Matteo Berrettini sulla proposta di Novak Djokovic: “non è una cosa obbligatoria: io preferisco aiutare situazioni più complesse, come un ospedale, una famiglia in difficoltà, piuttosto che un tennista”
Il piano di aiuti di Djokovic ai tennisti in difficoltà? Con Nole ci siamo scritti, non è una cosa obbligatoria: io preferisco aiutare situazioni più complesse, come un ospedale, una famiglia in difficoltà, piuttosto che un tennista”. Non ha dubbi Matteo Berrettini sulle priorità in questo momento.
Dichiara ancora l’azzurro all’Ansa: “Ci sono tanti giocatori che hanno bisogno di aiuto e vanno in rosso – aggiunge l’azzurro n.8 Atp all’ANSA – Il progetto è una cosa molto positiva per il tennis e dimostra che i giocatori tengono anche ai colleghi delle retrovie” aggiunge il tennista italiano.
TAG: Emergenza Coronavirus, Matteo Berrettini
Per quanto ne so io, la maggior parte dei tennisti e tenniste in difficoltà sono ragazzi con le spalle coperte da papà imprenditore o simile. Credo che in un momento di emergenza come questo ci siano persone che hanno più bisogno di loro.
@ M@ssimo (#2553547)
Giuste osservazioni, effettivamente o la redazione ha impostato male il commento di Berrettini o lui si e’ contraddetto. Questa pandemia sta dando un colpo pesante all’economia e quindi in tanti, in diversa misura, stanno soffrendo per questo. Se Nole si è mosso per sostenere i colleghi in difficoltà ed è stato sensibilizzato al problema, vuol dire che effettivamente non tutti navigano in buone acque ed esiste una reale esigenza di solidarietà, che ovviamente verrà valutata a seconda dei casi. Poi nessuno credo sia obbligato ad aiutare colleghi o altre istituzioni o categorie, ma la propensione alla generosità difficilmente si accompagna a troppi distinguo o sottigliezze o commenti.
sono daccordo.
Ritengo anch’io in certe occasioni il silenzio è d’oro. Probabilmente non si capiscono bene le intenzioni di chi fa una proposta che per altro non è preclusiva di altri tipi d’intervento. Qui non è un problema d’immagine ma di sensibilità. Io ci stó ma preferisco fare qualcos’altro non credo che possa sortire stupore, ma incoerenza si.
@ E.le (#2553600)
Commenti da applausi!
Aiutare i più bisognosi, giustissimo, ma anche dare una mano ai colleghi in difficoltà: non mi sembrano due cose incompatibili.
Nel nostro piccolo, non è che dare un po’ di spiccioli ai senzatetto ci impedisce di finanziare, che so, associazioni caritative.
Insomma, ovviamente sempre forza Berrettini, però mi sembrano argomenti un tantino pretestuosi.
berretini ha perso un occasione per stare zitto, il grande totò diceva “ci sono uomini e ci sono caporali” 🙂
A Berretto i soldi non glie li levi nemmeno con la pistola!In tutta sincerità al suo posto magari sarei uguale; però ci risparmi la favoletta agli aiuti ai bisognosi!
Mi dispiace doverlo sottolineare ma il contributo richiesto ai Thiem e ai Berrettini rispetto anche solamente ai guadagni 2019 è pari a quello che potrebbe chiedermi un povero ai bordi di una strada. Incontrandolo potrei anche scegliere di non dargli due spiccioli…ma rispondergli …preferisco aiutare i poveri in Africa….sarebbe pura idiozia in rapporto alla cifra in gioco…
Dai mandrake basta con la tua crociata contro Thiem e quelli che la pensano come lui. Meglio dare i soldi a quelli che hanno VERAMENTE bisogno. I giocatori di future e challenger la magggior parte sono dei bamboccioni viziati che hanno dietro una famiglia ricca. Sono turisti di tennis che si illudono di essere professionisti. Pseudo giocatori, che vadano a lavorare e fare i maestri di tennis invece di elemosinare i soldi( che vergogna i ricchi che chiedono l elemosina). Poi nello sport vige la legge che se io muovo tanti soldi allora merito di guadagnate tanto. Un torneo di future quanti soldi muove? Quanti spettatori chiama? Ci sono tornei under 12 che hanno più spettatori
Standing ovation per te!
@ M@ssimo (#2553547)
Nn ha detto che nn ritiene opportuno, ha detto che preferisce aiutare persone più bisognose….che è tutto un altro discorso rispetto a quello che hai (non hai) capito tu
Quando si capirà che un ospedale e una famiglia in difficoltà si aiutano in primo luogo pagando le tasse nel proprio Paese, l’Italia sarà un posto più bello.
Poi, chi può fare beneficenza che la faccia pure…
o è schizofrenico, o serve il collegamento tra le 2 dichiarazioni opposte. Detto ciò, un po’ troppo benaltrista. Sicuramente ci sono situazioni più gravi, per carità, ma non si capisce bene che cosa c’entrino in questa faccenda
Banana joe
Quoto in pieno banana home!
Unendo i due paragrafi dell’articolo verrebbe fuori qualcosa del tipo: il progetto è positivo perchè tanti tennisti hanno bisogno di aiuto, ma io non ritengo opportuno contribuire.
Un pò contraddittoria come cosa, no?
A me viene il dubbio che pubblicare “collage” di dichiarazioni estrapolate dal contesto, qualche volta possa portare a stravolgere il pensiero di chi viene intervistato.
Ragionamento che ovviamente non esclude che invece lui sia effettivamente “confuso”…
Gli aiuti non devono venire dai tennisti, devono venire dall’atp e dall’itf.
Poi se anche altri tennisti vogliono partecipare ben venga.
Non devono essere obbligati ad aiutare i colleghi perché se giochi a tennis non fai la fame.
@ DYLAN1998 (#2553501)
Chiaro!
@ Mandrake. (#2553528)
Sì infatti hai ragione! Sono stati più furbi di thiem che nn è stato politicamente corretto! Ma la sostanza è al mio parere la stessa.
@ luchador (#2553479)
@ luchador (#2553479)
Sì infatti dice” io preferisco aiutare altre situazioni…” No non lego da nessuna parte” capisco tennista in rosso uguale famiglia in difficoltà”..quella te la sai inventata tu..poi credo sia inutili offenderlo di montanaro perché credimi che berrettini si sogna il livello di thiem…per me la sostanza nn cambia e penso sia valido fare con i propri soldi quello che meglio gli pare!
Ma perché si deve sempre criticare chi ha il coraggio di dire le sue opinioni. Chissà quanti la pensano come lui è stanno zitti. Io che ho 80 anni e sono non una ricca pensionata ma ho di che vivere darei il mio aiuto a quelli più poveri ma penso che anche l ultimo tennista guadagna più di me.E come ha detto qualcuna per fare “solo ” tennis e non guadagnare molto deve avere alle spalle una famiglia che di certo non è bisognosa. Detto ciò apprezzo quello che fanno i tre big a altri
Serve una ridistribuzione dei montepremi a vantaggio dei futers e challenger. Questa carità una tantum mi sa di ipocrisia. Soprattutto dagli slam.
Più o meno è la stessa linea di Pella.
“E’ bello che ci sia”
“progetto è una cosa molto positiva per il tennis e dimostra che giocatori che ci tengono ai colleghi delle retrovie”
In entrambi i casi c’è la forma impersonale, cioè manca il soggetto.
Chi sono questi tennisti che devono contribuire? E quanto devono contribuire per compensare quelli che si rifiutano?
Come ho già scritto un paio di volte il contributo personale dei top100 è una parte minima del Relief Programme, che a mio avviso si farà lo stesso. Già Djokovic, se non sbaglio, ha detto che le cifre che aveva stabilito erano indicative (e ora inizio a spiegarmi perché).
E’ chiaro quindi che non saranno i Thiem, Berrettini o Pella a bloccare il programma. Però non fanno una bella figura davanti all’opinione pubblica degli appassionati.
Thiem nel frattempo ha partecipato a una maratona che devolve la tassa d’iscrizione (sicuramente al di sotto dei 1000 dollari) e partecipa ad un torneo nazionale che lo vedrà al 90% vincere 150.000 dollari.
Berrettini si è trasferito fiscalmente a Monte-Carlo, e ora si rifiuta di contribuire con 30.000 euro ad un fondo per i tennisti in difficoltà.
Ovviamente ognuno è libero di gestire i propri soldi come crede, ma io non sto leggendo di nessuna opera di beneficenza a cui i 3 tennisti hanno intenzione di donare cifre simili o comunque consistenti, come loro hanno tenuto a precisare idealmente.
Al di là di questo, io ricorderei le parole di Marchenko: “non siamo noi [tennisti di bassa classifica] a riempire gli stadi, ma senza di noi il tennis non esisterebbe”.
Ed effettivamente non mi pare che Berrettini, Pella e Thiem siano passati dal circuito junior a quello ATP, anzi…, ma forse sono io a ricordare male.
Come tutti i tennisti italiani appena e’ diventato forte si è montato la testa !
Possono dire quello che vogliono ma c’è sempre stata e c’è una forbice troppo elevata tra i guadagni dei top 80 e gli altri. La cosa triste è che sembra quasi che un top 300 debba elemosinare qualche soldo dai megasupertop tennisti in the world. Il discorso è che il sistema è iniquo e quello che dovrebbe essere una cosa normale si trasforma in beneficenza fastidiosa.
I tennisti super mega top possono continuare a fare beneficenza con chi stracavolo vogliono ma quel che è da modificare è la fetta di torta che si trangugiano stramaledettamente. Si tratta di importi irrisori per ognuno che il sistema dovrebbe rimodulare per unequita’ che ora non c’è. Fossi uno che bazzica intorno alla trecentesima posizione sarei molto incazzato perché oltre a vedermi non assegnati i corretti emolumenti mi sentirei come se dovessi chiedere l’elemosina da chi ogni anno ottiene montepremi troppo sbilanciati verso di loro.
È come se nel calcio mentre Ronaldo guadagna quello che vuole un giocatore del Lecce a fine stagione arrivi a coprire a mala pena le spese, così non va, c’è il rischio che i genitori non investano più sui loro figli nel tennis, a volte con enormi sacrifici, e il tennis professionistico rimanga un affare per i pochi che vorranno fare beneficenza per chi vogliono loro…
E’ vero che ci sono tanti giocatori che vanno in rosso, ma questi giocatori hanno anche una famiglia dietro che evidentemente è capace di sostenere le loro spese. Basti pensare ad Ocleppo che ha il patrigno che è Tommy Hilfiger. In sostanza, bisogna porre dei paletti e analizzare caso per caso
@ luchador (#2553476)
C’è di diverso che Mischa Zverev è il numero 257 al mondo, ha guadagnato più di 5 milioni in carriera ed ha la residenza a Montecarlo. E non penso che il fratello non gli possa dare una mano.
Uno che dice una cosa del genere non ha nemmeno idea di cosa sia la difficoltà…
Già solo chi gioca a tennis per divertimento non si può quasi definire in difficoltà.
Figurarsi un tennista professionista anche se 3 4 o 500 al mondo
@ luchador (#2553479)
Ma va là. Ha espresso lo stesso pensiero di Thiem, in maniera un tantino diversa.
Che poi abbia specificato che questo “fondo” è una cosa positiva, okay. Faccio notare che Thiem non ha detto il contrario.
Ahahahahahahahahahah!
Pretendo di leggere gli insulti che avete riservato a Thiem.
E immagino cne smetterete di tifare pure lui, no? 😆
Ovviamente sono d’accordo con Matteo Berrettini.
Non vorrei esagerare, ma secondo me 90 dei primi 100 son d’accordo con loro, ovviamemte in pochi lo dicono..
Se la poteva risparmiare, si è un tantino montato la testa
Il problema stava a monte dell organizzazione, giusto come dicono alcuni trattenere dai montepremi una parte per il fondo comune dei tennisti in difficoltà, purtroppo chi più chi meno ha ragione tra i tennisti, anche thiem da un certo punto di vista. Speriamo questa tragedia serva a istituire nuove regole nei montepremi. Il montepremi Challenger e future sono ridicoli, e tennisti bravi c’è ne sono tanti che lavorano sodo.
L’aggettivo povero è difficile da assegnare a un tennista che viaggia per il mondo e gioca challenger/futures
Quello che aggiunge dopo ( all’Ansa ) in realtà ridimensiona non poco quanto dichiarato in precedenza…
All’inizio infatti dice che ci sono situazioni complesse più meritevoli di attenzioni come ospedali e famiglie in difficoltà…
Con quello che aggiunge dopo all’Ansa, Matteo capisce che: tennista in rosso = famiglia in difficoltà e ammette che l’iniziativa di Nole è importante e dimostra che i giocatori ci tengono ai colleghi che stanno nelle retrovie….
Mi sembra molto diverso da quanto espresso da quel montanaro ignorante di Thiem, che si era espresso in termini rozzi sia nella forma che nella sostanza denotando ”chiusura mentale” su tutta la linea
Io rimango dell’idea che se lo si vuole fare(e ho dubbi a riguardo) sia più equo destinare una percentuale del montepremi dei tornei ad un fondo di ridistribuzione. Se oggi non si gioca ed esiste una cassa nelle associazioni professionistiche, si peschi da lì e poi le si rimpinguino una volta ripreso il circuito, se non esiste, non penso sia molto difficile ottenere un a linea di credito temporanea per delle cifre del genere…come se un impiegato statale chiedesse un prestito di 500€…..
Ma il tennista povero, tra la n250 e la n300 che guadagna gli spicci tra challanger e futures, smettendo di lavorare per mesi cosa ha di diverso dalla ” famiglia in difficoltà ” ???
Ecco un altro che adesso subirà una lezione di moralità dagli “Indinnatih”di Live Tennis .
Fa niente che abbia detto parole di buonsenso , che si possono condividere o meno . L’importante ora sta solo all’ andare addosso a chiunque esca dalla massa e non si conformi al pensiero unico .
Anche pella la pensa così…
Più o meno quello che ha espresso thiem..un tantino più elegante!
@ frafra (#2553467)
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Grande berretto, adesso avanti con gli indulti