Trofeo Bonfiglio 2018, Xinyu Wang: “A Melbourne con Cornet esperienza fantastica”
“Un vincitore è solitamente colui che riconosce i suoi talenti naturali, lavora sodo per svilupparli in capacità, ed usa queste capacità per raggiungere i suoi obiettivi“, diceva l’ex cestista americano Larry Joe Bird, considerato come uno dei migliori giocatori della storia dell’NBA.
Questa frase si può tranquillamente accostare a Xinyu Wang. Nata a Guangdong, al confine tra la Cina e Hong Kong, il 26 settembre 2001, Xinyu è la miglior giocatrice cinese under 18 e, nonostante l’età, è già stabile fra le prime 500 del ranking WTA in singolare e fra le prime 400 in doppio.
Le sue doti tennistiche sono pazzesche, come testimoniano i risultati positivi raggiunti tra le “pro” e, inoltre, gli ottimi piazzamenti nei tornei giovanili, che a detta di molti sono irrilevanti ma delineano comunque il profilo di un tennista. Il suo, quello di Xinyu, è un tennis potente, un tennis moderno: i suoi colpi sono piuttosto incisivi, ama spingere in particolare col dritto ed è prevalentemente su quella diagonale che ama scambiare, incorrendo certe volte anche in errori forzati dati dalla fretta e dalla voglia, incredibile, di ottenere il “quindici”. Last but not least, da segnalare la statura: oltre 182 centimetri di altezza…
Nel 2018 ha disputato quasi esclusivamente tornei del circuito ITF, presenziando comunque alle manifestazioni giovanili più importanti. Dopo aver raggiunto la finale agli Australian Open Junior, Wang ha scelto il Trofeo Bonfiglio come torneo in preparazione al Roland Garros: “Sono qui per prepararmi in vista di Parigi… Continuerò per tutta la stagione ad alternare tornei professionistici a manifestazioni giovanili; forse anche nel 2019 farò così, ma in quel caso tutto dipenderà dal mio posizionamento nel ranking WTA“, ha commentato la giocatrice cinese in esclusiva ai microfoni di LiveTennis.
A Milano ha strappato il pass per il terzo turno dopo aver superato l’ucraina Daria Snigur con un doppio 6-3: “Ho studiato la mia avversaria nel corso del suo match di primo turno, nel quale ha affrontato una giocatrice che optava prevalentemente per i colpi in slice. Nonostante il punteggio, non è stato un match facile: inizialmente credevo si trattasse di una passeggiata, ma poi ha iniziato a giocare in maniera molto aggressiva e mi ha dato del filo da torcere. A farmi vincere il match sono stati i dritti in top-spin giocati sul suo dritto“, ha dichiarato.
Prima di lasciarla andare dalla madre, visibilmente contenta, e dal suo team, le chiediamo un’ultima considerazione sulla prima esperienza in un torneo dello Slam “dei grandi”: a gennaio, infatti, ha ottenuto una wild card per il tabellone principale degli Australian Open e si è ben difesa con Alizé Cornet, perdendo per 6-4 6-2: “E’ stato il primo primo match in assoluto a quel livello. C’era tantissima gente a guardarmi e proprio per questo ho dovuto prestare molta attenzione ad ogni mia azione (ride, ndr). Ero nervosissima, ma ho comunque giocato un’ottima partita: è stata un’esperienza fantastica che spero di ripetere presto. Il mio obiettivo? Entrare fra le prime venti giocatrici del ranking“, ha concluso Xinyu Wang, alla quale vanno i nostri migliori auguri per una carriera ricca di soddisfazioni.
Da Milano, l’inviato Lorenzo Carini
TAG: Trofeo Bonfiglio, Xinyu Wang
6 commenti
Notavo anch’io l’impugnatura estrema,ma dopo aver commentato Sinner per lo stesso motivo,non volevo infierire per non essere troppo polemico.In effetti non si intuisce se giocherà in top o in back,d’altronde è l’evoluzione/involuzione tennis moderno.Quando si inizia a giocare da troppo piccoli con attività agonistica precoce, la racchetta pesa,la full western è l’unica via di sopravvivenza
@ PuntoFatto nel 70% dei casi (#2112512)
Che esperto, solo vedendo una foto… 😆
Ma come si puo’… ❓ 🙄
Andate a vedere le fotografie, anche dei campioni maschi e femmine, e ne troverete a valanga, molto simile… 💡
E SOLO UNA FOTO ❗
capisco il ragionamento, ma credo che questo sia l’esempio sbagliato e non credo si debbano preoccupare più di tanto di essere chiamati a rete…oggi va così e finchè non cambiano i materiali il bumbum è la tattica più remunerativa….sob!
Se io durante il palleggio vedo un ragazzo/ino con quell’impugnatura, la prima cosa che faccio in partita è chiamarlo a rete e fargli giocare una bella volee di diritto. Di diritto, non di rovescio. È punto mio nel 70% dei casi. Per manifesta incapacità (impossibilità invero…) di volleare. Il restante 20% è causa di un mio unforced nel passante successivo al suo approccio a rete. Nel 10% dei casi il ragazzo/ino è bravo/ino (a volte però è una ciofeca il mio tentativo di smorzata… pertanto: o chiude, o sbaglio il passante, o il passante è un assist che anche uno zoombie riuscirebbe a chiudere) e mi fa punto. E poi ci si domanda perché non esistono più i giocatori di rete…
al bonfiglio quest’anno diversi ragazzi interessanti.
nel femminile, una mediocrità abbastanza sconcertante. Tra le poche eccezioni, l’ottima Wang che rispetto a quasi tutte fa proprio un altro sport.
È la favorita per la vittoria finale: le cinesi cercano il double Santa Croce-Bonfiglio