Da Biella: Il resoconto della finale. Stefano Napolitano “Le sensazioni ritrovate mi danno fiducia per il futuro”
Il sogno di Stefano Napolitano si è infranto sui quasi due metri di Federico Delbonis. Nella sua prima finale (la quinta in totale) sul campo centrale che l’ha visto crescere e diventare professionista, davanti a oltre 750 spettatori, il tennista biellese ha ceduto con il punteggio di 6-4, 6-3 nell’epilogo del Thindown Challenger. Una settimana comunque molto positiva per l’asso biellese, che risalirà al 222° posto nel ranking. «Questo contesto dà tante emozioni, ma toglie energie nervose – dice Napolitano -. Mio padre Cosimo ha regalato alla città momenti speciali. Lui tiene duro, ho provato anch’io a fare così, lottando con un avversario più forte. Le sensazioni ritrovate mi danno fiducia per il futuro».
Perso il gioco d’apertura, complici due doppi falli, Delbonis è stato chirurgico e nei successivi nove turni, ha concesso solamente un’altra occasione al ventitreenne biellese: nel quinto gioco del secondo set quando, avanti 3-1, ha servito due ace consecutivi per rimettere le cose a posto. Solido, con una prima spesso sopra i 200 km/h e una seconda di servizio lavorata, Delbonis a fine partita ha mostrato tutta la sua sensibilità, quasi scusandosi con il pubblico per aver battuto l’idolo di casa. «E’ un giocatore molto bravo, sensibile, tranquillo – conclude Delbonis -. Deve andare avanti così perché sono sicuro farà bene».
THINDOWN CHALLENGER – FINALE
[2] F. Delbonis (Arg) b. S. Napolitano (Ita) 6-4, 6-3
RISUTATO FINALE TABELLONE DI DOPPIO
[3] F. Neis (Bra) / D. Vega Hernandez (Esp) b. [4] R. Junaid (Aus) / P. Raja (Ind) 6-4, 6-4
5 commenti
Almeno adesso si allena stabilmente da Gorietti e sembra aver cominciato a mettere la testa a posto, per quanto la strada per arrivare in alto sia ancora lunga.
@ kicks (#2203859)
Concordo, un altro talento sprecato per colpa dei genitori, che non capiscono che a un certo punto devono lasciare e passare la palla a gente esperta e competitiva a livello internazionale, altrimenti si rimane dei buoni giocatori nazionali, come Gaio e Napolitano e purtroppo ci metterei anche Quinzi. Anche Berrettini ha perso tempo, ma Quinzi è quello che forse ha sbagliato più di tutti. Era andato da Piatti, perché è scappato dopo pochi mesi e poi ha continuato il valzer degli allenatori? Era andato anche dall’allenatore di Muster, perché lo ha lasciato? Deve essere una testa matta.
Certo che se ne sentono….!
il problema principale di napolitano è il servizio. La sua altezza non viene sfruttata per niente. E’ stato impostato come un pallettaro, viste le sue doti fisiche avrebbe dovuto essere un bomber. Sicuramente gli è mancato uno staff e un genitore di livello come berrettini.
Forzaaaa NAPO!!!