alleni sulla terra dormi sulla terra fai shopping sulla terra e sulla terra ti fortifichi e diventi sicuro passiamo ad altro no?? e comunque per me è una parziale spiegazione circa i suoi pochi risultati sul cemeneto. nell’ articolo esprimo n DUBBIO non una certezza. non ne HO.
SALUTI
E’ un dato di fatto che in Italia si gioca sempre troppo sul rosso.
Fabio fino a 18-19 anni ha giocato molto poco sul duro.
Non che non ci abbia giocato, ma i suoi automatismi sono da rosso.
Anche i primi 2-3 anni di professionismo sono stati rossocentrici.
Il problema del troppo rosso non è l’unico motivo che impedisce ai nostri di affermarsi sul circuito, ma sicuramente è una concausa.
Almagro ha dei fondamentali tali da renderlo potenzialmente molto forte sul duro.
Servizio e risposta sono ottimi. Può fare vincenti di diritto e rovescio.
Il Fabio attuale può avvicinare Almagro solo con il diritto.
Ma Fognini ha molta più mobilità di Almagro.
L’esempio da seguire è forse più Ferrer (che sul veloce ha fatto risultati eccelsi…) che non Almagro.
Infine una notazione Fognini è un giocatore che non giocherà mai bene tutta la stagione. Quando non è al top perderà sempre dai Pippuskin e Mazzenko del caso. L’importante è che quando sta bene sia in grado di battere i più forti. E questo lo vedo possibile.
E’ inutile che sia in forma a febbraio in Sudamerica se arriva spompato a Montecarlo e Roma. Deve selezionare gli obiettivi.
Anche in questo Ferrer potrebbe essere un esempio…
🙄
uagliò più che ”qui in liguria” vlevo scrivere ”li in liguria” seguo da anni la carriera dei nostri piu giovani giocatori tipo fognini-naso-trevisan-fabiano-bolelli e nel mio datebase ci sono tutti i risultati junior ,quindi dire che fogna nn ha mai giocato da giovane sul cemento corrisponde a ”non verità”
satt buon e forza paooolino lorenzi
vitas quello che stai dicendo o tu o emidio,non corrisponde a verotà.daccordo che sia crewsciuto sulla terra,qui in liguria non esistono campi in cemento se non uno a sanremo ,ma devo ricordarti che prima di cominciare il circuito maggiore Fabio ha regolarmente giocato sul cemento da junior u.18 vincendo un torneo in australia,facendo quarti di finale all orange bal,perdendo al 3° da monfils,giocando per 3 anni gli ausse e gli usopen e moltissimi altri tornei,però,però tornando a casa la superficie normale e naturale è sempre stata la terra dal momento che esistono difficoltà a recuperare qualche campo in duro qui da noi
Completamente daccordo con te Vitas, del resto la superficie dei più grandi non è certo il rosso, purtroppo nel nostro Paese pare che altre superfici non esistano per cultura diffusa.
Maledico da sempre la perdita dell’ATP di Milano indoor, ha segnato ancor di più la nostra provincialità.
Bella la battuta sugli spettatori di Voyager con i nomi di Russi semi-sconosciuti che hanno superato Fognini.Fognini ha essenzialmente grosse difficoltà a rimanere diligentemente all’alto livello di gioco di cui sarebbe capace. Sintomatiche sono le stese contro sconosciuti con i quali regala interi set per poi cominciare ad ingranare giocando sul serio. Sbaglia tre colpi e comincia a spazientirsi perdendo il set 6-0 contro Brasiliani ignoti anche all’appassionato più attento.
In realtà chi è nei trenta ha strutturalmente il livello per tenere a bada i tennisti meno capaci anche se si sveglia di luna storta il 6-4 a suo favore lo piazza. Fognini invece rimette in ballo il suo livello di gioco ad ogni incontro, ad ogni set fosse pure con il raccattapalle del circolo. Se lo vedo di luna storta anche io posso starppargli un 7-6 e questo non depone a suo favore 😆
La vera crescita passa quindi in una standardizzazione ad alto livello del suo livello di gioco su cui poi costruire i ricami per mettere i crisi sul rosso anche quelli forti.
calma amico che nelle prime 35 posizioni ci ritroviamo ad avere gente come andreas beck, melzer, troicki, isner, montanes, chardy e abbiamo avuto altri personaggi che oggettivamente hanno qualità più limitate di Fognini.
Dico sempre che a gettare le sentenze a “lungo termine” è troppo azzardato se parliamo di un ragazzo di 22 anni.
E sicuramente sei uno di quelli che non avrebbe scommesso un euro su Lorenzi nei primi 85, quindi….
beh,EMIDIO se la nosrta punta di diamante FOGNINI (insieme a BOLELLI, ed escluso SEPPI ormai “veterano”) prima di iniziare a giocare nel circuito maggiore ha fatto solo 5 match sul duro c’è da preoccuparsi. io non so se sia stata una “convenienza” , un calcolo , una scelta o se sia stato mal consigliato, io propongo solo un dato che ben spiega a mio avviso le difficolà di FABIO lontano dal rosso.sperando che un domani se qualcuno avrà fra le mani un bel talentino intorno ai 15/16 anni di ROSSO veda soltanto la DUCATI e la FERRARI.
SALUTI e GRAZIE.
Ottima analisi, Vitas, corredata da numeri, statistiche, risultati e non su impressioni e aspettative estemporanee.
In generale la stagione di Fognini, se rimaniamo in casa nostra, e’ da ritenersi soddisfacente.
Sul rosso e’ ormai divenuto un ottimo specialista, posizionabile in una ipotetica classifica attorno alla trentesima posizione, con prospettive a mio avviso di poter avvicinarsi attorno alla ventesima piazza.
Per il resto la tua analisi conferma quello che ho sempre pensato e scritto e cioe’ che la causa della mancanza di risultati sul rapido e’ da ricercarsi nel fatto che l’ attivita’ pregressa all’ entrata nel circuito ATP e’ avvenuta al 95% sulla terra rossa, al di la’ di caratteristiche fisiche e tecniche.
Pochi, infatti, sono gli esempi di terraioli divenuti successivamente buoni interpreti del rapido.
Parliamoci chiaro: questa e’ la terza stagione a livello ATP sul rapido e Fabio ha raccolto poco o nulla.La giovane eta’ c’entra poco.
Per restare in casa nostra, Seppi, per il quale come ben sapete tifo, all’ eta’ di Fognini qualche quarto di finale l’ aveva raggiunto oltre alla semifinale di Sidney dove era approdato battendo lì allora nr. 4 al mondo Hewitt.
A cosa e’ principalmente riconducibile questa differenza tra i due?
Semplice alla notevole attivita’ sul rapido di Andreas rispetto a quella esigua di Fabio.
Per il resto, in generale, valuto la stagione complessiva di Fognini in modo piu’ positivo rispetto a quella di Seppi, Bolelli, Starace.
Nel complesso stagione sufficiente per Fognini. O meglio ancora, interlocutoria. Alcune sconfitte evitabili (una su tutte, quella contro Bolelli ad Umag), ma anche vittorie significative (Davydenko a Stoccarda o il Cilic umiliato a Montecarlo). Ma c’è la sensazione che possa migliorare. Niente di epocale, ma un qualcosa come “stabile nei top 30″…mica da buttare!! 😀
Unica incognita, la sua tenuta fisica. Per quanto riguarda quella mentale non saprei cosa dire. E’ molto difficile analizzarla così su due piedi. Uno può prendere vigore dalla rabbia, ma anche perdere di vista il proprio obiettivo, con scenate fine a se stesse. Se proprio voglio sbilanciarmi direi che propendo, almeno fino ad ora, per la seconda opzione. Ma c’è ancora tempo per migliorare sotto questo aspetto.
Forza Fogna!!!
Ma si fognini è un buon giocatore di seconda fascia, non si può pretendere di più da lui, ha già fatto il suo arrivando nei 60. Errore lasciare piatti, non vorrei che ripetesse nella nuova stagione i disastri di bolelli quando ha lasciato pistolesi. Fognini è un Volandri meno forte, non penso che raggiungerà mai le prime 35 posizioni. E’ un buon terraiolo, con la differenza che qui in Italia è il numero due, in spagna sarebbe il numero quindici e non se lo filerebbe nessuno…..questo fa capire il livello mediocre del tennis italiano.
sicuramente è quello che ha avuto la stagione più positiva fra tutti….
Stagione piu’ che positiva secondo me per Fabio.
fognini ha nelle corde una buona carriera. Nonostante le sue “manie”, comunque riesce a migliorarsi di anno in anno e rispetto ai colleghi italiani vedo che è molto più disposto a farsi tourneè dove si giocano tornei veri e dove lui comunque fa esperienza: A 22 ANNI NON SI E’ VECCHI METTETEVELO BENE IN TESTA!
bell’articolo vitas