Osaka non parlerà con la stampa a Roland Garros
La campionessa nipponica Naomi Osaka ha annunciato ieri notte attraverso il proprio profilo Instagram una decisione che farà molto discutere. Al prossimo Roland Garros non parlerà con stampa. Una scelta di “rottura”, che secondo il regolamento la porterà a subire sanzioni pecuniarie, e che di sicuro provocherà l’ira (o peggio) della direzione del torneo.
Ecco la spiegazione di Naomi, un estretto (riportiamo anche il messaggio originale sotto).
“Spesso sento che le persone non hanno rispetto per la salute mentale degli atleti e questo suona molto vero ogni volta che guardo una conferenza stampa o ne sono protagonista. Spesso mi viene chiesta la stessa cosa una infinità di volte, altre mi vengono chieste cose che mi portano ad aver dubbi nelle nostre menti, e non ho intenzione di sottoporre me stessa a persone che creano dubbi. Ho visto molte immagini di atleti che sono andati in crisi dopo una sconfitta nella press room… È una situazione che può mandare in crisi una persona e non capisco quale sia ragione dietro a tutto ciò. Niente di personale contro il torneo o contro alcuni giornalisti che mi intervistano da quando ero piccola e con i quali mantengo un rapporto amichevole. Tuttavia, non voglio che questi problemi continuino ad essere ignorati”.
Marco Mazzoni
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TAG: Marco Mazzoni, Naomi Osaka, Roland Garros 2021, silenzio stampa
@ SuperCami (#2816646)
Ma infatti nessuno li ha tirati in causa se non tu.
E, per la cronaca, nessuno di loro ha contestato le motivazioni della Osaka o ha detto che non sono reali o importanti, tutti discutono la modalità di questa protesta.
Sapessi quanto interessa ai colleghi e alle colleghe di Osaka…
@ SuperCami (#2816377)
Rispettabilissimo.
Non credo però interessi alla Osaka.
Intanto Nadal, Barty e Swiatek hanno preso le distanze dalla decisione di Osaka.
@ No Way (#2815752)
E per la cronaca ho parlato di rispetto delle esperienze altrui, non delle opinioni.
Le opinioni non hanno tutte lo stesso peso: io non sono un magistrato e non mi esprimo in materia di legge, quando non si è professionisti sanitari si dovrebbero evitare giudizi sullo stato di salute di altri. Per non parlare poi dell’usare la malattia a scopo detrattivo.
@ No Way (#2815752)
No, c’è spazio di discussione in tema salute mentale quando si è esperti di salute mentale.
Non se ne parla a sproposito e non si stigmatizza chi racconta la propria esperienza dandogli dell’ipocrita.
a me no!
E fine, ovvero non c’è spazio per discussione… a proposito del rispetto delle opinioni altrui. Bravo, ottima conclusione, definitiva direi.
Sai cosa, confermo che io preferisco stare alla larga da tutte queste ipocrisie.
male male Osaka… mai piaciuta già dai tempi della scelta della nazionalità
I “le serve uno bravo” che ho letto e i ripetuti commenti sull’etnia di Osaka sono la prova dell’ambiente tossico da cui gli atleti professionisti devono difendersi.
Loro vengono pagati perché noi li guardiamo, ma nessuno ci dà il diritto di raggiungere un livello così basso.
@ No Way (#2815009)
La questione salute mentale sa di ipocrisia per te.
Si rispettano le esperienze altrui e fine.
Antipatica!! 👿
Chissà se incontrassi qualcun altro che al tuo solo presentarti come Mr X (deve essere un lavoro importante se ti cercano i giornalisti) ti dicesse “allora vali poco” come reagiresti.
A livello inconscio è indubbio che la sentano tutti i giocatori (maschi e femmine), a livello razionale Naomi è la prima ad averlo notato e tirato la patata bollente. Come hai detto tu, adesso bisogna vedere quanti le andranno dietro!
Giusto, fai bene!
Sulla terra sei una pippa?
Ebbene sì e quindi con quelli che verranno a prenderti per … non ci parlare!
;D
Stasera non mangiamo! 😀
Si tratta di avere i soldi, non le palle. Ma tu sei più fortunato, perché per trolleggiare non hai bisogno di nulla di tutto ciò.
Assolutamente ridicolo, a maggior ragione per una mega-star come lei. Capisco il fastidio che possono provocare certe domande e certi giornalisti, ma è un fastidio che fa parte del suo lavoro. Se lei oggi può permettersi yacht e ville è anche – e soprattutto – grazie alla cassa di risonanza mediatico-pubblicitaria di cui le conferenze stampa post-match sono parte integrante. Anche a me certi aspetti del mio lavoro fanno letteralmente impazzire. Posso forse rifiutarmi di farli invocando la mental health awareness?