Il 2017 di Jessica Pieri: si doveva e si poteva fare di più
15/12/2017 08:00 
17 commenti
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Jessica PIeri nella foto
Stagione in positivo quella di Jessica Pieri: la tennista toscana nata nel 1997 ha chiuso il 2017 con un bilancio discreto da 37 vittorie e 28 sconfitte, più specificatamente 5/3 su cemento outdoor, 32/23 su terra rossa e 0/2 indoor (tappeto o cemento). Si poteva fare di più anche se va detto che Jessica ha raggiunto sul finire dell’anno il suo br da 220 WTA: considerando soprattutto il livello degli ITF in cui la più grande delle sorelle Pieri (Tatiana è del ’99) si è cimentata, era lecito aspettarsi qualche exploit in più condito a scalpi “eccellenti” raccolti qua e là durante la stagione. Il 2016 si era chiuso al numero 284 del ranking, si poteva pertanto scalare uno step in più.
Jessica inizia l’anno a febbraio ma i primi appuntamenti non regalano soddisfazioni, eccezion fatta per le quali superate a Shenzen: per il resto primi turni e main draw senza fortuna. Urge spostarsi sulla terra rossa sarda di Santa Margherita di Pula, ma la musica purtroppo non cambia: nei primi tre ITF giocati la Pieri non supera mai il 1T.
Il primo acuto arriva a maggio a Caserta (25k), dove la Pieri si spinge fino alle semifinali, sconfiggendo fra le altre quella Andreea Mitu che in un passato recente riuscì a raggiungere gli ottavi di finale al Roland Garros, prima di cedere alla spagnola Paula Badosa Gibert.
Si deve aspettare luglio e il 60k di Roma per un nuovo squillo di tromba: sulla terra di casa Jessica supera la Soler Espinosa nei quarti con un duplice 6 – 1 prima di cedere il passo alla Kozlova. Manca la continuità ma il tennis sembra esserci. Altra semi ad agosto sulla terra battuta tedesca di Bad Saulgau (25k): in Germania Jessica mette a segno anche i quarti a Hechingen (60k), dove cede solo al tie break del terzo alla rumena Cadantu, già top60.
Da settembre la giovane tennista italiana sembra finalmente cambiare marcia: finale al 25k di Sofia (L contro la Tomova), prima di stabilirsi in quel di Pula (25k) dove raggiunge una finale (L contro l’italiana Chiesa), quarti di finale (L contro la Von Deichmann) e la prima vittoria della stagione, divenuta realtà a fine ottobre quando sconfigge in finale l’austriaca Julia Grabher. In terra sarda chiude la stagione a inizio novembre con un primo turno, dove abbandona per un infortunio. Meglio concentrarsi quindi sulla preparazione per l’anno che sarà, un 2018 che sarà di vitale importanza nella carriera nascente di Jessica.
L’anno nuovo ci dirà fin dove potrà arrivare la Pieri, tennista un po’ leggerina (160×48 kg) ma che quando ingrana la marcia giusta vede il livello delle sue prestazioni crescere notevolmente: con il duro lavoro, tanto fisico quanto a livello di tennis, secondo me potrà crescere e puntare nell’immediato almeno alla top150. Il tempo d’altronde è dalla sua parte…
Alessandro Orecchio
TAG: Italiane, Jessica Pieri, Stagione 2017
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Grazie.
Dopo 3 anni da pubblicista si può diventare giornalista vero?
Ma quanto vi garberà fare le cassandre…..
Concordo, Jessica ha un gran timing, geometrie perfette e sa come giocare, ma pesa veramente come una piuma.
Io sono fiducioso che comunque di riffa o di raffa, alla fine nelle 100 ci arriverà, ma non è una potenziale top50.
@ Tennisaddicted (#1999093)
Alessandro è giornalista pubblicista dal 2008. La maggior parte di noi è giornalista…
Un saluto ragazzi.
@ Fede-rer (#1998962)
Non mi sembra che livetennis.it sia una testata giornalistica online, quanto piuttosto un sito web ben fatto che raccoglie notizie varie e permette di commentarle.
Non credo quindi che si debba avvalere di giornalisti professionisti né di pubblicisti… Quindi non è detto che Orecchio sia un giornalista, questo è quello chw finora abbiamo ipotizzato noi, ma forse solo lui può criarire la cosa, sempre se vuole.
Con tutta la simpatia che Jessica può suscitare, onestamente non vedo grandi margini di miglioramento per lei. Sì, ha senz’altro talento e facilità di gioco, è una ragazza intelligente e decisa, ma come ammette lo stesso Orecchio, è leggerina. Non solo non è alta, ma è anche mingherlina, quanti steroidi deve assumere per acquisire un po’ di potenza in più.
Spero che Jessica non me ne voglia per la battuta fatta, tuttavia il suo potenziale mi sembra modesto. Anche se come la Pizzichini e la Bonsignori arrivasse tra le prime 100, quanto a lungo potrebbe restarci? In ogni caso ha tutto il diritto di provarci!
Jessica gioca bene,ma purtroppo ha limiti fisici evidenti…deve fare un ulteriore step dal punto di vista fisico e poi potrà puntare quantomeno alla top100. In tempi brevi vedo più futuribili Chiesa e Brescia.
*Onesta carriera
Farà la sua onesta al di fuori delle 100, salvo qualche impronosticabile entrata. Non vedo perché chiederle di più.
Nella prima versione dell’articolo si faceva riferimento alla “esperta” Badosa..
Se hai fatto una battuta, va beh….
Altrimenti se non hai capito che il soggetto della frase su cui ironizzi era la Pieri che a Caserta ha battuto la Mitu e poi ha perso dalla Badosa Gibert in semifinale, hai qualche problema con la comprensione della lingua italiana 😎
“L’esperta spagnola Paula Badosa Gibert” ha solo 20 anni, è un pochino più giovane della Pieri, e soprattutto non ha mai giocato nel MD di uno slam, tantomeno al RG, nè ha mai incontrato Mitu.
Chissà cosa voleva dire.. a meno che non si sia semplicemente confuso con la belga Van Uytvanck, che comunque all’epoca aveva solo 21 anni.
“Chi mme piglia pe’ Frangesa,
chi mme piglia pe’ Spagnola.. ”
https://www.youtube.com/watch?v=rjCjYzcp2Rg
Sul gracilina sono d’accordo (è oggettivo), sul fatto che abbia caratteristiche da terra dissento assolutamente! Sulla terra è molto più difficile generare potenza e peso di palla appoggiandosi al colpo dell’avversario di turno. Bisogna spingere in prima persona. E Jessica, proprio perchè così gracilina, non ha quasi spinta e subisce molto se si trova di fronte una delle tante colleghe con colpi pesanti e profondi.
Invece secondo me sul veloce, anche se è penalizzata dal proprio servizio poco consistente, può appoggiarsi alla grande ai colpi avversari… La vedo molto più adatta a superfici come il cemento outdoor…
Titolo: “Il 2017 di Jessica Pieri: si doveva e si poteva fare di più”
Incipit dell’articolo: “Stagione in positivo quella di J. Pieri”.
L’articolo inizia all’insegna della coerenza! Ultimamente avevo trovato gradevoli alcuni articoli di Orecchio, qui siamo tornati onestamente nel qualunquismo più totale. Se si fanno affermazioni poi da un giornalista mi aspetterei un’analisi più approfondita sulle cause di quella che ritiene una stagione mediamente fallimentare.
Quest’anno ho visto giocare due volte dal vivo la Pieri e scrissi per esteso la mia opinione. E’ ancora davvero troppo leggerina. Si vede che ha un gran talento tennistico, geometrie, senso tattico, anticipo pazzesco… Ma la sua palla non viaggia… Il servizio è davvero fragile. Quando trova la classica picchiatrice con un minimo di continuità fa davvero fatica! Non mi preoccupa tanto l’altezza quanto proprio il fatto che sia così minuta. Per me non è stata una stagione fallimentare, secondo me il fatto che sia arrivata alla posizione 220 è, per il suo tennis attuale, un ottimo risultato!
Ma sono tutti uguali sti titoli? Aspetto che arrivi anche; il 2017 di Roger Federer, si doveva e si poteva fare di più
Giocatrice gracilina e prevalentemente da terra sembra….
non ha le variazioni necessarie per evitare di essere seppellita dai colpi delle ragazze della wta.