40 anni fa McEnroe diventava n.1 del mondo
3 marzo 1980. Esattamente 40 anni fa, John McEnroe diventava n.1 del mondo per la classifica ATP a 21 anni e 16 giorni. Vi rimase in totale per 170 settimane (in 14 diverse fasi) fino all’8 settembre 1985, e strappò anche il record come primo tennista ad esser n.1 sia in singolare che in doppio (lo era diventato il 23 aprile 1979).
Fu il quinto giocatore a diventare n.1 dall’introduzione della classifica redatta al computer: Ilie Nastase, John Newcombe, Jimmy Connors e Bjorn Borg i primi quattro. McEnroe è al settimo posto per numero di settimane trascorse in vetta alla classifica (dal 1973). In carriera ha vinto 77 tornei in singolare (e 78 in doppio, quando ancora il doppio lo giocavano tutti i campioni). Ma il record più significativo della sua carriera resta quello della stagione 1984, quando nell’arco dell’anno vinse 82 match perdendone solo 3, con una percentuale di vittorie del 96,5%, la migliore di sempre per un tennista nella storia dell’ATP Tour.
Oltre ai numeri, il vero impatto di McEnroe nel tennis resta il suo tennis inimitabile, quella velocità e tocco che lo rese un vero artista con racchetta. Qualcosa mai visto prima, a partire dal movimento del suo servizio fino alle volee acrobatiche, passando per colpi da fondo campo giocati di puro timing, quasi senza una “canonica” apertura. Irascibile, “rumoroso”, irrispettoso, il suo atteggiamento in campo e le sfuriate diventate leggendarie hanno costruito un personaggio superiore, icona del tennis e dello sport.
In questo passaggio della sua autobiografia, McEnroe racconta il suo discusso comportamento in campo: “Di me si diceva che ero l’unico tennista in grado di migliorare il proprio gioco infuriandosi. Qualcuno riteneva che i miei eccessi d’ira fossero deliberati per sbaragliare i miei avversari. Non è vero, ho sempre pensato che se un avversario non era in grado di sopportare i miei accessi d’ira forse aveva sbagliato mestiere. Prendete Borg, ad esempio. Nel 1979 a New Orleans eravamo 5 pari al terzo ed io cominciai ad andare in escandescenze. Borg mi fece cenno di avvicinarmi alla rete. Il mio pensiero fu: ‘Dio Mio, cosa ha intenzione di fare adesso? Mi vuole dire che sono lo str**** più grande che sia mai esistito?’. Invece mi passò un braccio attorno alle spalle mormorando: ‘Va tutto bene, rilassati. È una bellissima partita!’ Ed eravamo 5 pari al terzo! Mi fece sentire molto speciale. Non pensò che il mio atteggiamento avesse lo scopo di turbare lui. Ero fatto così, un po’ picchiatello”.
Marco Mazzoni
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Non c ‘è mai stato nessuno come lui e mai ci sarà un altro JOHN Mc ENROE
Onestamente, definire McEnroe con questi due soli epiteti non soltanto non gli rende merito, ma dimostra anche che probabilmente non l’hai mai visto giocare. Io sono giovane e mi mancano i match dal vivo, ma mio padre ha registrato tutte le sue più belle partite e ancora oggi non tolgo mai la videocassetta dal lettore finché non termina il match. John non annoiava, era istinto, era grande talento, era intelligenza di un istante… era in sintesi quanto è necessario per giocare a tennis: incoscienza, tempestività, scaltrezza, acume. Senza queste peculiarità la racchetta è come una serie di accordi fatti sempre con la stessa nota. Certo, se ne sai fare uno farai molto bene anche tutti gli altri e probabilmente avrai successo, ma è l’uscita dalla zona di conforto che dà luogo allo spettacolo, è quando scopri che pizzicando due corde contemporaneamente o velocemente in successione o con una lunga pausa in mezzo si ha la magia del sorprendente.
John McEnroe, Marco Pantani, Gilles Villeneuve… dopo di loro i rispettivi sport per me non hanno più avuto lo stesso gusto
Il giocatore più spettacolare della storia del tennis… E x molti anche il più forte come picchi di qualità tennistica.. guardatevi i primi 2 set della Finale del Roland Garros contro Lendl e avete il TENNIS a 360 gradi.
Me too!
Esatto.
Quando si avvicinava alla rete, con il dritto completamente aperto, il tempo si fermava perché non c’era nessuno sul campo o sugli spalti che poteva dire cosa sarebbe successo.
Già, nel 1984 era “compatto e rapidissimo” saettava verso la rete come un raggio laser e poi sentenziava con quei movimenti minimi che toglievano qualsiasi possibilità di capire cosa stesse facendo.
Credo che incontrare Lendl o Borg fosse difficilissimo perchè facevano quello che sapevi fare anche tu, ma molto meglio…sempre meglio di te, ma incontrare Mc era come entrare in un territorio sconosciuto dove riuscivi a capire quello che stava facendo solo con un 15 di ritardo.
John, un grande senza tempo. Ci ha dato emozioni che i campioni di oggi non riusciranno mai. Che bei tempi
@ 1234567890 (#2530740)
Uno dei giocatori più splendidi da vedere giocare della storia
Nadal e Djokovic possono vincere tutti gli slam che vogliono ma non si avvicineranno mai al livello di Mac
Anche a me!
Uno dei più antipatici e maleducati di sempre …
96,5% di vittorie in stagione con più di 80 match giocati è una statistica allucinante. Non è che Djokovic vuole questo record? 🙄
Lunga vita a John, mi ha fatto innamorare del tennis.
Il suo talento è stato immenso tanto quanto la sua maleducazione.
You cannot be serious!!!
si vero ma aveva un difetto credo non abbia mai insultato un arbitro di sedia….
Sì il discorso del Goat è abbastanza fine a sè stesso, con un’altra testa Mac avrebbe vinto molto di più, ma le emozioni valgono mille titoli. E potremmo nominare Edberg, di giocatori in grado di vincere ed emozionare ce ne sono stati per fortuna tanti…
La finale con Lendl a Parigi secondo me è stata la più bella partita di tennis giocata nella storia. Peccato che John l’ha persa ma i primi due set sono stati tennis allo stato puro poi è calato fisicamente e Ivan lo ha demolito…
McEnroe conosceva solo la via della rete, dove nei tempi migliori diventava un muro. La sua velocità di raggiungere la rete era unica complice anche un movimento del servizio molto avanzato. Arrivato vicinissimo alla rete aveva una copertura completa.
Ma nel 1985/86 – anche prima del suo periodo sabbatico – qualcosa successe, perse quel niente di velocità/convinzione, cambiò pure aspetto fisico (droghe?). Tra l’altro con la Nike apparve subito più goffo rispetto agli eleganti colori di Sergio Tacchini. Da allora da fondo campo diventò molto più falloso e a rete sembrava che arrivasse sempre con quel attimo di ritardo decisivo. Non credo siano state le nuove racchette o gente come Becker e Lendl a toglierlo dalla vetta, ma un cedimento suo. Come al Roland Garros del 1984 quando si bloccò da solo a pochi punti dalla Coppa.
ero tifoso di bjorn ma non è possibile non ammirare i colpi geniali di john (a parte alcune sue censurabili diatribe con gli arbitri)
Wilson Jack Kramer e Sergio Tacchini, come Harley Davidson e Marlboro Man.
Ripensare a Mc mi fa capire quanto inutili siano le diatribe Goat .. alcuni campioni sono assolute icone inimitabili! Ancora oggi vedere come Mc giocava fa venire i brividi .. un talento incredibile, un modo di giocare talmente personale che nessun altro lo ha mai nemmeno imitato. Grandissima personalità infine e ancora oggi la si sente tutta!
Oh Jhon, quanto mi manchi!