Il tennis italiano: come stanno le nostre ragazze?
Se ieri l’analisi del movimento tennistico al maschile ci ha lasciato con una sensazione di ottimismo e con tante note positive, differente è il discorso per l’universo femminile delle racchette italiane. Stiamo vivendo una fase di difficile transizione, lasciandoci alle spalle risultati di incredibile prestigio che è impossibile sperare anche solo di poter emulare nel futuro prossimo. Ma ci sono spiragli di luce. Certo, per vivere bene la nostra epoca attuale dobbiamo fare solo una cosa: “dimenticare” in fretta i successi di Pennetta, Schiavone, Vinci ed Errani per poterci realmente concentrare su ciò che sarà, senza andare a scalfire la portata di quelle imprese.
Schiavone, Vinci ed Errani sono ancora qui ma ognuna di loro sta vivendo un momento particolare della propria carriera: La Leonessa d’Italia ancora una volta in questo 2017 ha allontanato i fantasmi del ritiro, regalandosi la gioia di un nuovo trionfo WTA (ad aprile a Bogotà), risalendo in classifica attorno al numero 70 e mostrando sempre quella voglia di lottare in campo che è sempre più merce rara in un circuito dove spesso prendono il sopravvento altri tipi di protagonismi. Non possiamo che ripeterci con Francesca: finché avrà voglia di faticare noi saremo più che contenti di vederla all’opera. Differente il discorso per la nostra numero 1 d’Italia, Roberta Vinci: la tarantina è ancora una top40 ma sembra in una fase calante della carriera. Più giovane della Schiavo ma meno tirata a livello atletico (è una conformazione fisica totalmente diversa…), la Vinci non sta vivendo un 2017 positivo: il suo bilancio è negativo, fatto di 9 vittorie e 15 sconfitte, ma ciò che non è chiaro è se Roberta si stia divertendo o meno. Ci sono stati problemi fisici e il suo tennis gira bene solo quando è sostenuto da un corpo che risponde al meglio. Le paure su un ritiro a fine anno sono tangibili: peccato, la Vinci dell’ultimo anno non è nemmeno lontana parente di quella che ha messo alle corde Serena Williams a New York nel 2015. C’è tempo per rivedere ancora quella versione deluxe?
Capitolo a parte merita la Errani: la romagnola ha vissuto un’epoca dura della propria stupenda carriera, culminata con l’uscita dalle top100. Complicata una sua risalita ad alti livelli ma colpisce la voglia di riprovarci di Sara, per cercare di avvicinarsi a quella magnifica giocatrice che duellava con le migliori della top10: di vittorie ne sono arrivate ancora poche ma non possiamo che rallegrarci di questo spirito battagliero che torna a essere il marchio distintivo della Errani. Il risultato finale non lo possiamo ancora sapere ma per adesso applaudiamo la forza di questa Sarita 2.0.
Trait d’union ideale fra “vecchio” e “nuovo” non può che essere Camila Giorgi: Camila è senza dubbio allo stato attuale l’unica giocatrice italiana in grado di piazzare la grande prestazione e gli exploit di quest’anno (ha battuto l’attuale numero 1 del ranking…) ne sono la giusta conferma. È rientrata in top100, ha giocato una buona stagione sull’erba e adesso il cemento statunitense ci dirà se la Giorgi può ambire a un posto al sole nel panorama tennistico (top50 è un azzardo?): la campagna sul cemento è iniziata con un passo falso ma c’è ancora del tempo per dare una sterzata forte alla stagione. E il tennis esplosivo della Giorgi, sebbene pecchi spesso di ordine e costanza, potrebbe accorrere in aiuto.
Dietro queste giocatrici come vanno le cose? Bene ma non benissimo. Jasmine Paolini (classe ’96) e Martina Trevisan (classe ’93 ma giovanissima tennisticamente) sono le nostre migliori seconde linee, si sono avvicinate alle migliori 100 della classifica e sono in crescita, una crescita indiscutibile. Hanno già assaporato i grandi palcoscenici anche se hanno subito un leggero contraccolpo giocando con le “grandi”. Ma con la giusta esperienza e con le appropriate modifiche alle lacune nel loro gioco sono destinate ancora a salire nel ranking. Paolini e Trevisan non sono però le uniche.
Dietro spingono e fanno passi Georgia Brescia (96), Camilla Rosatello (95),Cristiano Ferrando (95) e Deborah Chiesa (96), senza dimenticare le sorelle Jessica e Tatiana Pieri (rispettivamente classe 1997 e 1999) e Ludmilla Samsonova (98): tutte giocatrici che possono proporsi obiettivi a breve termine e prestigiosi, cominciando da quella top200 che per alcune è davvero a un passo.
Nel caso del tennis femminile non bisogna lanciarsi in grandi obiettivi: la politica dei piccoli passi, una crescita graduale e progressiva, obiettivo dopo obiettivo, per poter arrivare ad avere una base solida e su cui contare. Questo dev’essere il mantra del tennis femminile nei prossimi anni.
Alessandro Orecchio
TAG: Italiane
Alessandro Orecchio ha dimenticato di menzionare la Giorgi. Certo, è fuori dalla squadra di Fed Cup, è stata squalificata dalla FIT ma difende sempre i colori nostrani.
Mi auguro con tutto il cuore che si ristabilizzino i rapporti con la FIT, ma finché continuerà ad avere il padre alle costole, temo che tutto ciò resterà sempre una chimera.
Mi rispondo da solo, no, non sono la stessa persona.
Off topic:
Alessandro Orecchia e Carlo Orecchia, pseudonimo usato da un giornalista di tennis, sono la stessa persona?
Le Pieri sono limitate solo fisicamente! A livello tecnico non hanno nulla da invidiare alle altre!
@ Paolo (#1916916)
paragonare lo stato di forma della vinci a quella della schiavone vuol dire scarsa obbiettività.la vinci ha affrontato e perso con tenniste al massimo intorno al 30 posto o giù di li (a parte la towsend)la schiavone,ma anche le altre italiane hanno incontrato giocatrici da circoli paesani.caro paolo il tennis e anche sorteggi fortunati o meno,era più giusto dire che la vinci nn è un periodo fortunato indipendentemente dalla forma fisica. ad maiora
@ uerplngul (#1916759)
Perché cosa avrebbe mai detto per trasudare antipatia nei confronti dell Vinci? A me pare che La Vinci stessa abbia più volte fatto considerazioni simili sulle proprie prestazioni di quest’anno.
già tanto bene non stavamo, poi dopo la notizia di Sarita abbiamo toccato il fondo, vediamo almeno di darci uno slancio e non scavare ulteriormente.
Paolini Brescia e Trevisan possono togliersi soddisfazioni… le Pieri invece troppo limitate tecnicamente e fisicamente per competere a certi livelli
Stanno male, molto male, dopo il caso Errani……. speriamo che si sgonfi con una linea difensiva accettabile…….
la Errani positiva all’antidoping?
carriera finita con una macchia nerissima
Purtroppo, nessuna nel Top 50 U18 e U21. Per il futuro, aspettiamo Cocciaretto, Piccinetti, Biagianti, Tcherkes Zade, Rossi, Delai, Amendola, Sacco, ecc… (classe 2000 a 2002).
Poi c’è anche la Bilardo (’99) che potrebbe essere la lieta sorpresa. Staremo a vedere.
Al momento le cose non vanno bene, come dice il sig.Orecchio. Per me vanno cosi, cosi ❗ Pero’, penso che prima o poi, le cose andranno meglio.
Per quello che riguarda la Giorgi…non ci spero più di tanto. Che spreco 😮 peccato.
obbiettivamente a questo orecchio la vinci non stà proprio simpatica
Esatto Orecchio, capitolo a parte merita la Errani!
Ottimo articolo, del tutto condivisibile. Bravo Orecchio!
Scusate ma la situazione della Errani sembra questa: http ://www.corriere.it/sport/17_agosto_07/sara-errani-difesa-attacco-match-piu-difficile-positiva-all-antidoping-federtennis-suo-fianco-f89a12f2-7b35-11e7-8e8c-39c623892090.shtml
Avete conferme?
*extratennistico
Direi che per anni si dovrebbe andare avanti con una possibile rivalità tra Giorgi e Knapp per la supremazia nazionale. Un battibecco extraterrestri o tra le due sarebbe acqua santa per il business tennistico femminile, che ci ha abituato troppo bene con la generazione da Schiavone a Errani.
Articolo da gazzetta dello sport in agosto. Io non ho letto il nome Bilardo, e Spiteri, che giocano quest’anno col contagocce, ma che fisicamente, tecnicamente è mentalmente hanno qualcosa in più di alcune di quelle citate. E poi mettiamoci anche Bronzetti e Stefaninu per favore.
OT
Errani positiva all’ antidoping
Non dimenticherei Federica Bilardo (’99) che in prospettiva sembra poter salire in classifica, anche perche’ rispetto alla Trevisan puo contare su ben 6 anni di tempo in piu’ !!!
Ma la Knapp vi sta poco simpatica? Nemmeno una menzione? Un augurio? Bah..
Karin ha difeso i colori della nazionale valorosamente, è arrivata ad un passo dalla top30 e ha due titolo wta in bacheca! Magari un in bocca lupo, torna presto! Ci sta!