US Open: Novak Djokovic supera in tre set Juan Martin Del Potro, conquistando il terzo titolo in carriera a NY e 14esimo Slam. Grande intensità nei primi due set, il serbo più tosto ed efficace dell’argentino (di M. Mazzoni)
Se Wimbledon ci aveva regalato il clamoroso ritorno di Djokovic, US Open ha certificato che il “Djoker” è di nuovo dominante. Novak ha giocato un bellissimo Slam, salendo match dopo match, e trionfando con un tennis di altissimo livello in finale contro un ottimo Del Potro. Molti speravano nella favola dell’argentino, di nuovo in finale in uno Slam dopo il suo successo a NY del 2009. In molti ci credevano, dopo la bellissima prestazione vs. Nadal ed il grande torneo disputato. Purtroppo per lui, in finale c’era Djokovic, un avversario per lui tecnicamente ed agonisticamente molto difficile. Probabilmente il peggiore in assoluto. Serviva da parte sua una partita coraggiosa, estremamente offensiva. Serviva un tennis ancor più estremo di quello visto contro Nadal, perché Djokovic risponde meglio, si appoggia con più maestria sulle bordate del gaucho, facendogli giocare sempre un colpo più, sempre un altro rischio pazzesco; e soprattutto è più bravo rispetto a Nadal nell’entrare in campo e metterlo in difesa. Del Potro ha disputato una partita molto positiva, ha tirato le sue bordate incredibili di dritto (ricavando però molto meno… per merito di “Nole”), ha spinto anche col rovescio e non ha mai mollato, anche quando è crollato sotto nel punteggio e di là dalla rete l’avversario era un vero e proprio muro. Sono mancati punti diretti con la prima; e doveva assolutamente vincere il secondo set, assai lottato. Ma non gli si può rimproverare molto, perché ha davvero disputato una splendida finale. Djokovic gli è stato complessivamente superiore, perché il suo tennis è stato più efficace.Ritrovata una condizione fisica straordinaria e la miglior lucidità tattica, Novak è stato bravissimo a gestire al meglio le varie fasi di una partita che si è accesa più volte. Ha saputo aspettare e contenere quando l’avversario era incontenibile; ha saputo prendere l’iniziativa nei momenti in cui DelPo rischiava di scappare via; ha servito bene e risposto meglio per dare le zampate decisive. La sua intensità è tornata quella del miglior Djokovic, come l’abilità nel leggere i momenti ed elevare al massimo il suo livello. Ha regalato delle difese pazzesche, contro uno che tirava a mille all’ora, violento e preciso.Ha spinto con grande precisione col dritto, trovando spesso degli angoli stretti in avanzamento che tagliavano le gambe del rivale. L’attacco di dritto è stato probabilmente il colpo che meglio ha funzionato, perché giocato con grande precisione e qualità, e grazie a cui è uscito da quegli scambi violenti molto pericolosi, mettendo il rivale in difesa. Nemmeno la tattica del DelPo di lavorare tanto col back, per togliere ritmo, ha funzionato perché Novak è stato velocissimo con le gambe nell’anticipare quelle palle, dando così forza e lunghezza. Lo sguardo di Djokovic è tornato quello dei giorni migliori, come la sua intensità, la sua qualità. Un tennis che gli è valso il 14esimo Slam in carriera e secondo del 2018.
Ecco la cronaca della finale di NY 2018.
Si inizia con Djokovic al servizio, tetto chiuso e stadio pieno. Novak molto concentrato alla battuta, è consapevole che DelPo può aggredire dalla risposta e prendere il comando dello scambio. Apre l’angolo, lavora col back. A 30 vince il primo game, 1-0 Djokovic. Juan Martin alla battuta, la velocità dello scambio s’impenna immediatamente. Servizio esterno più botta di dritto lungo linea, lo schema funziona. A zero impatta 1 pari. Interessante come Del Potro usa il back di rovescio: palla cross, molto lunga, toglie ritmo a Novak che accorcia, e quindi l’argentino entra a tutta col dritto, quasi sempre vincente o capace di spaccare lo scambio a suo favore. Djokovic corre veloce, rimette, è molto attento a non regalare niente, ma in quest’avvio il gioco è quasi sempre comandato da JMDP. Terzo gioco, si va ai vantaggi. Bravo Novak a ribaltare un palleggio in cui era finito sotto, alzando leggermente la parabola e trovando un rovescio lungo linea molto preciso. 2-1 Djokovic. Laboriosi i game di servizio del serbo; filano via veloci quelli dell’argentino, ma per ora l’equilibrio regge. Il set avanza seguendo i turni di servizio. Lo spettacolo è discreto, con il pubblico che rumoreggia stupito dopo i dritti impressionanti di DelPo. Nel set Djokovic cresce al servizio, varia molto e non dà punti di riferimento alla risposta del rivale, come nel suo ottimo settimo game, chiuso a zero. 4-3 Djokovic. Ottavo game: da 40-0 sotto, Novak trova alcuni dritti in corsa spettacolari, cross veloci che mandano in crisi l’argentino. Arriva la prima palla break del match. Lungo scambio sulla diagonale di rovescio, è DelPo il primo ad accorciare, Novak cambia accelerando lungo linea col dritto, provocando l’errore del rivale. Chirurgico, come il miglior Djokovic, strappa il primo allungo del match, volando 5-3 a servire per chiudere il primo set. Cerca di reagire Juan Martin, si prende rischi in risposta, si prende rischi col rovescio (per la prima volta nel set). 30 pari. Una prima esterna molto precisa vale il set point a “Nole”. Altro lungo scambio, è l’argentino il primo a sbagliare. 6-3 Djokovic, un set equilibrato, deciso da una sola chance convertita. Molto preciso il serbo, attento a contenere ma anche accelerare al momento giusto. Del Potro era partito molto forte, ma si è fatto invischiare nella ragnatela di ritmo di Novak, non riuscendo più ad uscirne con una delle sue pallate di dritto.
Secondo set, DelPo alla battuta. Il primo punto del set è la fotocopia del perché ha perso il primo parziale: accelerazioni violente, ma non definitive, e Novak alla fine ribalta lo scambio e chiude. Segue quindi una risposta ed un dritto violentissima di “Nole”, che guarda il suo team con uno sguardo di quelli “doc”. 0-30. Del Potro vince il terzo punto del game, ma che fatica ora, e che rischi deve prendersi per sfondare il rivale. Si va ai vantaggi. Djokovic lavora bene col back, DelPo scende a rete ma subisce un gran passante. Palla break per il serbo. La spreca, finendo lungo col rovescio in scambio. Ne arriva un’altra, largo il dritto aggressivo dell’argentino. Si salva Juan Martin con un drittone dei suoi, a tutto rischio. 1-0 Del Potro, ma quanta fatica. Più comodo il turno di battuta di Djokovic, sereno, reattivo, adesso anche molto aggressivo col dritto. JMDP ricava assai poco dalla prima, anche per la qualità in risposta dell’avversario, e questo pesa assai nell’andamento del gioco. Terzo game, DelPo spinge a tutta ma sbaglia, e concede un’altra chance di break. Non entra la prima, “Nole” aggredisce con la sua “solita” risposta lunga, nei piedi, che l’argentino non riesce a gestire. Break Djokovic, avanti 2-1 e servizio. Poco più di un’ora di tennis, ma il match sembra già ben indirizzato, per non dire chiuso. Novak vince i suoi turni di servizio e la maggior parte degli scambi con i suoi ritmi, e non facendo così tanta fatica; Juan Martin è costretto a fare cose “straordinarie” in accelerazione, e non sempre basta. Inoltre la sua tattica di lavorare col back di rovescio non paga più, perché “Nole” è così attivo con le gambe da anticipare ottimamente il colpo ed entrare in spinta. In un amen consolida il break, regalando pure una perla con un rovescio di contro balzo in avanzamento di una difficoltà inenarrabile. Del Potro non crolla, cerca di reagire alla sua maniera, alzando al massimo i ritmi, forzando l’impossibile. Resta in scia sotto 2-3, ma il problema è strappare il servizio a Novak, tornato solidissimo. Ci prova nel sesto game, con alcune accelerazioni impressionanti, che infiammano il pubblico. La terza “spallata” di dritto è incontenibile, 30-40 e prima palla break per DelPo. Servizio e dritto cross in avanzamento ottimamente eseguito, Djokovic la cancella. Il nastro devia largo il dritto seguente del serbo, seconda palla break. Sale la tensione, sbaglia ancora un dritto Novak! Break Del Potro, 3 pari. La reazione violenta dell’argentino lo ha riportato in partita. All’improvviso l’inerzia del match pare cambiata, ora è Juan Martin in controllo, a grandissima velocità di scambio, e Djokovic più nervoso, e falloso. Altro gran game dell’argentino, 4-3 avanti, e continua a martellare anche in risposta. “Nole” intuisce di dover tamponare il buon momento del rivale, torna aggressivo, scende a rete. Ma DelPo è “on fire”, trova un vincente lungo linea di rovescio dopo un duro scambio che gli vale la palla break. Seconda di servizio… ma Juan Martin non esce dalla diagonale di rovescio, sbagliando per primo. Poco lucido Novak su di un attacco, si fa infilare malamente e concede la seconda chance di break del game. Forza col dritto Del Potro, ma sbaglia. C’è lotta, feroce. Già 17 minuti questo game, tensione altissima e momenti di grande qualità, soprattutto grazie alle accelerazioni dell’argentino. All’ottavo vantaggio, un dritto affossato in rete costa a Novak la terza palla break del gioco. Bravo l’ex n.1 a prendere l’iniziativa e chiuderlo a rete. Alla fine si salva Novak, 4 pari. Dopo tanto pathos, il set scorre fino al tiebreak. Immediato mini break, Del Potro sbaglia un dritto, troppa spinta. Sbaglia anche “Nole”, un rovescio banale in rete. C’è molta tensione, questo tiebreak può essere decisivo. Affretta l’attacco il serbo, il passante di Juan Martin non perdona. 2-1 DelPo, 3-1 e quindi 3-2, si difende bene l’ex n.1. Grande progressione di Novak, impatta e si gira 3 pari. 4 pari. L’equilibrio si rompe con un dritto di DelPo che muore sul nastro, 5-4 e servizio Novak. Scambio durissimo, out il dritto dell’argentino. 6-4, due set point per il serbo. Ok il primo, apre a tutta il campo con dei cross veloci e precisi, corre Juan Martin, ma non basta. 7-4 Djokovic, avanti due set a zero. Un bel set, con quel super-game centrale che ha tenuto tutti incollati alla sedia. Splendida reazione dell’argentino, ma non è bastato a strappare il set al rivale. Bravo Novak a contenere e nel momento più duro e quindi efficace nel prendersi i punti importanti, con il suo solito tennis percentuale.
Terzo set, Djokovic alla battuta. Del Potro reggerà dopo 2h 30 di match e sotto di due set? Inizia bene “Nole”, sempre aggressivo con i piedi in campo. 1-0 avanti. Non molla l’argentino, resta aggrappato alla partita, anche se i suoi piedi iniziano ad evidenziare un certo ritardo, alla risposta nei contro piedi. 1 pari. La qualità ed intensità del match è crollata dopo la tanta tensione del finale del secondo set. Djokovic vuole chiuderla qua, e la prima non aiuta più l’argentino. 0-30 e 30-40, grazie ad un lungo linea di rovescio perfetto, seguito a rete per il tocco finale. Palla break per Novak, allarme rosso. Gran prima al centro, si salva DelPo. Una difesa clamorosa, con allunghi pazzeschi, regala al serbo un’altra chance per scappare via. Juan Martin è sulle ginocchia, sfinito anche mentalmente di fronte ad un “muro” così formidabile. Altra grande risposta del serbo, sbaglia l’argentino. Break Djokovic, avanti 3-1. Partita finita? No. Del Potro non crolla nemmeno dopo un “pugno” così forte, e stirappa una palla break per rientrare nel set. Se la gioca malissimo il serbo, con una smorzata troppo docile. Contro Break, Del Potro sale 2-3 e servizio, e quindi 3 pari. Quando tutto pareva finito, la partita torna bellissima, ancora per merito dell’argentino che ci crede ancora, spinge, attacca, sgomita nonostante la fatica evidente negli spostamenti. Sul 4-3 Djokovic, Novak lavora col dritto, DelPo concede anche un doppio fallo. 15-40, due palle break decisive. Un duro scambio è vinto dal serbo, break e 5-3. Serve per chiudere il match. Chiude con l’ennesimo dritto in avanzamento, potente e preciso. Crolla a terra, abbraccia Del Potro che mestamente si congratula con un rivale oggi più forte.
Djokovic vince il suo 14esimo Slam, e secondo di un 2018 che era iniziato malissimo. Con due Majors vinti, si candida a miglior tennista in stagione. Vedremo l’autunno cosa ci dirà. Di sicuro questo Djokovic è tornato ad essere il migliore. L’uomo da battere. L’uomo difficilissimo da battere…
Marco Mazzoni
@marcomazz
La partita punto per punto
TAG: Juan Martin Del Potro, Marco Mazzoni, Novak Djokovic, Us Open, Us Open 2018
@ I love tennis
@ IlCera
Non si tratta di essere nostalgici o di non voler stare al passo coi tempi, ma di chiedersi, di fronte a una partita di tennis, se ci si diverta o meno. Chi ha visto la finale fra Djokovic e Del Potro e si è divertito, fa bene, anzi deve, continuare ad appassionarsi al tennis di oggi.
Il Djoker è un fenomeno, certo. È il perfetto interprete del tennis attuale. Il suo “problema” sta nel fatto che quando è al top è troppo perfetto e la perfezione spesso non entusiasma. Molti lo paragonano a un robot o a un computer; io sono fra questi. Mentre Federer lo paragono a una statua o un dipinto; a un’opera d’arte. I computer non arrivano al cuore, le opere d’arte sì.
Non se ne faccia un cruccio Novak, né lui né i suoi tanti fans. Se avessi le sue capacità, giocherei esattamente come lui e non mi sognerei mai di cambiare il mio gioco. Mi accontenterei di essere vincente, che non è affatto poco.
@ Insalatiera76 (#2196679)
Io penso sia una sciocchezza invece guardare tutto con estrema nostalgia come fate voi.Un certo tipo di tennis oggi è soggetto a danni dato che sempre più giocatori rispondono meglio.Quindi diventa normale stare a difendere,ma questo non significa non saper fare altro.Ad esempio uno come Nole gioca tante smorzate da fondocampo,molte le sbaglia ma altre vanno a segno.Tenta di fare qualcosa di diverso,anche ultimamente,con le svariate discese a rete,ma pretendere che lo faccia continuamente è assurdo dato che paga poco.Per chi vuole sempre variazioni quella tipologia di gioco diventa noiosa,ma è sbagliato dire che non sia completo.
Se Nole fosse stato un giocatore fotocopia di 1000 altri non sarebbe mai stato cosi vincente.
Io ho 54 anni, amo il tennis vario e giocato con sagacia tattica.
Ho imparato a 7 anni con una maxima e poi con una dunlop in legno.
Il tennis è cambiato, si gioca molto ma molto più fisicamente, anche a livello basso.
Io continuo a pensare che gente come Djokovic e Nadal non siano solo dei robot ma abbiano un talento immenso nel saper interpretare ogni sfumatura del gioco. E’ chiaro che entrambi hanno portato il tennis a livelli di intensità e resistenza fisica fino ad oggi (ieri oramai) sconosciuti. Ma se guardate bene, sono fenomeni ed infatti in dieci anni nessuno dei 10000000000 di robottini hanno potuto avvicinarli.
Una ragione ci sarà.
Diversamente da te, caro insalatiera, non sono un nostalgico, vivo al passo con i tempi ed apprezzo questi campioni, per quello che sono.
Non ho mai detto che Djoko non sa giocare a tennis.
Non,lo penso.
Penso che è una sciocchezza dire che è “completissimo” e collegare questo superlativo ad atletismo e tattica (parole tue), due cose che nella mia scala di valori non hanno a che fare, se non di striscio, col saper giocare a tennis (che invece hanno certamente molto a che fare col vincere a tennis, che è ben diverso da “saper giocare”).
Certo che siamo sempre meno, se non altro per ragioni anagrafiche!
E non illudiamoci, il mondo va dove è più conveniente che vada. Come dici tu, il pubblico si abitua, gli allenatori trovano,più redditizio creare giocatori fotocopia. E quelli che si ricordano di quando era diverso (e più divertente) sono sempre meno.
Comunque il cameo l’ho guardato ed è effettivamente divertente !!
Mah guarda se Djokovic non sa giocare tennis, come dici tu, vorrei sapere, nel vostro particolarissimo sistema di riferimento, chi sa farlo. Aspetto con curiosità. E te lo dice uno che ha amato tantissimo gente come Edberg Mecir McEnroe ed ovviamente Federer.
Sottoscrivo al volo!
Ma mi chiedo: in quanti siamo rimasti a pensarla così?
Quanti si ricordano il tennis giocato con le racchette di legno?
I giovani vedono il tennis attuale e si appassionano a questo tipo di tennis. Gli allenatori sanno ormai con certezza che il gioco più redditizio è quello da fondo basato sull’atletismo e sulle mazzate.
Ho il sospetto che siamo e saremo sempre di meno.
Concordo pienamente sul fatto che un ritorno a racchette meno performanti favorirebbe il gioco a rete, sicuramente più spettacolare.
E forse favorirebbe anche i meno alti, meno goffi nei movimenti e quindi più eleganti da vedere in campo.
Sassate da una parte e muri di gomma dall’altra può anche essere divertente.
Per poco, però.
Dopo dieci minuti viene voglia di cambiare canale, almeno a me.
La domanda è: chi può avere la forza per imporre un cambiamento del genere?
Be non esagerare dai è vero che Nole al meglio è quasi imbattibile ma non scordarti che Nadal non ha mai preso 3-0 in finale da Nole è più di qualche volta gli ha tolto il trofeo negli Slam,per me è l’esatto contrario l’unico giocatore che può battere Djokovic è proprio Nadal che però deve essere al Top.
Non saprei ma ricorda che quest’anno il grande rimpianto di Rafa sarà non avere vinto Wimblednn. Ha perso con Nole 97 al quinto con il tetto chiuso. E sul 7-7 era 0-40. Non lo dimentichiamo.
@ IlCera (#2196453)
Ah be’, se uno vuole “sottoscrivere senza dubbi la sciocchezza” (cit.) è sicuramente libero di farlo.
Contento lui!
Non si nota nulla? “giocatore completissimo. Atleticamente strabordante e tatticamente perfetto” manca del tutto il riferimento al saper giocare a tennis.
Atletica e tattica.
Solo atletica e tattica.
Esprime (temo) perfettamente il tuo pensiero su cosa significa saper giocare a tennis. “Atletica con racchetta” (Clerici, se non sbaglio).
Ma si, continuiamo così: facciamoci del male.
Io la sciocchezza di cui tu parli la sottoscrivo senza dubbi.
Djokovic giocatore completissimo. Atleticamente strabordante e tatticamente perfetto, al pari di Nadal che è ancor più fine conoscitore delle tattiche terraiole.
Senza esserlo non potrebbero aver vinto tutto ciò che hanno vinto.
Si parla del tennis degli anni duemila non quello dei tempi d’oro dove allenamenti e preparazione erano optionals.
Lo dico da ex tifoso di Federer:Federer, Nadal e djokovic hanno ro#@0 i co@!0@1
‘Il cameo di Panatta ne “La profezia dell’Armadillo” è da Oscar’. Lacrimuccia. Guardatevelo: ogni tanto è bello sentire chi di tennis ne capisce… Dopo quei pochi attimi di Poesia non si può non pensare a chi ha detto che Djokovic è giocatore completo: o è una provocazione, o una sciocchezza più grossa non si poteva sparare 😉
È già capitato anche a Nole di farso stendere dai suddetti!
@ Nane (#2196203)
Ah beh,se lo dici tu che lo conosci bene,allora mi fido 😀
quando Nole gioca come ieri, Federer e Nadal rischiano di fare una figura simile a DelPo… ed è già capitato.
Pare che ci sia come un velato sospetto nei miei confronti di essere pro Federer. Allora chiarisco che, come ho scritto nel mio profilo, sono tifoso esclusivamente dei giocatori italiani, e di tutti gli italiani.
Fatta questa premessa, direi che affermare che Federer senza servizio non fa punto è una colossale sciocchezza. Lo svizzero ha un gioco propositivo, che si poggia il giusto anche sul servizio (non è che negli anni 70 i giocatori d’attacco si limitassero a rimettere in gioco…). Ma ha svariate altre qualità, e tra i giocatori attuali è quello che con maggiore probabilità avrebbe avuto un gran successo in qualunque epoca, proprio in virtù della sua completezza tecnica.
Chi lo definisce pallettaro ha una scarsa conoscenza del tennis giocato.
Dichiarazione non supportata dai fatti, ne dai semplicissimi numeri! Non lo è nè per slam vinti, ne per n. Totale di titoli vinti, né per settimane da n. 1.
Mi dispiace ammetterlo, ma neanche tanto., ma DJOKOVIC e’ il più forte fra i 3 big. Gli scontri diretti supportano il mio concetto, Inoltre Federer ha 20 SLAM perché ne ha vinti tanti quando NADAL E DJOKOVIC erano adolescenti. Altrimenti…….
Come ho sempre detto,Nole tecnicamente è completo,e lo ha dimostrato ultimamente,migliorando notevolmente le discese a rete.Sa fare un pò tutto.Il fatto che prediliga un tipo di gioco difensivo e più redditizio è solo un merito,inoltre non è nemmeno del tutto vero in quanto attacca e contrattacca che è una bellezza.
@ Ron (#2196106)
E poi riguarda finali Federer in Australia con Nadal 2017 e Cilic 2018 dove ha avuto alti e bassi e poi fammi capir dove sarebbero i bassi fisicamente di Diokovic o Nadal ovviamente silent ban esclusi
Per me Djokovic MAI può raggiungere i 20 Slam Di Roger FEDERER. A mio avviso non può nemmeno insidiarlo (ovvero arrivare a 19).
Altro discorso è quello dei 17 di Nadal che trovo alla sua portata.
Nadal ormai raschia il barile e non può che vincere con alte probabilità SOLO il RG. Agli Australian Open e agli US Open sicuramente è competitivo, ma non lo vedo vincente se non grazie a combinazioni particolari, mentre a WB mi pare francamente molto improbabile.
@ Ron (#2196106)
Il mio amico gioca a Tennis non fa il maratoneta e perdeva coi soliti noti non era bollito.Se ci fosse stato Diokovic avrebbe perso in finale
Io metterei il Ceck a Parigi, l’ultimo a battere Djoko in una partita dello slam.
Musetti lo lasciamo crescere ancora un po’ magari…
Disanima perfetta,aggiungerei tennisticamente intelligente,cosa che, sia nadal e federer, sono un po’de “coccio”
@ Antonio (#2196139)
Chissenefrega, Nadal resterà sempre e comunque un paio di spanne sia come giocatore che come persona, sopra il serbo.
Agli Australian open si riparte da zero perché pure Nadal difende solo un quarto di finale quindi praticamente nulla per uno come lui. Se sorpasso sarà, è più probabile che avvenga in questo finale di stagione specialmente se Nadal sarà fermo ai box. Comunque anche Federer e Del Potro sono ancora in corsa per il n. 1 ricordiamoci che ci sono nei tre grandi tornei rimasti 3500 punti in palio più un paio di atp 500.
@ kb24 (#2195993)
si lo temo anche io..questo djokovic a questo livello supera prima i 17 slam di nadal eppoi ha tante probabilita di superare o eguagliare i 20 slam di federer. considerando sopratutto che federer ha 37 anni e nadal 32.. e. quest,anno si e rititato sia agli ao che contro del po..ormai non regge piu una stagione intera.
se il futuro sono i vari Zverev coric krygios e compagnia bella..mi tengo Djokovic numero 1 assoluto…
Mi dispiace tantissimo per Delpo perché questo slam se lo meritava: Il serbo ha avuto come sempre un calendario ridicolo ed è arrivato molto più fresco alla finale. Non mi piace il suo tennis da play station e da burattino tirato per i fili e che non da alcuna emozione. Anche come persona non mi piace perché fa il finto nazionalista serbo e ha la residenza e paga le tasse a Montecarlo.
Non so…io onestamente spero che questa indigestione di Slam gli faccia tornare la voglia di andare di nuovo a raccogliere margherite…
Deluso da Delpo
Marco manzoni penso sia un supertifoso di djoko ma purtroppo non sara mai un rafa o un roger
Da sottoscrivere
Nel 2019 mi aspetto una scalata verso l’alto di Alex De Minaur, un giocatore che spesso non viene citato tra i nuovi fenomeni, ma io credo che alla fine del prossimo anno ce lo ritroveremo nei top 10
Se Nole vince Pechino Shangai Parigi Master come successo piu volte in passato anche se Nadal arriva in finale in tutti quei tornei ci sarà il sorpasso entro fine anno. Questo Nadal non mi sembra così irresistibile
l’arma principale dell’ argentino,il dritto, è stata meno efficace di altre occasioni ,talvolta imprecisa o meno esplosiva,clamorosi certi errori su breakpoint,anche a causa di una certa lentezza negli spostamenti laterali
il serbo per quanto abbia ritrovato solidità sia tecnica che mentale ,non è ancora il cannibale del biennio 14\15 ,un dato su tutti nel lunghissimo e decisivo nono gioco del secondo set non solo ha messo solo tre o quattro prime ma ha commesso alcuni unforced che l’argentino avrebbe potuto sfruttare
infine il ricordo del match olimpico a rio,tra l’altro con contenuti tecnici superiori, basterebbe a smentire certe teorie
Accetto il garbato appunto, ma preciso che Becker non era solo servizio, e che sin dagli inizi (lo vidi al Foro Italico nell’85 ancora minorenne fare semifinale contro Noha) giocava con quelli che chiamavamo “racchettoni” anche se erano molto più piccoli rispetto alle racchette attuali. Io mi riferivo ad un periodo un po’ precedente a quello di Becker. Ivanisevic è ancora successivo.
Onore a nole che come Roger e rafa prima di lui è tornato dopo tanti problemi ad essere dominante. Se Wimbledon poteva essere un caso cincy e us Open vinti in tre settimane fanno capire che non è così. La cosa che stupisce è che alla fine nole ha vinto quest’anno più slam di rafa e Roger nonostante abbia giocato bene solo da luglio ma personalmente ritenevo anche nei momenti più bassi della sua stagione che il serbo sarebbe tornato. Certo per lui c’era da risolvere anche un problema di testa oltre che fisico ma ce l’ha. E noi suoi non tifosi dobbiamo farcene una ragione. Come nadal 2017 nole ha vinto questi us Open con un tabellone agevole(ma mica è colpa loro!) giocando malino e perdendo set all’ inizio ma nelle ultime due partite pure lui è stato in grado di alzare il livello, ha dominato pure il caldo ed ha dimostrato di essere tornato al top anche fisicamente. Ora è secondo nella race e questa ultima parte dell’anno lo ha sempre visto grande protagonista in passato. Se rafa come penso giocherà al massimo due tornei(o magari addirittura torna nel 2019) djokovic può tornare numero 1 a fine anno. Poi nel 2019 dagli ao a montecarlo sia lui che lo spagnolo non difendono praticamente nulla e se staranno bene ci divertiremo. Questione numero slam un Po più complicata. Raggiungere rafa può anche se tre slam sono tanti e in più rafa dovrebbe smettere di vincere pure a parigi(e nole lì è l’unico che può contrastarlo davvero insieme a thiem) mentre i venti di Roger mi sembrano francamente irraggiungibili. Supponendo che Roger non vinca più slam(cosa tuttavia non impossibile) nole dovrebbe vincere almeno due slam per tre anni di fila o addirittura tre slam in due anni. Va bene che è tornato ma visto l età rafa ancora vivo e la next gen che prima o poi alzerà la voce mi sembra un Po improbabile. Staremo a vedere.
Su delpo dico che probabilmente un altro slam lo meriterebbe considerando che gli infortuni gliene anno tolti forse un paio secondo me ma ieri è arrivato davvero scarico e con poche idee. Al netto degli infortuni lui come stan e pure murray(inserito spesso erroneamente nei fab) sono i più forti fra gli umani ma nettamente dietro i tre mostri e il palmares, gli h2h e la costanza parlano chiaro.
L’anno prossimo mi aspetto il salto di qualità di Zverev negli Slam
Ho visto tutta la partita.
Nole superiore fisicamente ed in maniera abbastanza netta.
Vittoria meritata indubbiamente.
Faccio notare, per coloro che lo definiscono “pallettaro”, le statistiche riguardanti le discese a rete ed i punti chiusi in questo modo.
E’ normale, secondo me, quando hai davanti un colosso che tira bastonate impressionanti, rimanere sulla difensiva, per poi cercare il contrattacco. Nole questo schema lo gestisce alla perfezione e non ha mai dato l’impressione di poter perdere questa partita.
Con un pochino più di fortuna Delpo avrebbe forse potuto prendere un set, non di più. GIocatore che piace a tutti per il suo carattere da gigante buono e per il come back dopo le operazioni ripetute al polso. Gap strategico e fisico con Nole netto pero’.
Djokovic negli anni recenti ha portato il tennis su limiti di resistenza ed elasticità fino ad ora sconosciuti. E’ l’unico che ha battuto Nadal sul suo campo preferito, quello della resistenza aldilà dell’umanamente pensabile (remember the AO final?). Adesso è tornato, arriva a 14 slam, come Pete Sampras, e non è finita di sicuro.
2019 ci sarà un altro regno di Djokovic dopodiché sarà il turno della Next Gen
Agli AO sicuramente ma secondo me potrebbe superarlo già a fine anno. E’ distante 2300 punti, non sono tanti se consideri che non difende nulla. Pure Rafa a parte la vittoria a Pechino difende poco ma se Nole vince 1 o 2 fra Shangai Bercy e Master torna primo a novembre.
@ VINCEREMO (#2196095)
Pensa al tuo amico che tre anni fa era dato per finito poi ha rivinto gli slam ritornato al numero 1 ed ora di nuovo bollito. Li non vedi niente di strano? La malignità è negli occhi di chi guarda. Ciao e non rosicare
Articolo molto ben fatto. Sono completamente d’accordo sull’analisi del match.
@ davide (#2196055)
che vuoi che si riprendano, quest’anno hanno vinto uno slam a testa, devono crescere le nuove leve, io sogno per l’anno prossimo
australia zverev, parigi thiem, wimbledon shapo, us open musetti
Io credo che ci siano pochi dubbi: Nole sarà tranquillamente n.1 a fine anno, forse lo diventerà ancor prima delle Finals… ovviamente salvo infortuni e accidenti vari.
E, da buon rogeriano, posso permettermi di dire che né il tennis di Djokovic, né quello di Nadal sono noiosi, o monocordi, o deprimenti, o… quei due sono campionissimi a 24 carati abbondanti, vincerebbero dei tornei anche se li obbligassero a fare serve&volley.
Colgo quindi l’occasione per ricordare che i 20 slam di Roger ne valgono almeno 30… con ‘sti due lì di traverso per dieci anni e passa…
@ Insalatiera76 (#2196037)
Proprio uno dei quattro è un grande servitore ma in tutto il tuo discorso non lo citi. Federer senza servizio non vince, gli altri tre si
Diokovic…ma avete visto la dilatazione degli occhi?Come si fa ad avere una continuità simile?Per 2 anni sembrava una mozzarella ora di nuovo un superuomo.Penso che dubitare della continuità fisica e mentale di certi personaggi sia lecito.Fino a 25 anni un ottimo tennista con pause che non gli permettevano vittorie slam poi 5 anni da robot poi pausa poi ora di nuovo Robot.Alti e bassi di questo tipo vi sembrano normali?Non ci stupiamo poi se ci sono polemiche tipo quella del Ministro dello sport francese (Nadal) o quella della canadese Helene Pelletier che Diokovic minacciò di quelerare. Vittorie figlie di strapotere fisico e mentale(dovuto da che?),il Tennis viene dopo.
il più vincente dopo Federer
Un’ indiscrezione dell’ultim’ora pare che Sampras sia tornato ad allenarsi in gran segreto e si vocifera di una clamorosa wild card in Australia
Gentilissimo Insalatiera76, mi permetta un solo appunto sul suo discorso in cui si contraddice, ovvero sul fatto che oggi i grandi servitori siano favoriti rispetto al passato, vi erano un certo Boris “Bum Bum” Becker che sbaragliò nei primi suoi anni gli avversari grazie ad un servizio di rara potenza per l’epoca, e c’era Ivanisevic, e insieme vinsero più Slam (1 Ivanisevic a fine carriera per la precisione e da WC), oggi i vari Isner, Raonic, Anderson, Karlovic ecc non riescono a vincere Slam proprio perchè incontrano Nadal, Federer e Djokovic sono ribattitori eccezionali e con racchette più grandi vengono facilitati. Solo questo. Cordiali saluti
Vero, ma ricordiamoci che insieme ai vari Panatta e McEnroe, c’erano anche i Solomon, i Dibbs, i Vilas, i Borg…..io penso che negli anni ’80 con la prima evoluzione delle racchette sia stato il periodo dove siano stati bilanciati meglio gli stili, con un po’ più di punch rispetto alle carezze di legno.
C’erano ancora i McEnroe, ma c’erano anche Lendl, Wilander, Becker, i masticatori di terra sudamericani e spagnoli, gli erbivori doc….era un tennis che permetteva di creare una specializzazione ed essere comunque efficaci per mentenere una classifica di tutto rispetto.
Oggi si può giocare solo in due modi…alla Isner&co o con una grande consistenza e pressione da fondo…la volée boh?
perché nel 2015 e nel 2016 non cèrano nadal e roger ??? ci sono stati e sono stati battuti,
rassegnati alla noia oppure non vedere tennis un paio d’anni… 😉
Onore a Djokovic che ha saputo battere un ottimo Del Potro. Bravissimo a prendersi il secondo Slam dell’anno…….ma …….ma posso dire che a meno questo tipo di giocatore non piace ? Che il tipo di gioco espresso da Djokovic non mi piace proprio? Che questo tipo di gioco rischia di essere una noia mortale?
verissimo. senza l’uniformità delle superfici ed il rallentamento delle palle, ci sarebbe stata una maggiore varietà di vincitori. Ma allo showbusiness, che deve vendere prodotti e ideologia, servono personaggi fissi da sovraccaricare di successi (e quindi di massimo appeal per il pubblico)
Ci voleva un Djoko straordinario per battere questo Delpo.
P.S. volevo aggiungere un bravo al Sig. Mazzoni per questo ma anche altri articoli.
djokovic SONTUOSO, DelPo eccellente. un tennis di violenza e precisione pazzesche. RoboNole pare tornato.. e per gli avversari non è una buona notizia…..
Seguendo il tuo ragionamento non riesco però a trovare i nomi di questi specialisti che avrebbero portato a casa gli Slam dei 4 citati.
Che si riprendano Federer e Nadal o che esploda qualche next gen, altrimenti si prevedono anni noiosi come il 2015-2016…
Na’ noia mortale
Questo per chi diceva che Del Potro al meglio era a livello dei tre Fenomeni,ripeto l’argentino è un grande tennista ma Federer,Nadal è Djokovic sono di un altra categoria.
Complimenti a Nole non sono suo tifoso ma ha dimostrato che quando è al meglio è quasi imbattibile su questa superficie.
Grande Nole! Si era perso, si è ritrovato. E non finisce qui 🙂
Caro Mazzoni, non è una captatio benevolentiae, glielo dico col cuore: lei è proprio bravo. Mi ha fatto rivivere a parole quello che stanotte ho vissuto guardando. Inoltre disamina perfetta.
Ripeto un commento tecnico sentito ieri in trasmissione Eurosport .. l’uniformaziome delle superfici nel tempo dei 3 Slam non su terra ha ancor più acuito il dominio di Fede-Nadal-Djoko + Murray .. perché gli specialisti non hanno trovato più spazio.
Diverso era quando l’erba era erba e costringeva alla volée e il cemento era tutt’altro rispetto al tappeto rebound australiano .. ora l’unico Slam diverso è RG e lo vince sempre l’unico e il più grande specialista della terra.
E’ un discorso corretto anche se resta il fatto che 3 campioni così avrebbero vinto tanto ovunque e in ogni epoca. A contare tra di loro è lo stato di forma e mentale reciproco.
Onore a Djoko che ha vinto con merito, ma tra i fan four (o quel che ne resta) è quello il cui gioco mi piace meno.
Naturalmente è questione di gusti ma spero di non essere il solo a preferire un gioco offensivo basato su una buona sensibilità di tocco ad un gioco di difesa e contrattacco.
Tuttavia la colpa non la possiamo certo andare al serbo e neanche ai “ributtini” che proliferano.
Chi governa il tennis dovrebbe pensare a regolamentare le dimensioni/prestazioni delle racchette e l’altezza della rete per compensare il miglioramento dei materiali e la crescita dell’altezza media. Altrimenti lentamente ma inesorabilmente vengono avvantaggiati il servizio, la fisicità ed il gioco difensivo, a scapito dello spettacolo e della tecnica.
Il tennis sta diventando un altro gioco rispetto a quando si usavano le racchette (“ine”) di legno, purtroppo un gioco meno vario e meno divertente da vedere.
Con quelle racchette dovevi colpire in modo pulito e con il centro dell’ovale, altrimenti la palla non usciva neanche dalle corde. Ne veniva avvantaggiato chi aveva la migliore tecnica tennistica. Fare un vincente da fondocampo era un’impresa ardua: chi voleva fare il punto doveva andare a prenderselo nei pressi della rete. Con le racchette attuali è diventato troppo facile appoggiarsi ai colpi avversari, e questo ha spostato l’ago della bilancia a vantaggio di giocatori dotati di gioco di rimessa e grande fisicità che giocano a tennis come noi 40 anni fa giocavamo a ping-pong: praticamente “schiacciano“ da fuori campo sia di diritto che di rovescio!
Anche i “grandi servitori“ ne escono avvantaggiati: un tempo quelli alti 2 m andavano a giocare a basket, non erano fisicamente adatti a reggere gli scambi prolungati che strumenti meno performanti imponevano. Oggi tra i professionisti uno su 10 conosce solo schema: servizio più dritto. E sai che divertimento!
Invece pensano a cambiare il format della Davis…
Nella race djokovic ha 1000 punti in meno a nadal. … nonostante sia tifoso di djokovic do merito agli avversari. … Nadal è forte e se il ginocchio è stato solo un infortunio di poco conto dovrebbe riuscire a difendere i 1000 punti però credo che a Melbourne djokovic torni primo….
Ho l’impressione che i “next gen” dovranno continuare ad accontentarsi di vincere le “next gen finals”…
Un muro di gomma .. niente da dire. Quando il serbo gioca così non c’è possibilità di batterlo. Il suo gioco non mi appassiona ma è davvero solido e in un momento come questo dove Federer e Nadal hanno avuto problemi di tenuta e tutti gli altri sono un gradino o due sotto .. può dominare a lungo.
Finalmente non sentirò più “bisogna vedere se è un caso”…. ha vinto 2 slam
Grandissimo cannibale! E’ ritornato il nostro Djoker amici ed è finita la pacchia per tutti!
Grande Nole! E ora la leadership dell’ATP! Il cannibale è tornato!
il killer istint è tornato mo so c***i per tutti, prevedo a breve la vetta per lui ed il bello che ha ancora margini di miglioramento , un grande davvero Nole 😉
Dalle entry list dei prossimi tornei risulta che Nole tornerà in campo per il torneo di Shangai l’8 ottobre, Spero chieda una wc per Pechino perché un mese di pausa mi sembra eccessivo. Tanto siamo a fine stagione e dovrà fare solo Shangai Parigi e il Master.
Ottime chanche di chiudere l’anno al vertice se va a Pechino
è tornato ufficialmente il cannibale. se regge altri 2 anni supera federer nel numero degli slam 🙁
Raggiunto Sampras a quota 14,e con 2 slam vinti nell’anno del ritorno ad altissimi livelli esattamente come Roger e Rafa lo scorso anno.Presto tornerà numero 1 e diventerà nuovamente re del suo torneo,gli Australian Open.Grandissimo Nole,sei un fenomeno,sono fiero di te.
Bellissimo l’abbraccio finale tra i due che si vogliono molto bene e sono amici,e le parole di stima reciproca durante la premiazione.Vorrei ricordare inoltre,ai tanto simpatici sostenitori di Delpo del sito,che lo stesso argentino dichiarò che,quando nei periodi più bui pensò seriamente al ritiro,uno dei giocatori che più lo rincuorò fu proprio Nole.Perciò sciacquatevi la bocca e ricordatevi che se Juan Martin è ancora lì a lottare per uno Slam,un po’ di merito và dato anche a Djokovic.
Comunque è vero: per Delpo non c’è avversario peggiore. Nole è quello che sa metterlo più in difficoltà, piu di Rafa e Roger!
Può finire l’anno da numero uno
Il re del 2018 é Novak Djokovic.
Unico al mondo..Un mostro di elasticità fisica, equilibrio, coordinazione..se al top della forma come negli ultimi mesi imbattibile.
Con un Djoko così dominante credo che nel 2019 sarà durissima per tutti riuscire a batterlo…
A breve potrebbe attaccare la leadership mondiale del Majorchino…
Praticamente nn ha nulla da difendere!
Il secondo set e di conseguenza il match si è deciso su un paio di dritti in rete che solitamente per delpo sono abbastanza comodi: uno su palla break nel game di 17 minuti, con campo aperto, che avrebbe mandato delpo sul 5-3 e servizio; la seconda sul 3-1 del tie-break
Non mi piace e mai mi piacerà, penso che in campo abbia un atteggiamento irritante ed antisportivo. Però oggi ha meritato perché più bravo di Del Potro nel cogliere le occasioni