Da Umago: Il resoconto di giornata. Salvatore Caruso “Finire così una bellissima avventura dispiace”
Un infortunio muscolare alla gamba sinistra dopo 51’ minuti di gioco nega a Salvatore Caruso la soddisfazione di approdare alla finale del ‘30. Plava Laguna Croatia Open Umag’. Niente da fare per il giocatore siciliano che aveva cullato a lungo l’ambizione di regalare all’Italia per il quarto anno consecutivo la sfida per il titolo del torneo inserito nel circuito ATP World Tour 250 series dopo gli exploit di Fabio Fognini (vincitore nel 2016), di Paolo Lorenzi (superato nel 2017 solo dal lucky loser Andrey Rublev) e del campione uscente Marco Cecchinato.
Il problema fisico si manifesta nell’ultimo game del primo set, spezzando gli equilibri di un confronto che Caruso aveva iniziato in maniera convincente, trovando un prezioso break già al terzo gioco (2-1) e poi difendendo il vantaggio fino al 5-3, ottenuto senza concedere alcun punto all’avversario. Il serbo Dusan Lajovic (testa di serie numero 4 e nei quarti superiore in rimonta allo sloveno naturalizzato britannico Aljaz Bedene) proprio in quei frangenti aveva comunque iniziato a salire di livello, vincendo tre game di fila e portandosi sul 6-5. Poi Caruso andava al servizio per agganciare almeno il tie-break ma, sullo 0-30, nella concitazione di uno scambio piuttosto vivace si infortunava all’adduttore sinistro. Inutile anche l’intervento del fisioterapista, nonostante il tentativo di continuare. Lajovic, contro un giocatore visibilmente menomato, non aveva difficoltà a chiudere in scioltezza gioco e set. L’italiano, dal canto suo, si regalava un ultimo guizzo, ripresentandosi in campo anche all’inizio del secondo set con il servizio a favore ma, limitato dal dolore e vincolato negli spostamenti, sceglieva la strada del prevedibile ritiro sul punteggio di 0-40 per l’avversario dopo un’ora esatta in campo.
Il commento a caldo di Salvatore Caruso: “Finire così una bellissima avventura dispiace – il suo esordio – ma non posso dimenticare tutti gli aspetti positivi di questa settimana. Anzi, sono quasi sorpreso che questo problema fisico non sia emerso prima in tutta la sua gravità. Certo – il rammarico del giocatore italiano – se fossi riuscito a chiudere il set, forse, le cose sarebbero andate diversamente, ma con i ‘se’ e i ‘ma’ non si arriva da nessuna parte- Domani parto per Amburgo dove mi sottoporrò a un’ecografia, ma sono comunque ottimista, perché in campo temevo qualcosa di molto più grave. Bravo Lajovic, ma io ho dimostrato di saper reggere bene anche a questi livelli e ora entrare semplicemente tra i Top 100 non mi basta più”.
Dusan Lajovic sceglie la strada della sincerità sportiva: “Se Caruso non si fosse infortunato – ammette – non sono sicuro che per me sarebbe stato facile portare a casa la partita. Lui aveva iniziato bene il confronto, ma poi la mia maggiore esperienza a questi livelli si è fatta sentire. Il match è cambiato e sono riuscito a ritrovare i miei colpi”.
Domani sera lo attende la finale contro il già qualificato ungherese Attila Balazs (proveniente dalle qualificazioni e in semifinale vittorioso in rimonta su Stefano Travaglia) che, nel tardo pomeriggio, aveva superato in due set il serbo Laslo Djere. Solo 40’ per chiudere il primo sul 6-2; altri 58’ prima di poter festeggiare, nonostante la reazione del serbo sul 5-2 per Balazs e persino due palle break non sfruttate per il possibile 5-5. Alla fine, il magiaro chiudeva i giochi per la passerella di domai sera al secondo match point.
Attila Balazs, a fine match, festeggia con moderazione l’accesso alla finale: “Per ora rimango ancora con la testa alla partita appena conclusa. Alla sfida per il trofeo penserò solo a partire da domani mattina. Sono ovviamente soddisfatto, anche per essere riuscito a esprimermi con aggressività. Il buon momento del mio avversario alla fine del secondo set non mi ha mai preoccupato. Ho giocato tante gare consecutive, ma mi sento fisicamente molto bene: sono reduce da un infortunio e perciò, paradossalmente, ho avuto molto tempo per allenarmi sulla resistenza e sull’esplosività”.
Che dispiaccia uscire per infortunio, sono d’accordo. Ma non parlarmi di bellissima avventura, perché, se tale la consideri, non crescerà mai. Nessuna avventura, è solo il tuo privilegiato lavoro, ca…volo!!!
Si può dire ca…volo, si?
@ Mauro Bernardin (#2391981)
no non sono daccordo per il semplice motivo che tu blocchi la circolazione in modo anomalo ed il blocco dell’irrorazione sanguigna sul muscolo non è benefica.un’altra cosa,e qui sono favorevole,sono le striscie elastiche(taping)poichè impediscono un movimento completo e preservano il muscolo senza interrompere la circolazione.ti ripeto che fin dai primi giorni mi faceva specie quel nastro e fatalità la gamba incriminata è la sinistra.
Beh, l’età, se da sportivi professionisti si diventa “cronici per l’età” che hanno (32 e 35, mi sembra) bisogna riconoscere il potenziale dannoso che lo sport può portare con sé.
Per questo bisogna prevenire e non esagerare, anche alla nostra (parlo per me, :-)) età.
Lo sport fa bene a prescindere, è ovvio che a livello professionistico il fisico viene stressato di più e quindi ci sono più rischi, cmq a parte Seppi e Fogna che hanno degli acciacchi un po cronici dovuti all’età gli altri sono ai primi infortuni rilevanti da un paio d’anni a questa parte, quindi per un professionista infortunarsi ogni 2-3 anni è una media più che accettabile.
@ guada guada (#2391958)
Una marea di tennisti usano queste fasciature: penso che lo faranno dopo aver consultato chi di dovere……
@ ItalyFirst (#2391915)
Lo sport amatoriale fa bene, ci sono le prove scientifiche. Lo sport ad altissimi livelli come il tennis è un massacro.
per quello che ne so,quella stringa stretta sotto il ginocchio sx non può certo aver giovato poichè blocca la circolazione e fa si che ci si possa infortunare per cattiva circolazione. non sono un mago ma lo pensavo già il primo giorno che l’ho visto.
Dai salvo 2 giorni di tecar e sei pronto a correre
A volte stirarsi un muscolo non è un caso, ma il frutto del lavoro ai fianchi del tuo avversario.
Maria Lourdes Carle?
Caruso stirato
Berrettini azzoppato
Fognini incerottato
Seppi infiltrato
Ceck devastato
E poi dicono che lo sport faccia bene… W il tennis dal divano!
Lourdes ha proposto la sua possibile candidatura per un torneo ATP.Main sponsor la Croce Rossa…
Per quanto riguarda Umago, dove passa Attila non cresce più l’erba, ma dove passa Dusan, non cresce più Attila. Credo che il serbo vinca il torneo croato.
Ieri, prima che Sabbo si infortunasse, aveva alzato il livello del suo tennis in modo esponenziale e pur giocando benissimo Caruso faticava a contenerlo.
Caruso sugli scudi. Peccato per il guaio muscolare ma ha dimostrato,se ancora ce ne fosse bisogno, che il suo tennis è cresciuto moltissimo e certamente potrà levarsi e levarci belle soddisfazioni.
E non dimentichiamoci neppure l’ottimo torneo di Steto e Sinner…Quando l’infermeria si svuotera’, torneremo a divertirci parecchio!