Novak Djokovic: “Sono pronto a giocare, ma dovremo aspettare ancora dei mesi”
Novak Djokovic, numero uno al mondo, era nello stesso programma radiofonico “Onda Cero” in cui Rafael Nadal parlava delle sue esperienze in quarantena. Il serbo ha conversato in spagnolo ed ha parlato di quando riinizierà la stagione 2020.
“Sono pronto a giocare, ma dovremo aspettare ancora dei mesi prima di iniziare con il tennis. In questo momento mi sento grato di passare questi mesi con la mia famiglia, passare del tempo di qualità con le persone a cui tengo. Non è sempre così, perchè in genere passiamo molto tempo viaggiando da una parte all’altra del mondo”, ha dichiarato il vincitore di 17 titoli del Grande Slam.
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7 commenti
Intanto oggi, da videocassetta da me registrata, mi sono rivista la semifinale di Wimbledon 2014 Dimitrov-Djokovic dove il Bulgaro, a tratti sontuoso, stava per far precipitare il Serbo nel baratro. Ma niente! Dimitrov quel giorno giocava divinamente, Djokovic, al contrario, prendeva certe stecche…però alla fine vinse lui.
La capacità di Djokovic di rialzarsi e vincere ogni qual volta il punto diventa decisivo è sempre stata qualcosa di sovrumano, come purtroppo noi che tifiamo Federer sappiamo bene.
@ PingPong (#2546350)
Come ho detto sono consapevoli di essere privilegiati e lo dimostrano facendo beneficienza. Ma credo che anche i tennisti oltre i 50 non siano in braghette di tela rispetto ad una marea di lavoratori pari età che davvero si ritrovano oggi fortemente e in tanti casi drammaticamente penalizzati
@ PingPong (#2546350)
Infatti come ho detto i primi a saperlo sono loro..sarebbe patetico se piangeressero miseria essendo loro consapevolmente dei privilegiati. Ma non credo neanche che i tennisti oltre i 50 siano in braghette di tela, rispetto ad una marea di lavoratori pari età o peggio ancora in cercche veramente vivono momenti drammatici con u
I tennisti normali,vedi Australia, cercano di pensare a una ripartenza almeno a livello statuale. Nulla di scandaloso anzi…
Grazie .. sono multimilionari…i problemi sono per tennisti fuori dai primi 50
Rafa giustamente dichiara che ora come ora il problema non è certo il tennis che passa in ultimo piano, nonostante il suo interesse personale, e si dimostra più saggio di tanti “tifosi” agitati che ipotizzano fantomatiche ricalendarizzazioni. Nole altrettanto giustamente recupera l’aspetto positivo dello stop ossia godersi moglie e figli che normalmente vedono poco il padre pur essendo in età delicata. Riescono entrambi ad anteporre valori umani prioritari rispetto ad una egoistica esclusiva attenzione alla loro carriera che del resto ha già dato loro soddisfazioni e sicurezza economica
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