Marion Bartoli e la replica di Paire e Auger Aliassime sugli Us Open
Felix Auger Aliassime e Benoit Paire hanno reagito alle dichiarazioni di Marion Bartoli, la quale sostiene che i campioni degli US Open si renderanno conto, dopo aver vinto la manifestazione, di non aver davvero vinto un torneo del Grand Slam come gli altri.
Il canadese e il francese (quest’ultimo già famoso per alcuni scambi di battute con la connazionale) hanno lamentato la mancanza di coerenza nelle dichiarazioni della campionessa di Wimbledon 2013, che ha vinto quel titolo senza affrontare nel suo cammino nessuna top 15.
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Bartoli ha ragione da vendere …
dichiarazioni improvvide di una ex giocatrice che non ho mai trovato un esempio di sportività e che ribadisce di non poterlo essere. Succede…
Decisamente no,non è la stessa cosa vincere uno Slam grazie a una finale tra outsider,e vincere uno Slam con diversi campioni in meno in partenza.Perchè nel caso della vittoria della Bartoli a Wimbledon,le top player c’erano tutte,e se si sono fatte battere prima,innanzitutto va a loro demerito mentre al contrario,va tutto il merito alla francese per aver vinto quella finale contro una tennista comunque forte,e il fatto che la Bartoli fosse quella meno emozionata,è un altro punto a suo favore,direi.Mentre uno Slam vinto con alla partenza diversi campioni di meno,ti da comunque,a mio avviso,l’impressione di aver vinto uno Slam “zoppo”.
Grandissimi, l assenza di giocatori forti ai nastri di partenza o nel cammino effettivo di chi vince è la stessa identica cosa e questa la Bartoli’ avrebbe dovuto ricordarselo bene visto il suo percorso nella vittoria di Wimbledon ( affrontare una Lisicki emozionata o una Williams non è affatto la stessa cosa )
@ Emanuele (#2576682)
Si e’vero,fu’nel 2007,ma ha sempre dimostrato di avere una certa predisposizione per la superficie,fino al 2013 ha battuto tante tenniste di nome,Flipkens,Stephens,Pennetta,Henin,Jankovic,Dementieva,Kerber,Hantuchova,Serena Williams,Azarenka,Stosur,
Kvitova,Safarova,Svitolina e molte altre buone tenniste.
Poi per vincere uno slam la componente fortuna ci vuole sempre,anche se ti chiami Serena Williams.
Bartoli non aveva fatto finale l’anno prima, ma qualche anno prima. Per il resto, sicuramente è stata “fortunata”, e quello fu un Wimbledon abbastanza strano, più del solito. Ma quelle due settimane giocò benissimo
Muah ah ah, capitain!
ahahah! 🙂
Abbiamo pronte le uova e le arance da tirarvi adosso !!!
C’è gente che rosica a veder che si giocherà lo Us Open, persino da spettatore/spettatrice.
Anche io avevo fortissimi dubbi sulla ripresa dei vari eventi sportivi (campionato di calcio e champions in maggior modo).
Ora mi sono ricreduto.
È proprio vero il detto che lo spettacolo deve continuare.
C’erano tutte non era un torneo diventato poco attendibile,poi sappiamo che spesso top player non sono in grado di vincere,ma il prodotto finale esce comunque sempre dal meglio,la Lisicki a Wimbledon era tennista da top 5 per dirne una,tra la l’altro la Bartoli evava fatto finale l’anno prima quindi non propio una uscita dal nulla,sull’erba poi il ranking conta fino ad un certo punto perche superficie atipica dove si gioca 3 settimane e molte specialiste varrebbero la tp 10 per quelle settimane,l’unica fortuna e”stata che ad incontrare Serena sia stata Sabine che e’peso massimo ma le altre top 10 con quella Bartoli avrebbero fatto la stessa fine.
La Bartoli non ha tutti i torti: dovesse vincere Nole, per esempio, già me li figuro i tifosi di Federer parlare di “slam minore” e altre amenità…
Un applauso a Paire!