Tiley (direttore AO): “Ho allontanato la famiglia, ero preso d’assalto e non volevo sfogarmi con loro”. Grazie degli sforzi Craig (di Marco Mazzoni)
Oltre a Naomi Osaka e Novak Djokovic, campioni agli Australian Open 2021, chi ha tirato un enorme sospiro di sollievo per la conclusione del torneo è certamente Craig Tiley, direttore e “guru” del tennis australiano. Organizzare questo Slam, con i rigidissimi protocolli del paese e la pandemia tutt’altro che debellata nel mondo, è stata più di una sfida, un’impresa titanica. Per fortuna il torneo si è disputato, e dopo il durissimo regime di quarantena all’arrivo dei giocatori “down under”, le cose sono andate piuttosto bene. Tanto che moltissimi giocatori hanno ringraziato pubblicamente tutta Tennis Australia e Craig in particolare per l’impressionante macchina messa in moto. Ma prima dell’evento, le cose non sono andate esattamente bene…
In un’intervista rilasciata al magazine “Perth Now”, Tiley ha parlato per la prima volta non del torneo, ma della sua esperienza personale. Si è detto felice per avercela fatta, per aver costruito un team forte che tirato dritto nonostante le mille problematiche, ma ha raccontato anche la frustrazione per l’impatto notevole vissuto in prima persona. Gli è pesato non tanto il terribile conto in rosso di fine manifestazione, scontato per l’assenza della gran parte del pubblico (circa 130 mila persone hanno assistito all’evento, con un -680 mila rispetto all’anno precedente…), ma proprio la difficoltà nel gestire una quantità enorme di problemi e richieste. Si è ritrovato letteralmente in mezzo a due fuochi: da un lato quello sportivo (giocatori, coach, ecc), dall’altro quello statale e civile (governo e residenti dello stato di Victoria, già duramente provati da uno stato di chiusura strettissimo). “Sono stato martellato per una decina di giorni, è stata davvero dura” ha dichiarato. Ecco alcuni estratti dell’interessante intervista.
“Quante ore ho dormito? Nelle ultime sei settimane… da tre a quattro ore. Il record è stato quattro ore e 31 minuti, quella è stata una buona notte.La maggior parte delle volte non arrivavo oltre le tre ore, 10. Ho certamente perso peso a causa dello stress. C’era una quantità di lavoro immane, guardavo l’orologio ed erano le tre… pensavo ok, devo tornare a casa e andare a letto”.
Fronteggiare le lamentele di oltre 400 persone rinchiuse per la quarantena pre-torneo, è stata un’esperienza “significativa”: “Ammetto che durante molte chiamate ho subito di tutto. Ci sono state molte lamentele su molte cose, alcune sono andate bene. Stavamo solo cercando di fare del nostro meglio. Per questo ho preso la decisione che avrei dovuto affrontare la situazione di petto, e che avrei preso gli insulti e le critiche da tutti, non lasciando da solo nessuno della mia squadra. Normalmente quando vieni preso a pesci in faccia, capita una volta, alla fine ti passa. Qua sono stati 15 giorni di fila, è come essere attaccati per 15 giorni di fila, verbalmente e spesso sopra le righe”.
Per questo Tiley ha deciso di far partire sua moglie Ali e i suoi gemelli, di soli sette anni, e la figlia di otto anni a Rosebud, nella penisola di Mornington, nello stato di Victoria. “Mi è costato, ma lo stress era troppo sulla casa e sulla famiglia. Era troppo difficile perché non credo di essere efficace lavorando da casa. E dovevo esserlo – mi stavano martellando. Se vieni martellato in quel modo, probabilmente è meglio che tu non abbia persone intorno a te perché mi sarei sfogato su qualcun altro e questo non va bene. Hanno percepito che c’era una nuvola nera e pesante sulla casa, quindi sono andati via in quei giorni, è stato meglio così”.
Tiley ha detto di aver tirato a diritto per due notti intere durante il periodo di quarantena dura: “Penso di aver calcolato una finestra di 50 ore di veglia. È come una tortura, ma è stata una mia scelta. Avrei potuto tagliare le cose, ma invece ritenevo che fosse importante fare le cose nel miglior modo possibile, costi quel che costi”.
Il direttore degli Australian Open ha ammesso che ci sono state “molte volte” in cui si aspettava che il Premier dello stato Dan Andrews annullasse il torneo: “Ho sempre aspettato quel messaggio. Se ci fosse stato un caso positivo all’interno del nostro ambiente che eliminasse un centinaio di giocatori, allora sarebbe calato il sipario. Ecco perché abbiamo camminato tutto il tempo sul ghiaccio sottile, in un certo senso lo siamo ancora… Dobbiamo ancora portare molte persone fuori di qui e dobbiamo finire con la chiusura del posto e senza casi positivi e senza la diffusione nella comunità”.
Ma ne è valsa la pena? “Assolutamente. Lo rifarei 100 volte. Non ho mai, mai gettato mentalmente la spugna. Abbiamo toccato alcuni punti bassi, lì ho temuto per il peggio. Quando i voli sono stati tolti, per esempio. Poi quando un lavoratore dell’hotel è risultato positivo e abbiamo dovuto chiudere la struttura per un giorno e testare tutti (quattro giorni prima dell’inizio dell’Open), altro punto basso. Poi il blocco per cinque giorni durante l’Open, come il cacciare le persone dallo stadio a mezzanotte. Terribile”.
Il torneo si è chiuso con una perdita importante, il futuro potrebbe essere difficile ma Tiley è sicuro che ci sarà una ripresa, e gli sforzi saranno ripagati: “Tennis Australia ha esaurito gli 80 milioni di dollari che aveva in riserva, ma l’investimento che abbiamo fatto e il sostegno che abbiamo ricevuto dal governo verranno ripagati mille volte perché abbiamo inviato un messaggio globale. Tutti gli occhi erano puntati su Melbourne e hanno visto questo risultato. Abbiamo detto all’inizio che questo è un segnale per il mondo su cosa si può fare sport in caso di pandemia”.
A chiusura dell’intervista, Craig ha speso belle parole per la sua squadra: “Ero veramente preoccupato per gli altri, non per me. I membri del team sono stati incredibili, mi commuovo quando penso al loro lavoro. Queste persone, ovviamente, amano il gioco. Amano lavorare per l’azienda. Non tutti sono su quella barca, ma la maggior parte lo è. È un legame per sempre con la maggior parte delle persone nell’organizzazione perché abbiamo raggiunto qualcosa che renderà l’eredità di questo evento, credo, storica”.
Vedendo come il torneo si è svolto, tutto sommato in modo regolare, e ripensando alle durissime critiche ricevute da buona parte dell’ambiente nelle settimane precedenti agli AO, è giusto dare merito alla determinazione di Tiley e alla bontà del loro lavoro. Uno Slam, macchina estremamente complessa, si è svolto sino alla fine, con la trasferta più impegnativa dell’anno e nel paese che più di ogni altro si è adoperato per proteggere la popolazione dal virus, con misure così drastiche noi europei nemmeno ci immaginiamo. Alla fine, aveva ragione Visa Azarenka, quando nel bel mezzo della dura quarantena scrisse ai propri colleghi un toccante messaggio, riportando tutti all’ordine e chiedendo maggior calma ed empatia. Il tennis è un mondo splendido, dorato per chi ha la possibilità di viverlo al massimo livello. Ma proprio per questo, perché si è dei privilegiati, è giusto non perdere il contatto con la realtà e con chi, con enorme fatica, energia e rischio, investe tempo e soldi (tantissimi) per portare avanti il tour anche in condizioni estreme. Personalmente mi sembra giusto affermare “Grazie Craig”.
Marco Mazzoni
TAG: Australian Open 2021, Craig Tiley, Intervista, Marco Mazzoni
Mamma mia voi tifosi di parte prendete tutto come un attacco personale al vostro idolo, io ho chiesto di pubblicare l’articolo e ci ho fatto un commento personale sopra non ho detto che Dhokovic …. o cose del genere quindi non capisco cosa ti turbi nella mia frase
REDAZIONE ci sono notizie dell’arbitro che ha avuto un grave problema cardiaco nelle settimane precedenti all’Open?
Ma quale grazie,
Un criminale dello zero covid
Oh povero! Cosa gli è successo? Gli hanno portato gli spaghetti scotti o è stato disturbato la notte da una coppia di koala in calore?
@boycottQuelgranpessodellUbaldo
Bravo Mazzoni, mi associo ai tuoi ringraziamenti a Tiley
Ho la sensazione che i criticoni del sito non saprebbero organizzare nemmeno una festa di compleanno
@ Nuovo (#2703410)
quando a ROGER prima di una finale slam chiesero se si sentiva sotto pressione lui ridendo rispose che la pressione ce la doveva avere il suo avversario(con tutto quello che ha vinto direi che aveva ben ragione),……………adesso a Nole gli chiedono se ha voglia di lasciare titoli Slam alla nextGen e lui cosa deve rispondere? di SI??? con tutto quello che ha vinto puo’ ben rispondere “col Kaiser”
@ TifosoDelGrandeNovakDjokovic(ex SlamdogMillionaire) (#2703459)
Gente anche come Seppi, che non è certo un piangina.
Caro Tiley, i panni sporchi vanno lavati in famiglia. Altro che allontanarla!
Oh perbacco! Hanno chiamato i pompieri?
Il “Grazie” come al solito va spacchettato : tra persone civili è doveroso ringraziare anche in presenza di disfunzioni. La indubbia buona volontà, il doversi destreggiare tra esigenze degli atleti e severissime normative pubbliche sono fatti che hanno creato problemi importanti all’organizzazione che ha fatto molto e questo va riconosciuto.
Però far fare un tampone prima dell’imbarco aereo e basta anzichè aggiungere un secondo tampone molecolare 8 ore prima della partenza è stata cosa grave conoscendo bene la pesante situazione sanitaria.
Il non sollecitare ATP, WTA e Federazioni a organizzare voli in partenza riservati eslusivamente agli atleti e tecnici è stata una dimenticanza grave.
Capisco che sia facile criticare e parlare con il “senno di poi” però i dirigenti di alto profilo devono sforzarsi di prevedere il peggio, se poi il peggio non si verifica tanto di guadagnato !
Spero , in quanto mi pare continui a tirare una brutta aria, che tutti abbiano imparato da questa vicenda per il futuro.
@ TifosoDelGrandeNovakDjokovic(ex SlamdogMillionaire) (#2703459)
Per esempio da quelli che hanno trovato i topi in albergo. Ricordi?
Bravo Tiley. I lamentosi alla fine sono stati zittiti e tutto si è svolto regolarmente.
Gli altri chi? Gente come Paire?
Io rimango dell’idea che aver consentito quarantene differenziate sia stato un errore. Ma mi rendo conto che nella sua posizione è tutto più difficile.
Un Craig Tiley ENORME per il tennis e o sport in generale.
Grazie grazie grazie !!!!
I complimenti sono stati fatti da quelli che sono andati molto avanti nel torneo o addirittura lo hanno vinto. Gli altri o si sono lamentati o sono stati zitti perché hanno preso comunque un sacco di dollari, ma non ripeterebbero certo l’esperienza per un 250 o un 500. 🙄
Mi unisco al ‘Grazie Craig’ di mr Mazzoni.
Per favore potreste pubblicare le dichiarazioni di Djokovic sulla next gen? A me hanno fatto molto ridere perch÷ nonostante voglia essere il buono (Djokovic) ha fatto dichiarazioni da Villain, ma ha anche detto che probabilmente il momento della next gen sta arrivando