Coach Atp dell’anno: Piatti è in lizza
Non c’è solo Jannik Sinner, che proverà a coronare la sua ottima stagione col premio di giocatore che ha compiuto i maggiori progressi nel 2020. Nella lista dei candidati agli Atp Awards c’è un posto anche per il suo allenatore, Riccardo Piatti, in lizza per il prestigioso premio di miglior coach dell’anno. Il vincitore verrà annunciato a metà dicembre, con il tecnico comasco che si contenderà l’oscar con gli allenatori di quattro top-10 della classifica mondiale: Gilles Cervara (coach di Daniil Medvedev), Juan Ignacio Chela (Diego Schwartzman), Nicolas Massu (Dominic Thiem) e Fernando Vincente (Andrey Rublev). Ma dato che a scegliere il quintetto dei candidati sono stati gli stessi allenatori del Tour (che successivamente eleggono anche il vincitore), già essere fra i papabili è un grande riconoscimento per il lavoro svolto. Un lavoro che nel caso specifico dell’accoppiata Piatti-Sinner va ben oltre ciò che si vede nel circuito mondiale. Perché alle spalle di Riccardo c’è un intero staff che si muove ogni giorno al Piatti Tennis Center, secondo un metodo sviluppato in anni e anni d’esperienza. E perché l’esplosione di Sinner non è altro che la prova dell’efficacia di un percorso rimodellato di continuo secondo le esigenze di tanti altri aspiranti campioni, che hanno individuato nella struttura di Bordighera il luogo ideale dove gettare le basi della propria carriera.
“Più che della mia candidatura – dice Piatti – sono contento che gli altri giocatori abbiano indicato Sinner fra i possibili vincitori del premio di Most Improved Player of The Year. Dopotutto, specialmente a certi livelli, il successo di un coach dipende dai risultati di chi allena, quindi mi fa piacere che fra i candidati ci sia pure Jannik. Per lui sono ancora gli anni della formazione, quindi il mio compito è solo quello di farlo lavorare il più possibile, e guidarlo in questo mondo nella maniera corretta. Io faccio l’allenatore da 40 anni e ho le idee chiare: questo premio mi farebbe piacere, ma non cambierebbe il mio lavoro”. Tradotto: per fargli togliere i piedi da terra ci vuole ben altro, ma è indubbio che, di riflesso, la sua candidatura fra i migliori coach Atp del 2020 sia una certificazione di qualità dedicata all’intero ‘modello Piatti’, che da qualche anno ha trovato casa al suo Tennis Center di Bordighera. “Abbiamo tantissimi ragazzini – continua –, e ci diamo un gran da fare per farli crescere come si deve. La formazione di giocatori e allenatori resta al primo posto, e l’obiettivo è solo quello di alzare sempre di più la qualità del nostro lavoro. Se vincerò il premio? Non credo. Per adesso – chiude – Sinner non ha ancora raccolto i titoli dei giocatori allenati dagli altri candidati”. Tuttavia Jannik è anche – e di parecchio – il più giovane di tutti. Segno che c’è ancora tanto tempo, per crescere e per vincere.
TAG: Jannik Sinner, Riccardo Piatti
Piatti in lizza mi stizza!
@ Alberto Bonimba (#2669646)
Dopo l’aperitivo non si sa… come va a finire quindi per sicurezza un quarto d’ora di palleggio
“Palleggerei” con la gnocca e berrei l’aperitivo con Jannik!!
Quella dove la metti e’ un valore aggiunto ….anche se non e’ oro tutto quel che luccica e’ sempre un bel vedere !
L’aperitivo !
Ma mica metteranno una segretaria ciospa dai 😛
e se hai due opzioni: 1) bere un aperitivo con la gnocca; 2) scambiare due palleggi per un quarto d’ora con Jannik, che fai?
Sarebbe un tormento scegliere. Per fortuna non mi troverò mai in questa situazione
Premio di coach dell’anno sarà dura, ma Js potrebbe vincere quello di giocatore più migliorato…Piatti chiari, amicizia lunga!
Gli Atp Awards sono come i Music Awards, non contano nulla. Nella musica valgono i dischi di platino e nel tennis valgono i tornei vinti. Comunque un bel quadretto all’entrata del Piatti Center è sempre un bel vedere, personalmente se ci entrassi, per prima cosa guardo se la segretaria è gnocca o no.
Lo meriterebbe Piatti il premio.
Ok, Medvedev ha vinto le Finals e Thiem ha giocato 2 finali slam vincendone una…quindi sicuramente i loro coach hanno dei meriti. Thiem e Medvedev sono pero’ giocatori gia formati che avrebbero ”nell’anno 2020 preso in esame ” probabilmente conseguito gli stessi risultati anche se avessero avuto altri allenatori…perche sono tennisti gia formati e maturi.
Piatti invece, nel 2020 ha fatto un CAPOLAVORO di FORMAZIONE E COSTRUZIONE di un talento, e per questo meriterebbe maggiormente il premio.
se vince il premio, Piatti a Nick Bollettieri ci fa un baffo