Roger Federer si commuove ricordando uno dei suoi primi coach: “La sua scomparsa mi ha letteralmente svegliato, in quel momento ho capito che avrei dovuto davvero lavorare duro” (VIDEO)
Roger Federer, detentore del record di titoli del Grand Slam, si commuove quando parla di Peter Carter, uno dei suoi primi coach, morto tragicamente nel 2002 in un incidente stradale.
Lo svizzero non è riuscito a trattenere le lacrime durante un’intervista diffusa dalla CNN e durante la quale ha ricordato Carter, uno dei suoi primi coach, morto nel 2002 a soli 37 anni in un incidente stradale in Sud Africa mentre era in luna di miele. “Mi manca così tanto, spero che possa essere fiero di quanto ho fatto. Sono certo che lui non avrebbe mai voluto che io sprecassi il mio talento. La sua scomparsa mi ha letteralmente svegliato: in quel momento ho capito che avrei dovuto davvero lavorare duro”.
Roger Federer's inspirational former coach died in a car crash on his honeymoon in 2002.
Nearly two decades on, Federer still gets emotional when he talks about Peter Carter.
Our exclusive interview: https://t.co/AJM6UXgt6H pic.twitter.com/g9aiylaKy8
— CNN Sport (@cnnsport) 7 gennaio 2019
TAG: Roger Federer
7 commenti
onore a Roger so cosa significa perdere un caro amico hai me, quando ci penso ho la stessa sensazione , comunque grande Roger…
Qui si vede la persona che è Roger Federer…chapeau!
Grande Roger ! La tua riconoscenza dimostra quanto sei grande e anche il tuo ex coach come dici ha un grosso merito, quel suo ex allievo e’ diventato il piu’ grande di sempre !! Grazie di esistere.
Il solito Federer insomma…un uomo cinico, legato solo ai soldi, falso, eccetera. Ridicoli, rosiconi detrattori
che persona meravigliosa !
Australiano, trasferitosi in svizzera nel 1991. All’Old Boys tennis club conobbe un decenne Roger e lo prese a benvolere. Il resto è la storia di un’amicizia.
Roger con la fascia nera durante il doppio perso in Canada il 2 agosto 2002.
“Perché nel gioco dello svizzero noi rivediamo il nostro Peter. Lui appartiene al tennis di Roger e noi siamo così parte del suo stesso gioco.”
Chi ha amato la parabola sportiva di Federer, ha, purtroppo, vissuto anche questo momento.
Che uomo…Solo una persona così sensibile e riconoscente sarebbe potuto diventare il più grande di sempre. Le due cose vanno assolutamente di pari passo in questo caso!