Francesca Bullani: “Sto cercando l’alchimia giusta per realizzare i miei sogni di bambina.” La ventunenne di Biella ci racconta il suo tennis ma anche molto altro: dall’altruismo alla curiosità verso il mondo
“Ho imparato che il mondo possiede un’Anima, e chi riesce a comprendere quest’Anima riuscirà a comprendere il linguaggio delle cose. Ho appreso che tanti alchimisti hanno vissuto la propria Leggenda Personale e hanno finito per scoprire l’Anima del Mondo, la Pietra Filosofale e l’Elisir. Ma, soprattutto, ho appreso che queste cose sono talmente semplici da poter essere scritte su uno smeraldo” (Paulo Coelho, L’alchimista)
Se il mondo ha un’anima, se è possibile capire il linguaggio delle cose, quale punto di osservazione può essere migliore di un campo da tennis? Probabilmente è possibile scrivere verità non soltanto su un prezioso smeraldo, come afferma Coelho, ma anche, ad esempio, sulla terra rossa, resa magica da quell’argilla che dava bellezza e forza ai Cretesi. Ogni giorno seguiamo le gesta quotidiane di tanti eroi oscuri che sono i tennisti: eroi epici con quei punti conquistati, proprio quando sembrava tutto perso, che paiono talmente perfetti da sembrare frutto di un’alchimia antica, ma anche con le loro fragilità, angosce e routine quotidiane che, allo stesso modo, ne scrivono la storia. Sempre in viaggio, omerici nelle loro solitudini, i tennisti raccontano continuamente una storia, a Wimbledon come ad Hammamet: ed è una storia che appartiene a tutti, fatta di fatica, sofferenza, vittorie e sconfitte, allegria e tristezza, in una mescolanza sempre varia che si chiama vita. E quando queste storie trovano la circostanza giusta per essere narrate, noi cerchiamo di essere pronti a raccoglierle ed a raccontarvele. Ed oggi è il turno di Francesca Bullani, davvero una bella sorpresa per la ricchezza interiore e la fiducia nel futuro che è capace di esprimere.
Allora Francesca, iniziamo come tradizione per le nostre interviste, tracciando una piccola scheda di presentazione:
Ciao a tutti! Sono nata e mi alleno a Biella al circolo “I faggi” con Cosimo Napolitano. I miei genitori raccontano di avermi visto raccogliere una racchettina trovata casualmente sulla spiaggia a due anni, per poi provare subito a palleggiare contro il muro, (ho anche una foto che lo testimonia….) e di aver voluto a tutti i costi iniziare il corso di tennis insieme a mio fratello l’anno dopo… Ho iniziato proprio a “I faggi” dove ho passato i primi anni insieme a Guido Monaco, Cristian Gelao e Cosimo Napolitano. Ho sempre amato tutti gli sport, fino a 12-13 anni sciavo molto forte, mi scannavo a calcio con mio fratello e i miei cugini, mia madre ha tentato di farmi giocare a pallavolo, ma piangevo solo se saltavo l’allenamento di tennis…Non c’è un giorno esatto in cui ho capito che il tennis sarebbe stato la mia vita, semplicemente non ne ho mai potuto fare a meno. La mia tennista preferita è sempre stata Justine Henin, con quella classe innata che la contraddistingueva, nessuna mai come lei a parer mio, tengo una sua foto nel portafoglio ancora adesso. Mi piace definirmi una giocatrice varia, sto lavorando per sviluppare l’aggressività nel mio gioco e imparare a prendermi i punti a rete, so utilizzare variazioni di gioco con lo slice di rovescio, con il top spin di diritto, la palla corta.
Allora Francesca, la prima sensazione, leggendo alcuni commenti su Instagram di tue amiche tenniste (Zmau e Matteucci per esempio) è che tu debba avere una simpatia innata e che sia una di quelle persone che animano sempre un gruppo. Mi sbaglio? Come ti descrivi come persona?
Non ti sbagli! ho un carattere molto solare, magari non do confidenza a chiunque e da fuori posso sembrare seriosa, ma quando mi si conosce si capisce che è solo apparenza! Tendo ad essere parecchio svampita, soprattutto quando sono stanca, e spesso faccio divertire tutti per questo. Per farti un esempio, allo scorso torneo, sono riuscita a fermare a metà strada la transportation piena di gente che ci portava dal circolo all’hotel dicendo all’autista: “scusi, può tornare indietro?…ho dimenticato la valigia con tutto dentro al circolo” tra le risate generali di tutti quelli che erano sul pulmino. Sono un po’ meno simpatica quando viene fuori il mio lato riflessivo, tendo a pensare molto, ma anche quello fa parte di me.
A proposito. Quando hai aperto un profilo Instagram alcune tue amiche ti hanno fatto complimenti molto scherzosi, evidentemente non se l’aspettvano…qual è il tuo rapporto con i social?
Non sono mai stata un’amante dei social. Sono molto riservata e non mi è mai piaciuta molto l’idea di far sapere a tutti le mie cose. Ho aperto l’account Instagram solamente un anno fa, per curiosità e per non sentirmi troppo fuori dal mondo, che ormai va in quella direzione. Devo dire comunque che a volte si trovano spunti interessanti, potendo seguire anche personaggi o atleti affermati.
Hai anche degli occhi blu pazzeschi. Come vivi il rapporto con Francesca, ragazza di 21 anni che vuole essere carina e cura la sua immagine?
Grazie per il complimento! Me lo vivo come qualsiasi ragazza, magari non mi curo nemmeno troppo, mi piace essere naturale.
Hai un fratello che si è appena laureato. Qual è stato il tuo rapporto con gli studi?
Definirmi una secchiona sarebbe esagerato, ma mi è sempre piaciuto studiare e mi è sempre piaciuto prendere voti alti. Ho iniziato a studiare in un liceo scientifico pubblico per poi passare ad un linguistico privato che si potesse conciliare di più col tennis. Poi ho finito per voler dare la maturità nel liceo pubblico, studiando da privatista, decisione che mi è costata mesi di studio durissimo e zero tennis, ma coronata da un bel 95. Questo lato di me ha quindi sicuramente rallentato l’attività tennistica, penalizzando molto l’attività junior, ma ci ho sempre tenuto ed alla fine sono riuscita a conciliare tutto.
Mentre scriviamo sei a Chiasso, in Svizzera, dove hai perso con la brasiliana, ma ha anche passaporto italiano, Laura Pigossi. Come è stato il match?
A Chiasso ho giocato un brutto match, senza togliere meriti alla mia avversaria che ha giocato un match molto solido, ma io non sono proprio riuscita ad esprimermi.
Sapevi che la Pigossi canta? E tu, canti, suoni qualche strumento?
No non lo sapevo…io canto spesso come ogni comune mortale stonato, in macchina o sotto la doccia, diciamo ovunque ma di certo non posso dire di esser brava! Saper suonare la batteria è sempre stato un mio grande desiderio, per ora ancora mai realizzato, infatti uno dei miei film preferiti si chiama “Whiplash” ed è la storia di un batterista che vuole sfondare.
Qual è la tua musica preferita ed hai un cantante o un gruppo che segui?
Amo la musica di tutti i generi, a volte ho la tendenza ad ascoltarla un po’ triste e vengo considerata troppo sentimentale, mi prendono sempre in giro per questo, ma in realtà vario in base ai momenti. Sono stata ad alcuni concerti tra cui Vasco, Jovanotti, Mumford and sons (una band londinese).
Hai giocato la settimana scorsa in doppio con Georgia Brescia. Come ti sei trovata con lei?
Sì, abbiamo giocato insieme e mi sono trovata molto bene, negli ultimi mesi stiamo creando un bellissimo rapporto fuori dal campo e questo sicuramente aiuta la sintonia in doppio.
Sempre in Tunisia hai giocato contro la bulgara Shinikova che molti ci hanno detto abbia un caratteraccio. Come ti approcci con le tue colleghe “intrattabili”?
Ci ho già giocato due volte e non è un’avversaria facile da incontrare. In generale tendo sempre a pensare a me stessa e non andare troppo dietro agli atteggiamenti delle avversarie.
A febbraio hai ottenuto un ottimo risultato a Bergamo, raggiungendo le semifinali. Come ti senti in questo inizio di stagione e che programmazione hai per le prossime settimane?
A Bergamo ho giocato un buon torneo, sono riuscita a mettere in pratica il lavoro svolto durante la preparazione invernale. Mi sto sentendo bene, abbiamo deciso col mio allenatore di giocare tornei 25000 più alti, dove sto trovando più difficoltà nei match, ma ho la possibilità di crescere molto sotto tanti punti di vista.
Su che cosa state lavorando con il tuo coach Cosimo Napolitano?
Credo molto nel lavoro che sto facendo da mesi insieme al mio allenatore, ed è un lavoro di squadra realizzato assieme al preparatore atletico Marco Pivotto e al fisioterapista Pierpaolo Bruzzi. Siamo molto a contatto anche con il team Piatti a Bordighera. Ora stiamo lavorando per stare vicino al campo e giocare verso la rete, andare a prendersi i punti e giocare più volèe. Ho le qualità per saper giocare un tennis completo però le sfrutto ancora poco e devo migliorare in questo.
Intanto la settimana scorsa hai toccato il tuo best ranking con la posizione n. 865. Dove puoi arrivare quest’anno?
Va bene, ma l’obiettivo principale rimane sempre quello di giocare al 100 % tutti i punti, ognuno è importante, e di stare diciamo “ordinata” di testa. Questo sarà il miglioramento più grande è il ranking sarà una conseguenza del raggiungimento di questi obiettivi.
Torniamo ai social: tra le tenniste vanno molto di moda le storie. Ho notato che le location più rappresentate sono le stanze d’albergo dei tornei, quasi sempre incasinatissime, e i ristoranti con il cibo in bella mostra…poi qualche allenamento. E’ questo il mondo di voi ragazze tenniste e in queste giornate ripetitive come si riescono a mantenere allegria e serenità?
Questa è una bella domanda….a me piace postare momenti caratteristici della giornata e del luogo in cui mi trovo, che siano il piatto particolarmente buono della colazione (il mio momento preferito della giornata) o il paesaggio che mi colpisce e sottolinea uno stato d’animo. È un modo per sentirsi un po’ cittadini del mondo, familiarizzare e fare nostre le varie esperienze. Io leggo, scrivo, mantenere alta la curiosità per me è l’unica soluzione per non cadere nella monotonia delle giornate ripetitive: a volte è dura ma poi penso che sto viaggiando e sono a contatto con gente da tutto il mondo. E’ una bella fortuna e mi rende felice.
Quanto la giusta alimentazione rappresenta una preoccupazione costante tra voi ragazze e quanto è forte in questo senso la voglia di trasgredire?
Ormai l’alimentazione è una preoccupazione costante e stiamo imparando a conoscerla molto meglio. Ci rendiamo conto che è una componente fondamentale per stare bene e avere benzina in campo, si sentono tante opinioni diverse ma credo che sia una questione anche personale, ognuno ha il proprio metabolismo e le proprie necessità. Poi in giro per tornei dobbiamo saper arrangiarci più che seguire diete particolari…voler trasgredire capita spesso quando si è giù, il cibo è sempre una delle migliori consolazioni…e a volte la conseguenza dello sgarro è solamente un sorriso!
“Respirate amore ogni istante della vostra vita, ricordate di restituirlo come fanno gli alberi con l’ossigeno, perché qualcuno avrà bisogno di quel respiro per sentirsi meno solo”…di chi sono questi versi, che hai riportato sulla tua pagina Fb, e da che cosa sono ispirati secondo te?
Sono versi citati nella parte finale del film “Come saltano i pesci”, mi ero incantata davanti a quel paesaggio e quelle parole, era una lettera molto lunga. Credo siano parole ispirate dalla volontà di amare e sentirsi amati, una volontà rivolta alla famiglia e agli amici, alle persone che ci scegliamo intorno; ma anche a ciò che facciamo: amare fino in fondo ciò che facciamo e amare noi stessi, la cosa più difficile a volte.
Claudia Franzè ci ha detto che non di rado tra voi parlate anche di politica di elezioni ecc. Quanto vi confidate nelle pause di un torneo invece le paure, le angosce, il senso di solitudine che ogni essere umano può provare?
Confidarmi nel profondo, soprattutto se si tratta di qualcosa che mi fa soffrire, è una cosa che faccio con davvero poche persone, siamo pur sempre tutte avversarie…e sto imparando che non ci sono molto persone disposte a capirti e ad ascoltarti davvero. Quindi cerco di confidarmi con chi sono certa che voglia davvero il mio bene.
Che cos’è l’altruismo per te e in che modo riesci ad essere solidale con gli altri?
L’altruismo per me è mettermi nei panni dell’altra persona e ascoltare, stare vicino e far sentire che ci sono. Credo di saper creare empatia, di solito sento di ispirare fiducia negli altri. Soprattutto se ci tengo, non ho freni nel dare tutta me stessa. È una caratteristica innata, ma sto capendo che è un’arma a doppio taglio, perché rischi di sprecare davvero tante energie, mi è capitato spesso di entrare talmente tanto nei problemi o nelle confidenze degli altri che poi diventano quasi miei. Mentre a volte servirebbe più distacco…
Cosa ti ha insegnato finora il tennis nella vita, pensando anche a tutti i paesi che hai visitato?
Mi sta insegnando che è necessario sentirmi bene con me stessa e che occorre prendere la vita come una sfida: ogni giorno ricomincia, e per questo non bisogna mai fermarsi troppo a rimuginare. Se hai perso un match, la settimana prossima ce ne sarà un altro, se hai avuto una brutta giornata, domani ti sveglierai e avrai una nuova occasione per ripartire. Ogni giorno è un’occasione per fare un passo in più; capita di sentirmi male in alcuni paesi e di dire “non ce la faccio più voglio tornare a casa” ecco perché diventa importante stare bene con se stessi e prendere forza da dentro. Certo….dirlo è un conto, poi ci vuole tanto coraggio, tanta forza per continuare a crederci, ma a forza di metter mattoni sono convinta che ci si arrivi. Non bisogna rinunciare a puntare in alto, ad investire su se stessi, a circondarsi di persone da cui imparare ogni giorno e con cui affrontare il viaggio…non rimanere fermi. Credo siano i presupposti per affrontare un percorso duro ma altamente formativo, e diventare persone di successo. Se poi si diventa atleti di successo tanto meglio, ma in ogni caso si avrà un vantaggio competitivo anche in altri ambiti della vita.
Come si vive in un mondo in cui in Siria cadono bombe ed i bambini muoiono?
Domanda delicata, fa male pensare alle situazioni gravi che ci circondano, personalmente mi capita di sentirmi meno al sicuro rispetto a prima quando prendo i voli aerei, abbiamo la consapevolezza che ovunque andiamo potrebbe succedere qualcosa. Pensare a quei bambini è uno strazio, non credo ci sia nulla da aggiungere….
Hai cominciato a giocare a tennis molto presto. Tutto quello che ti è successo l’avevi immaginato e in che cosa la realtà è stata diversa dall’immaginazione?
Inizio a dirti cosa immaginavo di continuo da piccola….giocando contro il muro, immaginavo di vincere uno slam e ripetevo per ore il match, per finire dando la mano all’avversaria (il muro) e all’arbitro immaginario ed esultando ogni volta in maniera diversa. Poi andavo sotto la doccia, e lì arrivava il momento della premiazione finale, e mentre l’acqua scorreva ripetevo a voce alta il mio discorso in lingua diversa a seconda dello slam. Tornando alla realtà…è un tantino più normale e diversa, ma quella bimba sta crescendo e ha ancora tanto da dare!
“Ma alla fin fine, se lo debbo dire, io penso che a dischiudermi la vita sono stati in gran parte i libri. Non le grammatiche o i vocabolari ma tutte le opere in cui vive qualche sentimento.” Così scrive Cesare Pavese. Qual è stato il libro che ti ha insegnato molto?
Ne sto leggendo uno proprio in questo momento che mi sta letteralmente sconvolgendo. Si chiama “L’alchimista” di Paulo Coelho, mi è stato consigliato da un’amica, e tocca dei punti molto forti che mi piacerebbe fare miei.
Tu sei di Biella. Che rapporto hai con la tua cittadina e che cosa ci consigli assolutamente di vedere…o di mangiare?
Rapporto di amore/odio. L’apprezzo molto più ora rispetto a prima perché viaggiando ci sto poco tempo. A 14-15 anni mi sentivo soffocare, soffrivo soprattutto la mentalità chiusa e sentivo bisogno di evadere e fare esperienze. Mentre ora mi rendo conto che è una cittadina piccola ma con più o meno tutto ciò di cui si ha bisogno, tranquilla e con panorami fantastici, magari a volte un po’ ‘noiosa’ perché non c’è troppo da fare per noi giovani, però ci si vive pur sempre molto bene. chi non è mai stato a Biella, lo porterei subito al ‘piazzo’ che è la parte vecchia con una vista incredibile su tutta la città, oppure in “burcina” dove c’è un parco meraviglioso. Mentre per quanto riguarda il cibo….dovete provare i canestrelli, sono dei biscotti simili ai wafer con il cioccolato dentro, una droga!
Chiudi gli occhi…pensa ad una campo da tennis, un torneo importante, una grande avversaria…e poi?
Come da bambina! Ahaha….Wimbledon, Azarenka, e poi…vado a stringerle la mano e uso una delle esultanze!!!!!
Se non avessi fatto la tennista quale tuo sogno avresti realizzato?
Avrei frequentato un’università all’estero e poi avrei comunque viaggiato, o facendo la giornalista sportiva, o facendo surf o suonando la batteria.
E quali sono i sogni che vorresti realizzare nella vita?
Il sogno più grande è quello di diventare una tennista di successo; poi, finita la carriera, sogno di aprire un locale tutto mio quasi esclusivamente per le colazioni, un posto che sia talmente buono e speciale da far iniziare, o cambiare, la giornata in positivo a chiunque ci metta piede. Sogno anche una bella famiglia…e anche se posso sembrare poco coi piedi per terra, ci sarà sempre tempo per metterceli!
Francesca, a chi auguriamo Buon Tennis?
Auguriamo buon tennis a tutti quanti, a tutti i lettori ed a tutti quelli che ci sostengono e sono innamorati di questo sport!
Noi tutti ricambiamo gli auguri di buon tennis a Francesca…auguri a cui aggiungiamo un “tormentone” suggeritoci da Michelle Zmau, che tanto si diverte a ripeterlo alla sua amica, al punto da chiederci di scriverlo nell’intervista…
E noi, scherzosamente complici, la accontentiamo: ”Francesca…siamo ancora qui!”
Antonio De Filippo
TAG: Francesca Bullani, Interviste LiveTennis, Italiane
8 commenti
Il web è così vasto, perché non vai altrove, dove ci sono articoli di tuo interesse, qui sei solo di troppo! 😉
Sicuramente interessa molto di più di un commento come il tuo.
A 22 anni e ancora 845 in classifica? Meglio che si dedichi ad altro. Ma poi l’intervista di un illustre sconosciuta a chi interessa?
Mi piacerebbe darle qualche consiglio personalizzato ma non mi vien facile visto che non l’ho mai vista giocare, ed il consiglio giusto per qualcuno può rivelarsi sbagliato per qualcun altro…
Bellissima intervista ad una ragazza molto seria e determinata, vedremo come procederà! 🙂
Direi brava francesca ma il tennis non s impara in un solo anno forse ha dimenticato alcuni anni della sua vita tennistica .guardare al presente e futuro molto positivo ma si vive e si ricorda anche il passato.
Che bellissima intervista. Che bella persona Francesca, comincerò a seguirla. Il passaggio in cui dice che a volte concedendosi “ingenuamente” aggiungo io agli altri si ci carica dei loro problemi e ci vuole un po’ più di distacco mi ha toccato, come amare se stessi è la cosa più difficile. Che bello. Confermo infine per esperienza personale che la Shinikova ha un caratteraccio. Sorry.
Sensa scomodare il buon Coelho,io mi ispirerei al padre di Ivanisevic,che disse al figlio,«trattasi solo di una pallina»….il tennis,dico io,è una cosa semplice…..