Roland Garros: Parlano Marco Cecchinato e Matteo Berrettini. Cecchinato “”Ormai sono un giocatore nuovo, lotto sempre punto su punto senza mollare mai”
Cecchinato : “Ormai sono un giocatore nuovo, lotto sempre punto su punto senza mollare mai.
Il mio avversario è partito molto bene, ma sono stato bravo a restare mentalmente attaccato al match è stato fondamentale vincere il tie break del secondo set in cui ero sotto di un break. Mi sono aggrappato anche al servizio, che ho migliorato tanto. Così come il rovescio, colpo ormai solido grazie al quale ho vinto di recente alcuni match importanti tra Budapest, Monaco e Roma. Penso di aver giocato un ottimo match, uno dei migliori della mia carriera, contro un avversario che è numero 11 del mondo. Carreno Busta, in particolare sulla terra, è molto difficile da battere. Contro avversari così forti e in alto in classifica sapevo che bisogna alzare il livello e l’ho fatto. Da quando ho recuperato quel break nel secondo set ho capito che il match poteva girare dalla mia parte e ho avuto il coraggio e la lucidità di andarmelo a prendere. Nel terzo e quarto set ho sempre comandato gli scambi. Il mio coach mi ha detto che Carreno Busta nelle fasi finali dell’incontro si rivolgeva al suo box dicendo che non riusciva più a scambiare e a fare punti. Contro avversari così competitivi non puoi giocare d’attesa, a questi livelli non ti regalano nulla e la partita le devi vincere tu. Anche in questo aspetto sono migliorato tanto negli ultimi mesi. Non sono più un giocatore di attesa, sono più aggressivo e quando posso cerco il punto a rete”.
“Da Monte Carlo è scattato qualcosa, ma già dallo scorso inverno sono stato più attento ai particolari. Ho svolto la migliore preparazione della mia carriera ad Alicante ed ero sicuro che avrei disputato un’ottima stagione. E abbiamo deciso di non accontentarci dei challenger, era venuto il momento di salire di livello anche a costo inizialmente di perdere qualche partita in più. I risultati si vedono, ora sono consapevole di poter giocare e vincere anche nel circuito maggiore. Per questo ringrazio il mio team, dal coach Simone Vagnozzi al preparatore Umberto Ferrara sino al mio manager Luigi Sangermano. Ripeto, sono un giocatore nuovo, ora lotto sempre senza mollare mai”. Un pensiero va anche alla fidanzata Gaia, presente a Parigi: “Il suo soprannome è Peki e mi sa che mi tocca farle un bel regalo”. E ai genitori: “Sono felice di avergli dato questa soddisfazione”.
Berrettini : “E’ stata una bellissima esperienza e un grande torneo, credo non si possa essere felici dopo una sconfitta, anche perché ho avuto diverse chance per far girare il match e quanto meno allungarlo.
Quando affronti avversari forti come Thiem, hai la netta sensazione di dover fare qualcosa in più. Mi era accaduto anche a Roma contro Zverev. Non ti regalano nulla e i punti te li devi conquistare tu. Sono tutti gradini che sto scalando e che mi fanno crescere. Da Parigi vado via con la consapevolezza che il mio livello sta salendo partita dopo partita e con ottimismo per il resto della stagione. Ora giocherò i tornei di preparazione sull’erba in vista di Wimbledon”.
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Quoto!
L’idea che uno sportivo professionista vinca meno di quanto dovrebbe perchè i seguaci del suo sport si accontenano di poco, mi pare almeno bizzarra.
Ha ragione Dani, a mio modestissimo avviso. Dovremo iniziare a rimanere positivi ma con moderazione, quando si raggiungono traguardi felici e decorosi, ma non ancora eccezionali. Sono il primo ad essere contentissimo della scalata di Cecchinato e di Matteo. Però tracimare con i complimenti si rischia di far la figura dei mediocri. Vedi ieri le dichiarazioni dei giocatori italiani, zerbinati nei confronti dei più famosi giocatori francesi. E’ una questione di sfumature, che forse non tutti colgono, ma uno sportivo deve avere tigna anche quando parla, fierezza, concentrazione. E nel Calcio è dal 2006 che prendiamo calci nei denti. Grazie ad un modulo di gioco snaturante e grazie anche a certi giocatori che si sono ‘impossessati’ della Nazionale, non permettendo di fatto, un ricambio generazionale che invece doveva essere fatto all’indomani della conquista del trofeo mondiale.
Buono l’atteggiamento di entrambi, bisogna continuare così, consapevoli che ci potranno essere battute d’arresto e bisognerà ricavarne il meglio e continuare a migliorarsi
Non capisco il paragone calcio/tennis… nel calcio siamo messi male, ma siamo stati campioni del mondo diverse volte, l’ultima 12 anni fa, non un secolo… io mi accontento di quello, di essere campione del mondo.
@ Dani (#2121981)
Non meriteresti replica, ma invece, si, hai detto una stupidaggine colossale, chetati che è meglio o passa al cricket che forse ne capisci di più.
Stoccarda e Halle (per ora è nelle quali in entrambi) sì, però tra Antalya e Eastbourne non credo che Matteo abbia già scelto ufficialmente, spero proprio che non vada a massacrarsi in Turchia (l’anno scorso si giocò in condizioni estreme a 40 gradi e ci fu chi ebbe seri problemi) la settimana prima di Wimbledon…
Non e ne il primo ne l’ultimo che arriva come outsider ai ottavi quindi non c’è tanto da meravigliarsi. E per questo che il tennis come il calcio italiano e andato a farsi …. Perché vi ancontentate di poco
Stoccarda, Halle, Antalya
Bravissimi entrambi! Allenamenti duri e soprattutto il cambio di mentalita’ e l’approccio vincente ala gara han fatto tanto e se continueranno cosi nessun traguardo sara’ loro precluso!
Ha ragione cecchinato a parlare bene di sé. Può sembrare un po’ eccessivo o ottimistico ma è cosi che si deve fare nello sport. È la cultura del più bravo, del sentirsi forte. È giusto.
Guai a dire sono contento sono soddisfatto. L’unica cosa da dire è sto bene, sono migliorato, migliorerò ecc.
(Ovviamente esiste anche una cultura della correttezza e del rispetto ma non si parlava di questo adesso)
Sapete dove giocherà Berrettini nella prima settimana post-roland garros? S-Hertogenbosch o Stoccarda? E poi Queen’s o halle?
Bravissimi tutti e due, finalmente si cominciano a vedere i ricambi di Fognini e Seppi
Speriamo che siano di esempio anche per gli altri ragazzi italiani, la consapevolezza di quello che è necessario fare in campo è la prima qualità.
Bravi ragazzi!!!!
Bravissimi entrambi…il presente e il futuro del nostro Tennis maschile…la nostra squadra di Davis è ora un’altra squadra
Consapevolezza di poter giocare a pari livello e poter vincere con i più forti, è questo che mancava al tennis italiano e che ora grazie a questi protagonisti sta arrivando.
Inoltre, i miei complimenti a Cecchinato che sta davvero giocando un gran tennis, ma mi è sempre stato antipatico e poi con la faccenda delle scommesse… non so se riuscirò mai a tifare per lui. Mi spiace
Berretto sarà pur un po’ macchinoso negli spostamenti, ma se riesce a far funzionare a dovere lo schema servizio e dritto, su erba, strappargli il servizio sarà durissima
Ceck, The master