Da Roland Garros: la “troppa” fatica dei big (di Marco Mazzoni)
Sasha Zverev, Nishikori, Dimitrov. Tutti in campo ieri per il secondo turno, tutte vittorie estremamente sofferte in cinque set. Aggiungiamo anche Carreno Busta, vittorioso in quattro (ma tirati) set. Thiem deve terminare la sua partita vs. Tsitsipas. Un gran bel match, si sapeva che il talento greco sarebbe stato avversario vero. Ben che gli vada, sarà vittoria in quattro. Come Lucas Pouille, fermato dall’oscurità due set a uno sul Chatrier vs. Norrie, britannico interessante. Si “salva” Djokovic, che ha regolato lo spegnolo Munar in tre parziali, ma mostrando un tennis modesto, peggiore rispetto a Roma. L’unico big tranquillo è stato David Goffin, che ha penato all’avvio contro il disordinato talento di Moutet, per poi scappare via senza patemi.
Oggi si allinea il tabellone nella parte alta, altri match di buon interesse. Gasquet è chiamato a confermare il suo buon stato di forma contro Jaziri; Schwarztman trova il qualificato Pavlasek, non dovrebbe patire più di tanto. Coric sfiderà Fabbiano, in bocca al lupo Tommy ma sarà dura… Possibile equilibrio tra Anderson e Cuevas, la partita sulla carta più tosta della giornata. Cilic non dovrebbe penare contro il polacco Hurkacz come Fognini vs Ymer. Idem per Edmund e Isner. Benneteau proverà l’impresa contro Del Potro, vediamo come starà fisicamente l’argentino. Nadal farà un discreto allenamento contro Pella.
La parte alta del draw sembra più tranquilla per le teste di serie. A livello di “forza” dei giocatori, la parte bassa è assai più qualificata e quindi equilibrata. Magari qualche sorpresa ci scapperà, però la sensazione è molto chiara: di sotto ci sarà molto da sgomitare, soffrire e lottare per arrivare in finale. In alto, c’è una discreta competizione per avanzare il più possibile fino a trovare Nadal e salutare Parigi. Rafael sembra disputare un torneo diverso.E’ stato un filo fortunato ad evitare giocatori potenzialmente pericolosi, ma onestamente non si vede chi possa impedirgli l’accesso alla finale. Ci vorrebbe una prestazione mostruosa di Shapovalov (che però dovrà arrivarci agli ottavi… non è scontato), un Coric a mille, …o forse ci vorrebbe un giocatore che rubi la miglior qualità ad ognuno degli altri!?! Il servizio di Isner, il dritto di DelPo, il rovescio di Cilic, la fantasia di Shapovalov, le gambe di Schwartzman… Ecco, questo androide magari avrebbe qualche chance. Battute a parte, se non scende Rafa, se non accusa un qualche problema, non si vede chi possa realisticamente batterlo nella parte alta. Non glielo auguriamo, ovviamente.
E’ tutto più complicato in basso. C’è più talento, ci sono quei (pochi) giocatori che forse hanno una speranza di giocarsela. Il problema è che tutti stanno facendo già troppa fatica. Questo infatti ci ha detto la bella giornata di ieri. Zverev, Thiem, Nishikori, tutti stanno già faticando molto, e siamo solo alla seconda partita. Non è un bel viatico per un torneo lungo ed assai dispendioso. Per provare a sconfiggere il migliore sul rosso, devi giocare la partita perfetta e devi essere assolutamente al top. Se arrivi alla finale troppo provato dopo sei partite, di cui alcune molto combattute, le chance già scarse diventano nulle.
Sasha Zverev ieri aveva una partita insidiosa, Lajovic è in crescita ed in fiducia. Però è stato deludente vederlo remare due metri fuori dal campo, subendo le buone trame del serbo. Non voglio sminuire il tennis discreto di Dusan, ma se Sasha intende finalmente rompere il tabù seconda settimana Slam e diventare da corsa per la coppa, non può crollare in un match come quello di ieri in troppe fase passive. Alterna alti e bassi preoccupanti, sta troppo in campo, subisce, fa fatica. Per vincere uno Slam deve riuscire ad alzare la intensità media della sua prestazione 3 su 5. Deve spogliarsi di quelle fasi passive in cui subisce, rema, soffre. Questi cali fisici e mentali non sono compatibili con lo status di campione in un Major.
Nishikori aveva una partita difficile, Paire sul centrale di Parigi si è esaltatoed ha regalato delle perle magnifiche. “E’ uno dei migliori talenti tecnici del tour, giocatore imprevedibile”si è difeso Kei. Tutto giusto. Ma visto che il fisico è e resta il limite del nipponico, anche per lui faticare troppo nel percorso verso le fasi decisive può essere un grande problema. Stessa cosa per Thiem. Se riuscirà a battere oggi Tsitsipas (probabile), avrà superato un ostacolo importante. Ma ha fatto fatica, e nemmeno si è riposato la scorsa settimana… scelta che non comprendo. Il tennis dell’austriaco è terribilmente sbilanciato sul piano fisico. Lui è un toro, durissimo. Ma quest’anno è vittima di alti e bassi, anche all’interno dello stesso match. Alti terrificanti, come la vittoria su Rafa a Madrid; crolli improvvisi nella intensità, come a Roma o Monte Carlo, dove è stato annichilito. Ha già dimostrato di poter battere tutti, anche Rafa… ma 3 su 5 e con quello stile di gioco, con quella fatica per costruire il punto e concluderlo… continuo a vederlo molto sfavorito in una eventuale finale contro El Rey. Ancor più se ha accumulato tanta fatica nel torneo.
Discorso diverso per Djokovic. Nole viene inserito tra i possibili vincitori. A Roma ha mostrato segni di ripresa… ma se ricordiamo cosa era il Novak che vinse qua nel 2016, beh… questo sembra il cugino povero. Molto povero. Il Djokovic che ieri ha sbagliato molti colpi ed ha tenuto una intensità modesta non ha alcuna chance di battere Nadal, e difficilmente arriverà all’atto decisivo. A lui stupirci e crescere. Sarebbe una splendida favola e darebbe un po’ di pepe ad un torneo che sembra già segnato. Fin troppo.
Da Roland Garros,
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Alexander Zverev, Djokovic, Dominic Thiem, Kei Nishikori, Marco Mazzoni, Nadal, Parigi, Roland Garros 2018
3 commenti
@ tinapica (#2119777)
Durissimo? Come allenamento forse sì.
Da quel che mostrano i primi giochi Fognini ha non pochi problemi contro Ymer e non sta giocando male, tutt’altro. Passaggio del turno assolutamente non scontato: perderà chi scoppierà per primo, dato il livello durissimo degli scambi.