Isner tuona contro l’ATP: “È un sistema guasto. A noi tagliano nettamente i prize money, molte loro entrate sono invariate”
John Isner non ha accolto per niente bene la notizia del drastico taglio del prize money nel primo Masters 1000 in stagione, il Miami Open. Rispondendo ad un tweet di Tennis Major (che per prima ha riportato le cifre esatte del montepremi per il prossimo evento in Florida), non le ha mandate a dire, accusando l’ATP di non fare l’interesse dei giocatori, di non tutelarli e di pensare solo al proprio tornaconto. Ricordiamo che il gigante USA è stato anche tra i fondatori e promotori della discussa PTPA, nuova associazione nata la scorsa estate a difesa degli interessi dei tennisti, ma della quale nell’ultimo periodo si sono un po’ perse le tracce, almeno per quanto riguarda iniziative comunicate ufficialmente.
Ecco il pensiero di Isner, scritto nei suoi tweet “al veleno” e senza peli sulla lingua.
“L’ATP è un sistema guasto. I giocatori e i tornei come “partner” devono lavorare insieme, ma il taglio del 60% complessivo (al torneo di Miami 2021, ndr) e quello dell’80% dell’assegno per i vincitori in uno dei nostri più grandi eventi che ha mantenuto intatte entrate da TV, dati, sponsorizzazioni e anche da gioco d’azzardo appena approvate, non è affatto una partnership”
“Che ne dite di un vero audit per vedere quanto i tornei stiano effettivamente in sofferenza e poi una formula di denaro dopo l’evento per riconciliarsi. Incredibile, non lo abbiamo ancora in molti dei nostri grandi eventi. Ha senso?”
“Il tennis è gestito come uno sport fatto di muri. Controllate NBA, MLB, NHL, PGA ecc. Non è comparabile il rapporto tra entrate / popolarità con quegli sport, ma date un’occhiata alla loro struttura, rappresentazione dei talenti e percentuale dei modelli di entrate. Il tennis è afflitto da conflitti e mancanza di trasparenza“.
“Gli organizzatori possiedono risorse che hanno un valore e hanno tempo infinito per monetizzare quell’asset, mentre noi giocatori abbiamo poco tempo per massimizzare il nostro talento. Questo è un sistema guasto”.
“Quindi i giocatori dovrebbero accettare un taglio del 60% e i campioni dell’80%, mentre i dirigenti dell’ATP tengono il conto completo di stipendi, benefici e spese? Non è sensato. Sembra un po’ ipocrita, non credete?”
Isner è il primo giocatore ad esternare in modo così schietto una forte insoddisfazione per la gestione economica del tour in questo periodo di crisi. Vedremo se altri tennisti faranno altre uscite del genere sul tema. Di sicuro la guerra intestina all’interno del mondo del tennis, in particolare tra ATP ed una fronda di giocatori, è tutt’altro che vicina alla conclusione, anzi pare appena iniziata…
Marco Mazzoni
TAG: ATP, critiche all'ATP, John Isner, Marco Mazzoni, Miami Open 2021, PTPA, riduzione prize money
@ Daniele (#2706349)
Appunto, allora vediamo la contabilità !!!!!!!!
@ gene61 (#2706306)
Mettiamola così: a Wimbledon, tolti tutti costi, rimangono annualmente circa 70 milioni, 35 circa vanno agli atleti (è il montepremi), 37 all’organizzazione/Federazione/Club come vogliano loro Cinsomma;praticamente i tennisti, tutti premettendo che andrebbero a Wimbledon anche a piedi perché è la storia di questo sport, il prestigio, e via cantando, stanno in realtà al 50%, a casa d’altri diciamo,senza affrontare l’organizzazione, i rischi etc. etc. Il vero problema è che questo signore, nonostante l’altezza avrebbe potuto aiutarlo da tempo, si avvede solo adesso che nel tennis c’è un problema di (distribuzione dei) soldi, ora che il Covid lo costringe a ragionare come la maggioranza dei colleghi…
@ simposio (#2706238)
Ragazzi un torneo come Miami, un 1000, vende tanti, tanti, tanti biglietti, e non a due lire, e poi allo spettatore gli molla anche tanti panini con la mortadella (o quello che piace a loro) etc. etc. il pubblico incide tantissimo e i costi di organizzazione e allestimento anche senza publico rimangono alti; quello che dice Isner è tutto da dimostrare.
È evidente che c’è gente che non arriva a fine mese , non esiste l’uguaglianza economica e non esisterà mai, così è il mondo . Ma qui si sta parlando di una cosa specifica che riguarda il tennis, se si vuole allargare il discorso su quello che è l’assurdo del mondo non si finisce più e si fa della filosofia.
Intanto 4 milioni NETTI non sono pochi e comunque come dicevi tu se il 90% vs alla federazione sono soldi che non vanno ai tennisti o sbaglio.
La gente guarda il tennis in TV, di internet allo stadio e non guarda fili certo i burocrati che come i parassiti ci vivono a frotte.
Isner dice che Miami ha mantenuto intatte entrate da TV, dati, sponsorizzazioni e anche da gioco d’azzardo appena approvate…
Se fosse vero, vorrebbe dire che i direttori dei tornei stanno solo facendo i furbetti. Incassando piu o meno le stesse cifre di prima ( eccetto per i biglietti venduti ) ma tagliando i prize money.
Ps: lui parla nello specifico di Miami, che è un 1000 che negli Usa viene ” venduto” molto bene a tv, sponsorizzazioni e quant’altro….
A soffrire sono i tornei minori e questo Isner lo ammette. Ma non un 1000 come Miami
Che ne dite di un vero audit per vedere quanto i tornei stiano effettivamente in sofferenza e poi una formula di denaro dopo l’evento per riconciliarsi. Incredibile, non lo abbiamo ancora in molti dei nostri grandi eventi. Ha senso?
Secondo me no.
L’atp e la wta dovrebbero supportare economicamente i tennisti con una certa quota annuale per permettere anche a chi non ha abbastanza soldo o un talento innato di praticare questo sport a livello professionistico
Isner prima di diventare un professionista si è laureato e probabilmente arrivare a fine mese, negli USA, con un titolo di studio non sarà mai un problema!
The Great Reset, anche per loro
come per i calciatori
Finita la pacchia
@ Dancas (#2706054)
Non hai letto benissimo, ad es. per Wimbledon l’articolo che hai linkato parla per il 2017 di 216 milioni di ricavi lordi (non guadagni netti) e 37 milioni di utili di cui però specifica che fino al 2053 il 90percento va alla Federazione inglese (roba da togliere il sonno a Binaghi…) per cui al Torneo rimangono circa 4 milioni netti; in ogni caso, gli Slam sono una cosa mentre gli altri tornei, anche i 1000, ne sono un’altra, l Atp poi è altra cosa ancora, per cui il discorso è un tantino più complesso di come la mette Isner e credo molto probabile invece che la crisi Covid abbia inciso e incidera’ per davvero e molto sui ricavi dei tornei.
@ Dancas (#2706054)
@ Vercingetorige (#2705915)
Non è una questione di dirigenti. Ilsner chiede chiarezza sui soldi. E secondo me ha ragione. Visto che è la terza volta che posto sull’argomento, ho fatto un po’ di ricerche online. Roba di due minuti, niente di approfondito.
Qui la situazione di wimbledon fino al 2018:
https://www.calcioefinanza.it/2018/07/02/premi-wimbledon-2018-tennis-ricavi-fatturato/
140 anni di fatturati in positivo, guadagni netti nel solo 2017 per 200 milioni di sterline. Se ho letto bene.
https://www.calcioefinanza.it/2019/01/14/premi-australian-open-2019/
Situazione AO nel 2019, premi per 40 milioni di euro a fronte di 200 milioni di € di fatturato. O dollari, non ho voglia di ricontrollare.
Insomma fatevi una idea, ma se i tornei falliscono a me pare che non sia colpa dei tennisti, anzi al contrario, potrebbero chiedere di più.
Sarebbe interessante sapere quanto paga l’organizzatore del torneo (credo IMG) ad ATP e WTA per la licenza del torneo, ed ovviamente se quest’anno c’è stato un aggiustamento.
@ No Way (#2705929)
La TPTA sta perdendo delle occasioni. Anche in Australia. Capisco che ci sia da trovare un equilibrio dovuta alla situazione contingente ma se si vuole fare una associazione tennisti, non possono stare troppo a guardare gli interessi degli organizzatori. Facciamo l’esempio dell’Australia: hanno perso 84 milioni di euro e ne avevano una sessantina accantonati. Ma ne hanno guadagnati ben di più negli ultimi 5 anni, immagino. Quindi perché avevano la casse così vuote? Immagino che sia accaduto perché ci siano stati lavori di ampliamento o miglioramento delle infrastrutture. Nuovi campi coperti? Cose così. E perché non hanno una assicurazione che li protegga da situazioni del genere, come wimbledon ? Queste sono decisioni inprenditoriali. Nel 2008 ho vissuto la crisi da dirigente in una azienda di mobili. Ho visto decine di aziende che hanno fatto il passo più lungo della gamba e si sono trovate scoperte ed in seguito travolte dalla crisi. Sono errori gravi che si pagano.
Ciò non toglie che i tennisti devono fare i loro interessi al di là della situazione contingente.
Miami mi sembra già una situazione davvero al limite, dove la condiscendenza dei tennisti dovrebbe venire meno. Se Miami non vuole più un Master 1000, ha tutto il diritto di prendere questa decisione. Che l’Atp accetti la riduzione diell’80% degli introiti dei giocatori, mi pare invece una forzatura. Accettabile, di fronte a numeri certi che determinino questa situazione. E qui dovrebbe entrare in gioco la TPTA, per marcare la differenza con l’Atp.
I dirigenti Atp sono come i ns politici, non vogliono rinunciare a niente ma chiedono sacrifici agli altri, tanto loro a fine mese lo stipendio arriva lo stesso, i tennisti sono come i cittadini, ci mettiamo noi l impegno e la faccia, scusate il qualunquismo
Devi sapere, Isner, che c’è chi non arriva a fine mese e fa un lavoro molto meno divertente del tuo…
Scusate ma è ovvio che ognuno voglia fare i propri interessi.
Smettetela di fare gli ipocriti…
Da quello che leggevo i tennisti sarebbero una delle categorie di sportivi, rispetto a tutti gli altri (golf, baseball,basket, calcio, football americano, etc etc)che MENO RICEVEREBBERO DA QUANTO DA LORO PRODOTTO!!!
Mi sembra quindi più che logico che chi è protagonista di questo “circo” desideri guadagnare, invece sembrerebbe che guadagnino di più altre persone (tipo organizzatori e forse i burocrati dell’ATP).
L’ATP dovrebbe essere il sindacato dei tennisti, ma nel suo board sembrano contare di più altre figure professionali…
Se nel sindacato dei lavoratori metalmeccanici ci fossero anche gli industriali sarebbe logico?
@ Vercingetorige (#2705915)
Carissimo, qua nessuno è fesso, ad oggi le entrate eliminate sono quelle a botteghino, finchè le altre entrate restano ai vecchi livelli i premi vanno decurtati in proporzione, diminuirli dell’80% non quadra a prescindere da ogni altra considerazione.
I milioni all’anno ? SICURAMENTE li amministrano o li fanno amministrare da chi desiderano loro.
Finchè il business “tennis” tirava al massimo i giocatori top 100 prendevano tanti soldi e nessuno faceva le pulci all’amministrazione CENTRALE, ora che la coperta si è accorciata arrivano le prime proteste, elementare!
I giocatori cominciano a chiedere quanti soldini ci sono nella cassa comune di chi li rappresenta ! Tu se fossi un professionista cosa faresti , ti starebbe bene un -80% ? Dai ragiona un po’.
Per me la protesta è ampia e me lo lascia sospettare il fatto che a protestare sia un ottimo giocatore a fine carriera come Isner (36 anni), non ha più nulla da perdere e parla pure per tanti altri molto più giovani e che ancora non hanno accumulato un bel gruzzolo. Anche un Sinner dovrebbe essere contento della critica di Isner!
Ragionaci con calma e mi darai ragione, buon tennis a tutti.
Diverse centinaia di migliaia di euro senz’altro.
Senza contare che di dirigenti per l’ATP ce n’è una fila!
@ Markux (#2705934)
Questa è una risposta sciocca ma tu difendi Federer senza ragionare su i motivi di Isner quindi sei superficiale, quello che dice lui è un po’ più profondo….
Poverino, che pena che mi fa lui, Federer, Nadal e djokovic che hanno la paga di un operaio, mentre il 150 al mondo se la passa stra bene, tra villoni e macchinone.
Ma che vuole Questo? Il sangue? 20 Milioni di Dollari e spiccioli che ha incassato in carriera grazie all’ATP sono noccioline?
Infatti, ma la TPTA esiste ancora?
Nata e abortita subito? Se sì, complimenti a Gaudenzi (ironici ovviamente) non solo per le sue camicie.
Penso che tanti non facciano sentire il proprio parere
Ragionamento assolutamente sensato! Bravo John! Tu hai gli attributi e intelligenza
Ma che paragoni fa?
Non credo che i dirigenti ATP guadagnino milioni di euro l’anno come lascia sott’intendere Isner…
@ MarioLino (#2705898)
Tu sei proprio un genio!fidati… Ti datanno il nobel dell’astuzia
@ dyoker (#2705885)
Il punto è che alcuni tennisti, capitanati da Nadal, dicono che le cose vanno già bene così e che i tennisti hanno già voce in capitolo. Dall’esterno a me pare che l’atp abbia in seno un bel po di conflitti di interessi e che non possano fare appieno gli interessi dei giocatori. La stessa cosa pare l’abbia pensata Djokovic, creando la nuova associazione dei tennisti. Purtroppo però, per ora, non si vedono prese di posizione degne di nota della nuova associazione. Insomma non sta marcando la differenza con i rappresentanti dei giocatori dell’atp.
Preparo il portafoglio 😥
Povero Isner, non gli bastano i quasi 20 milioni di dollari guadagnati in carriera (sponsor esclusi). “Roba mia, vientene con me!”
Tranquillo Gigante buono, adesso arrivano i ristori anche da voi…
sono cose che avrebbe dovuto dire anderson che è il rappresentante dei giocatori , ma si sa è una figura messa la per essere pilotata e sappiamo da chi 😉
Mi pareva strano che nessuno dicesse nulla.
Sono cose che avrebbe dovuto dire la TPTA se ancora esiste. Anche io vorrei capire come sia possibile che il pubblico incida così pesantemente sui fatturati di un torneo (l’80%?!) quando tutte le altre entrate rimangono intatte.
Isner così, all’improvviso.
Sfogo colossale.