Il 2017 di Jasmine Paolini: è la nostra migliore giovane?
A livello di classifica WTA Jasmine Paolini è la tennista italiana della nuova guardia che maggiormente si è avvicinata alla top100 in questo 2017: un traguardo che sarebbe stato importante vista la sua giovane età (Jasmine è nata in Toscana nel 1996), accarezzato con un best ranking di numero 130 ma che sul finire della stagione si è irrimediabilmente allontanato, essendo in questo momento Jasmine posizionata al gradino 172 della classifica WTA.
È stato un anno con un bilancio assolutamente in parità, fatto di 28 vittorie e altrettante sconfitte, suddivise in 10/8 su cemento outdoor, 11/9 su terra rossa, un negativo 3/6 indoor, un poco significativo 0/1 su tappeto e un 4/4 su erba. È mancato il salto di qualità, quella maturazione che avrebbe reso possibile il passaggio al circuito delle grandi, un paio di volte tentato (fra quali Slam e appuntamenti del circuito) ma tristemente fallito. Dopo i due successi a Pula e Valencia nel 2016, Jasmine quest’anno ha innalzato il livello dei tornei vinti, trionfando nell’appuntamento da 25K sul cemento di Woking nel mese di agosto ma soprattutto in quello da 100k a giugno sulla terra rossa di Marsiglia, dove ha sicuramente toccato il vertice della stagione.
22 anni da compiere il prossimo 4 gennaio per una Paolini che inizia l’anno tentando le qualificazioni nel primo Slam della stagione: a Melbourne arriva infatti una sconfitta netta e in due set contro Rebecca Sramkova. Un paio di primi turni, un secondo turno e diverse quali fallite nei tornei cinesi: per il primo buon risultato del 2017 Jasmine deve aspettare fine marzo/inizio aprile, quando ottiene la semifinale sulla terra amica di Santa Margherita di Pula.
La Paolini comincia a crederci e punta le quali del WTA di Biel in Svizzera: purtroppo anche qui disco rosso e Jasmine si ferma al turno decisivo per accedere al main draw.
Gli appuntamenti di avvicinamento allo Slam parigino non portano buone nuove e anche il Roland Garros non regala soddisfazioni: sconfitta al primo turno di quali contro la Mattek – Sands. A giugno però suona la Marsigliese e Jasmine si regala il 100k battendo in finale la tedesca Maria: sembra il miglior viatico per il resto della stagione ma purtroppo resterà un acuto quasi isolato.
La stagione su erba vede la Paolini fermarsi al primo turno del torneo di Manchester, fallire le quali di Ilkley ma venire ripescata come LL, superare un turno per fermarsi al secondo, prima di fallire l’appuntamento più importante dell’anno sul verde: a Wimbledon Jasmine si presenta nelle quali da testa di serie ma si ferma al 2TQ contro la croata Fett. La Paolini sembra poter fare di più ma gli manca quel quid pluris, da cercare costantemente e col duro lavoro nei prossimi cruciali mesi, quando difenderà soprattutto nei primi mesi davvero pochi punti e i miglioramenti in classifica saranno fattibili.
Dopo Wimbledon gioca le quali del torneo di Bucarest (fallendole) e prende una sonora scoppola nel torneo di Bastaad, quando racimola solo un gioco al primo turno contro l’esperta spagnola Suarez Navarro.
In una stagione a strappi Jasmine si ritrova sul cemento di Woking, torneo che vince superando in finale la rumena Buzarnescu di cui si dice un gran bene: sulle ali dell’entusiasmo seguono i buoni quarti di finale a Vancouver, superando sul cemento canadese la statunitense Brengle ma cedendo nei QF alla Kovinic.
C’è ancora uno Slam da giocare e in cui sperare nel main draw ma purtroppo anche a New York l’italiana si ferma al 2TQ, superando la Cadantu ma cedendo alla Kato. Altra delusione Slam, la quarta su quattro del 2017. La botta psicologica avrà influito perché dopo NY, Jasmine non fa segnare più buoni risultati, fino alla fine della stagione: si tratti di appuntamenti del circuito maggiore o di quello minore, Jasmine sembra aver finito la benzina.
Ci sono margini, c’è la voglia di lavorare, di migliorare ma la sensazione è che se la Paolini vuole rappresentare il futuro dell’Italtennis al femminile debba crescere soprattutto a livello psicologico. La speranza è che ci si (ri)avvicini quanto prima alla top100, una dose di positiva energia che farebbe crescere soprattutto la sua autostima e la consapevolezza nei mezzi tennistici in suo possesso.
Alessandro Orecchio
TAG: Italiane, Jasmine Paolini, Stagione 2017
Grazie!!
@ pablox (#1998546)
😀
E perché mai? essere pagata lautamente senza l’obbligo di vincere perchè tanto perdi comunque chiunque convochi mi pare una condizione invidiabile! 😈
percui quelle 80 che ha davanti, sono lì per caso e non vedono l’ora di farsi da parte … ma per favore …
@ Elios (#1998459)
La Radwanska sarà anche magrissima, ma ha una tecnica che nessuna delle nostre ha.
È fra quelle piccole
no
Non abbiamo una new entry nelle Top 100 dal 2012 (Camila Giorgi, prima di lei Sara Errani nel 2008) se non sbaglio, credo il periodo più lungo da quando esiste il ranking, dato che sta per iniziare il 2018 …
E’ quasi vicina a portare a casa delle partite importanti ma alla sua portata, forse deve crederci ed essere più’ determinata in campo. A mio avviso non parlo di tecnica, perche’ quella non le manca (sia diritto che rovescio ) deve solamente stare piu’ li in campo e sicuramente entrera’ nelle top 50, tanti auguri jasmine.
Oggi la piu’ forte giovane e’ senza dubbio Deborah Chiesa !!!!
Giusto, ma se ci fossero insegnanti capaci e lungimiranti il gioco di chi “ha il fisico”, per usare la tua espressione, si può migliorare, fare crescere le piccoline è invece un po’ più difficile.
Condivido il tuo commento e aggiungo che JP può arrivare nelle 100 affinando alcuni colpi, soprattutto sulla terra rossa.
Condivido il tuo commento è aggiungo che JP può arrivare tra le 100 lavorando e affinando
alcuni colpi, soprattutto sulla terra rossa. blockquoteda Fabius
Non saprei dire se è la migliore tra le “giovani”, credo però che il 2018 sarà un anno cruciale per capire dove si può arrivare. Come lei anche per Chiesa, Brescia, Trevisan e Pieri sarà un 2018 interessante (speriamo!). Se poi dalle retrovie arriva qlche nota lieta, ben venga.
Dico solo questo: non vorrei essere Tatiana Garbin…
Radwanska è magrissima. Se è riuscita lei a entrare nelle 100 ci può riuscire anche jasmine. La doi poi addirittura in top 30 ed è più bassa della Trevisan e non mi sembra che la Trevisan colpisca più piano della doi. Ce la possono fare jasmine e martina. Ci credo.
Ho la netta impressione che conti sempre di più il servizio anche nel femminile, di conseguenza il fisico delle tenniste ha sempre più valore.
Quando anni fa si poteva arrivare molto in alto senza essere super dotati, già ora vedo più difficoltà e sarà sempre peggio.
Sono convinto che contro natura non si può andare, se sei basso quello sei e quello resti, però bisogna entrare nell’ottica di lavorare sul servizio da quando inizi a giocare altrimenti ti porti un limite troppo grande. Puoi arrivare nelle 100 ma li ti fermi, se però hai un servizio almeno discreto allora cambia molto….
@ Gaz (#1998433)
A parte che con si capisce come la parola “che” ti venga sempre maiuscola, attenzione con questi pronostici: ci sono vari esempi di gente entrata nelle 100 senza aver giocato o vinto partite nei tornei WTA.
Paolini e’riuscita a dar seguito ad un discorso interrotto un paio di anni fa’,guardando solamente il ranking si potrebbe dire Che e’stata la migliore per dove e’arrivata e per quello Che ha fatto,in termini statistici invece i numeri della Chiesa sono superiori, considerando anche il fatto Che non aveva negli anni passati fatto registrare ancora cose rilevanti,le manca l’exploit in un 50K o 100k come ad esempio Paolini (e’li’la differenza)ma migliorando puo’farlo l’anno prossimo e avvicinarsi possibilmente ancora di piu’alla top 100.
Premesso come dico da tempo Che tra queste ragazze non esiste una migliore e Che sarei sorpreso se una solo di loro riuscisse ad varcare quella fatidica soglia tra le prime 100.
Purtroppo la situazione è questa
Non è “molto scarsa”, di sicuro.
Altrettanto di sicuro, può entrare nelle 100 (del resto ce la si può fare anche solo con gli ITF su terra -li è competitiva-).
Probabilmente, si, è la migliore delle nostre giovani: la classifica dice questo!
Poi, bisognerebbe intendersi cosa si intende per “giovani”, fino a che età lo si è.
Per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, credo che l’articolista abbia voluto sottolineare più che altro la troppa ricorrenza dei set persi 0-6 o 1-6, cambia poco, rispetto alle “quasi vittorie” contro Barthel o Vondrousova.
Io la interpreto così:
– se vinci spesso (non “quasi vinci”) con le top e qualche volta magari perdi con una più indietro di te, probabilmente vali le migliori, o quasi;
– se ci “vai vicino” due volte (oltretutto in qualifica) su 12 tornei WTA giocati senza vincere una sola partita di main draw, con diversi 0-6 o simili (con oltretutto 29 tornei giocati, più di tutte le altre italiane, quindi non hai avuto problemi fisici di sorta) e vai bene solo negli ITF, probabilmente il tuo livello è quello degli ITF.
D’altra parte, per aver vinto due tornei e fatto una semifinale, il record finale di 28 vinte e 28 perse è eloquente: hai battuto solo solo quelle peggio classificate.
Ciò non toglie che da domani potrebbe iniziare a “far tesoro”, come si dice, delle batoste subite ed apportare dei correttivi, sia nel gioco che nella programmazione che le consentano di riprendere la risalita.
Certo, rinunciare alle quali Slam che se superate ti garantiscono minimo di chiudere l’anno in attivo deve essere una cosa umanamente molto difficile; ma anche andare in Australia per fare le quali il 30 dicembre e nel caso vadano male stare almeno dieci giorni senza giocare oppure fare la trasvolata solo per lo Slam…non so cosa sia peggio.
Chiudo dicendo che io, avendola vista giocare, avevo creduto che Samsonova, sia per fisico che per gioco, potesse avere un buon futuro, ma pare aver rallentato molto.
Dalle 2000 in poi non mi posso esprimere.
@ ilpallettaro (#1998366)
Se è entrata gente come la nara…. ah già le straniere don tutte fantastiche…. Va a giocare contro il muro va ( e perdi cmq)
@ Sottile (#1998379)
Beh avere commentatori/pronosticatori come te è decisamente peggio
Samsonova, io ci credo.
Non saprei dire se è la migliore tra le “giovani”, credo però che il 2018 sarà un anno cruciale per capire dove si può arrivare. Come lei anche per Chiesa, Brescia, Trevisan e Pieri sarà un 2018 interessante (speriamo!). Se poi dalle retrovie arriva qlche nota lieta, ben venga.
La Paolini ha evidenti deficit fisici: è inutile nasconderci che il tennis italiano in questo caso femminile dovrà vivere almeno per un paio di anni e forse più un periodo di vacche molto molto magre
Invece la generazione da Farina a Errani in quali campi è cresciuta?
Che ne pensi della Cocciaretto?
@ Roberto (#1998369)
Concordo.
E tu sei molto severo. Non so quante volte tu l’abbia vista giocare ma non abbiamo evidentemente gli stessi punti di riferimento.
Condivido il tuo post ma temo che le carenze tecniche siano superiori a quelle psicologiche e rendano il salto di qualità più problematico. Staremo a vedere, a volte bastano due o tre partite chiave per aumentare esponenzialmente il fattore fiducia.
Il match al RG con la Mattek, a cui ho assistito a bordo campo, è stato molto speciale e l’esperta americana l’ha vinto modificando drasticamente la sua tattica di gioco nel terzo e grazie a due o tre giocate incredibili che hanno fatto svoltare la partita. Jasmine aveva giocato proprio bene, a parte il servizio. per la cronaca, la Mattek aveva poi passato due turni nel main draw, battendo anche una certa Kvitova.
La sconfitta con la Buza era hard indoor (non certo il suo giardino preferito) ed era la rivincita della finale di Woking. LA Buza aveva giocato proprio bene, nella scia di un’annata ecezionale per lei.
È normale che le giovani siano in fase evolutiva, anche le giovani straniere sono in fase evolutiva.
@ ilpallettaro (#1998366)
Sei ripetitivo… E’ molto scarsa, è molto scarsa, è molto scarsa, è molto scarsa…. Ma ti sei mai chiesto cosa vuol dire “è molto scarsa”? Hai mai cercato dei sinonimi? Ti sei mai preso il tempo di confrontare? Evidentemente no…
articolo ESTREMAMENTE semplicistico e per nulla approfondito, soprattutto considerata la OTTIMA annata di Jasmine Paolini almeno fino ad agosto. Praticamente è stata la prima stagione in cui la Paolini non ha subito infortuni che ne hanno rovinato la programmazione, è stata la prima stagione in cui si è affacciata costantemente a grandi ITF e WTA. Ed in questa stagione ha giocato tutti gli slam, perdendo praticamente sempre da SFAVORITA, ed anche nei WTA si è ben comportata, basti ricordare che a Biel ha perso di poco dalla Vondrousova che poi ha vinto il torneo e che a Praga ha avuto tre MP contro la Barthel nel turno decisivo di quali (e di nuovo la Barthel ha poi vinto il torneo).
Finale opaco, ma probabilmente figlio di energie residue terminate (e ci sta, proprio perché come detto era alla sua prima stagione intera).
Quindi, prima di fare sti articoli sensazionalistici, fate due conti, andate un pelo più a fondo delle questioni, andate ad analizzare il perché di una sconfitta. Oppure non scrivete proprio articoli e lasciate farlo a chi sa scriverli.
Detto questo, ritengo che, risultati alla mano ed evoluzione tennistica alla mano, al momento la nostra migliore giovane è Deborah Chiesa, con appena dietro proprio Paolini e Brescia
Dovranno però essere brave a gestirsi. Nelle 10 (anche nelle 80) ci arrivi facendo una molto buona stagione solamente negli Itf. Però serve a dire “sono entrata nelle 100” ma “non ho mai vinto un match in WTA”.
Dipende cosa si vuole fare da grandi.
La stagione 2017 verrà ricordata come la migliore della PAOLINI. Vedo una carriera alla Burnett .
Relativamente giovane, sempre per un’italiana, ché noi siamo a lenta levitazione, come il pandoro.
Il problema è che del pool di ricambi Jasmine compresa, o sanno giocare bene ma sono piccole, o hanno il fisico ma non giocano così bene.
Non ce n’è una che abbia qualità complessive notevoli.
Comunque sia lei che la Trevisan nelle 100 ci arriveranno.
Se così fosse staremmo messi davvero male 😕
Mi accodo a Tommaso84 nella segnalazione del colpevole silenzio su quello che è stato forse il miglior momento di Paolini, la sconfitta di strettissima misura da Mona Barthel a Praga.
In generale suggerisco all’autore di dedicare sempre qualche riga ai problemi fisici delle tenniste, se mai ce ne sono stati, ed anche un cenno allo staff che le segue, giusto per completare il quadro.
Nel caso specifico avrei messo anche un qualche riferimento alla (non esaltante) partecipazione nella squadra italiana di Fed Cup, ed al non del tutto chiaro rapporto con Garbin.
La Paolini(come Trevisan e le Pieri del resto) ha evidenti limiti fisici. Nn le si puo’ chiedere molto di piu’. Attualmente è la miglior “giovane” (ha quasi 22 anni poi) ma dobbiamo aspettare almeno la Cocciaretto x sperare in una giovane veramente di prospettiva.
ovviamente, è molto scarsa per poter entrare in the money. che nel circuito femminile significa entrare nelle top 50
è molto scarsa.
Il problema dei nostri giovani è che crescono su superfici troppo lente, che premiano e sviluppano caratteristiche che tra i pro non servono a nulla.
binaghi centra poco, è un problema di chi comanda nei circoli ossia un problema di età media dei soci.
le nostre giovani sono tutte ancora in fase evolutiva….difficile a dirsi quale è la migliore! ed inutileaffidarsi a giudizi tecnici che sono del tutto frettolosi……tempo al tempo!
@ Tommaso84 (#1998355)
Frettolosa? E’, per il 90 % dell’articolo, solo la carrellata dei risultati di Jasmine.
Quindi dati, numeri.
L’ho seguita molto quest’anno perchè la trovo eccellente in termini di anticipo e timing sui due colpi da fondo. Non le mancano certo grinta ed ambizione e dissento sul commento finale relativo all’autostima.
Purtroppo ha nel servizio una lacuna di base che sarà difficile migliorare in maniera sostanziale. A livello top 100, se servi la seconda a 100-120 km/h, ti esponi immediatamente ed è molto complicato invertire l’inerzia dello scambio.
Il post non dice alcune cose.
LA Buzarnescu non è una giocatrice di cui si dice un gran bene, ma una giocatrice esperta che è arrivata nelle prime 100 del mondo esattamente alla 59. L’anno delle Paolini ha avuto un paio di “sliding doors” che sono rimaste chiuse per lei e ne hanno condizionato poi la stagione. le due partite sono il match con la Mattek, perso al terzo, e soprattutto il match con la Barthel a Praga, perso dopo mi pare 3 match point. Vale la pena ricordare che quel torneo la Barthel l’ha poi vinto. ad Ikley la Paolini ha battuto la Sabalenka, che tutti consociamo, e che sull’erba ha un bilancio di 7/3 insomma una delle poche sconfitte è stato con la Paolini. Altri scalpi importanti quelli di Townsned, T. Maria e Brengle. Nella parte finale di stagione ha avuto un netto calo con cocenti sconfitte con Kontaveit e Zvonareva, che aggiunte a quelle ricordata con Suarez fanno pensare che le manchi la convinzione per giocare a livelli più alti. Nel periofo finale ha perso con la Buzarnescu nettamente il che fa suppore un calo anche fisico e non solo mentale rispetto alla prima parte. Difficile dire cosa possa fare nel 2018 però è chiaro che è l’anno decisivo, o riuscirà ad innalzare il suo livello di competitività ed entrare stabilmente nelle 100, oppure probabilmente sarà una di quelle giocatrici che sta nella fascia sotto, come altre che sono arrivate ad un passo dalle 100 per poi cadere nell’anonimato.
PS aggiungo che non capisco bene la domanda nel titolo dell’articolo, dal momento che poi l’articolo medesimo non dà risposte nè fa paragoni con altre giocatrici. io comunque non so chi sia la migliore giovane, ma ho l’impressione che la Brescia abbia qualcosa in più delle altre. Staremo a vedere
Grazie Binaghi
Analisi un po’frettolosa; si dimentica di dire che a Biel perse nelle quali dalla Voundrousova poi vincitrice del torneo, perse dalla Barthel(poi vincitrice torneo) nelle quali con 3 mp consecutivi, con la Fett stesso discorso; articolo ingiustificatamente severo.
Un articolo ingiustificabilmente severo e anche, a tratti, sarcastico (“…una sonora scoppola…”). Mamma mia, non me l’aspettavo e sinceramente dissento senza alcuna remora
Malgrado il grande rispetto e la simpatia che nutro per lei, viene da dire: purtroppo sì, è la nostra migliore giovane. Mala tempora currunt…