Australian Open e lo stato d’emergenza dichiarato ieri
In un momento in cui la stagione tennistica sta ancora cercando di salvare i due tornei del Grand Slam rimasti nel 2020 (Wimbledon è stata cancellata), i dubbi sulla fattibilità degli Australian Open sono già tanti in questo momento. A cinque mesi dalla data prevista per l’evento e in un momento in cui ci sono ancora enormi restrizioni di viaggio per i cittadini che vogliono andare in Australia, il numero di casi a Melbourne, città che ospita gli Australian Open, continua a crescere. Questa domenica ci sono stati 671 casi – un nuovo record.
Il governo di Victoria, lo stato di Melbourne, ha dichiarato ieri lo “Stato di Emergenza”, ordinando la quarantena obbligatoria, con rare eccezioni per chi deve fare acquisti di beni di prima necessità. Se gli Australian Open si disputassero oggi non si giocherebbero.
Ricordiamo che in Australia è pieno inverno con temperature molto basse. A gennaio, quando la stagione tennistica prenderà il via, saremo al culmine dell’estate.
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In Australia si giocherà l’anno prossimo. Quando arriva il caldo da quelle parti, ma oramai un po’ dappertutto a quanto pare, sopravvivere per un virus sarà molto complicato.
Sul peggio è passato in USA, direi di no, la Birx ieri pomeriggio chiedeva alla gente di indossare la mascherina anche in casa (ah, gli eccessi americani!).
Sull’Australia, dicevamo: questo virus mette in estremo risalto i comportamenti individuali, se saranno globalmente virtuosi possono uscirne meglio di altri.
E poi leggi casi come questi:
https://www.abc.net.au/news/2020-08-04/victoria-police-concerned-sovereign-citizens-amid-mask-assault/12522332
che conferma una volta per tutte che certe persone non sono fatte per vivere in mezzo ai propri simili in una società che prova a darsi delle regole.
@ M@ssimo (#2571833)
Come? Non lo sai che DEVI parlare solo male degli u.s.a., e solo benissimo dell’Italia?
E guai a confrontare i tassi di mortalità!
a parte che la popolazione americana è 5,5 volte quella italiana (non 7), basta leggere le statistiche di USA e Brasile dell’ultimo mese per dire che sono completamente nel pieno della pandemia, altro che in fase calante, e questo per colpa delle (dis)informazioni date dai loro rispettivi presidenti … semmai non ha senso cancellare Madrid e far giocare a New York
Quindi la necessità di continuare a vivere e lavorare si traduce nel dare false informazioni? Proprio per tornare ad un livello più vicino possibile alla normalità si deve conoscere come affrontare il virus: molte cose ancora non si sanno ma che il caldo sia un deterrente è un errore. In Australia si giocherà se adotteranno le giuste azioni contenitive, non certo aspettando il caldo.
@ Tennis_Lover (#2571746)
Beh, considerando che la popolazione degli Stati Uniti è circa 7 volte quella dell’Italia, i loro 1300 corrispondono a 200 scarsi dei nostri. E quando in Italia toccammo questo livello tutti quelli che contano dicevano che il peggio era passato, fase due, la ricetta italiana e quanto siamo bravi…
Ora, che la situazione non sia ancora proprio rosea ok, ma un pò di coerenza non guasterebbe.
@ Tennis_Lover (#2571746)
A maggio i morti giornalieri erano il doppio….
lascialo perdere, non sa nulla di questo virus, pare che viva su Marte
ma ogni tanto ti capita pure di accendere il cervello e scrivere cose sensate?? 68.000 nuovi casi positivi e 1.300 morti al giorno e tu ti inventi che negli USA il peggio sia passato? ma si cosa si basano le tue “valutazioni”?
È un errore, molto comune nei media, valutare la gravità della situazione per il covid-19 in base alla severità delle misure di contenimento adottate.
Vero che in un mondo normale le due cose sarebbero correlate, situazione grave = misure severe, situazione non grave = misure leggere, ma non è così.
Abbiamo stati che adottano misure insignificanti a fronte di situazioni gravi (USA) ed altri che per situazioni marginali ricorrono subito a provvedimenti severissimi, come Cina ed in questo caso Australia.
Le due dimensioni, situazione e provvedimenti, andrebbero tenute ben distinte.
Ma cosa ne sai di quello che succederà a gennaio prossimo? Dammi 84 numeri del superenalotto che mi gioco gli altri 6 va
@ Bibi (#2571626)
Beh anche in USA nonostante gli errori e le sottovalutazioni, la situazione non è più drammatica come qualche mese fa. Non è nemmeno tranquilla, e in certi stati si può definire ancora di emergenza, ma credo si possa dire che il peggio è passato. Pur con i protocolli molto severi che conosciamo, lo slam a New York si può organizzare e salvo brutte sorprese lo organizzeranno.
Tutto lascia presupporre che in Australia a gennaio la situazione sarà più tranquilla. Dovessi scommettere, punterei sullo svolgimento dello slam e pure con il pubblico (magari a capienza ridotta).
Temperature molto basse no, avrà un clima simile a quello di Palermo, in ogni caso sicuramente la stagione meno calda crea condizioni più favorevoli al virus, anche perchè la gente sta più al chiuso.
@ jerrydrake (#2571578)
Quindi non viviamo più?se non trovano vaccino?
Se fanno come gli americani no. Questo maledetto virus richiede una responsabilità nei comportamenti personali che molti non hanno; se poi i governanti sono bislacchi abbastanza da farne oggetto di divisione politica, la frittata è fatta.
Comunque sull’Australia sono moderatamente ottimista, il tempo gioca per loro: per Gennaio sicuramente non avremo vaccini, ma anticorpi monoclonali già in produzione forse sì. Anche offrissero protezione per brevissimi periodi, sarebbero sufficienti per organizzare questi eventi in completa sicurezza.
Ah ecco perchè stanno crescendo tanti casi ora, e cmq sono numeri ridicoli rispetto il nostro continente. Buon per loro essere così distaccati
Vedo lontani eventuali agganci e il superamento dei 20 slam di Re Roger. Il tempo passa e i tornei saltano, e il fisico invecchia. La nuova generazione avrà tutto da guadagnarci, quando si riprenderà con la normalità che eravamo abituati. La classifica subirà dei cambiamenti.
Arrivando più preparati dell’emisfero nord (per il semplice fatto che ci arrivano dopo), dovrebbero essere in grado di gestire meglio il picco invernale. Per gennaio prossimo saranno perfettamente in grado di ospitare lo slam.
Ancora con questa storia che in estate il virus non si propaga? Non mi risulta che in Florida o in India siamo in pieno inverno, eppure in queste zone c’è un record negativo ogni giorno! La situazione mondiale è drammatica, prendiamone atto, speriamo migliori ma non sarà certo il caldo a sistemare le cose