Roland Garros: Tsitsipas e Rublev, l’importanza della forza mentale
Ieri sera si è chiuso a Roland Garros il primo turno dell’edizione 2020. Uno dei dati più significativi è la complessiva “Caporetto” francese: solo 4 uomini al secondo turno, il peggior risultato dal 2000. Il rischio che nessun giocatore di casa arrivi agli ottavi è concreto, sarebbe il peggior risultato di sempre nell’Era Open. Il tennis in Francia è uno sport estremamente popolare, e dopo l’epoca d’oro di Tsonga, Monfils, Gasquet, Simon e via dicendo (è “solo” mancato uno Slam), lo spettro di un ricambio generazionale difficile è assai concreto.
Tra i vari temi di giornata, reputo assai importanti le rimonte da due set sotto di Stefanos Tsitsipas e Andrey Rublev. Che i due giovani talenti fossero in forma lo si era visto nella bella finale di Amburgo, disputata domenica scorsa e vinta al fotofinish dal russo. Ma che le condizioni di Parigi potessero stravolgere le loro sensazioni, anche. Amburgo è da sempre un torneo su terra particolare, quando era un M1000 si giocava spesso con freddo e umidità, ma le condizioni di Parigi quest’anno sono ancor più drastiche.
Rublev gioca un tennis in progressione, ma con molto punch, accelera eccome; è andato sotto perché Querrey è un vero bombardiere, ha approfittato a pieno del campo lento e del tempo “gratis” per arrivare sulla palla a sparare a tutta. Rublev a fine match ha dichiarato: “Subito dopo la finale di Amburgo siamo andati in albergo a ritirare le cose, quindi direttamente in aeroporto per volare a Parigi. Il giorno dopo mi sono allenato con il mio allenatore e oggi ho giocato la partita. In campo mi sono sentito completamente preso. Dal primo punto al match point ero come congelato, non potevo fare un passo, potevo solo colpire… Non mi era mai capitato di sentirmi così rigido. Comunque sono felice di aver vinto, sono “vivo” e ho un’altra possibilità per cambiare questa situazione, un’altra possibilità per mostrare un atteggiamento diverso, un gioco diverso. C’è molta strada per migliorare. Se prendiamo la partita di oggi, il mio atteggiamento è stato orribile, questo non accettabile, devo cambiarlo. Sono stato molto fortunato. Anche bravo a cambiare passo e vincerla, ma così non farò molta strada”. Un’autocritica che gli fa molto onore e che sottolinea come il russo abbia avuto la forza mentale per cancellare due set assai negativi e vincere rimontando. E’ anche il segnale evidente di un’ottima condizione atletica – nonostante il freddo e la rigidità di cui ha parlato – perché spingere la palla con grande forza per cinque tirati set è un bel segnale.
Completamente diverso l’avversario e l’andamento del match di Tsitsipas, ma anche nel suo caso ha pagato l’adattamento da Amburgo, con un solo allenamento prima dell’esordio nel torneo. E anche per lui, decisivo lo scatto mentale per reagire ad un match che pareva ormai compromesso. Ecco le parole di Stefanos: “Le condizioni erano molto diverse da quelle di Amburgo la scorsa settimana. Anche se ho iniziato bene, ad un certo punto mi sono come disconnesso nel primo set, qualsiasi cosa cercavo di fare non andava nella giusta direzione. Era pazzesco quello che stava succedendo, non riuscivo a trovare la via d’uscita, ma fortunatamente ho trovato soluzioni. Ho iniziato a pensare di più, ho analizzato il perché mi ritrovavo sempre a rincorrere. Dopo un po’ di elaborazione e riflessione, sono riuscito a sistemare le cose e a far ripartire il mio gioco. Il passaggio da Amburgo a Parigi è stato difficile per me. Le palle sono diverse, la superficie è diversa. Tanta pioggia. Mi ci è voluto del tempo per adattarmi, ho capito durante la partita che quando ho iniziato a rientrare nel terzo set sapevo che non era finita. Nel momento in cui ho visto che le contromosse funzionavano, mi sentivo sempre più a mio agio in campo. Tutto è nel cervello, nella mente, il proprio tennis dipende dal modo in cui affronti la situazione e cerchi di fare il tuo gioco. Sono felice di aver vinto ma soprattuto di aver trovato soluzioni che mi hanno aiutato a giocare meglio”.
Chissà quanta strada faranno nel torneo Rublev e Tsitsipas. Entrambi, per motivi diversi, non sembrano a proprio agio con questa combinazione di terra e palle. Però il tennis fantasioso del greco potrebbe diventare molto efficace se riuscirà ad esser propositivo, usare il tocco per rovescio in back, smorzate e attacchi in avanti chiudendo di volo; al contrario se resterà attendista a fondo campo sarà facile preda di un rivale più potente. Rublev ha il “punch” per chiudere il punto anche su questi campi lenti, ma sarà costretto a prendersi moltissimi rischi e spingere sempre e comunque, quindi dovrà tenere un livello altissimo.
Vedremo che accadrà per loro nel torneo. Di sicuro questo primo turno vinto soffrendo e rimontando da due set sotto è un segnale di crescita mentale importante.
Marco Mazzoni
TAG: Andrey Rublev, Francesi, Marco Mazzoni, Roland Garros 2020, Stefanos Tsitsipas
senza capacità di concentrarsi su ogni punto e determinazione a vincere, non si diventa tennisti professionisti.
poi c’è chi ha qualità biomeccaniche tali da rendere questa capacità più evidente o semplicemente meno soggetta a strappi emotivi: un giocatore che attua un gioco molto vario e rischioso tende a giocare più sui nervi suoi e dell’avversario rispetto a un giocatore che esprime un tennis continuo, ma questo non vuol dire che il primo sia meno concentrato e meno capace di stare in un partita del secondo.
@ Elio (#2614053)
Beh la traduzione non mi torna, anche perché ha poco senso..infatti la traduzione italiana esatta è “noi adoriamo adesso chi vedremo in futuro”. Tratta credo della fede che ti chiede di amare e adorare in vita chi vedremo poi, che ci azzecca con i due e la tua previsione? Se invece hai una spiegazione diversa..
@ Marco (#2613978)
“Che cede facilmente a stati di tensione e di impazienza, emotivo” definizione dal vocabolario della lingua italiana per “eccitabile”, quindi confermo, Rublev è eccitabile, non commento oltre la tua interpretazione tendenziosa..solo un consiglio, prima di fare certe uscite, controlla la tua conoscenza della lingua italiana, evidentemente molto scarsa, oltre alla conoscenza della giusta misura nelle cose, per evitare figure meschine.
Korda , ci avevo visto g
Quello che vedremo adesso, crederemo e adoreremo.
Insomma ASSAI!
@ Luca Martin (#2613868)
Ma questa è la ragione per la quale il russo non è mai decollato secondo me.A Ottobre compie 23 anni…
ah, Rublev si eccita di più?
Grande! Però traduci per i non latinisti. 🙂
@ Luca Martin (#2613868)
Rublev è sempre indiavolato è vero , mentre Tsitsipas qualche sonnellino se lo concede …comunque per me entrambi non andranno lontano Quem videbimus nunc credimus et adoramus
Quoto in pieno!
Io dico Rafa o Nole a tutti gli altri do un 5% di possibilità.
Il gioco di Rublev è da forsennati, tira tutto con gran veemenza e dispendio di energie. Non conosco i suoi precedenti al RG, ma con un gioco così, opterei per un percorso non molto lungo.
Ruud(come Scw) sembra in gran forma e difficilmente i terricoli la perdono durante una belle serie di tornei, quindi non mi stupirei di vederlo andare avanti, anche se non ho guardato il tabellone che ha.
Storicamente Nadal dovrebbe trovarsi meglio su terra più lenta, certo ha giocato pochino…
Ruud lo considererei più un outsider. Sarei più sorpreso da Shapovalov, ad esempio. Considerata la superficie, ovviamente. Nishikori no, al momento non può far troppo.
Comunque non capisco se siano “outsiders e sorprese” per la vittoria finale. In tal caso, personalmente toglierei anche Cecchinato.
Se sono solo nomi che per te possono far bene (tipo quarti), allora okay. Ma toglierei comunque Nishikori.
PERCENTUALI VITTORIA ROLAND GARROS:
DJOKOVIC 35%
NADAL 30%
THIEM 30%
ZVEREV 5%
HALEP 30%
MUGURUZA 30%
AZARENKA 25%
S.WILLIAMS 10%
altre 5%
Fra i due direi che la forza mentale appartiene più a Rublev,dotato anche di un temperamento più eccitabile ma tosto, Tsitsi purtroppo nelle fasi finali tentenna, credo però che gli sarà utile, per superare questo limite, macinare partite (ovviamente riportando rassicuranti risultati positivi come ieri) dopo il letargo del lockdown, che sicuramente non ha giovato a nessuno
@ Elio (#2613749)
Credo che le condizioni di gioco giocheranno un ruolo importante. Ho visto ieri sera Dimitrov finire un match, in più relativamente semplice, completamente esausto. Pensa poi che rotto le corde di 4 o 5 racchette nel corso della partita.
Vincerà chi saprà soffrire ed adattarsi meglio a queste condizioni anomale. Quindi la resistenza ed il mentale saranno ancor più importanti del solito.
Io dico Djoko, che ha obbiettivamente un tabellone più favorevole.
Quella forza mentale che ha impedito a Fognini di essere un campione. Spero che Berrettini, Sinner e Musetti, la dimostrino, perché senza quella puoi giocare a tennis in modo divino ma non puoi arrivare in fondo alle partite difficili e ai tornei lunghi e faticosi come quelli del Grande Slam
L’argentino non lo metterei tra gli outsider. E’perfettamente in grado di battere sia Thiem che Nadal. Per me e’uno dei principali favoriti per la vittoria finale.
Per me tra i top vedo meglio Djokovic e Thiem.
Questo non vuol dire che Nadal non vincerà, ma la vedo più dura.
Poi per i nostri : Sinner, Berrettini e Cecchinato. Incrociamo le dita.
Outsiders : Schwartzman, Zverev, Shapovalov, Rublev, Tsitsipas.
Sorprese : Ruud, Wawrinka, Nishikori.