Anche Denis Shapovalov si lamenta del calendario troppo lungo: “Non puoi continuare ad aggiungere settimane e tornei come se nulla fosse”
Dopo Alexander Zverev, anche Denis Shapovalov ha fatto un appello per un cambiamento del calendario nei prossimi anni. Shapovalov, 19 anni, dichiara che la stagione è troppo lunga e fornisce alcuni esempi per sostenere la sua tesi.
“È troppo lunga e deve cambiare. Non puoi continuare ad aggiungere settimane e tornei come se nulla fosse. La nostra vita non è facile, non dobbiamo solo giocare ma anche viaggiare tanto e cambiare posto da un continente all’altro. Ci sono cose che le persone non vedono e non possono conoscere “, ricorda Shapovalov, che ha terminato il 2018 nella top 30 ATP.
Il giovane di Toronto fa anche gli esempi di Stan Wawrinka e Rafael Nadal. “Dobbiamo allenarci e lasciare poi tutto sul campo. È normale poi che giocatori come Nadal e Wawrinka abbiano avuto la necessità di finire la stagione prima a causa di un infortunio … “
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denis, va a durmì che è meglio
Il Ceck ha giocato 71 partite quest’anno.
@ Viva la pallina e la patata (#2234183)
“Ai tuoi coetanei” senza h… cmq che discorso è? Mica i suoi coetanei sono bravi come lui a tennis… lui ha talento, fisico e costanza negli allenamenti per essere dov’è e esprime un’opinione sul suo lavoro/professione…
@ Viva la pallina e la patata (#2234183)
hai, ti sei fatto male ? 🙂 🙂
Non dico niente perché dopo mi dicono che sono ossessionato, che non so niente delle vite di questi poveri tennisti professionisti di vertice, delle ore di gioco e di allenamento ogni giorno, dei difficili viaggi in prima classe che devono fare, delle dure diete senza dover lavare un piatto nè fare la spesa… È giusto che si lamentino! Poverini!
In verità c’è gente che, svegliandosi alle 5 di mattina, in un anno non porta a casa quanto lui prende per perdere al primo turno di uno slam…
@ ilpallettaro (#2234148)
😎
Caro Shapovalov ci sono miliardi di altri mestieri e per i più, sono mestieri che bisogna fare anche se non piacciono, non bisogna spostarsi da un continente all’altro, la strada è sempre quella il posto è sempre quello, finite le tue 8 ore giornaliere hai il resto della giornata libera, compreso A VOLTE il sabato e la domenica, 2 settimane di ferie ad Agosto e una per le festività Natalizie ah e tutto questo però lo dovrai fare fino a quasi 70anni…”ci sono cose che le persone non vedono e non possono conoscere” ??? Ecco appunto, guarda il mondo anche al di fuori dei campi da tennis e scoprirari di essere un privilegiato.
l’avra’ capito che non sono tutti obbligatori?
@ giucar (#2234147)
A parte che concordo con chi dice che deve andare a farsi un mesetto in fonderia e poi lamentarsi…
però è vero che ha giocato 63 incontri che non sono pochi.
Per confronto il Ceck 47,Seppi 46, e Fogna, nella sua stagione più continua 68 arrivando spesso in fondo. Quindi il canadesone ha girato di più.
Sono convinto che stia imparando, con i suoi coaches, ad organizzarsi.
Quest’anno ha fatto un certo numero di tornei che deve selezionare e diminuire.
Tutto qua
Carissmo ragazzo lo dici tu hai tuoi coetanei che per lavorare si alzano alle cinque, si fanno mazzo e portano a casa in un anno quanto tu guadagni in una settimana o poco più? Sei stanco? Programmati bene e non scassare…mi sei cascato dal piedistallo…un altro ventenne che si è già montato la testa…
verita assoluta
I tornei non sono tutti obbligatori.
Quelli che ritieni essere di troppo, non li giocare: è molto semplice.
In realtà, si tratta di OPPORTUNITÀ, molto semplicemente.
basta non iscriversi
Eccolo un altro genio.
Punto 1: i tornei obbligatori sono pochissimi, gli atp 250 e 500 se li può gestire lui come vuole, può anche giocarne pochissimi o non giocarli proprio.
Punto 2: Shapovalov non ha mai raggiunto una finale atp, ha raggiunto si e no 2-3 semifinali quest’anno, non è andato nemmeno molto avanti negli slam, mi deve spiegare dove si é stancato quest’anno che non è mai andato in fondo da nessuna parte.
Questi a 20 anni gia’ si lamentano…..
Ci aspettano tempi grami quando smetteranno i 3 Fenomeni
E’ più forte di me: quando leggo certe affermazioni, mi viene sempre in mente un mio conoscente, proprietario di un ristorante, che si lamenta continuamente dei troppi avventori che lo oberano di lavoro (e di soldi, ma questo ovviamente non lo dice..).