Da Biella: La finale è tra Guido Andreozzi e Juan Pablo Varillas
Al Thindown Challenger di Biella un argentino disputerà per l’ottava volta la finale (28 le edizioni). Dopo Gumy, Acasuso per due volte, Berlocq e Kicker (tutti sconfitti), Delbonis e Facundo Bagnis (a segno rispettivamente nel 2018, sul talento di casa Stefano Napolitano e lo scorso ottobre) sabato sarà la volta di Guido Andreozzi. Sulla sua strada troverà il peruviano Juan Pablo Varillas e per lo stato sudamericano si tratta dell’esordio nell’epilogo dell’evento organizzato da Cosimo Napolitano.
Andreozzi ha piegato il connazionale Andrea Collarini con il punteggio di 7-5, 6-2. La partita stenta a decollare: Collarini esce meglio dai blocchi di partenza e sale 3-0, ma subisce l’identico contro parziale. I due connazionali si sfidano a suon di colpi da fondo campo, con il mancino Collarini più portato alla ricerca del punto, ma anche troppo discontinuo nelle fasi iniziali. Così il 7-5 è più frutto dei suoi errori che non dei colpi vincenti del rivale. «Andrea è un grande amico: non era facile giocare contro di lui perché ci conosciamo da oltre dieci anni – dice Andreozzi -. Sapevo che saremmo potuti andare incontro ad un match particolarmente lungo, per cui non mi sono preoccupato per la partenza al rallentatore e alla fine credo di aver disputato un buon match. Alla soglia dei trent’anni sono contento di tornare ad esprimermi a un buon livello».
Nel secondo set Collarini è sempre più costretto a remare tre metri fuori dal campo e le accelerazioni mancine che tanti problemi avevano creato sia a Gaio, sia alla tds 2 Dellien, sono diventate meno incisive. «Sono stato lontano dai campi per oltre un anno e mezzo a causa di un serio infortunio alla spalla destra – racconta il tennista di Buenos Aires, che ad agosto compirà trent’anni -. Tornare a disputare una finale è fantastico. Sono rimasto solido e concentrato per tutta la settimana (in tre set, dopo aver perso il primo, ha superato Barros Viera negli ottavi e Clarke nei quarti, ndr), mantenendo la fiducia nelle mie possibilità: quando stai fuori a lungo hai voglia di dare il massimo».
In città Andreozzi aveva già giocato due volte: nel 2016, quando venne fermato nei quarti da Bellucci e l’anno successivo, stoppato all’esordio da Arnaboldi. In questa stagione invece l’ex numero 70 Atp (posizione raggiunta nel ’19) ha perso per sei volte al primo turno, l’ultima la scorsa settimana nel Challenger di Roma 2 per mano di Giannessi. Nei precedenti contro il connazionale era in vantaggio per 4-3.
Nella seconda semifinale Juan Pablo Varillas ha avuto la meglio sul transalpino Alexandre Muller con il punteggio di 6-2, 2-6, 6-2. Sul piano del ritmo il francese non riesce a contrastare la maggiore incisività del sudamericano. Müller si salva nel primo gioco, ma nel terzo quando concede altre due palle break nulla può fare. Varillas ha un unico piccolo tentennamento nel sesto gioco, quando si trova a fronteggiare sullo 0-30, ma con l’aiuto del nastro recupera e nel gioco successivo strappa nuovamente la battuta rivale per chiudere dopo 35 minuti per 6-2.
Persa la frazione iniziale il transalpino ha il merito di cambiare tattica. Finalmente lascia andare il rovescio lungolinea che tanto aveva destabilizzato Mayer nei quarti, ma soprattutto inizia a rallentare la pallina e da questa sua ragnatela Varillas ne esce con le ossa rotte: nel secondo gioco perde per la prima volta la battuta e in un attimo si ritrova sotto tre a zero. Un altro break segna il 6-2 per Müller.
Non appena il venticinquenne di Lima torna a spingere un po’ sull’acceleratore ecco che si procura due palle break e trasformando la prima inizia al meglio la terza frazione. Muller sembra aver esaurito quella verve che l’ha portato tra i migliori quattro e cede altri due servizi. Solo sotto 5-0 ritrova dieci minuti di grande tennis, ma dopo aver annullato tre match point si deve arrendere.
L’ultima giornata scatterà alle 12 con la finale del doppio. A contendersi l’assegno da 2.570 euro saranno i primi favoriti della vigilia lo svedese Andre Goransson e lo statunitense Nathaniel Lammons (7-6, 6-3 ai transalpini Doumbia-Reboul) opposti ai brasiliani Rafael Matos e Felipe Meligeni Rodrigues Alves che non hanno dato scampo a Martos Gornes-Sitak, superati per 6-2, 6-2.
RISULTATI SEMIFINALI
[Q] G. Andreozzi (ARG) b. [Alt] A. Collarini (ARG) 7-5, 6-2
[7] J. Varillas (PER) b. A. Muller (FRA) 6-2, 2-6, 6-2
RISULTATI TABELLONE DI DOPPIO
[1] A. Goransson (SWE) / N. Lammons (USA) b. [4] S. Doumbia (FRA) / F. Reboul (FRA) 7-6 (8), 6-3
[2] R. Matos (BRA) / F. Meligeni Rodrigues Alves (BRA) b. [3] S. Martos Gornes (ESP) / A. Sitak (NZL) 6-2, 6-2
1 commento
Stucchevole sottolineare che nel 2018 è arrivato in finale “il talento di casa”