Ferrero dice no alla Davis: la Davis non ha più appeal?
Juan Carlos Ferrero, ex numero 1 del ranking ATP e campione del Roland Garros 2003, era il candidato principe a succedere a Conchita Martinez sulla panchina di Davis: benvoluto dalla Federazione spagnola tennis e dai giocatori del circuito, “Mosquito” ha rifiutato però il prestigioso incarico per impegni precedentemente presi con Alexander Zverev.
Lo spagnolo e il tedesco classe ’97 hanno infatti dato il via a una proficua collaborazione all’inizio di agosto, ottenendo risultati prestigiosi (vittorie a Washington e al Masters1000 di Montreal) nonostante la parentesi infelice agli Us Open: proprio sul tabù Slam cercherà di apportare la sua grande esperienza il coach spagnolo, uno che in quanto a tornei e piazzamenti Major può sicuramente dire la sua.
Ferrero ha definito l’incarico di capitano Davis come assolutamente stimolante, rimandandolo al futuro ma preferendo per adesso la strada NextGen, una collaborazione con un giocatore tanto giovane quanto vincente, quest’anno già in grado di portarsi a casa 5 titoli e candidarsi a futuro numero 1 del tennis mondiale. Ma le sue sono state parole di rito e circostanza o realmente sentite? La panchina Davis fa realmente gola o si rivolge più che altro a vecchie glorie o coach di secondo piano? Si tratta solo di una questione di principio e di onore oppure il ruolo di capitano Davis non attira più di tanto?
Sicuramente la Davis e la Fed Cup stanno vivendo una stagione difficile, con i campioni e le migliori tenniste del circuito WTA che hanno snobbato le rispettive manifestazioni, andando a rimpinguare quei malumori che vedono soprattutto nella Davis una competizione a squadre in caduta libera. Sinceramente non penso che Ferrero abbia relativizzato l’importanza dell’impegno sulla panchina spagnola, riconoscendo nello specifico agli spagnoli del recente passato e del presente un attaccamento ai colori nazionali che altri Paesi possono solo ammirare (vivo in Spagna e vi assicuro che i campioni dei vari sport non dimenticano mai gli sforzi fatti dalle rispettive Federazioni e l’amore per la loro bandiera…senza ovviamente esagerare!).
Ferrero più semplicemente va visto per quello che è: un ex campione che cerca di affermarsi come coach, puntando forte sui giovani, perno centrale della sua Accademia. La sfida Alexander Zverev in questo senso esercita sicuramente un fascino particolare: Ferrero ha semplicemente colto al volo una grande occasione, accettando il ruolo di coach di un giocatore che ha tutti i numeri per affermarsi ai vertici del tennis mondiale. Il suo nome potrebbe entrare a far parte della storia del tennis e con il suo anche quello di Juan Carlos Ferrero, magari proprio come il coach che accompagnò il giovane tedesco al primo successo Slam. Voi sareste stati capaci di mollare questo incarico per accettare quello comunque ambito della panchina spagnola?
Alessandro Orecchio
TAG: Juan Carlos Ferrero
prima aboliscono la davis meglio è per tutti, ormai è completamente priva di significato.
La Davis manifestazione morta e sepolta dispiace perché era affascinante. …
Purtroppo i grandi campioni non la frequentano +++e a perso di interesse
Davvero credi che se un tennista potesse scegliere tra vincere le Olimpiadi, la Davis o il Masters sceglierebbe il Masters?
Tu puoi dire quello che vuoi ma la realtà è un’altra ed è oggettiva:
– 4 Slam con Wimbledon 1 e AO 4. (Storicamente) Anche se nell’ultimo decennio è oramai equiparabile a gli altri 3.
– Masters
– Indian Wells che oramai ha preso il posto di Miami come 5º Slam.
Olimpiadi sono un torneo particolare ed assestante che (in questo caso opinione personale) credo possa essere messo vicino ai livelli del Masters, sicuro sopra a Indian Wells.
Coppa Davis invece è una competizione a Squadre che credo non possa essere paragonata a competizioni individuali; se Federer nasceva in Qatar? o Nadal a Porto Rico? Non L avrebbero mai vinta probabilmente ma il loro Palmares individuale sarebbe però lo stesso.
Conquistare almeno una volta la Davis è un titolo d’onore ambito da ogni grande campione.
Ma vinta una volta si è già appagati.
Abolire la Davis…
Vorrei fare un discorso logico,non sono i giocatori a snobbare la Davis ma è che di questo circuito non se ne può più e poi che c’entra la laver cup
Io guardo alla tradizione dei tornei e non al montepremi o ai punti altrimenti non ti avrei detto il queen’s o i tornei americani dove sicuramente sono tornei non favorevoli a Nadal.
Io penso che il Master valga meno degli altri tornei sia per un fatto di minore tradizione, ma anche per le modalità con cui si gioca pensare che per vincere questo torneo basta vincere 3 partite su 5 a me non piace, preferirei l’eliminazione diretta o un torneo in cui tutti giocano contro tutti, inoltre penso che sia un torneo “tipo ultimo giorno di scuola” per la sua collocazione nel corso dell’anno quando i giocatori sono tutti bolliti e poi perchè preferisco i tornei 3 set su 5.
Scommetto che sei tifoso di Nadal…
Per dire che il Queen’s e Montecarlo sono più importanti del Master ci vuole un bel coraggio. Oppure si è tifosi di Nadal…
Io ritengo la Davis il 6 torneo a livello di importanza dopo i 4 slam e dopo le Olimpiadi, e a seguire metterei Montecarlo, Queen’s, Key Biscaine, Roma, Miami e il Master.
In un mondo dove solo chi ha tanto denaro ….. è preso in considerazione non capisco perché continuiate a domandarvi (e a domandarci) che appeal può avere la Davis? 😳
P.s.
Se i giocatori che partecipano alla Davis venissero “strapagati” la Davis riacquisterebbe il “valore” perduto.
La Davis è, con i 4 slam, l’unico spazio di vero tennis nella stagione. il resto è un surrogato, ben confezionato, ma un surrogato.
Titolo sbagliato. Vuole affermarsi come coach, con Zverev, come detto alla fine.
Poi se vogliamo alimentare polemiche… 💡
Ma Bruguera ❓ , non doveva essere lui ❓
Rispondo al quesito del titolo.
No. La Davis non ha più appeal. Non gliene frega niente a nessuno, se non a qualche giocatore di secondo piano che non è in grado di vincere i tornei davvero importanti. La Davis interessa solo ai vari Tsonga, Berdych, Ferrer, Goffin…
E’ ora di abolirla.