Dalila Spiteri: “In Italia tantissimi tornei Challenger ma zero eventi femminili. Si sono scordati di noi”
La ventitreenne Dalila Spiteri, attuale numero 585 del ranking WTA in singolare (nell’ottobre di due anni fa si è spinta sino alla posizione numero 456), ha rilasciato una lunga intervista al portale TennisSicilia. La giocatrice originaria di Licata, classe 1997, ha trattato diversi argomenti: dai protocolli attuati nei tornei ITF alle problematiche derivate dai pochissimi eventi femminili sul suolo italiano, passando per gli obiettivi futuri e le principali differenze da chi disputa costantemente i tornei WTA.
I protocolli ITF e le differenze con la WTA: “Gli organizzatori hanno sempre cercato di far rispettare le regole in tutti i modi, ma era paragonabile a quando vai al bar e ti danno l’igienizzante per le mani. La miglior organizzazione c’è stata a Trieste, Tarvisio e Grado mentre negli altri tornei eravamo lasciate un po’ allo sbaraglio: tra di noi c’era paura, ma per risparmiare era necessario prendere una camera tripla. Tutta la giornata si stava separate per paura di contagiarsi, ma con sole tre docce nello spogliatoio non c’era altra scelta: ci si doveva lavare per forza, no? Nei tornei WTA le giocatrici sono tutte super controllate com’è giusto che sia visto che in quel caso parliamo di giocatrici professioniste, ma parlando di vite umane siamo tutte uguali“.
Il problema del ranking e i tornei ITF da $15.000: “Stando fuori dalla Top-200 WTA i tornei sono sempre gli stessi e i guadagni non ci sono. Che tu sia numero 800 o numero 300 non cambia nulla perché non sei nessuno. Il ranking mi era pesato un po’ ad inizio anno perché sono scesa molto in classifica e quindi facevo fatica ad entrare dei tornei: a me importa più la categoria dei tornei rispetto al ranking, spero di poter fare un salto oltre gli ITF da $15.000. Quest’anno ne ho vinto uno, ho fatto semifinali e quarti: in un anno, un anno e mezzo spero di lasciar perdere queste manifestazioni per uscire dal limbo“.
Differenza uomini-donne nell’organizzazione dei tornei in Italia: “Nell’organizzazione di tornei in Italia c’è molta differenza tra uomini e donne. Si giocano tantissimi tornei Challenger ma al femminile c’è zero. Si sono scordati di noi, sembrava che il virus colpisse solo le donne. Noi italiane, quest’anno, non sapevamo come andare avanti: a parte Martina Trevisan al Roland Garros, anche altre tenniste forti non entravano da nessuna parte perché non c’erano tornei“.
TAG: Circuito ITF, Dalila Spiteri, Intervista, tennis italiano
@ Ueda (#2655312)
Che 3.2 sei?!???
Scherzi a parte. Stendò a crederci.. nel mio circolo la 200 wta non vince con un 2.8
@ Palmeria (#2655481)
Eppure è semplice.
1) nella vita non contano solo i soldi
2) ci sono delle cose che vale la pena sostenere anche se l’interesse degli sponsor e del main stream non è elevato
3) basta leggere i commenti di alcuni soggetti in questo forum per capire che le donne vengono più considerate per il loro aspetto che per le capacità tennistiche
proprio zero non direi,
vero che ne sono stati cancellati una dozzina di tornei (circa 14 mi pare) prima di Agosto,
ma dopo ci sono stati
Cordenons
Trieste
Tarvisio
Grado
tutti di fila
poi Ortisei
e a dicembre c’è Selva Val Gardena
OK sono tutti piccoli tornei, ma sono 6 tornei femminili post lockdown in Italia,
mentre in Germania nello stesso periodo si sono tenuti solo 2 tornei
e poi si è tenuto pure il WTA di Palermo.
Fa 21 tornei femminili che erano programmati in Italia, dei quali due terzi erano programmati durante il lockdown e sono saltati questa volta.
Ma per i risultati abbastanza scarsi degli ultimi 2 o 3 anni non mi pare male, magari tra un paio di anni torneranno risultati più continui e non solo qualche acuto come il quarto a Parigi della Trevisan e quello a Wimbledon della Giorgi. Ottimi risultati ma troppo sporadici per generare vera attenzione
Spiteri dice chiaramente una verità talmente lapalissiana che molti fanno finta di ignorarla, quasi quasi nemmeno lei se ne rende conto, quando afferma:
“Nei tornei WTA le giocatrici sono tutte super controllate com’è giusto che sia visto che in quel caso parliamo di giocatrici professioniste”
Solo al livello WTA, ed in parallelo al livello ATP, challenger inclusi, si può parlare di professionismo, e anche in quel caso solo per il migliori.
I tornei ITF sono falsamente etichettati come professionistici solo perché elargiscono delle (piccole) somme in denaro, poi ne deriva che giocatori e giocatrici che li frequentano si “sentono” professionisti, anche se non guadagnano nemmeno per pagarsi i viaggi e poi pretendono di essere trattati come lavoratori autonomi.
La ITF aveva cercato un paio di anni fa di fare un minimo di chiarezza, ma si sono ribellati tutti i tennisti. La verità è che a questo livello tutti i giocatori sono dilettanti, che non è termine dispregiativo, significa solo che giocano per diletto, sostenuti finanziariamente dalla famiglia o da amici, ma non sono assolutamente in grado di mantenersi col tennis. Ricevendo delle somme in denaro si potrebbe al più parlare di semi-professionismo, ma dilettante è più appropriato.
Ma se non vinciamo uno Slam da 50 anni…..posa il fiasco
Non capisco ci azzecchi la parità tra sessi in questo caso!
Se il tennis maschile è molto più seguito di quello femminile, è giusto che nel primo girino più soldi e ci siano più tornei. Allora cosa dovrebbero dire le donne del calcio, basket ecc ?
Secondo me ci vorrebbero in generale una riforma. Dare più valore ai punti ITF. Parlo più che altro dei 15.000 e dei 25.000. Ovvio che aumentare i montepremi sia veramente difficile,però alzare i punti nom è per nulla difficile. Altrimenti, senza una possibilità come capita nei challenger italiani che danno tanti punti, o si è delle campionesse o per salire dai 15000 k è dura. Perché è così. I 15000 sono per le nuove tennis te o quelle locali, ed i 25000 spesso sono molto competitivi per pochissimi punti. Io non faccio mai differenza di genere, ma se andasse a capo della WTA una donna a cui sta a cuore la situazione, le cose possono cambiare. Altrimenti…
Questa cosa non è vera del tutto. Io che sono 3.2 ho giocato spesso contro una ragazza del mio stesso ranking. La maggior parte di volte vincevo io, però la differenza non era molta. Un 3.1 maschio vale una 2.6/2.7 femmina. Purtroppo, perché a me piace tantissimo il tennis femminile e fin quando esisterà(o forse è meglio dire fino a quando esisterò io) lo continuerò a guardare, hai abbastanza ragione(non perché non voglia che tu abbia ragione,però 🙁
@ Puffo65 (#2654905)
Quello che dici è giusto: allora anche le altre nazioni dovrebbero organizzare più tornei oppure mettere un tetto massimo di tornei per limitare il movimento italiano che adesso, anche a livello politico, è diventato una potenza
I tennisti e le tenniste guadagnano perché sono attori di un circuito itinerante che produce spettacolo e genera introiti. .Gli attori ( tennisti, tenniste ) migliori guadagnano ovviamente di più e giocano in palcoscenici migliori . Funziona così in tutti i campi
È una verità inconfutabile
in italia ci sono un po’ di challenger 80, quelli di livello più basso – adesso ci sono anche i 50 ma vabbé -, e quasi nessun challenger 125.
si fanno con un paio di sponsor locali, il comune che ti da una mano e un amico albergatore che ospita i giocatori.
è un problema di interesse mediatico, non c’entra nulla il sesso in se: il tennis fuori dai grandissimi nomi interessa zero, e il tennis femminile interessa molto meno di quello maschile perché è mediamente orrendo.
piuttosto, si chiedesse perché con il suo tennis non ha fatto come le turati
Che la parità tra i sessi sia ben lontana (spesso per colpa delle stesse donne) è un fatto e non si può che condividere la constatazione della Spiteri.
Vero è che il movimento femminile non attira molto pubblico e sponsor e nel mondo che ci siamo costruiti questo equivale ad avere pochi eventi di questo sport.
brutto dirlo.. ma i Toreniitf femminili vengono visti nei circoli, nella maggior parte dei casi, per valutare le qualità estetiche più che di gioco.. non è maschilismo.. ma è cosi.. una 2,2 femminile.. gioca mediamente come un 3.1 maschio.. un livello che sei vede abitualmente in un campo da tennis di un circolo qualunque.. negli ITF maschile.. ha sempre l’effetto WOW .. .. vale anche per gli sponsor.. nessuna polemica. non vorrei aver infastidito qualcuno.. ma purtroppo è cosi.. il mercato.. dice questo..anche se a me non piace…
La miglior organizzazione c’è stata a Trieste, Tarvisio e Grado…..tutto in Friuli !
Sono i tanti Challenger in Italia che hanno creato un movimento tennistico maschile a livello mondiale. Senza Challenger avremmo 1 max 2 giocatori in TOP 100 come negli ultimi 30 anni. Le donne Italiane non hanno questa possibilità e si vede il risultato. Movimento quasi inesistente.
La crescita del movimento è stata spinta da un gran numero di Challenger organizzati in Italia. Vado un po’ a memoria ma secondo me il numero dei Challenger italici dal 2010 al 2015 è molto aumentato, e questo è stato di grande spinta x il movimento. Faccio un altro esempio: in sud America un giovane promettente non trova tornei vicino a casa e deve avere grosse risorse per trasferirsi in Europa. E il movimento è calato moltissimo.
@ roberto (#2654839)
e quando c’erano Schiavone, Pennetta, Vinci, Knapp ecc. il movimento maschile dove era? Ma mi faccia il piacere….
succedeva lo stesso quando c’erano Schiavone-Pennetta-Vinci-Errani e al maschile solo Fognini e Seppi a stento nei 30
Magari ti avessero censurato…
Condivido quando parla della penuria di tornei al femminile, non condivido affatto quando si lamenta degli itf da 15.000. Evidentemente in questo momento questo è il suo valore, se vince gli itf sale di ranking e avrà il diritto di giocare tornei più remunerativi
sai com’è ..il movimento maschile conta giusto quella ventina di top 200..
quello femminile??
Per forza….si faceva fatica quando c’erano Schiavone Pennetta errani vinci figurati adesso.organizzare un 100 mila donne è come un open maschile di basso livello
Dalila tu metti il dito nella piaga. In Italia il maschilismo e il pensiero misogeno è dominante. Per voi donne manco le briciole. Scandaloso. So cara redazione che verrò censurato ma la realtà è questa.