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Cristiana Ferrando: “Tennis in my blood!”. La ventiduenne tennista ligure si racconta ai lettori di livetennis parlando anche di quell’incredibile episodio in Lussemburgo

19/02/2018 15:08 15 commenti
Cristiana Ferrando classe 1995, n,.279 WTA
Cristiana Ferrando classe 1995, n,.279 WTA

Era il 1° settembre del 1990 e Linda Ferrando si accingeva a incontrare nel terzo turno degli Us Open la sedicenne Monica Seles, astro nascente del tennis mondiale, pochi mesi prima vincitrice del Roland Garros e terza testa di serie del torneo dopo Graf e Navratilova. Si sentiva in forma Linda, aveva avuto buone sensazioni nei turni precedenti, soprattutto nella battaglia vinta al tie break del terzo set contro l’argentina Paz: il suo gioco serve & volley, entusiasmava il pubblico americano che la sosteneva in ogni incontro. Questa volta avevano dato il centrale a Linda, tutti volevano vedere la Seles che aveva preso a pallate le prime due avversarie: doppio 6/0 alla bulgara Paumpoulova, 6/2 6/2 alla sudafricana Fairbank.
Quella mattina Linda parlò al telefono con la madre, che sempre la incoraggiava e non era potuta essere presente a Flushing Meadows. Ed in modo quasi solenne le disse: “Mamma, oggi metto la maglietta rossa”; la madre restò in silenzio per qualche istante e poi le sussurrò con un filo di voce: “Vinci, Linda!”. Il primo set corse via veloce, un 6/1 che diede alla giovanissima Seles la convinzione che quell’italiana n. 82 al mondo si fosse ormai arresa: nulla di più sbagliato. Linda cominciò ad inanellare punti su punti scendendo a rete, recuperando le bordate del rovescio a due mani della Seles che facevano davvero male ma che l’italiana riusciva ora ad anticipare e a controllare. La Seles fu del tutto irretita dalla trappola tesa da Linda, una ragnatela fatta di rallentamenti del gioco ed improvvise accelerazioni. E il secondo set fu dominato dall’italiana con lo stesso punteggio del primo, 6/1. Dal terzo set in poi entriamo nella mitologia del tennis, una battaglia epica in cui sembrò che gli dèi abbandonassero Linda, quando nel terzo set sul 6/5 sprecò tre match point sulla battuta della Seles. Il secondo, soprattutto, era stato davvero incredibile con una volèe di Linda, una gladiatrice nei suoi attacchi, rimasta bassa di quel tanto per spegnersi sulla rete. Ma nel tie break, conclusosi 7/3 per l’italiana, non ci fu storia: come riuscì Linda a salvare il punto del 3-4, recuperando un missile di rovescio della Seles, lasciandola esterrefatta, sfidando la legge di gravità, è una questione sulla quale i fisici e Linda stessa si sono interrogati a lungo. Ma poi Linda ha trovato una risposta convincente…guardando la sua maglietta rossa!

Ci è sembrato giusto partire dal quel match incredibile giocato da Linda Ferrando, per introdurre la tennista che presentiamo oggi, Cristiana Ferrando nipote appunto di Linda. Sappiamo di aver fatto una scelta che Cristiana apprezza molto:

Verissimo! Questa partita credo di averla vista in Tv all’incirca 100 volte ahahah! Mia nonna ci è affezionata e spesso vuole rivederla. Mia zia ha giocato una partita pazzesca, è sempre bello vederla così emozionata e felice a fine match e, giustamente, una partita del genere non deve finire nel dimenticatoio! Linda è un esempio per me, mi dà sempre buoni consigli anche se cerca di non “intromettersi” nella mia carriera.




Spesso essere figli o nipoti d’arte, può rappresentare un peso per un atleta. Il confronto con il familiare, specie se di alto livello, finisce per condizionare la prestazione di un giovane. Altre volte invece può rappresentare uno stimolo. Qual è il tuo caso? Ti infastidisce mai sentirti dire, come abbiamo fatto anche noi peraltro, “ma tu sei la nipote di Linda Ferrando”?

Assolutamente no, la carriera di mia zia non rappresenta un peso, anzi tutt’altro! Non ho mai sentito la pressione mentale per il fatto di avere una zia così forte e non mi ha mai infastidito sentirmi chiamare “la nipote di Linda Ferrando”, anzi per me è uno stimolo e un vanto! Non a caso dico spesso “tennis in my blood”! Non tutte hanno la fortuna di avere una zia come la mia.




Veniamo alla tua storia. Gli inizi, tuo padre Paolo primo maestro, una carriera tennistica iniziata abbastanza tardi, con pochi tornei junior. Raccontaci un po’ il tuo percorso:

Sì, come hai detto tu, ho iniziato tardi a giocare perché abbiamo voluto dare la precedenza alla scuola. Finivo scuola alle 13.30 prendevo il treno, mi allenavo con tennis e atletica poi tornavo a casa e studiavo fino a tarda sera…capitava spesso che mi addormentavo spesso sui libri. Il mio papà mi ha fatto fare solo qualche torneo Junior per farmi vedere e capire che, nonostante non mi allenassi e non giocassi quanto le altre ragazze, avevo comunque il livello per giocare con loro.




Tu sei riuscita a non sacrificare i tuoi studi raggiungendo, con un ottimo percorso, la maturità classica. Non sempre questo è possibile per i ragazzi junior, che a volte studiano da privatisti o rinunciano agli studi dopo l’obbligo scolastico. Come ci sei riuscita e cosa consigli ad una ragazza che deve conciliare studio e attività agonistica?

Vi assicuro che non era facile conciliare tennis e studio, ho fatto tanti sacrifici e ho faticato molto per finire la scuola con ottimi voti, ma mi è servito e mi ha formato mentalmente e caratterialmente. Io consiglierei ad ogni ragazza di continuare lo stesso a studiare, perché il tennis non è una certezza e se non si riuscisse a sfondare poi non si avrebbe nemmeno un diploma in mano da utilizzare per la vita.




Hai mai pensato di continuare gli studi con l’università o magari lo farai più avanti? Ci sono alcuni esempi, Aleksandra Krunic e Magda Linette, le prime due che mi vengono in mente:

Sì, mi piacerebbe iscrivermi all’università, vorrei fare Psicologia, però non è mai facile riprendere a studiare dopo anni che hai finito il liceo e riuscire a trovare il tempo sufficiente per studiare, quindi voglio fare le cose con calma.




Tu, rispetto a tante giovani tenniste italiane, sei strutturata molto bene fisicamente. Quanto è importante la preparazione fisica per il tuo tennis e come descriveresti il tuo gioco a chi non ti ha mai vista in campo?

La preparazione fisica è importantissima per me, soprattutto perché da giovane non l’ho mai fatta seriamente quindi ho tanto margine di miglioramento. Ho un gioco aggressivo, mi piace giocare su pochi scambi con l’aiuto del servizio.




Dove ti alleni e su quali aspetti stai lavorando?

Quest’anno mi sto allenando con Maria Elena Camerin e Tathiana Garbin, a Tirrenia. Stiamo lavorando mentalmente sulla gestione del match e sugli appoggi.




Dal 2013 il tuo ranking è in continua e progressiva ascesa, il che è sempre un buon segno! Che obiettivi ti sei posta per il 2018 considerando il tuo best ranking (268) attuale ?

Nel 2018 mi piacerebbe giocare almeno uno Slam e quindi avere il ranking adeguato. Ora intanto parto per la Cina dove giocherò due 60.000K.




La tua vittoria più importante in un torneo è rappresentata dal 60.000 di Granby, ottenuta nel luglio scorso. Parlaci di quel bel percorso e delle sensazioni che hai provato:

La vittoria del torneo di Granby è stata del tutto inaspettata. Avevo giocato molto male nei precedenti due tornei in Canada e per questo ero giù di morale. Così ho deciso che a Granby sarei andata con l’unico scopo di ritrovare serenità fuori e dentro il campo, e così è stato fin dai giorni precedenti al torneo. La serenità che avevo mi ha fatto esprimere un ottimo tennis e ho giocato 5 bellissime partite dove sono riuscita a mettere in pratica tutto quello su cui avevo lavorato con Riccardo Rosolin.




Poi hai avuto un invito all’International di Lussemburgo ma contro la Schnyder, dopo aver vinto il primo set, ti sei ritirata. Che cosa è successo?

Quello che è successo in Lussemburgo è una “bella” storia…si fa per dire! In hotel, la mattina del match, mi alzo per aprire la finestra e un infisso di legno, pesante 15kg più o meno, cade dal soffitto colpendomi in piena testa e sulla spalla destra. I medici mi hanno sconsigliato di giocare ma essendo lì ho voluto provare lo stesso e dopo poco mi sono sentita male… Ho avuto una commozione cerebrale e sono dovuta stare a letto per un mese!




Si cresce di più giocando le quali WTA o i tornei ITF secondo te? La questione è dibattuta:

A mio parere si cresce di più giocando le quali WTA, se si ha il livello per giocare con giocatrici più esperte, ma credo sia giusto prima fare tante partite nel mondo ITF per fare esperienza.




In Fed Cup stiamo assistendo ad un ricambio generazionale, peraltro positivo visti gli ultimi risultati. Quale può essere il ruolo di Cristiana Ferrando?

Spero un giorno di giocare la Fed Cup e portare alla mia nazione punti importanti. Sarebbe un sogno.




Che rapporti hai con Tathiana Garbin e quanto frequenti o hai frequentato il centro di Tirrenia?

Questo è il terzo anno che mi alleno a Tirrenia e mi trovo bene. Con Tathiana abbiamo un bellissimo rapporto. Crede molto in me. La vidi per la prima volta ai campionati italiani under 16 e mi ricordo che mi fece i complimenti per come giocai (anche se persi): da lì siamo sempre rimaste in contatto e tutt’ora è presente e mi aiuta quotidianamente.




Sei reduce da una trasferta americana non molto positiva, almeno sul piano dei risultati. Come valuti questo inizio di stagione e in che condizioni sei attualmente?

Non è vero che la trasferta in America non è stata positiva, anzi mi ha fatto capire molte cose. Nel primo torneo ho giocato molto male ma può succedere, soprattutto quando affronti i primi match dell’anno, erano mesi che non giocavo tornei (per la botta in testa e la preparazione invernale). Ad inizio d’anno è difficile raccogliere subito i risultati che si vorrebbero, inoltre il livello dei tornei è sempre altissimo. Sono in forma fisicamente, mi sto allenando bene e ho giocato dei buoni match, perciò sono contenta e tutto il resto arriverà da sé.




Hai dichiarato di trovarti più a tuo agio sul cemento. In che modo è una superficie più adatta al tuo gioco?

Mi piace molto giocare sul cemento o su campi veloci. Sono cresciuta su un campo in erba sintetica quindi il mio gioco è sempre stato basato su pochi scambi con l’obiettivo di mettere il prima possibile i piedi dentro al campo e comandare lo scambio. Inoltre sul veloce il mio servizio mi aiuta molto di più.




Nella tua carriera finora si nota che hai viaggiato molto. Cosa comporta questo sul piano tecnico ma soprattutto sul piano umano (possibilità di mantenere amicizie, rapporti, ecc.)?

Sicuramente viaggiare tanto è dura ma, per ora, non mi pesa. È vero che viaggiare apre la mente, si impara tanto ogni giorno vedendo nuovi posti nuove persone e nuove culture. Ovviamente è duro mantenere rapporti con amici o con il fidanzato quando stai la maggior parte dell’anno in giro per il mondo, però non mi pento della mia scelta, anzi sono fortunata a viaggiare facendo quello che amo.




Come riesci a sopportare i costi del professionismo, tenendo conto che uno studio ITF ha verificato che solo una minoranza di giocatrici riesce a non avere più spese che guadagni?

Sì il tennis è molto costoso, ma la Federazione mi aiuta economicamente e per questo la ringrazio.




Che cosa ti ha dato finora il tennis e che cosa ti ha tolto?

Il tennis mi ha dato tanto. Mi ha fatto vivere esperienze che da “ragazza normale” non mi sarei mai sognata di vivere, ho visto posti bellissimi (a dire il vero anche brutti ) , ho conosciuto persone di diverse nazioni. Ho vissuto sia le emozioni più belle della mia vita, sia i momenti più tristi e difficili che però mi hanno fatto crescere. Il tennis mi ha formato e, comunque vada, è qualcosa che mi porterò dentro per tutta la vita e nessuno potrà togliermi. Come ti ho detto prima, facendo questo tipo di vita si rinuncia ad amicizie, fidanzato, uscire il sabato sera, andare a ballare, però per questo ci sarà tempo più avanti e adesso, sinceramente, queste cose non mi interessano nemmeno. Mi dispiace solo vedere poco la mia famiglia , compreso il mio amore di cane, ma quando torno è sempre un momento speciale.




“Non mi avete fatto niente” è il titolo della canzone di Fabrizio Moro e Ermal Meta dedicata alle vittime dell’attentato terroristico di Nizza. Quanto può condizionare la tua vita di atleta e di ragazza, vivere in un epoca in cui incombe la minaccia terroristica?

Personalmente ho rinunciato a 2 buoni tornei l’anno scorso in Turchia perché c’era stato un attentato la settimana prima, quindi senz’altro questo condiziona la mia attività ma non è niente rispetto a quello che sta causando nel mondo.




C’è razzismo o sessismo nel tennis?

No, non è mi mai capitato di assistere a scene di razzismo o sessismo.




Qualche giorno fa la Wozniacki ha protestato, invano, con il giudice di sedia per i “suoni” emessi durante il gioco dalla rumena Niculescu. Ha esagerato? E come ti comporti se un’avversaria in campo ti innervosisce?

Non ha senso lamentarsi per queste cose e perdere energie. Io personalmente non avrei discusso con il giudice di sedia.




Hai dei riti, dei gesti sempre uguali, delle superstizioni che metti in atto in campo?

Sì, io sono scaramantica in campo! Mi piace che in panchina le mie bottigliette siano sempre nello stesso punto.




Vuoi salutare dal nostro sito la tua migliore amica tennista?

Salutatemi Camilla Rosatello! Non la vedo da un po’ e mi manca tanto!




Tu sei di Santa Margherita Ligure un luogo il cui mare si è fregiato spesso della bandiera blu per la loro bellezza e purezza. Quanto è importante per te essere nata qui e che sensazioni ti ispira il mare nella tua vita?

Amo il mare!! Quando nasci al mare non puoi più farne a meno…mi da senso di spensieratezza e libertà !




A Santa Margherita Ligure ha vissuto uno dei più grandi filosofi italiani, Nicola Abbagnano, che ha scritto: “Per scoprire l’autentica oggettività del mondo l’uomo non deve pensare il mondo come una parte di sé, ma deve sentire se stesso come parte del mondo.” Che ne pensi di questa citazione?

Penso che sentire il mondo come parte di sé porti inevitabilmente a cercare di adattarlo alla propria persona, mentre pensando il contrario lo si può vedere in modo più realistico, così com’è.




Quali sono il tuo film ed il tuo libro preferiti?

Non guardo tanti film, preferisco le serie tv. Sono appassionata di Grey’s Anatomy, Scandal e Pretty Little Liars. Mi piacciono molto i libri di psicologia che mi aiutano poi anche in campo.




Qual è il tuo sogno massimo nel tennis?

Il mio sogno nel tennis è vincere uno slam e entrare nelle top 20.




Ed i tuoi 3 desideri da realizzare nella vita?

I miei desideri da realizzare nella vita sono: creare una famiglia, trasferirmi in America e vivere di tennis.


L’America è nei sogni di Cristiana, trait d’union tra passato e futuro. Un passato che speriamo sia una profezia dettata dal quel magico giorno d’estate di quasi 30 anni fa, quando sotto il sole di New York una maglietta rossa divenne invincibile!


Antonio De Filippo


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15 commenti. Lasciane uno!

Dad (Guest) 19-02-2018 23:25

Grazie per il ricordo della splendida vittoria di Linda Ferrando contro la Seles, secondo me una delle 5 vittorie più prestigiose di tutti i tempi per il tennis femminile italiano

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+1: Fede-rer
Marcus91 19-02-2018 20:42

Bellissima intervista come sempre, e bella pure Cristiana che spero si sblocchi definitivamente! 🙂

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Buon Rob (Guest) 19-02-2018 20:21

Scritto da mirko.dllm

Scritto da Buon Rob
Spinto da curiosità, sono andato a leggere come gli “””””utenti””””” avevano commentato la sconfitta della Ferrando in Lussemburgo (14.10.2017).
Parte se la prendeva coi medici e preparatori della FIT (sic), in primis il “solito” mirko.dlmm, l’altra parte se la prendeva con “le italiane che sprecano quando sono in vantaggio!!!!111!”.
Pochi e sparuti si preoccupavano per Cristiana.
Chissà se cambierebbero idea ora dopo aver letto dell’incidente.
Il (brutto) timore è che non cambierebbero idea.

E che dovrei fare per espiare la mia terribile colpa? Stare in ginocchio suI ceci per un tempo indeterminato? Potrei anche farlo e starci,ma dopo cortesemente,caro Buon Rob,perchè non parli a me e anche ad altri a cui interessa,di Samuele Ramazzotti per esempio,e della sua decisione di ritirarsi dal tennis,a quanto pare,e del “fondamentale” contributo e aiuto che,immagino gli avrà senz’altro dato la FIT?

No, più semplicemente dovrebbe servire da monito, così da pensare la prossima volta di non scrivere in preda alla fuggevole emotività del momento.
Io ritengo saggio non dare opinioni sul ritiro della Ferrando da un torneo, o sulla carriera di Ramazzotti, etc…, in quanto non ho sufficienti informazioni per farlo.
La Giorgi fu insultata per sei mesi perché non giocava tornei, e poi si scoprì che lo fece perché le era morta la sorella.
Viviamo in un’epoca di gossip, in cui i fan pretendono di avere ogni informazione.
Io vedo il tennis, lo sport e la vita a misura d’uomo e di donna.
Se non sai perché una persona ha dei problemi, non inventarti quali possano essere e non dare colpe. Funziona, te lo consiglio, quando crescerai lo capirai.

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+1: Marcus91, Fede-rer
radar 19-02-2018 20:08

Mi ricordo Cris quando ti vidi la prima volta

Mi piacque subito come stavi in campo, come ti muovevi, mi attirò immediatamente il tuo stile: d’acchito pensai “finalmente abbiamo una giovane tennista intraprendente che cerca il punto, che vuole condurre il match”

Nella vita le cose più belle accadono all’improvviso, succedono e quando succedono senti qualcosa dentro, una vibrazione particolare: d’istinto sai che è nato qualcosa di speciale

Sono passati 4 anni, da quell’Itf in terra di Francia, ma il tempo non è importante, quel che conta sono l’impressione e l’impatto che mi hanno suscitato quel primo incontro

Con estremo ottimismo nei tuoi confronti per una carriera ad alti livelli, ti saluto e ti auguro il meglio

A presto

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+1: Marcus91, Fede-rer
PingPong 19-02-2018 20:08

E’ quella che ha + possibilità di tutte, per mentalità e margini di miglioramento…altro che paolini…

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mirko.dllm (Guest) 19-02-2018 18:33

Scritto da Buon Rob
Spinto da curiosità, sono andato a leggere come gli “””””utenti””””” avevano commentato la sconfitta della Ferrando in Lussemburgo (14.10.2017).
Parte se la prendeva coi medici e preparatori della FIT (sic), in primis il “solito” mirko.dlmm, l’altra parte se la prendeva con “le italiane che sprecano quando sono in vantaggio!!!!111!”.
Pochi e sparuti si preoccupavano per Cristiana.
Chissà se cambierebbero idea ora dopo aver letto dell’incidente.
Il (brutto) timore è che non cambierebbero idea.

E che dovrei fare per espiare la mia terribile colpa? Stare in ginocchio suI ceci per un tempo indeterminato? Potrei anche farlo e starci,ma dopo cortesemente,caro Buon Rob,perchè non parli a me e anche ad altri a cui interessa,di Samuele Ramazzotti per esempio,e della sua decisione di ritirarsi dal tennis,a quanto pare,e del “fondamentale” contributo e aiuto che,immagino gli avrà senz’altro dato la FIT?

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-1: Fede-rer
radar 19-02-2018 16:26

Cris mi piace e tanto, l’ho sempre reputata la nostra migliore giovane.
È dotata di fisico, ha un ottimo servizio e una propensione spiccata per il tennis d’attacco mirato alla ricerca del vincente.
I suoi miglioramenti sono continui, anno dopo anno: penso che potrà arrivare in alto.

p.s. l’intervista è molto interessante e apre squarci sulla vita e sulla visione della vita di Cristiana che altrimenti non conosceremmo: un grosso in bocca al lupo a lei e spero di riuscire ad andarla a rivedere giocare quanto prima…

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+1: Fede-rer, PingPong, Marcus91
Buon Rob (Guest) 19-02-2018 16:05

Spinto da curiosità, sono andato a leggere come gli “””””utenti””””” avevano commentato la sconfitta della Ferrando in Lussemburgo (14.10.2017).
Parte se la prendeva coi medici e preparatori della FIT (sic), in primis il “solito” mirko.dlmm, l’altra parte se la prendeva con “le italiane che sprecano quando sono in vantaggio!!!!111!”.
Pochi e sparuti si preoccupavano per Cristiana.
Chissà se cambierebbero idea ora dopo aver letto dell’incidente.
Il (brutto) timore è che non cambierebbero idea.

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+1: Fede-rer, Marcus91
Mithra 19-02-2018 15:37

Bella intervista.
Io aspetto sempre l’esplosione di Cristiana perchè a mio avviso è tra le giovani italiane in rampa (Paolini, Chiesa, Brescia, J. Pieri, Ferrando e Rosatello) quella con il gioco più moderno e soprattutto quella col fisico più adatto al tennis.

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Sottile 19-02-2018 15:36

Intervista interessante come sempre. Incredibile la disavventura capitata a Cristiana lo scorso anno 😯
Dato che mi sembra simpatica e intelligente , le auguro di realizzare gran parte dei suoi sogni

6
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Pollicino (Guest) 19-02-2018 15:19

Ha una somiglianza fisica e in volto quasi clamorosa con Alice Moroni.

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+1: Harlan
Number One (Guest) 19-02-2018 14:25

Complimenti per la bella intervista. Sempre interessanti questi “racconti” a volte anche con aneddoti personali.
Mi ricordo anche di Pampoulova che poi giocò diversi anni per la Germania. Sarebbe interessante anche sapere che fine hanno fatto tutte queste giocatrici.

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Case (Guest) 19-02-2018 13:41

15kg in testa? Però..

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Peppo81 (Guest) 19-02-2018 12:27

Grande Cristiana!!! Molto bella! Bellissima intervista, le auguro di continuare l’università, perché no? è una ragazza solare, le auguro anche di continuare a divertirsi, a viaggiare e a stare con le persone con cui c’è affetto. Da oggi un tifoso in più. Incredibile quello che successe in Lussemburgo ma grandissima vittoria nel 60.000. Complimenti.

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+1: Fede-rer
Evolution 19-02-2018 12:22

Che belle queste interviste!!
Ti fanno vedere il tennis e la vita di una tennista a 360°.
Forza Cristiana per il tuo futuro.

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+1: Fede-rer