Roger Federer visitato da un medico subito dopo la sconfitta contro Millman
Arrivano notizie su Roger Federer dopo la sconfitta negli ottavi di finale degli Us Open.
L’ex giocatrice Mary Joe Fernandez, moglie del manager dello svizzero, Tony Godsick, ha rivelato ai microfoni di ESPN che Roger subito dopo la partita persa contro l’australiano ha svolto una visita medica perchè non si sentiva bene.
“Doveva sdraiarsi, i medici hanno esaminato e controllato il suo respiro” – ha dichiarato Mary Joe.
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Grandissimo
Se il medico lo capovolgeva cadevano milioni di dollari
Tutti noi speriamo e ci auguriamo che lo tirino a lucido per la Laver Cup.
È colpa di Trump che non rispetta il protocollo di Kyoto. Ora l’ambiente si stá vendicando!!!!!
non conosco eventuali controindicazioni newyorchesi, ma uno spostamento di 2 settimane più avanti, oltre che ridurre il rischio caldo (aumenterebbe il rischio pioggia, ma di quanto?) allontanerebbe UsOpen dai 2 mille precedenti e ‘allungherebbe’ la vera stagione tennistica che, dopo Flushing, è fondamentalmente finita (con la davis ormai abolita, gli impegni rimanenti sono tornei agonisticamente irrilevanti +il master di fine anno, anch’esso non un esempio di manifestazione interpretata a fondo dagli stremati partecipanti)
Tutta colpa del pesto alla genovese?
Secondo il Guardian,che cita le analisi del Consensus action on salt e health,il condimento ligure ha ben il 30% di sale in più rispetto all’acqua di mare.
P.s.
Quando passerà alle casarecce,moscardini e melanzane,rivincerà. 😳
@ paoloz (#2192376)
Pensavo la stessa cosa!! Ma non possono giocare a fine settembre??? Gli altri tornei si adeguano di conseguenza!
È da un pezzo che io vado dicendo che gli serve uno specialista…..uno psichiatra bravo…
esatto..più o meno tutti giochiamo qua e sopratutto dopo una certà età, tutti sappiamo che ci sono giornate piene di energia e giornate in cui sei proprio scarico..
Questa e’ carina :-)))
I giocatori, negli anni si devono adeguare a certe condizioni e ad un gioco sempre piu’ fisico. E’ chiaro se prendi oggi Rod Laver e gli fai giocare gli US Open perderebbe 6-0 6-0 al primo turno (il talento lascia sempre piu’ strada alla fisicita’)
Vero. A Melbourne ci sono in generale 2 tipi di giornate, quelle caldissime e molto secche con vento che viene dall’entroterra e quelle con temperatura sui 26 gradi, ma umide e con vento dall’oceano.
@ RafaWaw (#2192393)
le condizioni new yorkesi sono peggiori, le ondate di caldo che interessano l’australia nascono dall’entroterra desertico è sono caratterizzate da umidità bassissima, simil-favonica.
Sono d’accordo, non sempre l’organismo risponde bene, anche se super allenato….siamo umani, non macchine!
@ RafaWaw (#2192393)
Vero che anche in Australia le condizioni climatiche erano state pesanti.
Ma non sono portato a generalizzare la cosa, altrimenti, tanto per fare un nome citato qui, o la Stephens avrebbe 37 anni o non sarebbe allenata da professionista.
Che ne dici, forse la verità sta nel mezzo, e ci sono giornate in cui reggi alla grande anche se è dura, e giorni in cui ti senti meno in forma.
Secondo me il caldo deve essere sopportabile, quando i gradi diventano troppi, si fa sentire anche l’umidità e i giocatori stanno male bisogna chiaramente intervenire, ma non bisogna accorgersene e intervenire dopo solo perché questo problema l’ha avuto anche Federer! Stesso discorso vale per l’Australian Open, c’è meno umidità che a NY ma anche lì le temperature non scherzano.
Articolo ormai “giornaliero” sul Nostro.
Arriveremo al.. “è… andato di corpo bene” ?
“Vivisezione-monitoraggio” costante.
Finchè tira…
Non è del tutto vero. Il corpo umano non è un’equazione matematica, si può solo provare a prepararlo, ma le variabili in gioco sono troppe. Prendiamo l’esempio del ciclismo. A volte, nelle tappe di montagna di giro e tour, alcuni favoriti (che dovrebbero essere pronti a puntino per lo sforzo richiesto) prendono mezzora di ritardo per disidratazione o per crisi di fame, cioè perché non si sono idratati o alimentati a dovere prima. C’è sempre un margine di errore nella preparazione fisica quando lo sforzo è estremo.
L’unica soluzione è cambiare stile di vita in tutto il pianeta…se lo facciamo da oggi forse nel 2100 non ci sarà più l’anticiclone africano in Italia!
Utopia
Che peccato! 🙁
Ma non è vero. I giocatori professionisti sono preparati anche a giocare in condizioni difficili. Quest’anno agli Australian open di giorno le condizioni erano peggiori di new york.
Nadal e thiem hanno giocato 5 ore con un umidità altissima lo stesso djokovic ha giocato 3 ore ieri ma non ha faticato. Poi di certo non critico Roger perché lui ha pur sempre 37 anni ma in generale io credo che tutti gli atleti professionisti devono saper sopportare certe situazioni meteo
Roger invecchia …gli altri sono più giovani …nole e rafa sono ancora lì ….
Le condizioni sono difficili ma 5 anni fa condizionavano meno anche roger….
E gli AO? Bel casino anche quello..
Dopo la Henman-hill, adesso abbiamo la Millman-ill(ness). Il povero Roger continuava a ripetere “dottore, mi dica come ho fatto a perdere da Millman, è grave? posso guarire? rischia di ripetersi?”.
diagnosi del consulto? DRAMMATICA!: aveva PERSO molti liquidi oltre alla partita… e perdere 2 volte in una sera, per Federer, è stato davvero troppo!!! 😀
Sono d’accordo. Sta diventando un torneo ad eliminazione e comunque i risultati vengono falsati, anche se le condizioni sono (non sempre) uguali per tutti. Bisognerebbe usare il buon senso. E’ un po’ come per queste prime giornate di campionato di calcio di agosto. Si gioca alle 20.30 perchè fa ancora troppo caldo per giocare di pomeriggio.
@ Fantumazz (#2192362)
bisognerebbe spostare il torneo di due settimane,
posso capire le enormi difficoltà. ma è da diversi anni che il torneo degli usopen sta diventando uno slam stile hunger games
Molti tennisti non erano preparati a condizioni climatiche così estreme. Tra quelli che ho avuto modo di vedere, Sloane Stephens: senza nulla togliere alla grande prova della Sevastova, l’americana non ha giocato sui propri standard probabilmente anche a causa del caldo. E come lei molti altri…
Il problema, che verosimilmente si ripresenterà nei prossimi anni, non è di facile soluzione. Le opzioni più semplici, come ad esempio modificare il regolamento (oltre una certa temperatura e un certo tasso di umidità non si gioca) o spostare gli incontri nelle ore più fresche (per modo di dire), opzioni come queste – dicevo – confliggono con il lavoro di chi deve stilare un programma realistico e con le richieste di chi detiene i diritti televisivi.
Evidentemente era disidratato. Credo si sia fatto cogliere di sorpresa dalle condizioni climatiche.