Da Milano: Renzo Olivo tra Nalbandian, i video e la voglia di rinascere
Vittima di una pesante crisi nel 2018, Renzo Olivo sta ritrovando se stesso dopo aver rischiato il ritiro. Cresciuto nel mito di Nalbandian, sta ritrovando sensazioni positive riguardando i video delle sue vittorie. Poca gloria per gli azzurri: vanno fuori Forti e un esausto Zeppieri.
Soltanto tre anni fa, Renzo Olivo viveva un momento fantastico. Batteva Jo Wilfried Tsonga ed era nel giro della squadra argentina di Coppa Davis, che proprio nel 2016 avrebbe vinto l’Insalatiera. Ma il tennis sa essere uno sport crudele e lo ha fatto uscire, crudelmente, dai radar più importanti. Lo scorso anno 16 sconfitte al primo turno, senza particolari infortuni, lo hanno fatto uscire dai top-500. Un disastro, per un ragazzo di talento (è nato a Rosario, stessa città di Lionel Messi) che aveva appena fatto in tempo ad annusare il tennis che conta. Oggi Renzo è numero 341 e spera che l’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (46.600€, terra) possa rilanciarlo nel lungo inseguimento ai top-100 ATP. “Era il mio obiettivo a inizio anno, ma oggi siamo a metà e sono numero 341 – dice Olivo dopo il convincente successo contro Roberto Cid Subervi – adesso devo limitarmi a pensare giorno dopo giorno, perché se guardo troppo in alto diventa pesante sul piano mentale. Vorrei dare il massimo: i punti e il ranking verranno di conseguenza”. Sul campo Grandstand ha lasciato appena tre giochi al dominicano, reduce dalla finale a Fergana e dunque in gran forma. “Non era facile perché avevamo giocato due volte negli ultimi quattro mesi, e l’ultima aveva vinto lui. In questi casi hai una pressione extra, non è la stessa cosa che aver vinto l’ultimo scontro diretto. Era lui ad avere un grado di fiducia in più – racconta Olivo – però ho ricordato la mia vittoria a Morelos, in cui avevo vinto facilmente. Mi sono concentrato su come avevo giocato e per fortuna ho messo in atto il progetto nel modo giusto”. Si è giocato sotto un sole cocente, con circa 35 gradi (e le previsioni parlano di un possibile aumento nei giorni scorsi). “Il clima era molto difficile – ammette l’argentino – faceva molto caldo e penso che fosse un po’ pericoloso. A un certo punto, dal caldo, mi si sono tappate le orecchie. Non è stato facile. Ho giocato solo un’ora e venti, pensa se fosse stato un match di tre set… secondo me era un po’ rischioso per i giocatori, ma la verità è che le condizioni sono uguali per tutti e bisogna giocare”.
FIDUCIA DA RITROVARE
Adesso sfiderà l’olandese Scott Griekspoor, numero 13 del tabellone. Vedendolo giocarepotrebbe ricordare il suo idolo David Nalbandian, sia pure a un livello più basso. “Grazie per il paragone! In realtà lui muoveva il gioco soprattutto con il rovescio, mentre a me piace comandare con il dritto. Però è stato un idolo… una volta l’ho incontrato, abbiamo mangiato un asado e guardato una partita di calcio a casa sua, a Unquillo. Però eravamo in tanti, una ventina di giocatori… Al contrario, conosco bene suo fratello Javier, che è stato il mio allenatore”. Lo scorso anno, tra una sconfitta e l’altra, Olivo era caduto in una crisi psicologica da cui non riusciva a uscire. È stato a un passo dal ritiro, ma nel momento peggiore ha ripreso a pensare positivo. “Va meglio sul piano mentale, però i risultati non ci sono ancora. Magari vinco un buon match e poi perdo il successivo 6-4 o 7-5 al terzo… sono partite che un altro grado di fiducia forse avrei vinto. Spero che Milano sia un punto di partenza per iniziare un processo positivo. Ci vuole pazienza, la buona notizia è che il livello è alto: oggi ho battuto un buon giocatore, adesso ne trovo uno altrettanto forte… ma ci vuole pazienza perché sono in palio pochissimi punti. La brutta notizia è che per arrivare tra i top-100 devi vincere moltissime partite”. Per ritrovare sensazioni positive, l’argentino si affida alla tecnologia. Tempo fa, un suo amico ha realizzato un video con una compilation delle sue vittorie più importanti. Ogni tanto lo guarda ancora. “Però preferisco guardare filmati di partite intere in cui ho vinto. È importante ritrovare un’immagine positiva: quando inizi a perdere, le buone sensazioni si dissolvono e tendi a dimenticare le cose migliori. I video possono essere molto utili per ricordarle”. Chissà che Milano, laddove l’Argentina si è già imposta due volte (Delbonis nel 2015 e Pella nel 2017) possa sancire la rinascita di un ragazzo che non vince un torneo da tre anni.
BABY ITALIA RIMANDATA: KO FORTI E ZEPPIERI
In attesa della sessione serale, non è stata una giornata positiva per gli azzurri: le nostre giovani speranze hanno raccolto pochi game contro avversari che sembravano alla portata. Ha un po’ deluso Francesco Forti, i cui risultati nelle ultime settimane avevano acceso un vivo ottimismo. Contro il dominicano José Hernandez-Fernandez non è mai stato in partita, soprattutto nei game di risposta. Seguito a Milano da coach Claudio Galoppini e supervisionato da Filippo Volandri, ha patito una palla un po’ troppo leggera. L’unico break è arrivato quando era in svantaggio 4-1 nel secondo, ma è stato un fuoco di paglia: 6-4 6-2 per Hernandez-Fernandez. Ha raccolto ancora meno Giulio Zeppieri: un po’ il caldo, un po’ le tossine accumulate a Parma (e non ancora smaltite) hanno premiato Alex Molcan con un doppio 6-1. Emblematico il facile smash sparato fuori di metri che ha dato il break di vantaggio allo slovacco nel secondo set. Per il ragazzo di Latina ci saranno altre occasioni. Nel pomeriggio c’è stato il match con in campo i giornalisti Carlo Annovazzi e Giovanni Battista Olivero, emersi dal “rodeo” aperto a tutti giocato un pao di settimane fa. Opposti ai professionisti Bonadio-Heyman, hanno fatto una discreta figura e raccolto un paio di game, arrendendosi 6-1 6-1. Un’esperienza che difficilmente dimenticheranno. Tra gli altri match, si segnala la vittoria di Alexandre Muller nel derby francese conro l’esperto Stephane Robert. Super programma per mercoledì: scenderanno in campo tutti i big, da Hugo Dellien (opposto a Riccardo Bonadio) a Tommy Robredo, passando per Paolo Lorenzi e il giovane Gian Marco Moroni, la cui performance è piuttosto attesa. Il tabellone si allineerà agli ottavi di finale.
TAG: Challenger Milano, Challenger Milano 2019
2 commenti
Mouratoglou li sa scegliere i suoi allievi..
https://www.espn.com.ar/video/clip/_/id/3290827
Glielo auguro ma a 27 anni o hai una marcia in più o la vedo impossibile rientrare pure nei 200