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Giulia Peoni: “Non è importante quante volte cadi ma quante volte ti rialzi”. La 17enne tennista di Lerici ci racconta la sua crescita ed i suoi obiettivi

02/10/2017 12:24 17 commenti
Giulia Peoni è nata il 18 giugno 2000. Best ranking n.100 ITF
Giulia Peoni è nata il 18 giugno 2000. Best ranking n.100 ITF

“Il mondo ci spezza tutti quanti, ma solo alcuni diventano più forti laddove sono stati spezzati”
Ernest Hemingway

Contattiamo Giulia Peoni dopo che ci giunge notizia di un suo infortunio in Ungheria: essendo a conoscenza di un brutto infortunio che aveva già afflitto questa talentuosa e gentilissima ragazza 17enne, volevamo essere rassicurati che non si trattasse di un riacutizzarsi dello stesso problema, rassicurazione che è arrivata. Insieme a questa buona notizia però, Giulia ci ha trasmesso anche il suo modo di essere, la sua determinazione, una forza interiore che coniugata alla giovane età, rappresenta una risorsa fondamentale per ogni giovane, non soltanto nell’attività sportiva e nel tempo presente. Come Elisabetta Cocciaretto, 16enne, ferma un anno, e poi tornata rafforzata nell’animo dal lungo stop, anche Giulia ha saputo rialzarsi, non spezzarsi, per citare Hemingway, e rilanciarsi poi alla conquista del suo sogno: diventare una tennista professionista di valore. Che lo raggiunga, cosa che ci auguriamo fortemente, o meno, ci rassicura constatare che nel mondo delle adolescenti, c’è chi sa attraversare la tempesta per crescere, maturare, ritrovare se stessi. Ce lo racconta Giulia Peoni, con la serenità e la semplicità che si fondano sull’essenza delle parole, concrete e senza fronzoli o eccessi.

Allora Giulia, partiamo subito dalle tue condizioni. Ti abbiamo lasciata a Mostar contro la Yasar. Cosa ti è successo e come stai ora fisicamente?

Sì, mentre stavo giocando la finale, purtroppo, mi si è impuntato il piede, scivolando per recuperare una palla corta. Fortunatamente niente di grave, rientro al massimo tra tre settimane.






Hai avuto in passato un brutto infortunio alla caviglia, ne sei uscita fuori con coraggio e determinazione. Cosa si impara da un infortunio?

Sì, un anno e mezzo fa sono stata operata, il decorso post operatorio e stato lungo e doloroso ma tutto ciò non mi ha fatto mai smettere di pensare di inseguire il mio sogno. Con tanta pazienza e determinazione, passando dei momenti anche molto bui perché la mia caviglia non reagiva come doveva, sono riuscita a tornare! Da un infortunio si impara che non bisogna mai perdersi d’animo, bisogna lottare ogni giorno per ciò che ami.






Venivi da un periodo molto positivo: due vittorie in Ungheria e una semifinale a Palermo. Ti aspettavi questa tua crescita?

Speravo di far bene ma non mi sarei mai aspettata questi risultati. Questa crescita è dovuta alla grande attenzione e all’impegno che ho messo ogni giorno negli allenamenti.






In questi giorni hai toccato il tuo best ranking junior con la posizione n. 100. Dove puoi e dove vuoi arrivare?

Dove posso arrivare non lo so ancora , ma sicuramente lavorerò per arrivare molto in alto, di questo sono certa.






Tra le italiane nel ranking junior hai davanti soltanto la Cocciaretto, se consideriamo che Pieri e Cappelletti sono del 1999. Hai seguito la sua partecipazione agli US Open?

Sì siamo amiche con Betta, sono molto contenta per lei dei suoi risultati e spero di incontrarla presto in campo e fuori.






Hai un’unica comparsa nel circuito Pro che risale al 2015 a Pula. Come mai non hai più riprovato?

Non ho più riprovato perché con i miei coach abbiamo dato la precedenza a giocare nel circuito ITF junior. Lo scorso agosto dovevo partecipare al 15000 di Cuneo ma non sono riuscita ad arrivare in tempo per la firma.






Come hai iniziato a giocare a tennis?

Ho iniziato a giocare a 5 anni per divertimento al circolo tennis Lerici con il Maestro Simone Tartarini. Mi ha portata mia mamma a provare…interrompendo precocemente la mia carriera da ballerina .






Il tuo ricordo tennitico più bello?

Sicuramente la finale dell’Avvenire 2015 contro l’argentina Maria Lourdes Carle, nonostante la sconfitta: in quell’occasione non pensavo proprio di arrivare in finale.






Descrivi il tuo gioco ed i tuoi colpi migliori e da migliorare:

Sono una giocatrice che tende a prendersi il gioco in mano, sto lavorando a non avere troppa fretta nel chiudere il punto, cercando di essere più paziente, di temporeggiare. Il mio colpo migliore è il diritto, da migliorare il servizio e il gioco a rete.






Chi è il tuo coach e che rapporto hai con lui?

Ho due maestri, Giovanni Bianchi e Nicolò Righetti dell’Accademia Tennis Apuano. Ho un rapporto splendido con loro, Mi sono sempre stati molto vicini anche quando non potevo giocare e mi hanno sostenuta.






La Federazione ti segue?

Sì sì, sono seguita.






A 12 anni hai vinto il Lemon Bowl. Eri una bambina: cosa rappresenta per te il tennis ora?

Si, è stata un’esperienza stupenda, ero contentissima di quel risultato. Il tennis è la mia vita ormai, non saprei come fare senza.






Molte tenniste che abbiamo intervistato ricordano che da junior spesso sentivano troppe pressioni intorno a loro:

No io sinceramente non ho nessuna di queste pressioni anche perché sono tutti presenti, coach e familiari, per aiutarmi e sostenermi comunque vadano le cose in campo.






I tuoi genitori ti sostengono?

Si, i miei genitori si fanno in quattro per me, per farmi giocare a tennis…devo solo ringraziarli!






Riesci a conciliare studi e tennis? E quali materie privilegi?

Dall’anno scorso frequento il liceo scientifico online perché ormai era impossibile conciliare studio ed allenamento full time. Prediligo le materie linguistiche letterarie pur facendo lo scientifico e cavandomela anche nella matematica.






Raccontaci una tua giornata tipo:

Mi alzo alle 6 30, alle 8 sono sui campi di allenamento fino alle 12, quindi pranzo, poi due o tre ore di scuola e di nuovo tennis e atletica.






Se confronti la tua vita di 17enne di tennista con quella delle tue coetanee, ti senti una privilegiata?

No, non mi sento una privilegiata ho solamente scelto una strada diversa dalla loro.






Hai delle amiche nel mondo tennistico, magari una migliore amica?

Si ho tante amiche che giocano, in modo particolare sono affezionata a Gaia Bandini, Enola Chiesa e Cristina Tiglea, ma anche con tutte le altre ho un rapporto bellissimo.






Tu sei nata a La Spezia e vivi a Sarzana giusto? Cosa ti piace di questa terra e cosa consiglieresti di vedere ad un nostro lettore turista?

Si vivo a Sarzana una città ricca di storia. Sono originaria di Lerici, sul mare e consiglierei di visitare il Castello che è una costruzione imponente del 1200 dal quale si può godere di una meravigliosa vista sul golfo.






Che rapporto hai con i social?

Ho un buon rapporto con i social, Facebook e Instagram, e sono solita comunicare e postare sulla rete, allenamenti permettendo.






Come trascorri il tuo tempo libero, quali sono i tuoi hobby?

Mi piace molto ascoltare la musica, vedere film, il mio preferito è “Harry Potter”, o uscire con le mie amiche.






C’è una frase a cui sei particolarmente legata?

“Non è importante il numero di volte che sei caduto, L’importante è quante volte ti sei rialzato.”






Quali sono i tuoi maggiori desideri da realizzare nel tennis e nella vita?

Mi piacerebbe partecipare a tutti gli Slam facendo bene. Comunque te ne dico tre: entrare nella top ten; non avere più incidenti fisici che mi possano causare altre operazioni; essere felice sempre!


Non male questo terzo desiderio Giulia e non possiamo che augurarti di essere felice, sempre come tu desideri. In una intervista di qualche tempo fa Anthony Kiedis, leader dei Red Hot Chili Peppers così definiva la felicità: “Trovo la felicità nelle cose più semplici, più piccole che ci siano. Non ha niente a che vedere con la grandiosità ma ha a che fare con la semplicità”. E la semplicità non ti manca, Giulia!


Antonio De Filippo


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17 commenti. Lasciane uno!

Tennisaddicted (Guest) 03-10-2017 01:47

Scritto da Sottile
Brava è carina questa Peroni e soprattutto….ha le idee chiare

Beh, la Peroni è famosa per le chiare…

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+1: Sottile
pablox 02-10-2017 23:29

Scritto da Sottile
Brava è carina questa Peroni e soprattutto….ha le idee chiare

Peoni non Peroni ! 😛

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Sottile 02-10-2017 22:33

Brava è carina questa Peroni e soprattutto….ha le idee chiare 🙂

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Luca (Guest) 02-10-2017 22:15

@ Luca (#1963633)

Peoni , Cocciaretto , Pigato entrambe non hanno il
Fisico , però sono quelle che hanno fatto sempre i migliori risultati rispetto a tante altre italiane con il “fisico “

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Luca (Guest) 02-10-2017 22:05

@ ARRIVODOPO (#1963600)

Neanche Vinci , Errani e Schiavoni …… eppure guarda un po’ dove sono arrivati …. per non parlare di tante altre ragazze straniere !

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Tennisaddicted (Guest) 02-10-2017 21:50

Scritto da ARRIVODOPO
Sembra non avere il fisico per il tennis di alto livello, qualcuno sa quanto è alta?

Secondo me la pallavolo soffia al tennis le atlete potenzialmente migliori: trattasi di uno sport molto economico e alla portata di tutte le famiglie.

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ARRIVODOPO (Guest) 02-10-2017 20:41

Sembra non avere il fisico per il tennis di alto livello, qualcuno sa quanto è alta?

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pablox 02-10-2017 19:29

Brava questa ragazza. Assomiglia un poco alla Svitolina. (di viso intendo) :mrgreen:

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Vennera 02-10-2017 18:13

Scritto da Obione

Scritto da Vennera
Due allenamenti al giorno, in pratica una professionista.

E’ del 2000 quasi 18 anni ed è una ragazza nei primi 100 ITF jr (praticamente). Cosa deve fare? Part time?

Gli atleti italiani che vanno nei college usa a studiare e allenarsi, si sorprendono di come siano poco spremuti i talenti durante l’ high school. In pratica si allenano poco, senza specializzarsi in uno sport solo.
Questo che dite spiega come l’annata italiana del 96, che ha primeggiato come complesso di squadra, tra gli juniores, sia tuttora priva di risultati di rilievo.

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Obione (Guest) 02-10-2017 17:13

Scritto da Vennera
Due allenamenti al giorno, in pratica una professionista.

E’ del 2000 quasi 18 anni ed è una ragazza nei primi 100 ITF jr (praticamente). Cosa deve fare? Part time?

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cataflic (Guest) 02-10-2017 16:56

Scritto da Vennera
Due allenamenti al giorno, in pratica una professionista.

E come si dovrebbe allenare una tennista già tra le migliori della sua annata che punta a diventare una professionista?
Dovrebbe giochicchiare sperando che il fato cieco la trasporti per caso in vetta alle classifiche?

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cataflic (Guest) 02-10-2017 16:54

Scritto da biglebowsky
tartarini è anche il coach di musetti: insomma, quando ci sono maestri bravi crescono campioncini.
poi ci vuole molto altro, ma il ruolo dei tecnici è fondamentale.

Pensavo la stessa cosa…2 prospect nello stesso momento….bravo ad insegnare o bravo selezionatore o entrambe…poi magari finiranno a giocare open ma non credo.

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Vennera 02-10-2017 14:42

Due allenamenti al giorno, in pratica una professionista.

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biglebowsky (Guest) 02-10-2017 14:07

tartarini è anche il coach di musetti: insomma, quando ci sono maestri bravi crescono campioncini.
poi ci vuole molto altro, ma il ruolo dei tecnici è fondamentale.

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Peppo81 (Guest) 02-10-2017 13:59

Auguri Giulia! Comincerò a seguirti

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Aussiefan (Guest) 02-10-2017 12:45

Ragazza con la testa sulle spalle, poi cita il comandante Fidel quindi mi rimane ancora più simpatica

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+1: Orl
Elio 02-10-2017 12:39

Grazie redazione per le notizie riguardando una delle mie giovane preferite (con la Delai, la Pigato e la Cocciaretto) 😀

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