Sport a porte chiuse negli USA, si lavora per la ripartenza. Spiraglio anche per il tennis?
Siamo in piena Pandemia da Covid-19, ma ormai in tutto il mondo si studia e si programma una ripartenza. Dalle scuole (dovrebbero aprire a breve in Germania e Austria) alle attività produttive, e pare anche lo sport, ma a porte chiuse e con controlli rigorosi. Questo il parere espresso ieri da Anthony Fauci, esperto di immunologia statunitense che sta consigliando il (discusso) presidente Trump in questo delicatissimo 2020.
Lo sport, negli USA e non solo, è uno dei motori dell’economica mondiale, oltre che animare la passione di tutti noi. Per questo riprendere l’attività dello sport Pro è considerata una delle tante priorità, nonostante la situazione sanitaria sia ancora molto precaria e la gente continui ad infettarsi e morire, negli USA e nel mondo. Interrogato sul tema sport Pro, Fauci ha risposto: “Ripartire già quest’anno? Esiste una strada: mettere le squadre nei grandi hotel delle città dove vuoi giocare, e disputare le partite senza tifosi, nessuno va allo stadio o arena. Sarà necessario testare i giocatori ogni settimana, come già fanno ora. Bisognerà controllarli uno per uno, e assicurarsi che non si infettino a vicenda o nelle loro famiglie. In questo modo lo sport sarà sicuro e si potrà ripartire. Non vediamo l’ora di tornare a vedere una partita di basket, baseball o football, non possiamo farne a meno. Qua entrano in gioco le trasmissioni televisive: ci sarà un sostanziale aumento degli ascolti per tutto lo sport, questo porterà più introiti sia alle emittenti televisive che alle squadre e il sistema starà in piedi, consentendo agli spettatori di godersi le varie partite”.
Seguendo questo parere “autorevole” (almeno negli USA), le varie leghe professionistiche statunitensi hanno infittito i contatti e programmi per una ripartenza, con varie declinazioni a seconda degli sport. La lega di basket NBA per esempio aveva già proposto da tempo di terminare la stagione regolare interrotta qualche settimana fa in sede unica (probabilmente Las Vegas), e così terminare in estate la stagione 2019/2020.
E il tennis? La situazione è più complessa per il discorso viaggi, e l’impianto di Flushing Maedows ricordiamo che è attualmente un grosso campus medico a disposizione dei sanitari che seguono l’emergenza. Ma visti i propositi di Fauci, il nostro sport si potrà inserire in questo filone? Potremo forse vedere gli US Open a New York, o magari in un’altra sede, a porte chiuse e con i giocatori super controllati durante il torneo, come gli addetti e tutto lo staff necessario a far funzionare la complessa macchina di uno Slam?
Francamente l’ipotesi ad oggi sembra un po’ fantascienza… ma seguiremo la faccenda con attenzione, sopratutto se qualche sport riuscisse a riprendere prima del tennis, osservando i loro metodi e organizzazione. Per il tennis l’unica via sarebbe quella, probabilmente, di un “parco chiuso” di giocatori, che dovrebbero arrivare per tempo nella sede del torneo per la necessaria quarantena e controlli (…ma i voli?), allenarsi con un team molto ristretto, esser sottoposti a controlli continui prima di scendere il campo e durante il torneo. Il tutto a stadio vuoto, con le tv a trasmettere i match in tutto in mondo. Il Canada per esempio ha già chiuso ad ogni manifestazione estiva, tirandosi fuori dalla mischia. Al contrario in Austria a breve si potrà tornare ad allenarsi… la situazione è molto fluida, e diversificata da paese a paese. Per uno sport assolutamente globale come il tennis, non è la situazione ideale.
Tutti abbiamo voglia di riprendere, tornare a vedere i nostri amati campioni in campo… Ma moltissimi giocatori, per esempio Nadal ieri sera in una video conferenza con Pau Gasol, si è detto assai scettico su qualsiasi ipotesi di tornare in gara finché non sarà diffuso il sospirato vaccino contro il Covid-19 e ritrovare la sicurezza di muoversi, e vivere, in tutto il mondo. Non resta che vivere alla giornata.
Marco Mazzoni
TAG: Donald Trump, Emergenza Coronavirus, Fauci, Marco Mazzoni, Nadal, NBA, sport USA, Usa
@ stefano (#2546573)
Si facciamo anche 2024….
Ci sono sempre state ma la frequenza sta aumentando e non è un caso. I motivi sono molteplici ma si possono riassumere con una parola:uomo. I salti di specie di agenti patogeni da animale a uomo sono sempre avvenuti (anche la peste lo era) ma stanno aumentando perché la popolazione sta aumentando (a dismisura) con tutte le conseguenze che ciò comporta:deforestazioni, urbanizzazioni selvagge, sconvolgimenti climatici, allevamenti intensivi necessari per sfamare miliardi di persone (pensa all’influenza suina o l’aviaria) e chi più ne ha più ne metta. Poi la globalizzazione e la facilità degli spostamenti rende più facile e veloce il propagarsi dei contagi tra i vari continenti e il gioco è fatto. Siamo in troppi in questo mondo. Siamo mal distribuiti e soprattutto viviamo secondo un modello socio-economico che evidentemente non è più sostenibile. Consiglio a chi è interessato a queste tematiche il film-documentario Antropocene. Non parla di virus in particolare ma vi da un’idea di quello che stiamo combinando a questo pianeta
Secondo me per quest’anno il tennis non ripartirà, se ne riparla per il 2022
Tutte le recenti pubblicazioni in materia evidenziano che non solo non siamo alla fine dell’epidemia ma che il prosieguo, se non gestito alla perfezione, ha tutte le possibilità per rendere il recente passato una passeggiata.
Un virus che si è già diviso in 3 ceppi con caratteristiche differenti a seconda della popolazione, con una caratteristica simile a quella dell’HIV, cioè di attaccare il sistema immunitario e altre che sembrano emergere man mano che il virus si diffonde nei paesi più poveri senza opposizione.
Qualunque biologo lo sa, un virus RNA è instabile e più vasta la popolazione che infetta maggiori le probabilità di mutazioni, minore la possibilità di avere un vaccino unico e stabile.
Gli anti virali dedicati, che peraltro non ci sono (il Remdesivir è in fase di test) sono comunque medicinali tossici o estremamente tossici che vanno assunti sotto stretto controllo medico insieme ad altri medicinali che servono a ridurre gli effetti collaterali in un rincorsa senza fine.
Inoltre e soprattutto non eliminano tutti i virus, come gli antibiotici sono una palestra per selezionare all’interno della popolazione di virus quelli più resistenti. Se i batteri impiegano anni o decenni per acquisire resistenza, i virus impiegano molto meno in quanto si replicano a velocità maggiori.
A oggi l’unica reale metodologia che limita la diffusione è quella super tecnologica e super invasiva dei diritti della privacy in atto in Cina, Corea e Singapore tutti paesi che comunque hanno episodi di infezioni di ritorno o generate da asintomatici presenti nella popolazione autoctona.
In Cina e Singapore ogni spostamento è tracciato da una app sul cellulare, i dati vengono elaborati in tempo reale, l’individuo viene allertato della presenza di infetti nella zona da lui frequentata.
A Singapore con nome e indirizzo della persona infetta. Chi spegne il cellulare o lo lascia a casa viene individuato e gli viene applicato un braccialetto elettronico inamovibile.
Non essendo comunque nè ora nè mai possibile fare esami sierologici al 100% della popolazione ripetendoli periodicamente, dispongono di software per il tracciamento dei più probabili cammini di diffusione dei focolai epidemici costruiti su una tecnologia che noi non abbiamo, punto.
Il personale sanitario, para sanitario e tecnico dedicato alla gestione di un sistema così vasto e complesso è numericamente pari a un esercito, qui non c’è, punto.
Se il fondamento di questi sistemi non è stato sviluppato negli anni o decenni precedenti la possibilità di farlo ora in pochi mesi è semplicemente zero. Al massimo si può chiedere (pagandolo) di poterne disporre a qualche multi nazionale.
Il tennis ripartira’ ? Indubbiamente Si
Sara’ sicuro ? Indubbiamente No
Saluti
Prima bisognerà consentire l’accesso ai campi per poter riprendere un minimo di pratica in tutta sicurezza: ad esempio se Fognini e Pennetta possono giocare con uno stendino a mo’ di rete non vedo perchè non possano farlo su un vero campo, così come i non pochi che possono giocare con un familiare convivente, quindi senza rischiare nulla di più che stando insieme in cucina.
Poi, a tempo e modo debito, potrebbero venire incontri amichevoli di prossimità, seguiti da qualche attività regionale, che non comporti né l’uso di mezzi di trasporto pubblici né il soggiorno in albergo, mentre per l’attività internazionale ci vorrà tantissimo tempo.
Non ultimo il tema dell’antidoping: non so se in questo periodo i tennisti, ed in generale gli atleti, sono sottoposti ai consueti test “off competition”, se fossero stati sospesi a buon senso bisognerebbe attendere almeno sei mesi (per analogia col caso di rientro in attività) prima di disputare regolari tornei di alto livello, come dire che l’anno sarebbe andato.
Magari si potrebbe prendere in considerazione di eseguire contestualmente ai test antidoping anche test relativi al Covid-19, una volta codificatone uno universalmente valido, ed inserirne l’esito nel già esistente “passaporto biologico”. Da valutare.
Si sono io il complottista.
Potrebbero anche partire subito con Trump da raccattapalle!!! E passando asciugamani!!!
@ SlamdogMillionaire (#2546474)
Potesti darci anche un tuo parere sul perché ci siano state tante emergenze sanitarie internazionali in pochi anni? Casualità? Globalizzazione? Degrado ambientale? Ci sono sempre state ma non si sapeva? Niente di tutto questo?
@ il capitano (#2546446)
Sbaglio o tu eri quello che credeva al virus confezionato in laboratorio?
Comunque, rispondendo alla tua domanda, a mio avviso nulla al momento è prevedibile. Siamo in una situazione fluida, il virus è soggetto alle leggi di natura e dunque è inevitabile abbia più mutazioni. Il ceppo euro-americano rispetto al cinese ne costituisce un caso, ma di ceppi ce ne potrebbero essere diversi, difficile quantificarlo. Al momento non è chiaro se eventuali mutazioni possano incidere sul sua indice di contagiosità, pertanto diverse sono le incognite . Le ricerche sono intense. È ovvio che più si conoscerà del covid e dei meccanismi di replicazione migliori saranno le strategie vaccinali.
Guarda fare previsioni per il futuro con questo virus è sparare quasi alla cieca. Infatti anche tutti gli illustri virologi che vanno in tv non le fanno. Secondo me finirà che bisognerà fare un vaccino all’anno come per l’influenza ma chi può saperlo? Una cosa però è certa: oltre a questa del covid19, in pochi anni abbiamo avuto 5 emergenze sanitarie internazionali (le varie mers, sars ecc). Ne arriveranno altre. Potranno essere robe tipo zika di cui qui non ce ne siamo praticamente nemmeno accorti oppure virus anche peggiori di questo sars cov2. Immaginati per esempio un virus con la letalità dell’ebola e che a differenza di questo si trasmetta attraverso le vie aeree come il sars cov2. Cosa potrebbe succedere? Quindi sarà bene fare tesoro di questa epidemia in modo che alcune cose a livello globale cambino radicalmente. Di più nin zò
@ il capitano (#2546446)
Mi permetto…
l’influenza nostrana ha un numero di mutazioni/anno di circa 25 , il COVID19 (studi ad oggi) di circa 12, questo dovrebbe rendere la possibilita’ di arrivare ad un vaccino (con validita’ annuale) leggermente piu’ semplice.
E’ anche vero che il vaccino influenzale ha una efficenza di circa il 70%…. vedremo
Saluti
Secondo me si comincerà a luglio con le dovute cautele. Leggevo che il covid19 si sta modificando “geneticamente” e diventerà covid20, in pratica dovremmo convivere con questo “mostro” in continua evoluzione e non credo che passeremo la vita con maschere e guanti. In pratica se facciamo il vaccino per covid19 non saremmo immuni da covid20. Gli utenti Adimari e SlamdogMillionaire che sono gli utenti più conoscitori della virologia cosa possono dirci a riguardo? Grazie per un ulteriore approfondimento.
“In base ai calcoli riportati da Cnbc. il totale di posti di lavoro persi a causa della pandemia negli Usa ha superato i 22 milioni”
Io mi auguro che lo sport (in sicurezza) riparta il prima possibile ma direi che al momento gli stati uniti hanno problematiche piu’ serie a cui pensare..
Saluti
in USA si assiste al braccio di ferro tra Fauci e Trump. le ragioni della scienza contro quelle dell’economia, del profitto.
Temo che il buon Fauci stia perdendo terreno.