Us Open Day2: la notte in cui stava per cadere il Re
È stata una seconda giornata newyorchese bersagliata dalla pioggia che ha stravolto il calendario dei match in programma, relegando lo spettacolo del tennis solo sull’Arthur Ashe Stadium grazie al tetto coperto.
Pochi match terminati ma di certo, non sono mancate le sorprese: nessun problema per l’attuale numero 1 del tennis femminile, la ceca Karolina Pliskova che su questi campi difende la finale dello scorso anno, suo miglior risultato a livello Slam. La ceca ha regolato in due rapidi set la malcapitata polacca Linette: la superficie è di gran lunga la preferita della Pliskova e chissà che con l’uscita prematura della rumena Halep, una delle tante che possono rubarle lo scettro proprio a New York, la pressione si allegerisca e Karolina possa centrare la sua prima vittoria in un Major, zittendo tutti quelli che la vedono come un numero 1 fasullo.
Chi invece non potrà difendere la bellissima vittoria dello scorso anno è Angelique Kerber: anno orribile per la tedesca che ha perso tutto il perdibile. Uscirà dalla top10 e sinceramente, se la Kerber è quella presa a pallate dalla Osaka nel 1T disputato nella notte, non possiamo gridare allo scandalo. Urge ritrovarsi: in neppure 12 mesi la tennista teutonica sembra essere pesantemente regredita, piombata in una spirale negativa che l’ha portata dagli allori alle polveri. Quanto conta l’aspetto psicologico nel tennis…
Non trema invece Madison Keys, una delle mine vaganti del torneo e una delle grandi speranze a stelle e strisce: la statunitense ha faticato contro la belga Elise Mertens, annullando anche un pericoloso set point nel tie break del secondo che avrebbe portato le due a un terzo set di difficile lettura. La Keys ha le carte in regola per consacrarsi a New York: dovrà sicuramente salire di livello nel proprio tennis e limitare pericolosi cali di concentrazione. Ma la sorpresa, se così possiamo definirla, appare dietro l’angolo.
Complicato il primo set di Rafa Nadal contro un Dusan Lajovic praticamente perfetto fino al momento in cui ha servito per il parziale: lì il serbo ha sofferto della diffusa patologia del braccino e Rafa, da campione di razza, ha messo una pezza a un set giocato male fra errori e poca incisività da fondocampo. Il nuovo numero 1 del ranking ATP ha il fiato di Federer sul collo e questo di certo non aiuta: ma vuoi che un top player consumato come lo spagnolo non sia abituato a giocare sotto pressione? Probabilmente ha solo faticato a entrare nel torneo e nel match, con i successivi due set portati a casa facilmente, anche se ha continuato ad avere alcuni problemi al servizio, non così efficace come lo spagnolo ci ha abituati. Su una cosa possiamo stare certi però per il prosieguo del torneo: Nadal venderà cara la pelle…
Chi invece ha rischiato una clamorosa uscita al primo turno è stato Roger Federer: il Re svizzero tornava dopo l’infortunio che lo aveva portato a dare forfait al Masters1000 americano e si è trovato di fronte un ragazzino terribile spavaldo e dai colpi assai interessanti. È stata una battaglia in 5 set contro il teenager locale Frances Tiafoe, vinta in volata nel parziale decisivo. Era una prova del 9 per lo svizzero ed è stata, in parte, superata: freno a mano tirato o no per i problemi alla schiena, Roger ha dimostrato di poter resistere sulla distanza dei 3 set su 5, anche non in perfette condizioni fisiche. Non ci si può augurare altro che salga la sua condizione fisica, che la schiena reagisca al meglio e che a scendere in campo sia il vero Federer: bene al servizio (indicativo per la schiena) con 17 aces, il cammino dello svizzero però verso la gloria non è certo agevole, con la minaccia Kyrgios che incombe in linea teorica a livello di ottavi di finale. E questo Federer avrebbe più di un grattacapo contro l’australiano terribile.
Fra i pochi match portati a termine ci sono da registrare la vittoria in 3 set e soffrendo della Ostapenko (dopo il Roland Garros tanta fatica…) contro la spagnola Arruabarrena, della Strycova sulla Doi in due set facili, della belga Wickmayer contro la testa di serie numero 28 Tsurenko e della Cirstea sulla Kerkhove.
Adesso il programma si infittisce e ci sarà una vera e propria abbuffata di tennis: speriamo solo che Giove Pluvio risparmi NY.
Alessandro Orecchio
TAG: Roger Federer, Us Open, Us Open 2017
6 commenti
Il titolo del pezzo appare forzato: Federer non ha salvato match point, non è mai andato a servire per restare nel match, non ha rimontato uno svantaggio di due set a zero. Che poi ci abbia abituato troppo bene, lasciando le briciole ai suoi avversari, è un altro discorso.
…beh, un’altra corrente di pensiero invece sostiene che il problema si sarebbe allora manifestato comunque al rientro di Cincy, e in tal caso Roger non avrebbe nemmeno avuto il tempo di curarsi e ristabilire un rendimento decente per l’inizio degli US Open. Credo che le due “correnti” abbiano entrambe buoni argomenti.
Mhmm, a mio avviso troppi alti e bassi per lui ma sarà sicuramente tra i primi 30 entro 2/3 anni. Per Roger freno a mano tirato. Secondo me non si sente sicuro e va al risparmio
Penso che questo Tiafoe avrebbe vinto con molti dei giocatori in tabellone anche facilmemte
Veramente c’è uno svarione: Federer ha dato forfait a Cincinnati e non nel master 1000 canadese, cosa di non poco conto perché una corrente di pensiero attribuisce proprio alla partecipazione non prevista in quel di Montreal i problemi fisici che sono emersi…
Francamente considerare la Pliskova una numero 1 fasulla, mi sembra un’eresia. Allora la Wozniacki e la Jankovic. La campionessa ceca ha più talento di loro due messe insieme, anche se è indubbiamente più fragile come tenuta nervosa. Tuttavia, ogni volta che la rivedo giocare, mostra sempre un po’ di solidità nervosa in più. Questo mi lascia convinto che prima o poi vincerà un titolo dello Slam. Tuttavia se dovesse affrontare in finale la Sharapova, la vedrei messa molto male. Come è accaduto alla Halep, avrebbe tutto da perdere a differenza della siberiana che si troverebbe in una condizione esattamente opposta. In questo senso, se la Sharapova non dovesse infortunarsi (o meglio le sue capacità di resilienza saranno in grado di gestire le pressioni dell’ambiente), io penso che starebbe sicuramente nel lotto delle favorite, anche se io non tiferò per lei.
In effetti trovo che il gioco della Pliskova e della Kvitova sia esteticamente su un altro pianeta.