Da Biella: Il resoconto dei quarti di finale. Jacopo Berrettini esce di scena

04/06/2021 22:39 1 commento
Jacopo Berrettini nella foto - Foto Enrico Eletto
Jacopo Berrettini nella foto - Foto Enrico Eletto

Anche l’ultimo italiano è stato eliminato dal settimo Challenger organizzato da Cosimo Napolitano (il terzo sulla terra) a Biella. Jacopo Berrettini (22 anni, 532 Atp) non è riuscito a superare l’argentino Marco Trungelliti, a segno con il punteggio di 7-5, 6-3. «E’ stata una settimana molto positiva – racconta l’azzurro -. Arrivavo da un periodo senza grossi risultati e aver giocato così tante partite ad un buon livello è incoraggiante. Anche con Trungelliti ho avuto le mie occasioni. So di dover lavorare, ma ci sono tante cose buone. Ho servito per il set, forse potevo essere più aggressivo con i punti da fondo e mi è mancata un pizzico di convinzione, ma ci sono anche i suoi meriti. Un buon bottino di punti, che mi danno fiducia, ma la cosa che porterò via è quella di essere stato ad un livello superiore. Nelle prossime settimane avrò ancora qualche Itf, poi spero di poter giocare altri Challenger».

Una delle sfide più attese dei quarti di finale al circolo di via Liguria era quella tra il Next Gen Holger Rune (classe ’03) e il francese Alexandre Muller (24 anni, 191 Atp). Finora la Danimarca (tennistica) era conosciuta soprattutto per Caroline Wozniacki, presto sentiremo parlare anche di questo «ragazzone», che ha un nome, anzi tre, e presto in molti cominceranno ad impararli: Holger Vitus Nodskov. Il sorteggio gli ha affibbiato il transalpino: un osso duro, capace nei due precedenti Challenger biellesi di uscire solo per mano del vincitore (prima Varillas e poi Kokkinakis), ma ieri arresosi con il punteggio di 6-4, 6-4 in un’ora e 25 minuti. In passato tanti grandi campioni hanno disputato l’evento organizzato da Napolitano (per 21 edizioni ai Faggi e poi dal 2019 in via Liguria): su tutti nel 2005 il diciassettenne Juan Martin Del Potro, capace di superare le qualificazioni e, nell’edizione che annoverò al via ben otto top 100, eliminare all’esordio del main draw il numero 70 al mondo Nieminen, prima di cedere nei quarti al futuro vincitore Labadze. Per dire se Rune saprà anche solo lontanamente ripercorrere i passi dell’argentino è presto: intanto gli appassionati di tennis biellese sabato potranno gustarsi una semifinale coi fiocchi, che opporrà il danese all’argentino Etcheverry, match in programma alle 14 sul campo centrale.

L’ultima testa di serie in corsa era la sei, affidata a Kacper Zuk (173 Atp, ma con questi punti otterrà anche lui il suo best salendo in 167° posizione) ma il polacco è incappato in una giornata storta, in cui il diritto, nei giorni precedenti spesso devastante, è finito regolarmente out. Ne ha così approfittato Tomas Martin Etcheverry (220, già salito in 203° posizione, suo nuovo best ranking), a segno per 6-4, 6-3 in un’ora e 26 minuti. «Non è stata la mia miglior partita in città, ma sono davvero contento di aver nuovamente raggiunto la semifinale (nel Challenger Biella 6 era stato stoppato da Couacaud 6-4 al terzo, ndr) – dice Etcheverry -. Oggi le condizioni erano completamente diverse rispetto ai giorni precedenti. Il caldo, il campo e le palline più veloci, tanto che bastava spingere un po’ di più per incorrere nell’errore e io ne ho commessi diversi. Per fortuna Zuk ne ha fatti di più. Ci avevo perso poche settimane fa in maniera molto netta (6-2, 6-3 ndr), ma stavolta mi sono preso la rivincita».

Nelle fasi iniziali la partita stenta a decollare: i due contendenti sentono l’importanza del match e commettono diversi errori gratuiti. Per assistere alla prima palla break occorre aspettare il settimo gioco quando non solo il polacco si fa raggiungere per la prima volta sul 40 pari, ma concede anche una chance subito capitalizzata dal coetaneo argentino. Così, pur senza strafare (notevole un ace centrale a 207km/h) il sudamericano sale 5-3 e chiude sul suo turno di battuta dopo 41 minuti di gioco.
Nella seconda frazione Zuk prova a cambiare qualche cosa: si fa più aggressivo sulla seconda palla di servizio del rivale, ma incorre in troppi errori. Il break arriva puntuale per Etcheverry nel quinto gioco e subito dopo sarà l’argentino a concedere la prima occasione al rivale, ma si salva con un servizio vincente. Sul 3-4 Zuk avrà le due ultime possibilità di rimettere in discussione la partita, ma l’ennesimo diritto in rete e poi un ace gli cancellano anche questa chance.

Il derby tra Brasile e Argentina, molto sentito nel calcio, sui rossi di via Liguria ha visto prevalere Felipe Meligeni Rodrigues Alves, a segno in un’ora e 33 minuti sul ventinovenne di Rosario Renzo Olivo con il punteggio di 6-3, 6-3. «Quando disputiamo la Coppa Davis la sfida è calda e molto sentita, in giro nel circuito molto meno – racconta il 23enne di Campinas -. Il mio allenatore (Franco Ferreiro, ndr) non è stato troppo contento di come ho iniziato la partita, ma in quella fase ero comunque avanti 5-1». Nella seconda semifinale Meligeni se la vedrà con Trungelliti.

RISULTATI MAIN DRAW: QUARTI DI FINALE
T. Etcheverry (ARG) b. [6] K. Zuk (POL) 6-4, 6-3
M. Trungelliti (ARG) b. [Q] J. Berrettini (ITA) 7-5, 6-3
F. Meligeni Rodrigues Alves (BRA) b. R. Olivo (ARG) 6-3, 6-3
[SE] H. Rune (DEN) b. A. Muller (FRA) 6-4, 6-4

RISULTATI TABELLONE DOPPIO – SEMIFINALI
T. Etcheverry (ARG) / R. Olivo (ARG) b. F. Ferreira Silva (POR) / K. Zuk (POL) 6-1, 6-3
[2] L. Martinez (VEN) / D. Vega Hernandez (ESP) b. [3] N. Balaji (IND) / R. Ramanathan (IND) 6-2, 6-4


TAG:

1 commento

Much (Guest) 04-06-2021 22:48

Gli anni passano ma i due terribili gemelli argentini Trungelliti ed Andreozzi continuano a mietere vittime italiane nei nostri challenger …

1
Replica | Quota | 0
Bisogna essere registrati per votare un commento!